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Autore: Effye90    24/11/2022    0 recensioni
Dopo quello che sembra un incontro fortuito, uno strano virus (in apparenza influenzale), inizia a dilagare a Rodorio e al Santuario. I protagonisti, scopriranno ben presto che tale virus, è di origine divina. Questa storia avviene molto tempo dopo le avventure di Soul Of Gold. I cavalieri d'oro, sono riportati in vita un'ultima volta, forse.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aries Shion, Nuovo Personaggio, Pegasus Seiya, Saori Kido, Sasha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“MA ALLORA E’ DAVVERO IMBATTIBILE!”
Urlò Hakurei.

“Dimenticate che sono una divinità e la mia arma è proprio questa!” –indicò la scopa- “Il vostro destino, così come quello di ogni essere umano, è stato segnato non appena iniziai a spazzare le strade di Rodorio. Questo virus che sta dilagando non si fermerà. La Terra è destinata ad una nuova, mortale pandemia! Non possono nulla le due Athena qui presenti, figurarsi voi semplici uomini.”

El Cid si scambiò un’occhiata con Ikki che scattò verso Hel per lanciare il suo Phoenix genmaken così da colpire direttamente il cervello dell’avversario mentre il capricorno, usò nuovamente la sua Excalibur.

“Noi non siamo semplici uomini, Hel. Noi siamo cavalieri di Athena! Siamo Santi d’oro e di bronzo! Non avremo un potere divino ma non per questo ci tireremo indietro. Ti sconfiggeremo qui ed ora! EXCALIBUR!” –la ttaccò con tutta la forza che gli era rimasta- “Adesso, Ikki!”

“PHOENIX GENMAKEEEEN!”

Di nuovo, i colpi sembrarono andare a segno ma Hel si mise a ridere.

“Illusi! Vi ho già detto qual è il mio potere; i vostri colpi non possono ferirmi in alcun modo!”

Si avvicinò ai due cavalieri e iniziò a spazzare il pavimento girandogli attorno.

“El Cid, Ikki allontanatevi da lei; non permettetele…” –a Sasha morirono le parole in gola. Si mise una mano sul cuore. Una fitta improvvisa la fece accasciare a terra- “c’è solo un modo per porre a fine tutto questo. La sua…”

Svenne.

“NO MILADY!”

Sage la resse tra le braccia e la adagiò a terra delicatamente poi si rivolse a Saori.

“Divina Athena cosa dovremmo fare adesso? Ci è impossibile avvicinarci per colpirla e Sasha…”

Abbassò lo sguardo e si rabbuiò.

“Sasha ha combattuto con lei per più tempo; è rimasta sola in questa stanza ed esposta alla sua scopa troppo a lungo. Il virus ormai fa parte di lei!”

“Ma allora anche lei impazzirà…” –Hakurei afferrò nuovamente la sua spada- “non possiamo permetterlo! Trovate una soluzione, ve ne prego!”

Saori si prese del tempo per riflettere sulle parole di Sasha.
Aveva trovato il punto debole di Hel ma qual’era?
La vecchia continuò a spazzare avvicinandosi sempre di più a loro.
Tutti la guardarono attoniti ed inermi.
Persino Regulus, il più forte tra i cavalieri d'oro, nulla poteva.

Attaccarla era fuori discussione; ogni loro colpo, sarebbe andato a vuoto.

Era questa la fine dei cavalieri dunque?

Sasha era k.o. e Saori non aveva idea di come procedere.

“Ve lo ripeto: non potete nulla contro Hel, Dea della sventura e di morte! Potrete provare a colpirmi all’infinito ma le forze vi stanno venendo meno e il mio virus presto avrà la meglio sui vostri corpi umani. Non siete altro che carne da macello per me!”

Saori non seppe controbattere.
Ogni loro tentativo di attacco fu vano.
Cercò lo sguardo di Seiya.

“Milady, noi siamo con voi e combatteremo fino alla fine. Che il nostro sangue possa sporcare il pavimento del Tempio se servirà a fermarla!”

Sentendo quelle parole, Athena sorrise.
Avevano affrontato così tante battaglie che ormai aveva perso il conto.
Sangue, sudore e lacrime sono stati versati spesso al santuario eppure erano ancora lì riuniti per difendere la Terra.

Un’ultima volta probabilmente!

“Un’ultima volta…”

Si disse a bassa voce.

Seiya tenne gli occhi puntati su di lei.
Sapeva che avrebbe combattuto al loro fianco finchè avrebbe avuto aria nei polmoni e sangue nelle vene.

“Milady…”

Pensò e poi strinse il pugno con determinazione.

“Forse hai ragione Hel! Forse il tuo potere è nettamente superiore al nostro!” –sorrise e spostò il suo sguardo su di lei- “ma non sei la prima divinità che fronteggiamo e se c’è una cosa che ho imparato in tutti questi anni di battaglie...” –fece una pausa e si voltò verso i presenti nel salone- “è che anche le divinità hanno una debolezza e tu, ce l’hai detta prima!”

“Sciocco ragazzo! Io vi avrei detto qual è la mia debolezza? Sentiamo, cavaliere di Pegasus!”

Continuò a tenere la scopa stretta tra le mani.
Manigoldo fece un tuffo nei ricordi dopo le parole dette dal cavaliere di bronzo.
Dopotutto, anche lui era riuscito a colpire Thanatos con un pugno.
Sorrise soddisfatto.

“Il ragazzino ha ragione. Io stesso ho colpito un Dio con queste stesse mani!” –si mise a ridere e gli altri lo guardarono perplessi- “e si che speravo che finisse molto prima tutta questa storia. Hel tra queste mura noi ti sconfiggeremo; INSIEME!”

Sage lo guardò ma non gli disse nulla.
Gli occhi del cavaliere del cancro, parvero ardere di determinazione.

“Maestro! Anche stavolta, spero di andare a segno e lo farò per Seiya!”

“NO MANIGOLDO!”

Si scagliò contro Hel e fece per tirarle un pugno ma all’ultimo si scostò e le fu alle spalle.
La dea voltò il viso verso di lui.

“Che cosa pensi di fare, cavaliere?"

“Questo!”

Rispose Seiya approfittando dell’attimo di distrazione.
Le tolse la scopa dalle mani.
“NO CHE COSA VUOI FARE? LASCIA QUELLA SCOPA, MALEDETTO!”

Hel digrignò i denti e fece un passo avanti ma Manigoldo la bloccò afferrandola sotto le spalle.

“Quella bella scopa sarà anche divina ma ha il manico di legno come tutte le altre, presumo!”

Disse il cavaliere del cancro con un sorriso enorme sul viso.

“NOOOOO VOI… NON POTETE!”

Cid prese la scopa e con un fendente, spezzò il manico in due.

“NOOOO CHE COSA AVETE FATTO? VOI STUPIDI! LASCIAMI!”

Il capricorno poi passò i due pezzi a Saori che, rimanendo in silenzio, espanse il suo cosmo.
Ogni impurità presente nella scopa, si sollevò come polvere nera al vento poi il tutto si dissolse in pochi secondi.
Rimise a terra i resti di quella che ormai era una normalissima scopa, prese lo scettro di Nike e lo puntò verso Hel.

“Come vedi hai sottovaluto troppo gli uomini! Saremo anche divinità ma basta un solo secondo di distrazione per perdere uno scontro. Ed ora Hel io, Dea Athena, porrò fine a tutto questo!”

Espanse nuovamente il suo cosmo avvolgendo l’intero tempio con la sua luce benevola e tiepida.

“Hel senza la tua scopa sei alla pari di un essere umano!”

Lo scettro di Nike si levò in aria e avanzò verso il nemico.
Quando fu a pochi centimetri da esso, sprigionò diversi fasci di luce a raggiera che iniziarono a girare in senso antiorario.
Hel guardò stupita e spaventata il tutto.
Le braccia protese in avanti tremarono.
I palmi delle mani iniziarono a sudare.

Guardò Saori e le rivolse le sue ultime parole.

“Mi avete messo alle strette, lo ammetto; ma anche se mi avete sconfitta, avete comunque perso questa battaglia!”

Sorrise poi afferrò lo scettro.
La mano destra iniziò a bruciarle e, in mezzo a quei fasci di luce, scomparve.
La luce si affievolì così come il cosmo di Saori.
Lo scettro tornò da lei e lo prese in mano.
Si accasciò a terra per lo sforzo e la stanchezza.

“Milady!”

Disse Seiya inginocchiandosi al suo fianco.

“Sto bene! Ho dovuto infondere tutto il mio potere divino nello scettro per poterla sconfiggere. Ho prosciugato tutto il mio cosmo ma alla fine, Athena Dea della giustizia ha vinto assieme ai suoi cavalieri!”

Si rialzò con l’aiuto del cavaliere di bronzo.
Una serie di fulmini poco dopo si scagliò contro lo scranno del grande sacerdote.

“Ma che…”

Sage e Hakurei non finirono la frase e come gli altri, rimasero a bocca aperta.
   
 
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