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Autore: Justice Gundam    18/11/2022    4 recensioni
Nella città di Biancavilla, una cittadina di campagna nel continente di Kanto, comincia la storia di Ash Ketchum, un ragazzino con l'ambizione di diventare un autentico campione di Pokemon. Con l'aiuto del suo Pokemon più fidato, un Pikachu molto particolare, Ash vivrà grandi avventure e viaggerà in varie parti del mondo per realizzare il suo sogno... ma se le cose fossero andate diversamente da quello che abbiamo vinto in tv? Riscrittura AU dell'anime e della mia saga di Pokemon.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Misty, Team Rocket | Coppie: Ash/Misty
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon Red & Blue Legends Retold

Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Nota: Mi scuso se questo capitolo arriva con un po' di ritardo... ma per una felice coincidenza, riesco a pubblicarlo proprio il giorno in cui escono Pokemon Scarlatto e Pokemon Violetto! Spero che i fan di Pokemon se li godranno!

 

Capitolo 19 - Bill il Pokefanatico

 

Il viaggio era stato più lungo ed impegnativo del previsto, soprattutto grazie all'imprevisto del Team Rocket e della loro trappola lungo il Ponte Pepita... ma alla fine, anche quell'imprevisto si era risolto nel migliore dei modi, e il gruppo di Ash era riuscito a liberare gli allenatori catturati dal Team Rocket e riprendere il cammino verso il Cottage Miramare. Era ormai il tardo pomeriggio quando, dopo aver percorso una serie di stradine tortuose che si inerpicavano sempre più in alto, il gruppo di Ash e Pikachu era riuscito a vedere un'alta costruzione di forma quasi cilindrica posta in cima ad un alto costone di roccia, quasi a picco sull'oceano che lambiva la costa nord di Kanto. Un'alta e maestosa torre del faro, che pareva quasi incombere sulla piccola casa dal tetto rosso e spiovente costruita ai suoi piedi.

"Uff... okay, ragazzi, ci siamo!" commentò Misty riavviandosi i capelli con una mano mentre riprendeva fiato. "Quello che vedete lassù... dovrebbe essere il Cottage Miramare, ovvero dove abita il famoso Pokemaniaco Bill!"

"Heh... finalmente siamo arrivati! Sinceramente, cominciavo ad essere un po' stanco." rispose Ash. Il ragazzino e il suo Pikachu si fermarono a guardare la torre del faro, impressionati dalle sue dimensioni. Ash aveva già sentito prima descrizioni di una torre del faro, e ne aveva anche visto qualche disegno o qualche foto, ma questa era la prima volta che ne vedeva una dal vero, e doveva ammettere che non si aspettava un simile spettacolo. Era davvero qualcosa di mozzafiato. "E così... il famoso Bill abita lì? E' un posto un po' particolare..."

"In effetti non è proprio il luogo in cui molti andrebbero ad abitare. Ma immagino che per un inventore come lui, sia il posto perfetto dove fare esperimenti senza essere disturbato." commentò Brock soddisfatto.

Pikachu si voltò verso il giovane Capopalestra di Plumbeopoli. "Pikachu?" chiese incuriosito.

Fu Trace a dare le spiegazioni. "Bill è conosciuto per  essere un brillante inventore." rispose. "So che è stato lui a sviluppare il famoso Sistema di Memoria Pokemon, che ha reso molto più facile per gli allenatori viaggiare e catturare Pokemon senza doversi preoccupare di quanti Pokemon si hanno già in squadra."

"In effetti, ora che ci penso, un allenatore può portare con sè non più di sei Pokemon alla volta..." affermò Ash. "Ma... esattamente cosa fa questo sistema di memoria?"

Misty sospirò e alzò gli occhi al cielo, trattenendo a malapena una risata esasperata. "Ooooh, andiamo, Ash! Davvero non sai nulla del Sistema di Memoria Pokemon? Grazie a questo sistema, se catturi un Pokemon mentre ne hai già sei in squadra, allora puoi scegliere se trasferire a casa tua il Pokemon che hai appena catturato... o tenerlo con te, nel qual caso un Pokemon a tua scelta viene trasferito a casa tua. Semplice, no?" spiegò la ragazzina.

"Pika pikachu..." rispose il topolino elettrico, per poi riccordare al gruppo che non erano ancora arrivati al faro, e che si stava già facendo buio. "Pikachu, pika pika?"

"Credo che Pikachu ci stia dicendo che è meglio riprendere il cammino, prima che si faccia notte." rispose Trace, ed Ash fece un cenno di assenso con la testa. "Forza, ragazzi... ancora un po' di camminata e dovremmo essere arrivati!"

Spronati dalle parole di Trace e dalla vicinanza del Cottage Miramare, il gruppo riprese di buona lena la camminata e raggiunse finalmente la cima del gran costone di roccia, dopo un'oretta di marcia, quando il sole stava scomparendo all'orizzonte e il cielo si era ormai tinto del caldo arancione del tramonto. La casa dal tetto rosso, ai piedi del grande faro, era proprio di fronte a loro, e Brock si fece avanti a suonò il campanello posto accanto alla porta di legno scuro che dava accesso all'abitazione, per poi mettersi ad attendere.

"Ci siamo, finalmente... pensate un po', stiamo per conoscere il famoso Bill il Pokefanatico!" commentò entusiasta Trace. "Sarà davvero un'emozione incredibile vederlo di persona!"

Ash, Pikachu e i loro compagni si posero a distanza di cortesia dalla porta e si misero ad aspettare, già cercando di immaginare che tipo di persona fosse il famoso Bill. Ash si era già immaginato il classico secchione con i capelli arruffati ed un paio di occhiali in stile fondo di bottiglia, magari con addosso un camice da laboratorio bianco e un paio di pantofole...

Ancora per un po', il gruppo continuò ad attendere...

Ancora per un po'...

...

Ancora un po'...

...

...

"Pikachu..." disse Pikachu con espressione dubbiosa. Si sfregò la tempia con una zampa anteriore e storse il naso. Anche con il suo udito fine, non riusciva a sentire nulla dall'altra parte della porta.

"Hmm... Brock, forse Bill non è in casa in questo momento." disse Ash, sbattendo gli occhi con aria insicura. "Immagino... che anche lui vada in città a fare compere e prendere quello che gli serve, no?"

"Beh, in effetti avrebbe senso..." rispose Misty. "Ma in posto così isolato, forse avrebbe più senso che qualcuno gli consegnasse le cose che gli servono."

Brock storse il naso e guardò dubbioso in direzione della porta del cottage, non sapendo bene come pensarla. Per qualche motivo, aveva il presentimento che ci fosse ancora qualcuno là dentro... e che non avesse potuto rispondere alla chiamata per motivi non dipendenti dalla sua volontà. Si avvicinò alla porta, forse sperando di sentire qualche suono provenire dall'interno... e anche Pikachu scese dalla spalla di Ash e piazzò un orecchio sulla superficie della porta. Grazie al suo udito fine, il topolino elettrico riuscì a cogliere alcuni suoni che anche per lui erano quasi impercettibili. Aveva l'impressione di sentire dei passi... qualcosa che si avvicinava in tutta fretta.

"Pika!" affermò Pikachu. Guardò verso Ash e gli fece cenno di aspettare, poi appoggiò di nuovo l'orecchio alla porta e sentì qualcuno che saltava - qualcuno che sembrava essere abbastanza leggero, e sicuramente non molto grande. Sembrava quasi che si trattasse di un esserino di picccole dimensioni che cercava freneticamente di raggiungere la maniglia della porta all'interno dell'abitazione. "Pika pika?"

"Come? Ma allora c'è qualcuno là dentro!" esclamò Trace. "Che sta succedendo? E' Bill, per caso?"

"Non... non penso che Pikachu possa dirlo per certo." rispose Ash, che si era avvicinato di qualche passo alla porta. Finalmente, chiunque fosse all'interno del Cottage Miramare riuscì a raggiungere la maniglia e ad aprire la porta, che si spalancò verso l'interno dell'abitazione con un leggero scricchiolio, e dando ad Ash, Pikachu e ai loro compagni la possibilità di dare un'occhiata all'interno. In effetti, non sembrava tanto diversa da una casa qualsiasi, almeno ad una prima occhiata. Il ragazzino riusciva a vedere una poltroncina, un tavolo con un paio di sedie e un televisore... ma la cosa che attirò subito la sua attenzione fu vederequalcosa di rotondo e rosa apparire accanto alla porta, lo sguardo imbarazzato puntato verso il gruppo come se volesse scusarsi per qualcosa.

"Eh? E quel Pokemon... da dove sbuca?" si chiese Trace sgranando gli occhi davanti a quela creatura dall'aspetto inoffensivo. Era una sorta di pallone rosa con corte braccia e gambe, con una sorta di ciuffo di capelli sulla fronte, un paio di enormi occhi verde-azzurrini e due orecchie appuntite simili a quelle di un gatto. Una delle sue braccia era abbandonata al suo fianco, mentre con l'altro si massaggiava una tempia.

"Ooooh, ma che carino! Quello... è un Jigglypuff, non c'è dubbio!" esclamò Misty, assumendo un'espressione trasognata nel vedere quella creatura dall'aspetto adorabile.

"Pikachu!" squittì Pikachu. Convinto che quel Pokemon non rappresentasse una minaccia, il topolino giallo si avvicinò e tese una mano in segno di saluto, mentre Ash si affrettava a consultare il suo Pokedex...

 

"Jigglypuff, il Pokemon Pallone. Tipo Normale/Folletto. Forma evoluta di Igglybuff. Usa i suoi enormi occhi per stregare i suoi nemici, poi canta una dolce melodia per addormentarli. Se si gonfia e usa il suo Canto diventa più resistente e causa una forte sonnolenza in chi lo ascolta. Mosse conosciute... mosse conosciute..."

 

Ash sbattè gli occhi stupito quando il suo Pokedex sembrò incantarsi e ripetere le stesse parole per diverse volte... e infine, quando il ragazzo cominciava a pensare che si fosse guastato, l'enciclopedia digitale disse qualcosa di strano: "Nessuna mossa conosciuta."

"Huh? Ma cosa... che significa che non conosce alcuna mossa?" si chiese stupito Ash. "Non è possibile, tutti i Pokemon conoscono almeno una mossa per affrontare una lotta..."

"Pikachu? Pika pikachu... pika pi!" Per un attimo, Pikachu restò a guardare la strana creatura rosa da distanza di sicurezza, e il suo sesto senso lo avvisò che in effetti c'era qualcosa di molto strano in quel Jigglypuff. Non aveva ancora detto una parola, e sembrava che stesse piuttosto cercando di attirare l'attenzione del gruppo su qualcosa... anche se Pikachu non poteva capire esattamente di cosa si trattasse. L'espressione del buffo Pokemon rosa era un misto di apprensione e sollievo... come se fosse contento di vedere finalmente della gente, e allo stesso tempo cercasse disperatamente di dire loro qualcosa di molto importante.

Il Jigglypuff mosse la bocca, senza però che ne uscisse alcun suono, e indicò verso il retro del soggiorno. Pikachu si rendeva conto che il Pokemon rosa stava chiedendo aiuto, ma senza essere in grado di parlare, era difficile capire quale fosse il problema. Subito dopo, Ash e Pikachu videro delle altre figure che arrivavano a tutta velocità... e un gruppetto di Eevee si piazzò accanto a Jigglypuff, tenendo le orecchie dritte e muovendo freneticamente le loro folte code.

"Vee, vee!"

"Eeeeveeee!"

"Vee! Eeveeee!"

"Pika pika?" esclamò Pikachu drizzando le orecchie stupefatto. Uno degli Eevee guardò il topolino elettrico negli occhi, come se lo stesse implorando di credergli... e il misterioso Jigglypuff muto sbattè gli occhi e fece un cenno come per dire di sì, lasciando ancora più sbalordito il Pokemon di Ash.

"Ash, ma che si stanno dicendo?" chiese Trace, altrettanto confuso e stupito. "Sembra che... sia qualcosa che ha lasciato Pikachu di stucco."

"Non... non ne ho idea... ma mi pare di capire che quel Jigglypuff non è quello che sembra. Quegli Eevee... sembra che stiano cercando di dire a Pikachu che ha bisogno di una mano." rispose il ragazzino moro. Jigglypuff continuò a mostrare il retro della sala d'ingresso, facendo capire che voleva che il gruppo di amici entrassero in casa di Bill. "Ehm... non sarà un problema se entriamo, vero? Non vorrei che Bill se la prendesse a male..."

Il Jigglypuff fece uno sbuffo esasperato e mosse le braccia con più decisione, per dire che non c'era bisogno di farsi tanti scrupoli. Il Pokemon rosato e gli Eevee rientrarono nel cottage... e a quel punto, non vedendo altra soluzione a quella strana situazione, i ragazzi decisero che tanto valeva entrare e seguirli.

Ash, Pikachu e i loro compagni seguirono la piccola processione di Pokemon attraverso la sala d'ingresso e il soggiorno, trovandosi di fronte una casa dall'aspetto modesto ma comunque accogliente, la temperatura gradevole e la luce soffusa della sera che filtrava dalle finestre. Alcune sedie e una poltrona circondavano un grazioso caminetto un po' sporco di fuliggine, e ai muri erano appesi diversi disegni incorniciati e anche un paio di riconoscimenti, chiaramente appartenenti a Bill - dei premi che si era guadagnato grazie alle sue grandi conoscenze sui Pokemon e alle invenzioni che aveva fatto.

Ash non ebbe comunque il tempo di guardarsi attorno troppo a lungo. I Pokemon li condussero verso una porta sul retro che portava ad un corridoio... e dopo averlo seguito per un breve tratto, i ragazzi giunsero davanti ad un'altra porta semichiusa, che Jigglypuff tirò con tutte le sue forze in modo che il gruppo di Ash potesse passare. Ash si avvicinò alla porta e la tirò delicatamente verso di sè, restando di nuovo sbalordito da quello che si vide apparire davanti...

"Ma cos... Wooooow! Guardate, ragazzi! Caspita, questo è un laboratorio!" esclamò il ragazzino, trovandosi improvvisamente di fronte ad una sala sorprendentemente spaziosa, dominata da uno strano macchinario alto quasi due metri e mezzo, che consisteva di due cilindri di vetro sfumato collegati tra loro tramite una serie di tubi e cavi elettrici dall'aspetto inquietante, affiancati da un terminale il cui schermo lampeggiava sinistramente. Una delle camere semitrasparenti era aperta, con una porticina spalancata che avrebbe consentito ad una creatura di dimensioni umane di passare attraverso l'apertura ed entrare senza problemi nel cilindro. Invece, il secondo cilindro era ancora chiuso... e al suo interno si trovava un giovanotto che doveva avere al massimo qualche anno in più rispetto a Brock, con i capelli castano-rossicci un po' spettinati, che indossava una camicia a maniche corte con un buffo cravattino, un paio di pantaloni lunghi e un paio di scarpe dall'aspetto anonimo. Si stava guardando attorno con espressione smarrita e spaventata, e ogni tanto batteva i palmi delle mani sul vetro come se implorasse di essere liberato.

Jigglypuff si fermò con espressione contrita davanti al ragazzo imprigionato e sembrò tirare un sospiro. Poi, indicò il terminale, accanto al quale Ash si era messo senza stare tanto a pensarci su, e i suoi compagni Eevee cominciarono ad escalamare il nome della loro specie con voce acuta, come se pregassero il gruppo di ascoltare.

"Guardate! C'è qualcuno là dentro!" esclamò Trace. "Non... non sarà per caso Bill? E se è lui, cosa ci fa là dentro?"

"Cosa?" chiese Misty. "Vuoi dire che potrebbe essere rimasto chiuso là dentro dopo un suo esperimento? Anzi... adesso cominciano anche a venirmi dei sospetti..." La bambina dai capelli arancioni guardò verso il Jigglypuff che li aveva accolti, e ripensò a quando il Pokedex di Ash non aveva rilevato nessun attacco associato a quel Pokemon. Era una stranezza, certo, ma... adesso le veniva in mente che forse quel Jigglypuff non era un normale Pokemon...

"Pika pikachu, pi pika pika pikachu!" esclamò Pikachu, indicando prima Jigglypuff... e poi il ragazzo imprigionato nel cilindro. Da come il topolino elettrico gesticolava, Ash e i suoi compagni riuscirono finalmente a capire: stava dicendo che in qualche modo, la mente del ragazzo e quella del Jigglypuff si erano scambiate... e adesso quel Jigglypuff (o meglio, il ragazzo nel corpo di Jigglypuff) stava cercando un modo per tornare nel suo corpo.

"Eevee vee!" esclamò trafelato un Eevee, apparentemente nel tentativo di dare a Pikachu le istruzioni necessarie. Il Pokemon Elettro annuì con decisione e raggiunse di nuovo Ash, per poi arrampicarsi su di lui e salire sul pannello di controllo di quella strana macchina. Con un sospiro, il Jigglypuff entrò nel cilindro rimasto vuoto e chiuse la porta dietro di sè.

"Pika pika, pika pi!" squittì Pikachu, indicando un pulsante blu sulla console. Ash comprese che era quello che doveva premere per attivare la macchina, ma l'idea di doverlo fare lo spaventava un po'. E  se avesse combinato qualche disastro? Si sentiva come se le vite di "Bill" e di quel Jigglypuff dipendessero dalla sua capacità di seguire le procedure senza fare errori... 

Ash deglutì e fece un cenno agli Eevee che si erano riuniti accanto al macchinario. "Allora, ragazzi... ci state dicendo che dobbiamo premere questo pulsante, e Bill e Jigglypuff torneranno normali?" chiese il ragazzino. Pikachu fece un cenno affermativo, e guardò a sua volta gli Eevee, come per chiedere conferma.

"Vee!" disse quello che sembrava essere lo Eevee più grande ed esperto.

Ash si voltò verso Misty, Brock e Trace, e vide che i suoi compagni lo stavano guardando con fare incoraggiante. Il giovane esperto di Pokemon Roccia annuì senza dire una parola, e finalmente il ragazzino si decise e avvicinò la mano al pulsante luminoso. Prese fiato per un momento e, quando finalmente ebbe raccolto il coraggio, premette il tasto azzurro.

Per un istante, la macchina restò inerte. Poi, un suono vibrante, come il ronzio di un insetto, cominciò a riverberare nel laboratorio, e una sequenza di luci artificiali si accese all'interno dei cilindri nei quali erano contenuti Bill e Jigglypuff. I cavi che collegavano i cilindri alla macchina vennero percorsi da una brillante scarica di energia, e alcune piccole turbine montate dietro il sistema iniziarono a roteare quasi furiosamente. Il ragazzo dentro uno dei cilindri si irrigidì e assunse un'espressione allarmata, mentre il Jigglypuff nell'altra camera tirava un sospiro di sollievo... e questo fu tutto quello che Ash e i suoi compagni riuscirono a vedere prima che entrambi i cilindri venissero avvolti da una luce abbagliante, e i loro occupanti ne venissero occultati.

Ash e Pikachu fecero un passo indietro, sperando di non aver fatto qualche errore, e si coprirono gli occhi quando la luce si fece sempre più abbagliante. I giochi di luce continuarono per diversi secondi, accompagnati da quei suoi inquietanti che riecheggiavano tutt'attorno... ma finalmente, la confusione cessò, e le macchine si spensero con una serie di suoni acuti.

"E'... è andato tutto bene, vero?" chiese Trace. Ash e Pikachu si arrischiarono a dare un'occhiata... e videro che il ragazzo sembrava essere un po' stordito, ma tutto sommato in buone condizioni. Scosse la testa e si passò una mano sulla faccia, in modo da schiarirsi un po' le idee... e poi guardò verso il gruppo di Ash e fece un sorriso di sollievo.

"Aaaah, perfetto! Sono tornato normale!" esclamò mentre usciva dalla camera cilindrica. La prima cosa che fece fu andare ad aprire la porta a Jigglypuff... e il buffo Pokemon rosa si gettò allegramente al collo del ragazzo in un abbraccio entusiasta! "Ah! Hey, Jigglypuff, mi fa piacere vedere che stai bene anche tu! Mi dispiace di averti spaventato... era piuttosto strano essere nel tuo corpo, lo sai?"

"Ji, jigglypuff!" esclamò Jigglypuff, mentre Bill lo appoggiava delicatamente a terra. I suoi Eevee si raccolsero attorno al ragazzo per festeggiarlo, e Bill cominciò a distribuire a ciascuno di loro un po' di carezze e grattate dietro le orecchie.

"Sto bene, ragazzi, come potete vedere!" rispose Bill. Si voltò verso Ash e il suo gruppo, in modo da ringraziarli per il loro aiuto. "E questo... soprattutto grazie a voi! Siete capitati proprio a proposito! Stavo provando una mia invenzione, che mi consentisse di sperimentare per conto mio come i Pokemon percepiscono il mondo... ma temo di aver esagerato un po'. Mi sono scambiato di corpo con quel Jigglypuff... e mi sono reso conto troppo tardi che ero diventato troppo piccolo per operare la macchina e tornare normale!"

"Ehm... sì, in effetti ce ne siamo resi conto..." rispose Ash, con tanto di gocciolone di sudore che gli scendeva dalla testa. "Tu... sei Bill, per caso?"

"Oh? Aaaah, chiedo scusa! Ero talmente eccitato e sollevato che non mi sono neanche presentato!" disse il giovane, sfregandosi la nuca. "Comunque... sì, il mio nome è Bill. Anche se tutti mi chiamano il Pokefanatico! E' un nome che per me è motivo di orgoglio! Io... mi considero un ricercatore ed un inventore che vorrebbe scoprire tutti i misteri dei Pokemon! E questa macchina serviva proprio allo scopo, anche se ora mi sono accorto che è un po' troppo pericolosa..."

"Vee, vee!" rispose uno degli Eevee, perfettamente d'accordo con Bill.

"E questi Pokemon che vedete... sono i miei assistenti! Jigglypuff, e i fratellini Eevee!" disse Bill presentando i Pokemon che lo affiancavano. "Come potete vedere, sono tutti molto contenti di conoscervi."

"Puff!"

"Eevee vee!"

"Che carini!" esclamò Misty, guardando incantata i piccoli Pokemon. "E quindi... fai qui le tue ricerche, Bill. Sembra un posto ideale. Non sono molte le persone che fanno tutta questa strada per venire a trovarti, immagino."

"No... è un posto un po' solitario, lo ammetto. Ci siamo soltanto io e i miei Pokemon. Ma a me va bene così. Quando serve, faccio un salto giù in città per comprare quello che mi serve... e per il resto, lavoro da casa. C'è sempre qualcuno che ha bisogno del mio aiuto per farsi rimettere a posto qualche programma, riparare una macchina o comunque ricorrere alla mia esperienza nel campo dei Pokemon. E non faccio per vantarmi, ma ho molta esperienza in proposito!"

"La tua fama ti precede, in effetti." rispose Brock con un sorriso accomodante. "A proposito, non ci siamo presentati neanche noi."

"Vero..." rispose Ash. "Il mio nome è Ash Ketchum, ho dieci anni e sono da poco diventato un allenatore di Pokemon. E ho intenzione di diventare il più grande allenatore di Pokemon mai vissuto! E lui è Pikachu, il mio amico e il Pokemon con cui ho iniziato il viaggio!"

"Pikachu... pika!" rispose il topolino elettrico con un attimo di esitazione.

"E noi siamo... i suoi compagni di viaggio, si può dire." rispose Misty, resistendo a malapena alla tentazione di fare una battuta sulle aspirazioni forse un po' troppo elevate del ragazzino. Dopotutto, anche lei aveva ambizioni simili. "Ad ogni modo... io mi chiamo Misty! Anch'io ho dieci anni, e sono un'allenatrice specializzata in Pokemon d'Acqua! E il mio scopo è diventare la migliore allenatrice di Pokemon d'Acqua mai vissuta! Un po' come il mio idolo, la grande Lorelei!"

Misty congiunse le mani in un'espressione trasognata e guardò verso l'alto, lasciando esterrefatti tutti i presenti. Lorelei era una dei Superquattro della Lega di Kanto - quattro allenatori particolarmente abili che potevano contare su Pokemon potenti e ben addestrati, ed erano piazzati appena sotto il Campione in termini di capacità. Tutti loro erano ammirati e rispettati per la loro abilità... e tra i Superquattro di Kanto, Lorelei era conosciuta per la sua eleganza, la sua intelligenza e la sua abilità con i Pokemon di tipo Acqua e Ghiaccio. E per Misty, era una figura degna di rispetto ed ammirazione.

Brock sospirò e si presentò a sua volta. "Il mio nome è Brock, e sono un esperto di Pokemon di tipo Roccia." esordì. "Fino a poco tempo fa ero il Capopalestra di Plumbeopoli, ma adesso mio padre è tornato a casa e si è offerto di riprendere la sua posizione. Così, visto che il mio sogno è sempre stato quello di diventare un abile allevatore di Pokemon... ho deciso di unirmi ad Ash per vedere quanti più Pokemon possibile ed imparare tutto quello che posso su di loro."

"E infine, ci sono io... mi chiamo Trace, e sono un amico di Ash." disse Trace, un po' imbarazzato. "Ecco... in realtà non penso che resterò con lui ancora a lungo, visto che ci siamo incontrati per caso qui a Celestopoli. Comunque... sono anch'io un allenatore. Immagino che... questo renda rivali me ed Ash, no?"

"Se la mettiamo su questo piano..." rispose Ash con una breve risata. Non aveva mai davvero pensato a Trace come ad un avversario, riservando invece tale definizione per Gary. Per lui, Trace era un amico con il quale gli faceva piacere confrontarsi... però, dal momento che entrambi loro aspiravano al titolo di campioni della Lega Pokemon di Kanto, in effetti questo li rendeva rivali.

"Piacere di conoscervi, ragazzi." disse Bill. Lui e i suoi Pokemon fecero un po' di inchini, lieti di fare la conoscenza di Ash e dei suoi compagni di viaggio.

"Altrettanto!" rispose Brock. "Prima di tutto il resto, comunque... posso chiederti una cosa, Bill? Su che cosa fai ricerche, esattamente?"

I ragazzi e Pikachu videro gli occhi di Bill che si illuminavano per l'eccitazione. "Aaaah, si parte dal mio argomento preferito! Le ricerche che faccio!" esclamò. "Allora, dovete sapere che io mi occupo di molte materie... e in particolare, di una materia molto, ma molto interessante: i Pokemon Leggendari, creature uniche ed incredibilmente potenti, legate ad elementi fondamentali che compongono il nostro mondo. Appaiono molto spesso nei miti e nelle leggende di Kanto, Johto... e praticamente di tutti i continenti del nostro mondo. Ma in realtà... non si sa molto di loro. Sono avvolti da un alone di mistero che li rende affascinanti, e anche cercare di distinguere le verità dal puro folklore è un lavoro impegnativo ed entusiasmante. Avete mai sentito parlare... degli Uccelli Leggendari di Kanto, giusto per fare un esempio?"

"Gli Uccelli Leggendari?" chiese Ash stupito. Pikachu abbassò un orecchio e guardò Bill con espressione stupita mentre il suo allenatore si sfregava il mento con una mano, cercando di ricordare tutto quello che poteva aver sentito su quei Pokemon Leggendari. "Hmm... gli Uccelli Leggendari... Articuno, Zapdos e Moltres. Sì, conosco i nomi, e so che sono dei Pokemon Leggendari potenti... ma non so molto dei loro poteri, o delle loro caratteristiche."

"Anch'io ne ho sentito parlare! In un libro che leggevo sempre quando eravamo più piccoli!" disse Trace rivolto al suo amico e rivale. "Pare che questi tre potenti Pokemon, ognuno dei quali aventi le sembianze di un grande uccello da preda, appaiano come dei fantasmi a coloro che sono dispersi nelle terre selvagge. Dicono che ognuno di loro sia dotato di enormi poteri, e che controllino rispettivamente il ghiaccio, l'elettricità e il fuoco. E come ha detto Ash, i loro nomi sono Articuno, Zapdos e Moltres."

"Sì, anch'io ho sentito questa storia... era in uno dei libri che leggevo sempre ai miei fratellini!" rispose Brock con un sorriso gentile. "Racconta una storia che un esploratore, disperso su una montagna innevata e sul punto di morire assiderato, ebbe la visione di Moltres, il Titano di Fuoco, che appariva da dietro una vetta, accompagnato da un alone di fuoco. Pare che il calore del corpo di Moltres abbia salvato la vita a qell'esploratore, e la luce che sprigionava gli permise di vedere una strada che portava verso una vallata, e verso la salvezza."

"Una storia affascinante! Chissà chi era questo esploratore..." disse Misty. "Comunque, sono davvero colpita. Mi sembra che tu sappia molte cose sui Pokemon Leggendari!"

"Non per niente mi chiamano il Pokefanatico!" rispose il giovane ricercatore con un cenno amichevole. "Ma... guardate il tempo! Dopo aver fatto tutta quella camminata da Celestopoli, avrete sicuramente fame, e io sono qui a trattenervi con le mie chiacchiere... che ne dite se continuiamo a parlare seduti ad un tavolo, e magari davanti ad un pasto caldo?"

"Pikachu!" rispose allegramente il topolino elettrico, entusiasta all'idea di un po' di relax e d svago...

 

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"E così, anche se purtroppo non siamo riusciti a prendere quel generale del Team Rocket, almeno abbiamo fatto in modo che quei furfanti non rapissero i Clefairy e i Cleffa del Monte Luna!" stava raccontando Ash, mentre il gruppo cenava seduto ad un tavolo. Pikachu, Jigglypuff e il resto dei Pokemon stavano mangiando da alcune ciotole di cibo per Pokemon piazzate vicino al tavolo, in modo che anche loro potessero partecipare al discorso se avessero voluto. "E lo devo soprattutto al mio Pikachu e al mio Pidgeotto... se non fosse stato per loro, non so se saremmo riusciti a battere il Team Rocket."

"Quei mascalzoni sono ben organizzati, devo ammetterlo." commentò Misty. "Altra classe rispetto a quei due buffoni con il loro Meowth che incontriamo regolarmente sul nostro cammino."

"Chissà dove saranno, in questo momento..." disse Ash ripensando a Jessie, James e Meowth. "Magari stanno pensando a qualche altro stratagemma strampalato con cui catturare i nostri Pokemon..."

"Pika pikachu!" esclamò Pikachu facendo sfrigolare le guance, come per dire che sarebbe stato pronto a dare loro un'altra lezione se si fossero fatti vedere di nuovo.

Bill annuì e sorrise soddisfatto nel sentire il racconto del giovane allenatore e dei suoi compagni, ma privatamente non potè fare a meno di provare un po' di preoccupazione. Il Team Rocket, l'organizzazione criminale guidata dal misterioso Giovanni, si era fatto più attivo in quegli ultimi tempi, e si diceva che ora potesse contare su quattro agenti particolarmente abili e pericolosi... e uno di questi "generali" era proprio il tizio che Ash e i suoi compagni avevano incontrato nelle gallerie del Monte Luna. Sicuramente le forze dell'ordine stavano facendo quello che potevano per arginare la minaccia, ma le risorse del Team Rocket erano vaste, e quei pochi agenti che venivano arrestati non costituivano un danno serio per l'organizzazione. Era un problema serio, e una questione che preoccupava il giovane ricercatore.

Ma quello non era il momento di restare in ansia, decise infine Bill scuotendo la testa. Adesso lui era lì con un gruppo di amici, e voleva godersi quei momenti fino in fondo.

"A questo proposito, visto che si parlava di Pokemon Leggendari..." disse Bill, cercando di portare la conversazione verso argomenti che pensava fossero di interesse per tutti. "SArei curioso di chiedervi una cosa. Qualcuno di voi ha mai sentito parlare di Mew?"

Quel nome lasciò stupiti un po' tutti i presenti, che distolsero l'attenzione dal loro pasto e guardarono Bill per un istante, per poi scambiarsi degli sguardi interrogativi. "Mew... Mew..." disse infine Ash, cercando di ricordarsi di qualcosa che aveva sentito un po' di tempo prima. "Mi ricordo che il professor Oak ci aveva parlato una volta di questo Pokemon... ricordi anche tu, Trace?"     

"Sì, mi ricordo che ci aveva detto... che i Pokemon che ora popolano il nostro mondo sono tutti, in un certo senso, discendenti di questo Pokemon primordiale." rispose Trace. "Più esattamente, aveva detto che tutte le specie di Pokemon che vivono in questo mondo condividono un frammento di DNA con Mew."

"Ehm... il DNA sarebbe... la molecola che contiene tutte le informazioni su come siamo fatti, giusto?" chiese Ash, non esattamente ferrato su queste materie tecniche.

Bill disse di sì con la testa. "Precisamente." rispose, contento di avere qualcuno a cui interessassero i suoi discorsi. "In realtà, c'è da precisare che non esistono due individui con lo stesso codice genetico. O meglio, in teoria potrebbero esistere, ma le possibilità che questo si verifichi sono talmente basse da essere praticamente nulle. Tuttavia, dopo molte ricerche ed esperimenti, è stato appurato che in tutti i Pokemon esiste un frammento di codice genetico che corrisponde ad un frammento del codice genetico di Mew. Adesso non so esattamente quale sia questa parte, e a quanto ne so, cambia da una specie di Pokemon all'altra... ma c'è sempre questa costante. Tuttavia, questo pone un'altra questione. Nessuno ha idea di come sia nato Mew. Non si sa da dove venga, quali siano le sue caratteristiche... certo non può essere spuntato dal nulla."

"Questa... è sicuramente una domanda affascinante." rispose Brock. "Chissà se qualcuno riuscirà mai a scoprire qualcosa di più su questo misterioso Pokemon primordiale."

"Pikachu..." disse Pikachu massaggiandosi una tempia. Non era riuscito a seguire molto bene quel discorso, ma anche lui trovava interessante quel discorso su Mew e sul mistero delle sue origini. Certo, sarebbe stato grandioso se lui ed Ash fossero riusciti a fare qualche scoperta interessante su Mew... ma il topolino elettrico si riportò alla realtà, dicendo a sè stesso che lui ed Ash stavano semplicemente viaggiando per Kanto per collezionare Medaglie, e non doveva aspettarsi di essere coinvolto in chissà quale avventura. Già incontrare il Team Rocket sul Monte Luna era stata un'esperienza fuori dal comune...       

 

oooooooooo

 

Dopo cena, il gruppo di amici si ritirò per andare a dormire in una camera che Bill aveva riservato per gli ospiti, in cima alla torre del faro. Per quanto fosse stata una giornata di bel tempo, il clima si stava rapidamente facendo umido e nebbioso, e guardando fuori dalle piccole finestre del faro si sarebbe potuta vedere soltanto una fitta coltre di foschia che copriva quasi ogni cosa. In questa atmosfera di mistero, Ash Ketchum faceva fatica a prendere sonno. Le parole di Bill, i suoi racconti sui Pokemon Leggendari e su Mew, riaffioravano continuamente alla sua mente. Dopo aver tentato per un'ora di addormentarsi, il ragazzino decise che forse era il caso di muovere due passi, in modo da calmarsi un po' e magari stancarsi quel tanto che sarebbe bastato per poi coricarsi e prendere sonno subito.

Con un sospiro, Ash si mise seduto sul suo letto e si passò una mano tra i capelli. Al suo fianco, Pikachu lo stava guardando con espressione interrogativa, chiedendosi quale fosse il problema. "Pika pi?" sussurrò a bassa voce il Pokemon elettrico.

Ash fece cenno al suo starter di tenere bassa la voce portandosi un indice alle labbra, poi lo accarezzò sulla testa. "Va tutto bene, Pikachu." sussurrò. "Ma da quando Bill ci ha raccontato tutte quelle storie, non riesco a smettere di pensarci. Pensavo di andare a fare due passi fuori... vuoi venire con me?"

"Pika!" fu la pronta risposta di Pikachu. Ash si mise addosso la sua giacca e le scarpe, e lui e il suo compagno scivolarono silenziosamente vicino ai letti in cui Misty, Brock e Trace stavano dormendo. Ash gettò un'occhiata al ragazzo più grande quando lo sentì parlare nel sonno... e vide che l'esperto di Pokemon Roccia aveva un'aria trasognata e un leggero rossore sul viso.

"Oh, dolce Infermiera Joy..." mormorò nel sonno. "Come posso distogliere gli occhi dal tuo sguardo e dal tuo sorriso...?"

Un grosso gocciolone di sudore scese dalla nuca di Ash e Pikachu, e il ragazzino decise saggiamente di non indagare oltre. "Ehm... forse è meglio che lasciamo Brock ai suoi sogni. Un motivo in più per essere furtivi, non credi, Pikachu?"

"Pika..." rispose il topolino giallo con un sospiro, un attimo prima che lui ed Ash iniziassero a dirigersi nel massimo silenzio possibile verso la terrazza esterna. Ash si strinse nella sua giacca e rabbrividì brevemente per il freddo inaspettato e l'umidità quando mise piede fuori dalla camera.

"Accidenti, non pensavo che facesse così freddo..." disse tra sè. "Forse è meglio se facciamo giusto un giro e poi torniamo dentro..."

"Pikachu? Pika pi!" esclamò Pikachu, riuscendo a percepire qualcosa con il suo udito fine. Con un cenno del braccio, Pikachu fece un cenno al suo allenatore che guardò nella direzione che il suo Pokemon stava indicando, chiedendosi di cosa potesse trattarsi.

"Hm? Che succede, Pikachu, c'è qualche..." esordì Ash, un attimo prima che il suo Pokemon scendesse di colpo dalla sua spalla e si dirigesse verso la facciata a nord del faro, dove riusciva a vedere una figura ammantata che guardava in lontananza, al sicuro dietro la ringhiera. Aguzzando un po' la vista, Ash si accorse che si trattava di Bill: il famoso ricercatore di Pokemon era in piedi e guardava il mare, come se aspettasse qualcosa... o magari qualcuno.

Con prudenza, in silenzio, Ash si avvicinò a Bill e provò a chiamarlo. "Bill?"

Vide il Pokefanatico sobbalzare lievemente, e lo vide guardare nella sua direzione. "Ash?" sussurrò. "Pensavo che stessi dormendo... come mai sei qui?"

"Ehm... in realtà anch'io pensavo che adesso sarei stato nel mondo dei sogni..." scherzò Ash con una breve risata imbarazzata. Pikachu squittì in tono incoraggiante, e Ash si schiarì la voce prima di continuare. "Ecco... in realtà non riuscivo a prendere sonno, e ho pensato che fare due passi mi avrebbe aiutato. Anche Pikachu ha lo stesso problema..." Guardò il suo amico Pokemon, che sospirò e disse di sì con la testa. "Non pensavamo di trovarti qui, in effetti. Non hai freddo?"

"Pi pikachu..." squittì Pikachu con una buffa espressione di sconforto. Si sfregò le spalle con le mani, cercando di tenersi almeno un po' al caldo.

Bill sospirò e sorrise in direzione di Ash. "Un po', sì... ma stanotte è un'occasione che non potevo mancare." rispose. "Se vuoi restare qui per un po'... penso che anche a te piacerà molto."

Nonostante facesse freddo e Ash non fosse esattamente coperto, ormai la sua curiosità era stata solleticata... e il giovanissimo allenatore non era certo un tipo che si tirava indietro quando qualcosa lo interessava. Tenendo Pikachu ben stretto in modo da fargli un po' di caldo, il ragazzino si accostò a Bill e fece un cenno con la testa, per poi guardare in direzione dell'oceano. Il rumore delle onde che si infrangevano sulle rupi a picco, accompagnato dalla nebbia che rendeva ogni cosa indistinta, creava un panorama allo stesso tempo inquietante e suggestivo, e per un attimo Ash e Pikachu rabbrividirono di fronte a quello spettacolo, sentendosi così terribilmente piccoli di fronte alla magnificenza della natura...

"Che cosa... o meglio, chi stai aspettando, Bill?" chiese Ash a bassa voce, quasi temendo di rovinare il momento.

Il Pokefanatico sospirò, senza mai staccare gli occhi dall'oceano. "Aspetta solo un minuto. Ormai dovrebbe essere qui, o quasi." affermò.

Poco dopo, la tenue luce del faro si illuminò, e dalla torre provenne un suono basso e melodioso, che riecheggiò tutt'attorno nel mare agitato e coperto di foschia.

"E... e questo che cos'è?" chiese Ash, un po' sbigottito da quel suono che sembrava quasi un canto malinconico.

"Questo... è il suono che fa un mio amico quando vuole comunicare." disse Bill solennemente. "Io l'ho registrato, in modo da poter comunicare a mia volta con lui." In quello stesso momento, un suono molto simile rispose dalla distesa oceanica, e Bill fece un sorriso commosso. "Ha risposto. Tra non molto lo vedremo."

"Pika..." mormorò Pikachu con apprensione, le orecchie piegate e le guance che sfrigolavano debolmente di elettricità. Un altro suono provenne dall'oceano, un paio di occhi acuti si illuminarono nella foschia, fissando con curiosità il faro... e poco dopo, una forma dall'aspetto misterioso quanto possente si fece largo nella nebbia, sbattendo rumorosamente le sue corte ali. Aveva un corpo grande e robusto, alto più di due metri, con una testa dal muso tondeggiante e con un piccolo corno che usciva dalla fronte, in mezzo a due lunghe antenne a frusta, e le sue zampe muscolose erano armate di artigli. Una grossa coda muscolosa si muoveva lentamente dietro il coro del possente rettile, che era tenuto in aria da un paio di piccole ali membranose, apparentemente troppo esili per sostenere una creatura simile.

Ash e Pikachu indietreggiarono e restarono a bocca aperta, fissando come ipnotizzati la creatura che restava in sospensione davanti a loro. Non si riusciva a vedere molto bene, a causa della foschia, ma anche così, Ash e Pikachu riuscivano a vedere che il corpo della creatura era coperto di robuste scaglie arancioni.

"Un Dragonite..." mormorò Ash senza fiato, rimpiangendo di non essersi portato dietro il Pokedex per dare un'occhiata a quella creatura impressionante. Il Pokemon simile ad un drago alato si avvicinò lentamente al bordo del terrazzamento, e Bill restò fermo al suo posto, attendendo con calma che il Dragonite gli arrivasse abbastanza vicino. Finalmente, quando ormai non mancava che qualche passo di distanza tra i due, Bill allungò gentilmente una mano e accarezzò il Pokemon sul muso, parlandogli come ad un vecchio amico che incontrava dopo tanto tempo.

"Drrraaaaaaag!" esclamò il Pokemon Drago. A dispetto delle sue dimensioni, aveva una voce calda e quasi melodiosa, come un canto malinconico.

"Sì, amico mio. Anch'io sono felice di rivederti." disse Bill. "Un giorno, quando avrò risolto tutti i misteri che circondano il mondo dei Pokemon, spero che potremo volare assieme, e che potrai farmi vedere il mondo come lo vedi tu."

Era un momento talmente solenne che Ash e Pikachu restarono in silenzio, non volendo rovinare la riunione tra il giovane ricercatore e il Pokemon. Finalmente, Bill si voltò verso Ash e Pikachu, presentando loro il misterioso Pokemon Drago con tutta la naturalezza che avrebbe avuto per una persona.

"Ash, Pikachu... vi presento il mio vecchio amico, Dragonite." affermò. "Da quando ero piccolo, lui passa ogni anno vicino al faro."

"Drrrrraaaaaag..." Il verso di Dragonite riecheggiò nuovamente attorno al faro, e il dragone inclinò la testa in un gesto di saluto e rispetto. Impressionati, ma comunque rassicurati dal comportamento tranquillo del dragone, Ash e Pikachu ricambiarono il saluto.

"Ehm... siamo... onorati di conoscerti, Dragonite!" rispose Ash, sentendosi un po' imbarazzato nel parlare in questo modo ad un Pokemon... e tuttavia pensando che fosse perfettamente appropriato.

"Pikachu..." rispose Pikachu.

"I Pokemon sono creature così misteriose..." continuò Bill, tenendo la mano sul fianco del dragone alato. "Alcuni sono piccoli. Alcuni sono enormi. Possono essere carini, o impressionanti. Potranno anche essere deboli o forti, ma hanno tutti lo stesso desiderio di vivere a fianco degli umani. E' per questo che li studio. Per poterli capire meglio, e aiutare sia loro che gli uomini a condividere questo mondo."

Ash restò in silenzio, ascoltando le parole di Bill. Erano cose a cui non si era mai fermato a pensare. Certo, lui rispettava i suoi Pokemon e li trattava bene... ma non si era mai fermato davvero a pensare al rapporto che intercorreva tra gli allenatori... le persone... e i loro Pokemon. Lui pensava che sarebbe stata una divertente avventura allo scopo di diventare il Campione della Lega Pokemon di Kanto - magari non priva di difficoltà, ma comunque divertente.

Ma adesso, gli stava venendo in mente che forse il suo viaggio sarebbe stato molto, molto di più di questo...

Il pensiero di Ash tornò a quel misterioso Pokemon alato che aveva visto il primo giorno del suo viaggio, dopo essere miracolosamente sfuggito a quello stormo di Spearow. Doveva essere anche quello un Pokemon Leggendario... ma se lo era, allora cosa rappresentava? E come mai si era mostrato proprio a lui? E soprattutto... che tipo di Pokemon era?

Una cosa era certa, pensò Ash mentre guardava Bill e Dragonite che si salutavano, e il dragone che riprendeva solennemente il volo verso la sua destinazione, qualunque essa fosse. Solo ora cominciava a rendersi conto di quanto vasto fosse il mondo che lo circondava, e quanti misteri nascondesse...  

"Senti, Bill..." chiese infine Ash, seguendo Dragonite con lo sguardo. "Tu pensi che noi umani scopriremo mai tutti i Pokemon che vivono nel nostro mondo?"

Bill sospirò. "Chi può dirlo? C'è ancora così tanto da sapere su queste misteriose creature..." affermò. "Proprio come non sappiamo cosa c'è dall'altra parte dell'oceano. Noi scopriamo il mondo una parte dopo l'altra, e man mano scopriamo tutto ciò che esiste su questo pianeta. E' per questo che dobbiamo avere cura del nostro mondo e fare in modo di non infrangerne mai l'equilibrio e l'armonia. Perchè... cosa mai potrebbe accadere se questo equilibrio dovesse andare perduto a causa dell'egoismo degli uomini?"

"Pikachu..." mormorò Pikachu con un sospiro.

         

oooooooooo

 

CONTINUA...

 

 

 

  
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