Buon compleanno Semi!


 

Shirabu Kenjiro, dopo quasi due anni di frequentazione dello Shiratorizawa, non aveva ancora capito che diavolo di problemi avesse Semi Eita nei suoi confronti.
Certo, il ragazzo era un alzatore ed era anche un suo senpai, quindi era anche normale che Semi lo odiasse per avergli rubato il posto da titolare nella squadra di pallavolo. Il punto era che Semi non lo odiava, semplicemente lo trattava da deficiente.
“Shirabu, alza la palla a chi è smarcato.”
“Shirabu, resta concentrato!”
“Shirabu, non ti scordare di bere l’acqua per restare idratato!”
“Shirabu, guardati intorno per vedere chi è libero!”
“Shirabu, ricordati di alzarla a Ushijima!” e grazie al cazzo.
Kenjiro davvero non lo capiva, era un suo modo per prenderlo in giro? Per farlo passare agli occhi degli altri come un idiota?
Non capendo quale fosse il suo scopo e volendosi concentrare unicamente sulla pallavolo, Shirabu si limitava a rispondergli pacatamente con dei “sì ovvio” e andava via, sentendo di sfuggita che Semi si infuriava alla sua risposta e che aveva pure il coraggio di dire che era lui quello stronzo e per nulla gentile!
Kenjiro sapeva che sarebbe esploso un giorno, era inevitabile, e infatti accadde durante una partita di allenamento tra di loro. Solo che non fu l’alzatore del secondo anno ad esplodere, bensì Tendo Satori.
Stavano tutti facendo una pausa, bevendo dell’acqua o asciugandosi il sudore dal volto, quando Semi se n’era uscito con un’altra frase del cazzo delle sue e Tendo aveva iniziato a urlare.
-Mio dio Semi, basta!
Tutti si voltarono verso il rosso, confusi e curiosi della situazione.
Semi invece stava guardando il suo compagno di stanza come se gli fosse cresciuta una seconda testa –Cosa…
-BASTA! Ho cercato di non intromettermi ma questo è troppo, il tuo modo di flirtare è peggiore del tuo modo di vestirti e questo mi sta uccidendo!
Shirabu gelò sul posto, la borraccia bloccata a metà strada verso la sua bocca. Cosa aveva appena detto Tendo?
Semi invece era diventato lo stesso colore dei capelli dell’amico, poi balbettò isterico –Tu mi avevi detto di fare così!
-Io ti avevo detto di parlarci! Di cercare una conversazione con lui e far nascere un rapporto da questo! Ma quello che stai facendo tu è affermare frasi ovvie facendolo passare per deficiente! Sento che a breve finirai solo a fare commenti sul meteo! Per concludere con “Il cielo è blu e l’erba verde”! Mio dio non mi lamentò più del modo di flirtare di Ushijima dopo aver sentito te per mesi fare in questo modo!
Semi era talmente rosso che Shirabu si chiese se potesse esistere davvero l’autocombustione umana. Nel frattempo anche il resto della squadra era uscita dallo shock iniziale e aveva iniziato a intromettersi nella conversazione, ognuno a modo suo.
C’era Taichi che stava nascondendo la sua risatina divertita e un po’ crudele dietro una mano.
C’era Goshiki che sbottò “Perché ti piace il senpai Shirabu!?” con un tono sconvolto che fece corrugare la fronte di Kenjiro e gli fece appuntare mentalmente di chiedergli successivamente cosa diavolo volesse intedere dicendo quella cosa con quel tono.
C’era Ushijima che stava ascoltando il tutto con la serietà e l’impegno di sempre.
E poi c’erano Ohiro e Yamagata che avevano iniziato a sfottere il loro compagno di corso. “Davvero quello era un flirt?” stava chiedendo Ohira basito mentre il libero non faceva altro che ridere e commentare a sua volta “mio dio Eita, sei così pessimo! Ma non ci hai mai provato con nessuno prima?!”.
Fu l’allenatore a mettere fine a quello spettacolo imbarazzante fischiando la fine della pausa.
Shirabu si sbrigò a mettere giù la sua borraccia e a tornare correndo nella parte del campo che gli era stata assegnata all’inizio dell’allenamento insime agli altri titolari della squadra.
Quindi era questo il problema di Semi, ci stava solo provando con lui ma era semplicemente un incapace! Shirabu avrebbe capito come affrontarlo e cosa fare una volta concluso quell’allenamento.
Semi prese la palla, pronto a battere per la sua squadra e Shirabu non riuscì a trattenersi dal dirgli –Semi, ricordati di farla entra nel campo avversario.
Tendo e Yamagata scoppiarono a ridere, altri li imitarono ma un po' più pacatamente, mentre Eita sussultò e fece schiantare la palla contro la rete, aumentando il suo imbarazzo.
Shirabu si morse l’interno guancia per evitare di sorridere. E se le sue guance si erano colorate un po' di più, nessuno disse nulla.