Buonasera a tutti! Eccovi servita la mia ultima fanfiction e intendo proprio l'ultima. Molto presto non avrò più cosi tanto tempo da dedicarmi ad opere simili e dovrò rinunciarvi, per far sapzio allo studio. Inoltre mi sto dedicando ad un altro progetto che mi tiene molto occupato, ma di ciò se ne riparlerà in futuro.
Questa storia è un po' particolare e sinceramente non sapevo se pubblicarla o meno, infatti ha come protagonista inizia l'autore di Naruto, anche se si sostituirà proprio al biondino ninja. Ora vi lascio alla lettura, sperando che vi stuzzichi la curiosità e vi invogli a leggerla ancora. Grazie Shoji
Volume 69, Atto Finale
Cap 1 Ho finito!
Martedì,
11/10/2011
Era una
soleggiata mattina d’autunno, le foglie tappezzavano le strada e un leggera
brezza fresca alitava sugl’alberi quasi sguarniti. Le gente si muoveva rapidamente,
approfittando delle condizioni favorevoli per uscire di casa. Giusto quel poco
muoversi che basta per togliere la tensione e scambiare due parole con i
conoscenti.
I timidi
raggi solari filtravano il vetro ed illuminavano l’ufficio: le carte, sparse
qua e là, occupavano tutta la scrivania,
il telefono squillava da minuti ormai, disperso sotto quell’ammasso di
documenti, il monitor del computer acceso senza alcun file aperto e sparsi sul
pavimento non mancavano pennelli, matite, tavole e retini.
Tranquillamente
me ne stavo seduto in sala relax, gustando piano piano un tè con i biscotti
regalatimi dalla signora del negozio al piano inferiore. Non potevo essere più
felice: finalmente dopo 12 anni ho concluso la mia opera più grande e
modestamente uno dei manga di maggior successo degli ultimi decenni.
Infatti,
io sono un mangaka piuttosto conosciuto, ovvero Masashi Kishimoto. La mia
passione per il disegno era già svelata fin da quando ero un bambino; mi piaceva molto
riprodurre i personaggi dei cartoni animati, e li ricreavo anche su richiesta
dei miei compagni di scuola che apprezzavano molto il mio lavoro. Tutti
riconoscevano le mie abilità, tant’è vero che i miei genitori fecero enormi
sacrifici per regalarmi quel gioco che tanto imploravo, ma che non potevo
avere. Finalmente ottenuto, spesi davvero molto tempo a giocarci, anche perché
non potevo sperare di riceverne altri prima di anni. Nel frattempo accresceva
il mio interesse verso il manga e di pari passo le mie capacità. Mi ricordo
quei giorni d’inverno, trascorsi davanti
alla stufetta con mio fratello, passati a fantasticare sui personaggi e sulle
storie che in futuro avrei creato.
Il sogno
di quel bambino di Okayama divenne realtà ed ora sono un disegnatore affermato,
nonostante debba ammettere che trascorsi momenti bui: non fu facile sfondare in
questo settore, soprattutto in presenza di numerosi altri manga molto validi,
pertanto non mancarono vari fallimenti. Ciò però non mi distolsero dal mio
obiettivo e riprovando più volte alla fine giunsi alla meta. Questa mia
ostinazione, quasi cocciutaggine, si nota abbastanza nelle mie opere. È vero, lo devo ammettere,
sono piuttosto capriccioso e testardo e soprattutto odio le critiche. Un acuto
tremendo mi trapanò il timpano, interrompendo la mia dolce pausa. Era la mia
manager, la signorina Sachiko. Una ragazza allegra e solare, un po’ spensierata
( a volte fin troppo) e anche molto carina. Sottili capelli castani le cadevano
lungo il viso, mentre i suoi occhi, verdissimi, sembravano aver visto un
demone. Come non la sopportavo quando gridava e spiaccicava parole sconnesse, in
prede ad una crisi isterica. Tutto
quanto accadeva nell’elaborazione delle tavole, alla scelta dei titoli, prima
della pubblicazione, dopo la pubblicazione, insomma sempre. Ma chi me l’ha
fatto fare di assumerla? Ah già, era solo la migliore nel suo campo!
Al suo
ingresso travolgente, non mi trattenni :
Il tè bollente mi si rovesciò sui
pantaloni, con una conseguente ustione i secondo grado, i biscotti volarono dal
tavolino per aver dato loro un calcio, Sachiko mi tartassava il cervello. “si
può sapere che c’hai? ” la interruppi con un tono deciso ed una vena di rabbia.
Era la solita scena ogni volta che
giungeva con i risultati sulle vendite e apprezzamenti vari. È pur vero che
essendo stato pubblicato l’ultimo volume della storia, v’era più fermento, ma
lei superava ogni limite umano.
“Masa-samaaa!
Masa-sama! Sono già arrivati e sono… ( quest’attesa era tremenda) più che
positivi, direi che hanno superato tutte
le nostre aspettative. Sono state vendute ben 15 milioni di copie nella sola
giornata di ieri!” ( come previsto, non c’era nulla di anomalo ).
“ E qual è l’opinione dei lettori?” era quello
che attendevo maggiormente, dopo aver ideato quel finale sorprendente.
“ Beh,
Masa-sama, abbiamo…ehm...un problema. Il pubblico non si è ancora espresso ed è
molto perplesso, per non parlare delle critiche. I giornali sono davvero
impazziti, gridano: “Scandalo Naruto!”
Su due
piedi non mi resi conto bene di quello che stesse dicendo, ma poco dopo gli
ingranaggi nella mia testa ripartirono e d’un colpo sbiancai.
Scandalo?
Ma perché…