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Autore: evil 65    05/11/2022    6 recensioni
La guerra per il destino della Terra di Mezzo è cominciata.
A vent’anni dalla creazione dei primi Anelli, Sauron ha dato il via ad una guerra di logoramento contro il popolo degli Elfi, distruggendo Eregiorn e costringendoli a rintanarsi nelle regioni del Lindon.
Malgrado i suoi migliori sforzi, Galadriel non riesce a contrastare l’ondata di morte che ha colpito il Regno. Tutto sembra ormai perduto… almeno fino a quando l’Oscuro Signore in persona non le propone un insolito accordo…
(Post Gli Anelli del Potere – Episodio 8)
Genere: Angst, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Galadriel, Sauron
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccovi un nuovo capitolo! Idealmente, cercherò di aggiornare ogni sabato, ma ci saranno periodi in cui dovrò concentrarmi su altre storie, quindi potrei tardare un pochino. Molto dipenderà anche dall’apprezzamento dei lettori!
In questo capitolo verrà delineato il tema centrale della storia. Ma prima di leggere, vi invito a guardare questo breve video che ho fatto su Sauron e Galadriel:
https://www.youtube.com/watch?v=T9emFhXwfuw&t=2s





Capitolo 1 - Il messaggio 


Galadriel dei Noldor si svegliò con la sensazione di aver dormito per giorni, sebbene avesse passato solo poche ore nel mondo al di là della veglia. Ma per qualcuno come lei – che aveva camminato per i campi di Valinor ancora prima che il Sole proiettasse la sua luce rinvigorente sulla Terra di Mezzo – un tempo così breve sarebbe stato più che sufficiente per recuperare le energie perdute.
Con il corpo indolenzito ma ben riposato, si sollevò lentamente dal letto in lino bianco e lasciò che i suoi capelli dorati le cadessero sulle spalle, assorbendo i raggi che filtravano dalla finestra della camera. E per i Valar! Quanto le era mancata la sensazione di quella luce, dopo che aveva passato innumerevoli settimane sotto le nubi evocate dalla magia di Sauron.
Chiuse e riaprì gli occhi un paio di volte per riabituarsi alla veglia e, dopo essersi infilata una veste del colore del cielo più azzurro, camminò fino alla porta della stanza per prendere una necessaria – quanto meritata – boccata d’aria fresca. Tuttavia, quando i cardini si spalancarono, non fu accolta dalla visione dei giardini del palazzo… bensì dal volto scolpito di Elrond Perendhil, suo parente e vecchio amico.
<< Galadriel >> la salutò con un placido sorriso, lo stesso che aveva conquistato le menti e i cuori di così tanti Elfi nel corso della sua breve – quanto fruttuosa – carriera politica.
<< Elrond >> rispose lei, offrendogli un cenno << Il sole risplende alto tra le nubi… >>
<< E possano i suoi raggi illuminare queste giornate funeste >> terminò lui, prima di scrutarla da capo a piedi << Ti trovo riposata per la prima volta da mesi. Spero che i tuoi sogni siano stati lieti. >>
La Nolde assottigliò le labbra. << Per quanto avrei voluto, erano pieni di memorie che preferirei dimenticare. E temo che sarà così fino alla fine di questa guerra. >>
L’espressione sul volto dell’amico venne subito oscurata da una cupa ombra.
<< Le tue parole mi riempiono il cuore di tristezza. C’è niente che potrei fare per allieviare le tue pene? >> le chiese. E per quanto Galadriel fosse toccata dalla sua preoccupazione, non potè fare altro che scuotere la testa.
<< Niente che non abbia già tentato >> ammise, sconfortata << Avevi bisogno di qualcosa? >>
<< Un Elfo non può semplicemente cercare la compagnia di un’amica? >> ribattè l’altro, recuperando il suo sorrisetto.
La Dama gli lanciò un’occhiata impassibile.
<< Elrond… >>
Forse intuendo la futilità del suo “inganno”, l’Elfo sospirò stancamente.
<< L’Alto Re ha richiesto la tua presenza alla Sala del Consiglio, assieme a quella delle cariche più alte del Regno. Sembrava piuttosto… turbato, oserei dire. >>
Galadriel inarcò un sopracciglio e chiese: << Per qualche ragione in particolare, al di là dei cadaveri che si accumulano ogni giorno? >>
<< Non mi è dato sapere >> disse l’altro, scuotendo la testa << Ma sembrava molto insistente sulla tua partecipazione a questa riunione. Più del solito. >>
La Dama assottigliò lo sguardo.
Dopo il suo ritorno indesiderato da Valinor – e il conseguente rifiuto di accettare una ricompensa per cui molti Elfi avrebbero tranquillamente sacrificato un arto o due – Gil Galad aveva cominciato a scrutarla come un lupo che osserva una creatura potenzialmente pericolosa in compagnia dei suoi cuccioli, quasi la Nolde fosse pronta a sbranarli al minimo segno di provocazione. Eppure, malgrado la tensione crescente tra i due, la guerra aveva reso necessaria una collaborazione duratura.
Aveva forse fatto qualcosa per suscitare l’ira del sovrano? Oppure, la sua convocazione improvvisa era legata a qualcosa di natura militare?
Qualunque fosse la ragione, di certo non poteva negare l’ennesimo ordine dell’Alto Re in persona… non se voleva salvaguardare quella poca fiducia rimasta.
<< Allora non dobbiamo farlo attendere. >>

                                                                                                       * * *

Quando lei ed Elrond giunsero nella Sala del Consiglio, tutte le principali cariche del Lindon si erano già raccolti attorno al tavolo in legno di quercia situato al centro della stanza, alla cui estremità opposta spiccava la figura ricoperta di abiti dorati di Gil-Galad, sovrano degli Elfi della Terra di Mezzo… e del Lindon nel suo insieme.
Galadriel si sorprese dello scorgere suo marito Celeborn in mezzo al gruppo, specie perché sarebbe dovuto essere ancora di stanza nella prima linea del conflitto. Provò invece tristezza all’ormai familiare assenza di Mastro Celebrimbor, morto durante la distruzione dell’Eregiorn mentre combatteva contro Sauron in persona.
Quando gli occhi scuri dell’Alto Re incontrarono i suoi, la Dama procedette ad inchinarsi come da tradizione.
<< Alto Re. >>
<< Comandante delle Armate del Nord >> la salutò Gil-Galad, con voce calma e solenne << Mi solleva vederti incolume dopo quello che è successo nei confini del Lindon. Le notizie che giungono dal fronte sono sempre più funeste. >>
<< Così come la capacità del Nemico di contrastare le nostre difese >> ribattè Galadriel, freddamente << Ma noi resistiamo… e continueremo a farlo. >>
Il sovrano annuì soddisfatto.
<< Com’è vostro dovere >> disse, per poi indicare un seggio libero accanto a Celeborn << Prego, prendi pure posto. >>
L’Elfa non perse tempo e si accostò al marito, che le rivolse un sorriso amorevole. Ma per quanto la sua presenza fosse una sorpresa gradita, costituiva anche un’incognita bizzarra e potenzialmente perigliosa.
<< Cosa ci fai qui? >> gli sussurrò, cercando di essere più discreta possibile << Non dovresti essere al fronte? >>
<< Sono stato richiamato dall’Alto Re in persona >> fu la risposta altrettanto silenziosa del marito << A quanto pare, la materia di cui discuteremo oggi mi riguarda personalmente. Non so altro. >>
Gil-Galad compì un paio di colpi di tosse, richiamando la loro attenzione. E una volta assicurato che tutti stessero ascoltando, fece cenno ad una delle guardie di passargli un rotolo.
<< Ieri sera abbiamo ricevuto un messaggio dal nostro nemico >> disse, mentre lo mostrava al resto del Consiglio << Sauron ha proposto un negoziato per discutere sulla potenziale cessazione della guerra. >>
A quella dichiarazione, Galadriel non riuscì a frenare l’espressione scioccata che andò a dipingersi sul suo viso, presto imitata dagli altri Elfi presenti. Pochi secondi dopo, il tavolo scoppiò in un chiacchiericcio sommesso. 
<< Sicuramente una trappola >> sbottò la Nolde, le mani strette in pugni serrati << Sauron non conosce alcuna moderazione, se non quella che usa per i suoi infidi inganni. Perché mai dovrebbe discutere di pace, quando è stato proprio lui a cominciare questa guerra? >>
Lo sguardo che Gil-Galad le rivolse fu sorprendentemente esitante… quasi avesse il timore di risponderle.
<< Perché sembra che i suoi obbiettivi siano mutati al di là della conquista del Lindon >> disse, mentre le porgeva il messaggio.
Confusa – ma equamente curiosa – Galadriel cominciò a leggere la pergamena. Arrivata quasi alla fine dello scritto, il suo volto divenne più pallido delle lenzuola in cui aveva passato la notte, tanto da preoccupare il resto del Consiglio.
Lentamente, tornò a guardare Gil-Galad.
<< È uno scherzo? >> sussurrò, la gola improvvisamente secca.
Il sovrano degli Eldar scosse tristemente la testa.
<< Se così fosse, vi assicuro che non avrei organizzato questo incontro con così poco preavviso >> disse, sembrando più stanco di quanto Galadriel lo avesse mai visto << Sauron ha chiesto la tua mano in matrimonio, Comandante Galadriel… in cambio della cessazione delle sue ostilità nei confronti degli Elfi. >>
Il silenzio che avvolse la sala del Consiglio fu così fitto da poter essere tagliato con un metaforico coltello. Questo, almeno, fino a quando Celeborn non si alzò di scatto dal suo seggio, facendolo cadere a terra con un tonfo.
<< Questo è assurdo! >> sbottò, mentre sbatteva un pugno sulla superficie del tavolo << è un oltraggio! Come osa quel vile serpente avallare una simile proposta? >>
L’indignazione era chiara anche sui volti degli altri Eldar… ad eccezione di due individui: Elrond, i cui occhi pieni preoccupazione erano solo per la sua vecchia amica… e la stessa Galadriel, il cui sguardo si era fatto improvvisamente spento, quasi stesse fissando un punto invisibile e indefinito al di là delle mura della stanza.
<< Comprendo il tuo turbamento, Lord Celeborn… >> disse Gil-Galad, senza perdere il suo tono calmo e misurato << ma vorrei consigliarti caldamente di controllare il tuo tono. >>
L’Elfo trasalì e, rendendosi conto del proprio errore, offrì al sovrano un rapido inchino con la testa.
<< Perdonami, Alto Re. Non intendevo mancarvi di rispetto >> disse, mentre prendeva un paio di respiri calmanti << Cionondimeno, spero che abbiate negato all’istante le richieste dell’Oscuro Signore. >>
<< In verità, non l’ho fatto >> rispose Gil-Galad, e allora il chiacchiericcio attorno al tavolo divenne ancora più forte. L’espressione di Celeborn, nel frattempo, si contorse da sorpresa a furiosa nella frazione di pochi istanti.
<< Mio signore… >>
<< Sarebbe sciocco non prendere in considerazione una simile offerta >> spiegò l’Alto Re, impassibile << Specie dopo che la guerra ha richiesto un tributo di sangue così alto da parte del nostro popolo. >>
<< State parlando di offrire mia moglie al più grande nemico della nostra Era! >> sbraitò il Sindarin << Di offrirgli uno dei nostri Comandanti più rinomati, come fosse una specie di cortigiana! Come potente anche solo considerare una proposta tanto infima… >>
<< Celeborn >> disse improvvisamente Galadriel, mentre gli afferrava una mano << Adesso basta. >>
Lo sguardo dell’Elfo scattò verso di lei.
<< Ma Galadriel… >>
<< Siediti >> ordinò la Dama, freddamente.
Celeborn aprì la bocca per controbattere… ma la richiuse quasi subito, come pietrificato dallo sguardo della moglie.
Senza dire altro, tornò lentamente a sedersi, pur senza nascondere la propria rabbia. Nel mentre, Galadriel si rivolse all’Alto Re.
<< Sauron ha richiesto qualcos’altro? >> chiese, mentre cercava di frenare il battito impazzito del proprio cuore << Magari i nostri anelli? >>
<< No, curiosamente il messaggio non li cita nemmeno >> fu la pronta risposta Gil-Galad << E conoscendo il nostro nemico, dubito che sia stato tanto sbadato da non includerli per mera dimenticanza. Sembra sia disposto a rinunciare a loro in cambio della tua mano. >>
<< Ma perché? >> chiese Cìrdan, Maestro D’Ascia della Corte << Cosa mai potrebbe avere il Comandante Galadriel di tanto prezioso da spingerlo ad una mossa così controproducente per i suoi obbiettivi? >>
Lo sguardo della Dama incontrò brevemente quello di Gil-Galad, e tra loro passò una comprensione silenziosa.
Ormai da tempo, ella aveva rivelato al sovrano e ad Elrond gli eventi che l’avevano condotta sulle sponde di Numenor, fino alle ormai desolate Terre del Sud… nonché l’alleanza inconsapevole che aveva stretto con il loro odiato nemico, e la proposta che aveva rifiutato alla scoperta delle sue vere intenzioni.
Naturalmente, dopo la furia iniziale, Gil-Galad aveva dato ordine di non rivelare tali informazioni al resto del popolo, così da evitare potenziali rivolte interne o tentativi di assassinio. E per quanto avrebbe voluto esiliare la Nolde, egli sapeva anche che il suo aiuto sarebbe stato fondamentale per contrastare l’oscurità crescente.
E così, i tre avevano mantenuto il segreto fino ad ora… quindi, come rispondere ad una simile domanda, senza destare sospetti o quesiti ancora più pericolosi?
<< È una beffa >> disse all’improvviso Elrond, attirando l’attenzione del Consiglio << Una provocazione crudele. Non è stato forse Fëanor in persona a realizzare i Silmaril per onorare la bellezza del Comandante? Gli stessi Silmaril che, vorrei rammentarvi, hanno attirato le brame di Morgoth. È così assurdo pensare che il suo servo più fedele stia solo seguendo le orme del suo vecchio padrone? Io dico di no. >>
<< Una teoria plausibile >> disse Gil-Galad, e Galadriel fu internamente grata alla rapidità di pensiero dell’amico.
Fu allora che la sua mente tornò alla proposta dell’Oscuro Signore.
Poteva davvero farlo? Fermare questo spargimento di sangue apparentemente infinito, il dolore e la morte del suo popolo… semplicemente accettando una proposta di matrimonio?
Sauron avrebbe davvero cessato i suoi attacchi pur di cimentare l’alleanza che aveva rifiutato su quella zattera? Doveva essere una trappola… oppure no?
In fondo, si trattava pur sempre di un essere a cui piaceva tiranneggiare su chiunque gli negasse ciò che voleva. E la sua meschinità non conosceva alcun limite.
Contò mentalmente a ritroso e prese un respiro profondo.
<< Se dovessi accettare… >>
<< Galadriel! >> sbottò Celebron, fissandola sorpreso.
<< SE dovessi accettare… >> disse lei, lanciandogli un’occhiata d’ammonimento << Quali assicurazioni avremo che Sauron non muoverà guerra contro il Lindon. >>
Gil-Galad rimase inizialmente in silenzio.
<< Nessuna, a parte la promessa che non rispetterai gli accordi se dovesse farlo >> fu la sua placida risposta << Tuttavia, vista la nostra situazione… dubito che potremmo richiedere qualcosa di più tangibile. >>
I suoi occhi spaziarono su tutto il Consiglio.
<< La situazione è disperata, amici miei. Solo ora siamo riusciti a guadagnare un minimo di terreno contro le forze di Sauron, ma sappiamo tutti che questo vantaggio non durerà a lungo. Stiamo combattendo contro un nemico molto più numeroso e preparato di noi, guidato da una mente spietata e implacabile. Non si fermerà fino a quando non avrà ottenuto quello che vuole… o avrà esalato il suo ultimo respiro, e al momento nessuno di noi ha i mezzi necessari per raggiungere un simile risultato. Sfortunatamente per il Comandante, questa è la prima soluzione praticabile da oltre due decenni e non possiamo far finta che non sia così. >>
Galadriel chiuse gli occhi, ben sapendo che la situazione descritta da Gil-Galad era tutt’altro che un esagerazione. Anzi, probabilmente era ancora peggio di come l’aveva descritta!
Gli Elfi della Terra di Mezzo rischiavano l’estinzione, e ora aveva finalmente la possibilità di evitarla. Di fronte ad una simile prospettiva, c’era solo una linea d’azione accettabile.
<< Allora lo farò >> disse, pronunciando quelle parole come fossero la condanna della propria esecuzione. E com’era prevedibile, la reazione del marito fu tutt’altro che tranquilla.
<< Galadriel! >>
<< Celeborn! >> ribattè lei, fissandolo ferocemente << Non abbiamo altra scelta! >>
L’Elfo scosse la testa.
<< Ce sempre una scelta! >> disse, mentre le afferrava saldamente le mani << Possiamo combattere! Possiamo resistere, come facemmo secoli orsono per contrastare le brame di Morgoth! >>
<< E così mi chiederesti di sacrificare altre vite elfiche, quando avrei potuto fare qualcosa per fermare questo massacro? >> sussurrò la Dama, guardandolo tristemente.
Gli occhi del Sindarin si tinsero di sgomento e paura misti assieme.
<< No, certo che no… >>
<< Allora fidati di me >> continuò la Nolde, duramente << Questa è la nostra possibilità di guadagnare tempo e recuperare le nostre forze. Sauron non offre alcuna garanzia per la salvezza del Lindon, quindi perché non dovrei fare altrettanto? >>
Allungò una pallida mano e la posò sulla guancia del marito.
<< Darò al Lindon la possibilità di organizzare un contrattacco, dovessero volerci anche secoli. E solo allora, quando sarò sicura delle nostre possibilità di vittoria… tornerò da te. >>
Celeborn chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalle dita della compagna, quasi avesse il terrore di vederla scomparire se si fosse allontanato.
<< Per favore >> sussurrò, incapace di trattenere un singhiozzo << Non posso perderti di nuovo. >>
L’espressione di Galadriel si addolcì.
<< Non lo farai >> disse, mentre lo avvolgeva in un abbraccio confortante << I miei pensieri saranno sempre con te, anche alla presenza di quella vile creatura. >>
Ed era l’unica rassicurazione che poteva offrirgli… e l’unica che poteva concedere a se stessa.
Celeborn annuì sconfitto e si tirò indietro, riempiendole il cuore di tristezza. Era come se lo stesse perdendo di nuovo… ma questa volta, le sarebbe stato ancora più difficile ritrovarlo.
<< Galadriel >> disse Elrond, mentre le posava una mano sulla spalla << Ne sei davvero sicura? >>
La Dama intrecciò le dita con le sue, offrendogli un triste sorriso. Infine, annuì decisa, per poi tornare a scrutare negli occhi freddi e analitici di Gil-Galad.
<< Allora è deciso >> disse l’Alto Re, la cui voce non le era mai sembrata così sconfitta e rassegnata << Manderò uno dei nostri messaggeri per organizzare un incontro. >>
E con quelle parole, il destino di Galadriel era ormai nelle mani dell’Uno.
  
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