A Deb,
buon compleanno ♥
con questi due che non
se ne vanno mai davvero
Impronte
Voglio studiare medicina.
Misako ricorda ancora con molta precisione la
prima volta che ha incrociato gli occhi di Akito. Hai
degli occhi molto belli. E uno sguardo troppo riflessivo, e un'espressione
troppo seria, per un bambino di quell'età.
Ricorda
quell'abilità di restare calmo mentre pativa e perdeva un po' alla volta le
capacità della sua mano. Il modo in cui riusciva a rendere quasi impercettibile
agli occhi degli altri - di tutti loro - un dolore eccessivo che stava portando
via dalla sua vita lo sport, le occasioni e le facoltà che ogni bambino sano
ha a disposizione.
Le
torna alla mente la determinazione che ha mostrato quando è arrivato il momento
di aiutare Sana, l'apertura mentale dimostrata mentre prendeva in
considerazione ogni ipotesi, ogni soluzione, ciascuna possibilità, tutto.
Akito ha divorato tomi di psicologia per comprendere
il problema, abbracciarlo e farlo suo.
Voglio
studiare medicina.
Akito ha pronunciato quelle parole durante la
cena di un giorno qualsiasi e, in quel momento, Misako
ha percepito in modo ovattato tutto quanto aveva intorno. La risata di sua
figlia, il mio fidanzato è un genio, Fuyuki
pronto a brindare prima di conoscere motivazioni e fare valutazioni, un
altro sorso per tutti.
Misako ha sorriso e ha pensato che la strada che
aveva davanti quel bambino, conosciuto ormai diversi anni prima, era già
tracciata da tempo.
Che
studiare medicina è la naturale aspirazione per uno come lui. Un orfano che si
porta addosso con quella dignità i segni di offese che lo hanno ferito come
spine e di colpe che hanno divorato la sua infanzia per intero, non può che
essere speciale.
Ha
incrociato gli occhi di Akito, ed erano gli stessi di
quella prima volta, coscienziosi e affidabili.
Al
medico che di certo diventerà affiderebbe la sua stessa vita.
"Sapeva ascoltare, e sapeva leggere.
Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la
gente.
I segni che la gente si porta addosso."
Alessandro Baricco
***
Ebbene si.
Torno su
questi schermi dopo un anno e sempre con la stessa “scusa” e cioè che questa minuscola
fic è un regalino per Deb. L’altra motivazione è che
questi due mi mancano molto, si sono presi un pezzetto di cuore e se mi
chiamano io rispondo volentieri.
È una flash senza pretese, piena zeppa di riferimenti a cose
già scritte da me e da Deb, ma tutto dovrebbe essere chiaro in ogni caso.
Vorrei solo fare un appunto sul finale perché probabilmente, per comprenderlo
appieno, può essere utile conoscere il mio headcanon
su Misako: nel mio immaginario lei morirà a causa di un
infarto proprio sotto le mani di Akito che le
praticherà un massaggio cardiaco pressoché inutile.
Dopo questa
gioiosa parentesi, vi lascio! Se siete arrivati fin qui, grazie per aver letto!
La citazione di Baricco mi ha dato il giusto input per questa flash ma non saprei dirvi a chi la associo, se a Misako o ad Akito. Probabilmente ad entrambi.
Un
abbraccio,
Gabry