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Autore: My Pride    27/11/2022    1 recensioni
~ Raccolta Curtain Fic di one-shot incentrate sulla coppia Damian/Jon + Bat&Super family ♥
» 79. With all my life
Le note di Jingle Bells risuonavano a ripetizione negli altoparlanti del centro commerciale e diffondevano quell’aria natalizia che si respirava in ogni punto della città di Gotham, dai piccoli magazzini, negozi di alimentari e ristoranti ai vicoli che circondavano ogni quartiere.
[ Tu appartieni a quelle cose che meravigliano la vita – un sorriso in un campo di grano, un passaggio segreto, un fiore che ha il respiro di mille tramonti ~ Fabrizio Caramagna ]
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bat Family, Damian Wayne, Jonathan Samuel Kent
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Halloween at Gotham Titolo: Halloween at Gotham
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 904
parole fiumidiparole ]
Personaggi: Jonathan Samuel Kent, Damian Wayne, Thomas Wayne-Kent
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale
Avvertimenti: What if? Hurt/Comfort
Too sick to spook challenge: Perché non mi sembri convinto?
 

SUPER SONS © 2016Peter J. Tomasi/DC. All Rights Reserved.

    «Perché non mi sembri convinto?»

    La frase di Jon risuonò improvvisamente nella testa di Damian che, sbattendo le palpebre, si voltò verso il compagno fermo a braccia conserte contro lo stipite della porta.

    Sarebbe stato il primo Halloween di Thomas a Gotham e, anche se Bruce aveva più volte ripetuto che sarebbe stato un piacere avere i nipoti alla villa, Damian non riusciva esattamente ad essere tranquillo di quella decisione. Durante la sua infanzia aveva passato abbastanza tempo in quella città da essere certo di non volere che suo figlio passasse lì quel periodo dell'anno, soprattutto conoscendone la fama; non avrebbe voluto essere paranoico ma, sapendo bene i pazzi che infestavano Gotham e quanti ancora ne uscissero durante le festività, sarebbe potuto succedere di tutto e lui non sarebbe potuto essere lì ad impedirlo. Sapeva di dover avere fiducia in suo padre e che, in caso di bisogno, Thomas sarebbe stato in buone mani poiché nessuno avrebbe mai permesso che potesse succedergli qualcosa, ma questo non riusciva comunque a calmare l'ansia che Jon vedeva impressa sul volto di Damian.

    Era comprensibile, Jon non gli dava completamente torto. Lui stesso non era molto tranquillo e si sentiva un po' nervoso, ma Tommy era apparso così entusiasta di festeggiare in una grande città come Gotham - a parte i folli, era conosciuta per vezzosi festeggiamenti durante quei periodi dell'anno - che nessuno dei due aveva avuto il cuore di negarglielo. Soprattutto quando aveva sfoderato i suoi occhioni da cucciolo e aveva fregato bellamente entrambi. Damian ancora stentava a credere di esserci cascato come un pollo, e aveva imputato quel suo cedere alla febbre che aveva. La verità? Non avrebbe comunque potuto fare nulla contro il potere di Thomas.

    «È solo che...» Damian posò la tazza sul tavolino e si scompigliò i capelli con una mano, sbuffando. «Ah, lascia stare», rimbeccò, ma Jon si avvicinò a lui e, poggiando una mano sulla sua, lo fissò attentamente negli occhi.

    «Vuoi che lo accompagni io? Posso chiamare il mio capo e chiedergli se...»

    «No. Non voglio che tu perda giorni di lavoro solo perché io sono paranoico», tagliò immediatamente corto Damian. «Ci sarà anche Grayson, sono sicuro che--» non riuscì a terminare la frase che proruppe in uno scoppio di tosse che lo costrinse a piegarsi a metà, sentendo ben presto le forti braccia di Jon avvolgersi intorno alla sua vita per aiutarlo a sedersi almeno sul divano mentre continuava a tossire senza sosta, con le lacrime agli occhi e il respiro mozzato.

    Ci volle un po' prima che la crisi passasse e Damian riuscisse nuovamente a respirare regolarmente, tossicchiando ancora mentre poggiava a tentoni una mano sul petto di Jon e lo rassicurava che stava bene. Negli ultimi tempi si ammalava spesso e durante l'ultima visita medica aveva scoperto di avere una carenza di vitamina B12 e che i farmaci che aveva preso quando aveva seguito la terapia dopo l'amputazione avevano ridotto le sue difese immunitarie, ma il medico gli aveva raccomandato di integrare e soprattutto di stare in assoluto riposo, per quanto Damian non l'avesse ascoltato. Risultato? Si era irrimediabilmente ammalato e adesso ne subiva le conseguenze.

    «Stai meglio, D?» chiese Jon nel massaggiargli la schiena, e Damian si prese ancora un momento prima di annuire e sollevare il capo, asciugandosi gli angoli degli occhi.

    «Sì, sto... tranquillo», accennò, traendo un lungo respiro prima di battergli una mano sulla spalla. «Non sarà un po' di tosse ad uccidermi, J», prese in giro con un sorrisetto, e Jon gli cinse le spalle con un braccio qualche momento dopo.

    «Ma lo farà l'ansia se continuerai a preoccuparti». Prima che Damian potesse ribattere, Jon sollevò una mano e lo zittì. «Lo so, lo capisco. Gotham non è esattamente... un posto tranquillo, ma andrà bene».

    Anche se non del tutto convinto, Damian soppesò quelle parole e alla fine annuì, sorseggiando il proprio the con calma prima di vedere Tommy scendere in fretta le scale e sfoggiare il suo vestito, sorridente come non mai e stracarico come non lo avevano mai visto; ci era venuto un bel pezzo per riuscire a calmare la sua esuberanza e alla fine aveva contagiato anche loro, che erano scoppiati a ridere nonostante Damian avesse dovuto contendersi per non scoppiare nuovamente in un eccesso di tosse.

    Quando arrivò finalmente Bruce, Tommy gli corse in contro e gli saltò addosso senza nemmeno pensarci due volte, già vestito di tutto punto con  il suo costume per Halloween; Jon e Damian si gettarono un'occhiata e fu Jon stesso a prendere lo zaino che avevano preparato insieme, porgendoglielo quando il bambino tornò indietro e abbracciò entrambi, sussurrando loro che gli sarebbero mancati e che avrebbero ricevuto tante foto da zio Tim; ridacchiando gli avevano baciato la fronte e salutato un'ultima volta, vedendolo entrare in auto quando si affacciarono sulla soglia di casa. E Jon cinse i fianchi di Damian con un braccio, attirandolo a sé sotto al portico.

    «Andrà bene», ribadì. «Ci sarà tutta la famiglia con lui».

    Damian gli gettò un'occhiata e, per quanto si fosse lasciato scappare un grugnito e un colpetto di tosse, alla fine sorrise, consapevole che sarebbe stato davvero così. «Lo so», disse sereno, poggiando la testa contro la spalla del compagno mentre l'auto di Bruce spariva all'orizzonte.



«Ripetimi ancora perché gli abbiamo comprato quel costume da Red Hood, J».
«Perché lo trovava figo».
«Figlio traditore».





_Note inconcludenti dell'autrice
Scritta per le iniziative #toosicktospook e la #allsoulsdaychallenge indette sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia, una challenge flash in cui si veniva taggati a caso e venivano assegnati prompt altrettanto a caso, ed entro la giornata del 31 ottobre bisognava scrivere una storia dai tratti hurt/comfort senza potersi sottrarre
Ovviamente io sono il solito clown e questa la posto adesso (la storia ufficiale di Halloween si trova sulla raccolta Allegretto ~ Deux ou trois choses que je sais de nous e si intitola Ride with the moon in the dead of night), ma essendo una cosa abbastanza fluffuosa può essere letta in qualsiasi periodo dell'anno, a ben vedere
Qui abbiamo Damian giustamente preoccupato per la trasferta a Gotham di Tommy - insomma, non è una bella città nei giorni normali, figurarsi nella notte di Halloween! -, ma per fortuna Jon è sempre il lume della ragione
ed entrambi sanno che il loro bambino sarà al sicuro insieme alla famiglia di Damian
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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