Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto
Segui la storia  |       
Autore: VickyDepp    29/11/2022    0 recensioni
Neanche il tempo di scorrere la home che gli uscì fuori il programma del festival del giorno dopo, il giorno della festa. Sapeva che doveva essere presentato il film di Harry Styles, erano entrambi ad essere i pupilli di Alessandro Michele e quindi testimonial Gucci, ma non aveva fatto molto caso all’altro film in concorso:  the banshee of inisherin. Girato in Irlanda. Cast: Colin Farrell.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2.  Cent’anni 

 

Il viaggio era stato piuttosto stancante, ma ora nella sua camera in quel lussuoso hotel si era rintemprato, pronto per gli eventi di festa che lo attendevano in quei giorni. Si guardò allo specchio mentre si abbottonava la camicia. Era invecchiato. Poteva vedere qualche capello grigio tra la chioma fulva, qualche ruga di espressione di troppo, forse un po' di occhiaie. Sorrise. Beh, era invecchiato bene dopo tutto. Era più in forma ora che qualche anno prima, quando si era più giovane fuori, ma dentro... Dentro si sentiva vecchio di cent’anni. Ora invece aveva la forza di un ragazzino, la mente fresca e lucida come non lo era mai stata. Era soddisfatto di se stesso, della sua vita. Era felice. Uno stato d'animo che per anni non aveva conosciuto, anni bui e torbidi, dove si era perso. Ma ora eccolo, il Colin Farrell che voleva essere, l'aveva ritrovato. Tutta la sua vita ora aveva un senso. Non che fosse perfetta, ma era senza dubbio serena. Si sentiva appagato. La carriera andava a gonfie vele, e poi c'erano gli amici, quelli veri, la famiglia, e una compagna. In pochi lo sapevano, era sempre stato attento e riservato sulla sua vita privata. Sarah era una fotografa, si erano conosciuti su un set e avevano iniziato a frequentarsi di nascosto. Era una ragazza semplice, con il sorriso sempre ad illuminare il viso. Gli era piaciuta fin da subito, gentile nei modi, discreta, e bella. Lei lo aveva aiutato molto, aveva tirato fuori la parte bella di lui, l'aveva fatto di nuovo sentire in grado di provare qualcosa per  qualcuno, sciogliendo il gelo che aveva attanagliano il suo cuore per tanto tempo. 
"Colin sei pronto? Ci aspettano in terrazza" la voce di di Claudine spezzó il flusso dei suoi pensieri. 
"Ci sono, dici che dovrei mettere qualcosa di più elegante?" chiese lisciandosi la camicia bianca di lino, leggermente aperta sul davanti. 
La sorella alzò gli occhi al cielo

 "Colin è solo un drink di benvenuto, stai diventando noioso sai? Muoviti" rise dandogli una spintarella. 
Colin la prese sottobraccio, lei, la sua roccia. Claudine era molto più di una sorella, lei sapeva, lei l'aveva visto cadere all'inferno, e più volte l'aveva strappato via dalle fiamme.

 

 

Alessandro lasció che Jared si vestisse, oh la tentazione di sbirciare dalla serratura come un bimbo curioso era forte... Lo vide uscire e lo guardó alzandosi "per adesso non dico nulla, ma dopo una sistemata te la fai dare Jay..." disse guardandolo con quel completo che sembrava scelto un po' a caso, e la barba ancora incolta

 "dovresti tagliarla, il tuo viso è un piacere da vedere... Peccato nasconderlo" 

lo vide accigliarsi 

"lo dico per te tesoro... Sei così bello..." non capiva perché Jared quasi non si curasse più del suo aspetto. Lo si vedeva tirato a lucido solo nelle grandi occasioni, per il resto era sempre trasandato e mal vestito. Quella barba poi... Lo invecchiava, celava il viso angelico che tanti aveva fatto innamorare. Sembrava volesse nasconderlo apposta 

"Forza andiamo adesso, ho riservato un tavolo solo per noi, da li si gode di un panorama stupendo sulla città"

“Senza barba mi sembro un ragazzino e non mi va più. Per troppo tempo ho finto di essere più giovane  di quel che ero. Ormai ho superato i cinquanta, ma non è neanche una questione di numeri: mi sento vecchio di cent’anni” 

gli rispose, pensando che ogni volta che si guardava indietro vedeva talmente tante di quelle esperienze, quelle vite che lo avevano cambiato da non poter più pensare di dimostrare vent’anni. 

“Spero che la vista di questa città così malinconica mi possa rincuorare. Alla fine la malinconia ha bisogno solo di essere alimentata. Se la scacci diventi come me: vecchio e solo”

Non seppe nemmeno perché gli rispose così. Aveva praticamente ammesso di considerarlo neanche come amico in quella frase, ma era la verità. Alessandro ormai era diventato un mezzo, il suo mezzo per non cadere nel dimenticatoio dopo quegli ultimi anni fallimentari, un mezzo per restare aggrappato a quel mondo dello spettacolo che gli aveva dato tutto, ma lo aveva lasciato con niente in mano.

Eccola, la perenne malinconia negli occhi del ragazzo si fece più accentuata. Aveva ragione... Jared era ancora debole, tanto, per quanto avesse cercato di seppellirlo in quegli anni, Farrell era il suo punto debole "Non sei solo tesoro" sussurrò avvicinandosi, stringendolo subito in un forte abbraccio

 "ci sono io dai, lo sai che su di me puoi sempre contare... siamo amici, vero Jay?" si staccò da lui battendo le mani per smorzare la lieve tensione che si era creata 

"Forza su, la nostra virgin colada dovrà aspettare qualche minuto, tu ora vieni con me, qui in hotel hanno un servizio di coiffeur pazzesco! Sistemiamoci quei capelli, e leviamo quella barba... ci vuole un cambiamento, e quale modo migliore di mostarlo, se no qui a Venezia?! Parleranno tutti di te, e del tuo nuovo look!" 

sapeva di averlo in pugno, praticamente avrebbe potuto anche fargli di nuovo fare la cresta color melograno.

 

Sbuffò quando sentì l’altro insistere, ma sicuramente quella barba poteva essere fatta in modo migliore. Non l’accorciava da tantissimo tempo, perché in realtà a Los Angeles nessuno fa caso a te o come sei vestito per strada. In Italia è sicuramente diverso, è il paese della moda. Si prese i capelli tra le mani e notò effettivamente molte doppie punte. 

“Ok, hai ragione, una spuntatina ai capelli e accorciare un po’ la barba giusto per una ripulita ci sta: ma niente di più. Non voglio stare senza barba e senza capelli lunghi”

Ormai i capelli erano un suo tratto distintivo da anni, la gente si divertiva anche a paragonarlo a Gesù, poi ci era affezionato.

Sul fatto di essere amici non rispose tatticamente, ormai Gucci, Alessandro, il mondo della moda lo avevano totalmente stancato. 

Si era anche stufato di indossare quei completi assurdi, ma finché poteva stare al centro dell’attenzione l’avrebbe fatto, purtroppo era sicuramente il suo punto debole.

 

"Tu ascoltami e non te ne pentirai... sarai uno splendore"

Jared non fu molto contento in realtà, il parrucchiere calcò un po' la mano, sotto indicazioni di Alessandro. I capelli fino alle spalle, la barba curata e corta... a lui non importava però, poteva anche incazzarsi, ma sapeva che quello era ciò che la gente voleva vedere

 "Sei magnifico, stupirai tutti, capello da Gesù Cristo e barba da eremita ormai hanno stufato, lasciali a me, tu devi risplendere tesoro!" se fosse riuscito anche solo a mettere Jared più al centro dell'attenzione, a rilanciarlo un po', sicuramente ne avrebbe ricevuto la sua gratitudine 

"Ora andiamo o non ci sarà più nessuno da cui farsi vedere, forza... ai vestiti penseremo questa sera, dopo cena, ho un paio di idee interessanti per il gala di domani e vorrei mostrartele"

 

 

 

Colin Farrell fu accolto come un vero divo, questa volta nessuno lo schivava, non vedeva sorrisi di circostanza e strette di mano forzate. Aveva imparato negli anni a scansare i viscidi aprofittatori, e a non curarsi di chi sparlava alle sue spalle. Era una roccia, nessuno poteva più scalfirlo. Questa era una sua grande forza. Ora era rispettato, e chi lo voleva ad un party, ad un evento, lo voleva per davvero, e non solo perchè era costretto ad invitarlo. Aveva parlato con tutti, fatto foto, preso appuntamenti. Quella mondanità sana e pulita era così diversa da quella di un tempo. Ah, come si sentiva bene adesso... si godeva di una magnifica vista da lassù. Venezia era una città dal sapore magico, si ripromise di rimanerci qualche giorno in più dopo il Festival, per poterla visitare "La tua soda, con ghiaccio" prese con un sorriso il bicchiere che la sorella gli piazzò davanti.

"Grazie, mi ci voleva... a furia di parlare mi si è seccata la bocca"

"Se non sei stanco possiamo scendere dall'altra parte per delle foto nel salone principale, che ne dici? poi andiamo a cena... ah a proposito, per domani sera..."

"Ahhhh Claudine, non dirmi che hai preso un'altro impegno!"

"Perchè, avevi altro da fare Colin?"

"No! Ma dai... e che cazzo, volevo girare un po' la città, visitare qualcosa, volevo portarti in qualche ristorantino carino qua in giro..."

"Oh ne sono lusingata, ma sei qui per lavoro Coin, non per divertimento" ridacchiò vedendo la faccia scocciata del fratello

 "senti qui, Gucci ti ha invitato al gala di domani sera... tu ed altri, insomma, siete tra gli attori più imprtanti che calcheranno domani il red carpet, non poteva non invitarvi... avanti dai... "

Colin alzò gli occhi al cielo, incrociando le braccia al petto come un bambino lagnoso 

"solo perchè sei tu... Gucci hai detto? Spero per te che non mi obbligheranno ad indossare uno di quei loro ridicoli completi" risero insieme prendendosi sotto braccio

 "muoviamoci con queste foto, ho una fame che sbranerei anche te!" scendendo dalla scalnata opposta verso il salone, si voltò un'ultima volta in direzione del terrazzo, e fu proprio mentre scendeva che intravide una figura che attirò la sua attenzione. Gli sembrava familiare.... era ormai lontano e di spalle, fu un attimo e subito la figura si spostò dal suo sguardo "Colin ti vuoi muovere?! Mi stai facendo cadere dalle scale!" 

"Oh scusa, arrivo..." si grattò i capelli, come faceva sempre quando aveva qualcosa a cui pensare. Che strano... 

 

Come sospettava Alessandro gli fece tagliare più capelli e barba del previsto, ma guardando il suo riflesso allo specchio doveva ammettere che non stava male come credeva.

Alla fine aveva così tanti capelli e peli in eccesso che il barbiere ci mise una vita, così tanto che arrivarono in ritardo all’aperitivo sulla terrazza dell’hotel. Mentre salivano, intravide una donna, era sicuro di averla già vista. Per un attimo fu convinto che si trattasse di Claudine, la sorella e manager di Colin. Si bloccò sulle scale girandosi per accertarsi che fosse lei, visto che al suo fianco aveva intravisto anche una figura maschile, ma era troppo tardi: ormai erano fuori dal suo campo visivo. Scosse la testa e continuò a salire le scale verso la terrazza: sicuramente era solo una sua impressione. 

Ovviamente giornalisti e fotografi  erano ancora alla festa, lui e lo stilista posarono insieme per delle foto di rito. Ormai erano praticamente insperabili, tutte le sue ultime foto pubbliche erano con Alessandro. Anche se House of Gucci era stata una brutta parentesi della sua carriera d’attore, doveva a quel marchio di moda tutta la sua notorietà di quegli anni.

Dopo aver indossato la sua solita maschera durante le foto si prese il cocktail da mano dell’amico e appoggiò i gomiti sulla balconata, guardando Venezia davanti a lui,pensando a quanto la malinconia di quella città lo rispecchiasse in quel momento.

 

 

——

 

Ancora non c’è l’incontro, giuro che non ve lo faremo troppo penare! Ho deciso che pubblicheremo due volte a settimana, in modo da poter andare più spedite. Spero vi piaccia! E grazie per le recensioni e i segui ❤️ 

 

Vicky e Lau

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto / Vai alla pagina dell'autore: VickyDepp