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Autore: Miky_D_Senpai    02/12/2022    1 recensioni
E se le scene post credit dei film Marvel fossero state girate nel set fittizio della serie italiana Boris?
Direttamente dalla regia di René Ferretti, la partecipazione sul set di attori del calibro di Stanis La Rochelle e la scrittura degli Sceneggiatori della rete.
Come verranno prodotte?
Come sarà la luce?
"Ma soprattutto che cazzo è 'na scena post credit limortacci vostra!"
Scusatelo, il regista è ancora confuso.
Tutto sarà più chiaro una volta lette le sceneggiature.
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Low effort story: scritta e pubblicata direttamente su Wattpad.
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alessandro, René Ferretti, Sorpresa, Stanis La Rochelle
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Negli studi

"Cosa ti prende Stanis?" L'attore si era rinchiuso nel suo camerino. Aveva urlato tutta la mattina a seguito della notizia che uno dei suoi idoli (molto poco italiano e sicuramente molto americano) sarebbe arrivato sul set.
Questo lo stava distraendo dal fatto che nessuno aveva bisogno delle sue doti attoriali, dato che il contratto era stato sospeso, nonostante tutti gli sforzi per muovere i suoi avvocati e tutte le lamentele passivo-aggressive.

Ma la rete era stata chiara: "Non me devi rompe er cazzo proprio oggi che viene Samuel L. Jackson sul set" gli aveva risposto Lopez dopo la sua ennesima minaccia di abbandonare qualunque progetto e anzi, trasferirsi alla concorrenza.

La notizia dell'arrivo dell'attore lo aveva sì distratto, ma anche fatto entrare in un circolo vizioso alimentato da competizione, rispetto, invidia e stima, quindi si era barricato nel camerino con Arianna che gli stava pazientemente intimando da mezz'ora di uscire. Non che servisse da qualche altra parte, ma il camerino era l'unico adatto a ospitare degli attori di così alto calibro e doveva essere libero.

René nel frattempo era troppo occupato a pensare alla scena per concedersi di andare a parlare personalmente con l'attore.
"Ma come sarebbe a dire che l'attore principale della scena non può venire?" dall'altro capo del telefono, Lopez era rammaricato, ma almeno aveva la soluzione già pronta.
"La scena si fa, poi in post produzione appiccicheranno la faccia di Robert sulla sua controfigura" gli disse, continuando poi "Questa produzione è così ricca da potersi permettere questo ed altro! Cose che nemmeno immagini, infatti dovete girare tutto su sfondo verde"

"Ma come su sfondo verde? Nessun dettaglio, nessun particolare?" si stava lamentando René, che si vedeva tarpare le ali in ogni modo.

"René allora non ti è chiaro, il set che si vede nel film, le cose, sono tutte finte! Create al computer con quei programmi... quelli lì, ci sono altre persone che vengono pagate piuttosto che spendere migliaia di euro in scenografia!" Sergio, che intanto era arrivato insieme a un camion, si stava avvicinando con fare frettoloso al regista, che a guardarlo così si era deciso ad attaccare.

"Che succede a Se'?"
"Eh qua c'è tutta la parte della scenografia che va montata, du mila euro de roba" René era allibito.
"Ma come, a me hanno appena detto de sta tranquillo che fanno tutto a schermo verde, tutto al computer"
"Vabbè, la cosa importante: do sta Stanis?"
"Nel camerino a rompe er cazzo" René spostava i fogli della sceneggiatura da un'ora, qualcosa in quelle righe non lo convinceva, quello che c'era scritto sembrava fin troppo normale.
"Faccelo restare, l'attore che non viene... coso... Roberto, lo sostituiamo con la prima merda che troviamo, lo vestiamo tutto di verde, prendiamo du stracci e la scena è fatta"
"Ma come due stracci, fammi il piacere Sergio, questo qua dovrebbe essere" mentre parlava stava indicando la sceneggiatura "un miliardario, che figura ce fai se lo vesti delle prime cose che trovi?"
"Tranquillo René, fidate che sono direttive da seguire per ste cose e poi il budget era finito per l'abito de quell'altro"

Sul volto di René c'era la tipica espressione di chi pensava di avere abbastanza soldi e possibilità da potersi permettere qualunque cosa, ma che alla fine si ritrovava a dover elemosinare nella speranza di portare la pagnotta a casa. Con quella rinnovata amarezza e delusione, il regista si apprestava a reclutare una merda per girare quella scena.

Alessandro, che era appena tornato dentro con il solito vassoio di caffè, si trovò tartassato di richieste:

Metti questo.

Segui il copione.

Non fa' cazzate.

Non dire niente a Stanis.

Non dire niente a nessuno.

Non parlare.

E movite.

In due secondi era stato catapultato dall'essere un semplice assistente ad essere la co-star di una scena del set, nonché attore di fama mondiale sotto copertura per non far lamentare Stanis.

Nel parcheggio, all'arrivo dell'attore afroamericano, Stanis si era trasformato nel pezzo di pane più ubbidiente che avessero mai visto. Voleva per forza stargli appiccicato, ma i due bodyguard gliel'avevano impedito, consegnandogli anche gli ultimi oggetti che aveva lasciato nel camerino apposta per essere notati: il dopobarba, che a detta sua era lo stesso che usava l'attore americano, e un suo poster.

"Molto americano, mi piace da parte vostra" li guardava, mentre lasciavano passare il regista e la sua assistente, gli unici autorizzati, che dovevano coordinarsi con Jackson per i dettagli della scena.

"Lì" diceva indicando la porta  "Lì ci sto io di solito, ora quei cuscini acquisteranno un valore inestimabile" sibilava ancora Stanis, lanciando occhiatacce ai due omoni senza risultare minaccioso, quando René e Arianna uscirono dal camerino, si poteva notare come fosse deluso e in disperato bisogno di approvazione.

Il regista e l'altra, d'altro canto, sembravano completamente sbalorditi dall'efficienza e dalla professionalità amabile che, per una volta, si erano trovati davanti. Un attore di quel calibro, li aveva caricati ed erano entusiasti e pronti a girare.

Stanis, che aveva ancora una freccia da scoccare, era stato "buono" fino a quel momento per aspettare il momento giusto per offrirsi come controfigura di Robert Downey Jr. essendo in qualche modo venuto a conoscenza della sua assenza.
"Renato! Renato carissimo, so che già siete disperati per trovare una soluzione a questo problema, ma potrei fare uno sgarro alla mia persona e al mio contratto per aiutarvi"
Aveva lo sguardo fiero di chi aveva appena lanciato un'offerta irripetibile, ma René era di tutt'altro parere e non si sarebbe fatto abbindolare da quello stupido giochetto.

Mentre prendeva Stanis sottobraccio, il regista gli spiegò come avevano risolto la situazione chiamando un famosissimo interprete francese "Pierre Jean George" che era già pronto negli studi, intendendo come questa produzione avesse tutto sotto controllo. Alessandro, che un po' si sentiva uno stronzo in quella tutina verde, stava passando di lì proprio in quel momento, perché sarebbe entrato nel camerino per ripassare le poche battute con l'altro attore. Completamente coperto, era irriconoscibile e fu facile per il regista  fargliela bere.
"Conoscerai sicuramente, tra teatro e cinema"

La Rochelle guardava quello strano omino verde attonito, conscio che il grande Pierre Jean George non poteva essere messo in discussione. "Non potrete tenermi lontano dal set, ho un contratto! Capito René?" li minacciò, ma se ne stava finalmente andando.

Il set era completo, avevano alzato alte pareti versi che sarebbero state sfruttate per la maggior parte delle scene. A René un po' dispiaceva non avere modo di scollarsi da quelle direttive, ma non si poteva nemmeno lamentare delle mini sceneggiature che gli erano state mandate tanto sembravano decenti.

Erano pronti a girare, la luce non era quella che piaceva a Duccio, un taglio oscuro obliquo doveva lasciare i personaggi in penombra. Una scelta azzeccata per mascherare il più possibile l'assenza di un attore e per dare un tono più misterioso all'altro. René era ancora indaffarato con le sue solite mosse che imitavano i movimenti di macchina per dare le ultime direttive ai macchinisti, l'interprete aiutava Samuel L. Jackson a comprendere cosa dicesse il regista, anche se faceva fatica con il suo accento marcato.

"Daje npò"

"C'mon a little"

"Ammazza che roba"

"Kill that thing"

"Itala, li mortacci tua ae undici de matina stai ciucca"

"Itala, in the name of your ancestors, you're drunk at eleven"

"A coso te levi dar set, che me serve da girà! Mannate a casa sto cojone!"

"You thing move from the set, I need to start... oh wait, that's me sorry!"

Iniziarono finalmente a girare la primissima scena richiesta dal nuovo contratto. La tensione era palpabile, l'aria era pesante, tutta la troupe aveva gli occhi puntati sulla scena. Borbottii e il brulicare degli assistenti erano le uniche cose concesse, prima dell'urlo di René.

"Motore!" Il silenzio.

"Iron man scena post credit numero uno, prima" Il ciak.

"E... AZIONE!" l'urlo.

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Negli uffici della rete

"René, lavoro fantastico, strabiliante! Eccezionale!" Lopez ancora non aveva finito di congratularsi con il regista, lasciandogli modo di fare il modesto, che un dubbio gli balenò in mente. "La scelta della tuta verde per risolvere il problema creato da un attore che non si presenta è andato bene, scelta azzeccata. Però Stanis mi ha detto che avete chiamato addirittura un francese, come ci siete riusciti?"

"Macché francese e francese, abbiamo preso una delle nostre merde e l'abbiamo risolto co poco, una sciocchezza" rispondeva l'altro, mentre Alessandro ascoltava la conversazione silenzioso.

"Ah, ottimo! Fai in modo che questo "francese" allora sia ben ricompensato e si tenga pronto se serve ancora" A quelle parole, René fece un gesto all'assistente per allungargli una banconota da cento in gesto simbolico, ammiccando un po', era di buon umore sapendo che il suo lavoro era stato fatto e stava in mano a editor esperti. 

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Da qualche parte nel mare

"Allora adesso ci metti uno sfondo" il gruppo degli effetti speciali stava lavorando dal proprio yacht per sostituire con oggetti reali le parti del set. Copiando e incollando asset preimpostati.

"Ma non questo, mica stanno nel giardino, mettici la foto che hai fatto a casa tua" ogni idea era buona, ma solo se faceva risparmiare tempo.

"Bravo!"

"Ora prendi il manichino di Robert che ci hanno mandato gli altri" aprendo la cartella potevano trovare già il pacchetto usato per lo stesso attore in un altro film.

"Ma questo è quello di Sherlock Holmes" stava per andare tutto a monte dato che erano completamente diversi, quando "Togli un po' la barba e scombinagli i capelli per sostituire le zone dove c'è il cappello"

"Abbassa la luminosità al minimo"

"Genio!"

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Di nuovo negli uffici della rete

"Non sarei autorizzato a dirtelo, ma siamo amici e non mi posso tirare indietro, si tratta di un milione" stava ammettendo Lopez, dopo qualche richiesta del regista sull'entità del compenso per la scena.

"Un milione... delle vecchie lire?"

"Un milione di euro" la risposta lasciava René ancora più sorpreso.

"A scena?" Erano un sacco di soldi, pensava.

"A scena"

Una valanga di soldi.

   
 
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