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Autore: ladyzaphira    01/12/2022    1 recensioni
Dal primo capitolo:
“... E’ inchiostro” realizzò Sensei Garmadon, stupito “Sei una maestra dell’inchiostro”
Le labbra della ragazza si piegarono in un sorriso di conferma prima di offrire a Karlof il mantello che aveva portato con sé.
“Questo essere per Karlof?”
La ragazza annuì con entusiasmo.
Karlof prese l’indumento e se lo avvolse sulle spalle, emettendo un sospiro di sollievo nel momento in cui la lana lo schermò dall’aria fredda della notte “Oh, ora Karlof non ha più freddo!!” dichiarò sorridendo, il conflitto di poco prima apparentemente dimenticato.
“Karlof ringrazia”
***
Fanfiction crossover Ninjago/BATIM, ambientata a partire dall'inizio della quarta stagione ^^ e passato un po' dall'ultima volta che ho pubblicato qualcosa su EFP ed è la prima storia che scrivo su Ninjago, spero vi piaccia.
Genere: Angst, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jay, Lord Garmadon, Nuovo personaggio, Nya
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questo così detto "Maestro Chen" era senza dubbio un tipo particolare, se la sua entrata in scena costituita da una drammatica discesa dal soffitto su di un trono laccato d'oro con tanto di musica pomposa era un indicatore.
 
“Ah, ho dimenticato di dirvelo …” sussurrò Garmadon ai suoi allievi, mentre si riunivano tutti nella stanza dove erano stati fatti accomodare da Clouse.
Un’ampia sala rotonda dalle pareti rosse, circondata da colonne bordate d’oro che avevano il compito di sorreggere una struttura simile a quella che troveresti all’interno di un faro di svariati piani, ognuno dei quali ospitava i diversi alloggi.
 
“… Chen adora gli effetti teatrali”
 
Già, se ne erano accorti.
 
“Sembra che adori anche i brutti vestiti” mormorò Kai a Lloyd, facendo scappare a quest'ultimo una risatina che riuscì a mascherare con un colpo di tosse.
Il costume di Chen non era semplicemente eccentrico, era a dir poco assurdo.
 
Indossava una veste rossa foderata d’oro ed accessori fatti di ossa e zanne.
Difatti sulla sua testa portava un copricapo procurato dal un teschio di una Serpentina (wow, per nulla inquietante) e, cosa diavolo era quella? Una specie di sciarpa? Con costole che spuntavano dai lati e un bordo di tessuto viola che, forse, secondo il punto di vista di Chen doveva ricordare un serpente drappeggiato attorno al suo collo, ma in realtà faceva sembrare che avesse orecchie di elefante viola flosce.
 
Il Maestro Chen fece loro un sorriso amichevole che trasudava falsità da ogni piega “Un caloroso benvenuto a tutti voi!!” disse “Al Torneo degli Elementi, adesso tutti possono morir …”
 
Le porte verso l'esterno si chiusero di colpo con un rimbombo, facendo sobbalzare tutti.
 
“… Morigeratamente sedersi ed ascoltarmi!!” concluse Chen, chiaramente divertito dallo spavento che aveva indirettamente procurato ai suoi ospiti.
 
L’uomo si alzò al suo trono, dirigendosi verso il centro della sala.
 
“Mai prima d'ora così tanti combattenti degli elementali si sono riuniti sotto lo stesso tetto” dichiarò grandiosamente Chen “Vedo il Maestro del Fuoco, della Terra, dell'Ombra, della Velocità …” continuò “… Oh, e dell’inchiostro, sono così felice che alla fine tu abbia deciso di accettare il mio invito cara, diversamente dagli altri, Clouse mi ha detto che ti sei fatta desiderare”
 
I ninja lanciarono un’occhiata incuriosita in direzione della ragazza che aveva scongiurato lo scoppio di una rissa tra Kai e Karlof.
 
Furono sorpresi di vedere il modo odioso con cui questa guardò Chen, stringendo con rabbia i pugni sopra le cosce, come se lui l’avesse offesa in qualche modo prima di distogliere lo sguardo.
 
Chen rise e a Garmadon non sfuggì il sorriso malizioso di Clouse davanti alla scena.
In effetti l’ex maestro della Distruzione non poteva negare che, ad una prima occhiata, la giovane maestra dell’Inchiostro tutto sembrava essere meno che una combattente, specialmente se messa a confronto agli altri partecipanti.
Tuttavia non sarebbe stato così superficiale da sottovalutarla,  specie dal momento in cui aveva già dimostrato di possedere un controllo notevole del suo elemento riuscendo ad immobilizzare sia Kai che Karlof CONTEMPORANEAMENTE sul battello.
 
Leonora Drew.
 
Drew.
 
Era più di un decennio che Garmadon non sentiva quel cognome, poteva essere che quella ragazza fosse …
 
… La figlia di Audrey?
 
Venne strappato alle sue riflessioni da Chen, il quale riprese il suo monologo.
“Il simbolo che vedete davanti a voi …” indicò il grande gong con cui i due dei suoi scagnozzi avevano annunciato il suo arrivo, sul quale vi era inciso il disegno dello scheletro di un serpente “… E’ per gli Anacondrai, i più feroci guerrieri Serpentine che abbiano mai vagato su questa terra!! Il loro credo era: Solo UNO può sopravvivere”
 
Uno degli uomini tatuati suonò il gong in modo che si spaccasse in due, rivelando in modo scenografico la divisione in gruppi dei concorrenti che indicava chi avrebbe combattuto contro chi.
 
I ninja sospirarono di sollievo nel vedere che nessuno di loro al momento era stato messo l'uno contro l'altro “Meno male, siamo finiti tutti in gruppi diversi” considerò infatti Kai “Non ci dovremo affrontare per ora”
 
“Sì, ma è comunque una situazione temporanea” fece notare Lloyd “Il che significa che dobbiamo trovare Zane il prima possibile”
 
“Guardate!!” esclamò Chen, invitandoli a guardare in direzione di Clouse, il quale aveva appena sollevato un pugnale verde dalla lama riccamente lavorata “Una lama di giada, rappresenta la vita” li informò “Se la conquisterete, andrete avanti, ma se la prenderà il vostro avversario PERDERETE …!!” 

“Deve essere per forza così drammatico?” borbottò Cole.
 
“Ve l’ho detto che ama gli effetti teatrali” replicò Garmadon facendo le spallucce.
 
“… Le regole sono semplici: Ogni partita sarà diversa, non ci saranno due combattimenti uguali” concluse Chen “I vostri poteri vi permetteranno di andare avanti nel torneo, usateli come si deve e non perderete”
 
Karlof emise un grugnito annoiato “Che cosa vince Karlof?”
 
Chen parve felice della domanda.
“Oh, chi vincerà il torneo riceverà tesori al di là dei suoi più rosei sogni eee …” girò su sé stesso “Una fornitura a vita di noodles del Mr. Chen!! Ma nessuno di voi è qui per i noodles, non è vero?” rivolse a tutti un sorriso da squalo.
 
“Voi volete la conferma di essere il più grande combattente di tutta Ninjago!!”
 
Tutti i concorrenti, fatta eccezione dei Ninja e la ragazza dell’inchiostro, applaudirono.
 
“E cosa succede a quelli che perdono?” sfidò Garmadon.
 
“Che perdono? Chi di voi vuole perdere?” liquidò Chen, sviando la domanda con ironia “Ora, godetevi pure la mia isola” disse, tornando al suo trono “È un posto molto divertente … soprattutto per me
 
“Adesso ciascuno di voi verrà condotto alla propria stanza” disse Clouse prima di battere le mani.
 
La porta alle sue spalle si spalancò permettendo l’ingresso di diverse ragazze e ragazzi in costume con il viso pitturato di bianco e rosso che puntarono ognuno un concorrente “Uh, fantastico, proprio quello di cui avevamo bisogno” gemette Jay, inquietato “Dei pagliacci inquietanti”

“Non sono pagliacci” lo corresse Garmadon, per niente impressionato “Sono Kabuki, attori e attrici teatrali”
 
All'unisono, i kabuki afferrarono ciascuno il braccio di un partecipante ed iniziarono a condurlo via.
 
“Sì, beh, qualunque cosa siano, non mi piacciono” commentò Cole mentre veniva trascinato via dai suoi amici “Meno male che dovevamo stare insieme”
 
 
***
 

“… La sua suite dell’inchiostro Maestra Leonora”
 
Nora sbatté le palpebre un paio di volte, meravigliata, quasi spaesata, dalla magnificenza della stanza in cui la ragazza Kabuki l’aveva appena condotta.
 
Era davvero una suite ed era ENORME, oltre che bellissima, personalizzata in modo che richiamasse il suo elemento.
 
Finte colonne verniciate d’oro impreziosivano le pareti, color viola intenso, decorate da una serie di lunghe pergamene appese a mo’ di arazzi, ognuno recante un disegno diverso, ritratti, paesaggi, esercizi di calligrafia elegante e Kanji.
Tutti realizzati rigorosamente in inchiostro nero.
Le diverse aree erano divise da dei pannelli di legno intagliato dai disegni intricati, in stile giapponese, neri bordati d’oro.
Un lussuoso letto a baldacchino occupava il lato sinistro vicino all’entrata mentre più avanti, oltre il primo pannello, vi era una zona ospitante un ampio tavolo circolare pieno di piatti e leccornie varie dall’aria squisita.
 
Tuttavia ciò che catalizzò completamente l’attenzione di Nora fu uno splendido scrittoio in legno di mogano lucido, in stile antico, posto sul lato destro.
Il ripiano era rivestito da una superficie in pelle viola su cui erano stati riposti diverse boccette d’inchiostro di vari colori, messe ordinatamente in fila con i rispettivi calamai provvisti di penna.
 
Wow, avrebbe tanto voluto comprarsi uno scrittoio così.
 
Magari, se fosse riuscita a risparmiare abbastanza …
 
Fece qualche timido passo in avanti prima che la Kabuki se ne andasse, chiudendosi la porta alle spalle.
Attese qualche momento, accertandosi di essere completamente sola prima di posare con delicatezza una sacca da viaggio che si era portata con sé, la quale, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, conteneva ben altro oltre che un paio di cambi d’abito per il soggiorno.
 
Qualcosa, o meglio, QUALCUNO, di molto più prezioso.
 
“Puoi uscire ora, non c’è nessuno” sussurrò Nora, facendo sentire la sua voce per la prima volta da quando era partita “Mi dispiace di averti fatto aspettare, Bendy
 
La testa di un piccolo demone dall’aspetto cartoonesco fece capolino dal bordo della sacca rivolgendole un sorriso tutto denti.
 
Era piccolo, completamente in bianco e nero, con indosso nient’altro che un paio di guanti bianchi, un farfallino del medesimo colore e scarpette da danza nere lucide.
Bendy saltò fuori dalla sacca, gettandosi dritto tra le braccia di Nora.
La ragazza sorrise, accarezzando la testa del piccolo cartoon vivente “Lo so, devi esserti annoiato a morte chiuso lì dentro”
 
Bendy annuì vigorosamente con la testa, movimento che emise un suono simile a quello che fa una paperella di gomma quando schiacciata, prima di darsi un’occhiata attorno.
 
Agitò un dito, puntando le diverse aree della suite ed una serie di piccoli punti interrogativi fatti d’inchiostro si sollevarono dal suo corpo.

“Sì, questa è la nostra stanza” rispose Nora “Almeno finché non torneremo a casa”
 
Bendy continuò a guardarsi intorno finché non notò il tavolo pieno di cibo.

I lucidi occhietti neri assunsero una forma a cuoricino a quella vista.
Indicò il cibo poi sé stesso, guardando la sua amica, come se le stesse chiedendo silenziosamente il permesso.
 
“Serviti pure” disse semplicemente lei, ridacchiando.
 
Il diavoletto non se lo fece ripetere due volte e zampettò rapidamente verso il tavolo.
 
Nora approfittò delle buffonate di Bendy per potersi cambiare in abiti più comodi per la notte, dopo di che sistemò ordinatamente quelli che aveva portato specificatamente per il combattimento sopra al comodino accanto al letto.
 
Pronti per l’uso.
 
Una maglietta viola senza maniche con sopra un giacchetto, anch’esso privo di maniche cosicché non le coprisse i tatuaggi, dello stesso colore ma con un tono più chiaro, vicino al lilla.
Pantaloni neri più leggeri di quelli con cui era arrivata, confortevoli e resistenti, guanti senza dita lilla, e stivali da combattimento.
 
La ragazza fece una smorfia al pensiero.
Odiava combattere, e ancor più odiava l’idea di dover usare i suoi poteri contro qualcun altro, ma non le era stata data scelta.
 
Un lieve bussare la colse di sorpresa, facendola sussultare.
 
Avrebbe voluto dire a Bendy di nascondersi ma l’improvvisa ondata di ansia le aveva serrato la gola, soffocando la sua voce.
 
Così prese ad agitare freneticamente le mani in direzione del suo amico d’inchiostro, il quale, attirato dal rumore alla porta, la stava già guardando.
Non ebbe difficoltà a capirla ed obbedì tuffandosi in modo “scenico” sotto il letto.
 
Solo quando fu sicura che Bendy fosse del tutto sparito alla vista Nora andò ad aprire.

Clouse entrò nella stanza senza nemmeno preoccuparsi di chiederle il permesso.
“Ah, vedo che ti sei già sistemata mia cara” commentò, lanciando un’occhiata di sufficienza alla camicia da notte a tema Betty Boob che Nora aveva indossato “Presumo che la stanza sia di tuo gradimento? Il Maestro Chen ci ha tenuto ad assicurarsi che ogni suite venisse personalizzata secondo le specifiche di ogni maestro elementare”
 
Nora mosse con stizza le mani, rossa di rabbia e imbarazzo, per il modo prepotente con cui la sua intimità era stata violata.
 
*Sì, davvero adorabile* le dispiaceva solo di non essere in grado di trasmettere abbastanza sarcasmo tramite il linguaggio dei segni.
 
“Avrei voluto accompagnarti io stesso qui, ma ho dovuto occuparmi prima della sistemazione di un’ospite non previsto” spiegò Clouse storcendo la bocca al pensiero del suo ex rivale, Garmadon.
 
Nora roteò gli occhi, chiaramente disinteressata *Comunque non è per il lusso che sono venuta qui specificò Né per qualsiasi altro premio che Chen ha promesso* 
*Voglio solo che mi restituiate ciò che mi avete rubato*
 
“Ah, sì” Clouse le rivolse un sorriso subdolo “L’incentivo, me ne ero quasi dimenticato”
 
La stava provocando apposta, Nora lo sapeva e avrebbe tanto, TANTO, voluto urlargli contro tutta la sua rabbia.
Tuttavia non importava quanto si sforzasse, le parole si rifiutavano di lasciare le sue labbra lasciandola muta e tremante con nient’altro mezzo che le sue mani per esprimere il suo rancore.
 
*Sei un maledetto ladro*
 
“Dovresti stare più attenta a ciò che dici, o segni in questo caso” replicò Clouse per niente impressionato “Le parole hanno un peso, perciò mi auguro che non infastidirai gli altri concorrenti con le tue insinuazioni, dopotutto …”
Il suo tono si fece più minaccioso.
“… La reputazione di una persona può essere rovinata così facilmente, proprio come certi oggetti” 
 
Nora si irrigidì alla minaccia.
 
*Non oseresti*
 
Clouse ridacchiò, scuotendo la testa.
“Suvvia, non hai motivo di essere così tesa mia cara, in fin dei conti il Maestro Chen non vuole altro che la tua partecipazione al torneo”
 
La ragazza lo fissò scettica.
 
“Dico davvero, non ha importanza che tu vinca o perda ti restituirò in ogni caso ciò che ti appartiene anche se, devo ammetterlo …”
Per la prima volta da quando era entrato Clouse la guardò effettivamente con interesse misto a curiosità accademica “… Resterei piuttosto deluso se venissi sbattuta fuori troppo presto, considerando le potenzialità del tuo elemento e, soprattutto, sapendo chi era COLEI da cui lo hai ereditato”
Le sue labbra si incurvarono in un sorriso cattivo.
“Un vero peccato come si sia ridotta, una donna così forte, ed ora è malapena un’ombra di ciò che è stata” concluse con fare fintamente cospiratorio “Ossessionata da uno sciocco ritratto
 
Doveva aver colpito nel segno con quell’ultima provocazione perché notò i tatuaggi sulle braccia della giovane animarsi, spostandosi lungo la pelle mentre un bagliore nero le oscurava gli occhi.
 
Fu questione di un attimo, il tempo di sbattere le palpebre e l’inchiostro era nuovamente immobile.
 
Doveva riconoscerlo, la ragazza aveva un buon autocontrollo, o quello o, forse, era davvero troppo timida e paurosa come sembrava per fare qualcosa di più.
In entrambi i casi, sarebbe stato interessante vedere come se la sarebbe cavata nel torneo.

Aveva letto cose assai interessanti sull'inchiostro nei testi antichi.
 
“Beh, è ora che me ne vada” disse Clouse, avviandosi verso la porta “Ti augurò buona fortuna per la gara mia cara, a presto”
 
Detto questo se ne andò, lasciandola finalmente da sola.
 
Nora inspirò profondamente, le mani strette a pugno così forte da sbiancarle le nocche.
Passò diversi minuti a fissare la porta, come se temesse che Clouse potesse decidere di rientrare da un momento all’altro, finché una manina guantata non si posò sulla sua gamba.
 
“Sto … S-Sto bene Bendy …” balbettò Nora, sforzandosi di sorridere malgrado la voce le tremasse.
 
Il cartoon le lanciò un’occhiata dubbiosa.
 
*Sei sicura?*
 
“S-Sì, ho solo … solo bisogno di un momento” fece una breve pausa, persa nei suoi pensieri.
Vista la situazione, avrebbe anche potuto perdere al primo combattimento, insomma perché avrebbe dovuto impegnarsi a rimanere in gara se ciò che le era stato promesso le sarebbe stato consegnato in comunque?
Però …
 
“Cosa succede a quelli che perdono?”
 
La domanda che Sensei Gamadon aveva posto a Chen nel salone prese a martellarle nella testa.
 
Il Maestro Chen ... aveva tutta l'aria di aver evitato DI PROPOSITO la domanda ...
... Perché?
 
Nora sospirò, non aveva senso rimuginare ora.
Si guardò intorno, incerta su cosa fare, prima di adocchiare lo scrittoio “Credo che disegnerò un po' prima di andare al letto, sì, farò così …”
 
Disegnare l’aveva sempre aiutata a rilassarsi.  
 
“… Ti va di farmi da modello?” chiese, recuperando il suo Sketchbook.
 
Bendy annuì entusiasta, saltellando.
 
Sì, era una buona idea.
Avrebbe potuto anche fare qualche schizzo della stanza già che c'era, per quanto essere obbligata a stare qui la disgustasse oggettivamente era una bella suite e chissà, magari più tardi sarebbe riuscita a dormire un po'. 

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