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Autore: Marlowe    02/12/2022    1 recensioni
Stiles Stilinski è solo, Scott l'ha abbandonato per unirsi al branco di Derek e lui non è il benvenuto. Cerca di crearsi una nuova vita, peccato che i guai sembrano avercela con lui anche se ha tagliato i ponti con tutti il soprannaturale. Branchi di Alpha, serial killer e ora una malattia che sperava di non avere. Ben presto Stiles scoprirà che tutto ciò che sapeva di sè è una bugia.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Derek/Stiles, Deucalion, Scott McCall
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 10
DEREK
Ero ancora sconvolto dalla rivelazione di Scott, davvero Stiles era malato? Eppure al locale non avevo sentito su di lui odore di malattia, anzi ricordavo perfettamente un qualcosa che mi ricordava incredibilmente casa.
Guardai mio zio, era impassibile e guardava male Scott. Perché il ragazzino non aveva detto niente? Era per questo che Peter passava tutto quel tempo con lui? Lo stava aiutando senza chiedere niente in cambio? Non aveva senso.
<< E’ una malattia grave Scott?>> facevo prima a rivolgermi a lui visto che Peter aveva la bocca cucita, non era mai stato leale con nessuno, e ora che doveva condividere delle informazioni importanti si comportava bene.
Il liceale sospirò e tirò su con il naso.
<< Demenza frontotemporale, la stessa che ha ucciso sua mamma. Non c’è cura>>
Quindi sarebbe morto e basta? Non riuscivo ad accettarlo, il lupo dentro di me ringhiava per la sofferenza, perché reagivo così? Era solo un maledetto ragazzino, un flagello combina guai, sgraziato e incline a cacciarsi sempre in qualche casino; non doveva contare niente per me eppure non riuscivo a smetterla di cercarlo.
<< Però Derek tu potresti salvarlo!>> Scott mi guardò speranzoso << potresti morderlo, così diventerebbe un lupo come noi e la sua malattia scomparirebbe>>
Questo era vero, mordendolo avrei ripristinato la sua salute, possibile che Stiles non ci avesse pensato? Era così orgoglioso dal non volermi chiedere aiuto? Ma poi, io l’avrei davvero fatto? Una parte di me era intrigata dall’opportunità di avere il ragazzino come lupo, sarebbe stato divertente, dall’altra il suo essere un imbranato cronico mi sarebbe mancata.
<< Lui non lo vuole il morso Scott>> si intromise Peter.
<< Certo che lo vuole, se può salvarlo perché dovrebbe rassegnarsi all’idea di morire?>>
Mio zio scosse la testa, evidentemente io e il ragazzo non capivamo qualcosa.
<< Dimentichi che gli ho fatto l’offerta del morso quando era ancora sano e ha rifiutato. Gli ho riproposto lo stesso dono quando ho saputo della malattia e lui ha sempre detto no. Non vuole essere un lupo mannaro>>
<< Evidentemente non capisce cosa è meglio per lui, forse non ha capito i vantaggi>>
<< Ti assicuro che Stiles sa meglio di noi quali siano i vantaggi, non lo vuole il morso Scott, devi fartene una ragione. È abbastanza grande per prendere le sue decisioni>>
<< No invece, se non capisce che rischia di morire!>>
Non potevo che dare ragione a Scott, se poteva vivere perché lasciarsi morire? Perché rinunciare alla sua vita? Gli facevamo davvero così schifo? Oppure l’avevamo ferito così profondamente da rifiutare la possibilità di vivere come noi?
<< Dobbiamo rivelare tutto allo sceriffo Derek, se gli mostriamo cosa siamo e gli diciamo che il morso potrebbe salvare Stiles, sono sicuro che lui lo convincerebbe>>
Mio zio scoppiò a ridere e io avevo voglia di picchiarlo, dirgli tutto? Ma si era completamente rincretinito?
<< Ragazzo, non solo la tua è un’idea stupida ma pure improponibile>>
<< Perché?>>
<< Prima di tutto Stiles ti ucciderebbe per aver esposto suo padre al mondo del sovrannaturale. Secondo, lui ha già deciso, cosa non ti è chiaro? Pensi che se fosse il padre a chiederglielo lui lo farebbe? È più che convinto, e questo ancora non capisco come sia possibile, che il morso l’ucciderebbe>>
Un umano poteva accettare il morso o rigettarlo, ma non si poteva esserne sicuri al cento per cento, quindi cosa glielo faceva credere?
<< Non può esserne sicuro. Non starò a guardare mentre scivola verso la morte. Possiamo sempre bloccarlo a terra e imporgli il morso con la forza. Non mi interessa il come lo facciamo>>
<< Complimenti, dimostri sempre di più di essere un amico esemplare. Pensi che non rispettando le sue scelte e imporgli di nuovo le tue lo farebbero tornare da te? Magari con un bel grazie e un abbraccio fraterno?>>
<< Alla fine capirebbe>>
<< Ne dubito fortemente e poi anche da lupo mannaro avrebbe vita breve attualmente>>
<< Perché?>>
<< Davvero non ci arrivi Scott? Se lo trasformi ora diventerebbe un beta instabile, incapace di controllarsi e quindi una potenziale vittima di Deucalion>>
<< Ma se aspettiamo troppo il suo corpo sarà troppo debole per accettare il morso>>
Mio zio afferrò Scott per il collo e lo sbatté al muro.
<< Ora presta attenzione, perché mi pare che tu non stia ascoltando. Stiles non lo vuole il morso. Vuole vivere il poco tempo che gli rimane da umano e tu non sei nessuno per potergli imporre il tuo volere, non ti vuole intorno Scott. Lascialo vivere come vuole>>
Il ragazzo si liberò dalla presa di mio zio e uscì dal loft, qualcosa mi diceva che Scott non si sarebbe arreso.
Peter si risedette sul divano e aspettò pazientemente una mia reazione. Nemmeno io però sapevo cosa provavo, nella mia vita avevo subito varie perdite. I miei genitori, Laura, erano tutti morti ma perdere anche Stiles? Era qualcosa che mi sembrava inconcepibile.
Mi sedetti anche io passandomi una mano fra i capelli corti.
<< E’ messo così male?>>
<< Ha iniziato le cure da due settimane, i cicli di chemio sono pesanti e il suo fisico non sta reggendo molto bene. Dopo le sedute passa il tempo a vomitare oppure a dormire. È come se questa malattia stesse procedendo a tutta velocità. Una cosa però non mi spiego e mi sta facendo letteralmente uscire di testa?>>
Buffo, pensavo che la psiche di mio zio fosse stata compromessa ormai da anni, non pensavo potesse subire ulteriori danni.
<< Cosa?>>
<< Come hai potuto dire che l’odore di Stiles ti ricorda casa? Ho annusato il ragazzino, non ha la puzza di una malattia ma nemmeno di una persona sana. La risposta a questo quesito mi sta facendo diventare matto, sto leggendo tutti i libri più antichi che trovo ma ancora niente>>
Le persone malate avevano un odore diverso, generalmente era un odore dolciastro, come di qualcosa che marcisce, ma quello di Stiles mi ricordava i boschi e il tepore che una volta c’era a villa Hale, lo riferii a mio zio e lui mi guardò con un sorrisetto che non prometteva niente di buono.
<< Questo conferma una mia teoria ma non risponde alla domanda iniziale>>
<< Quale teoria?>>
Lui rise, cosa c’era da ridere?
<< Sei ancora troppo stupido per capirlo nipote. Sono sicuro che Talia ti abbia spiegato molto bene questa cosa, ma evidentemente non ci sei ancora arrivato. Ti conviene fare in fretta però, il tempo a quanto pare non è dalla tua>>
E dopo questa frase sibillina se ne andò.
 
Dopo aver passato la notte insonne avevo deciso che per il bene del branco e per quello di Stiles, dovevamo attaccare Deucalion.
Scott aveva scoperto che alloggiavano nello stesso palazzo degli Argent, possibile che Chris non si fosse accorto che sotto il suo stesso tetto ci fosse un branco di alpha?
Avevamo deciso di non coinvolgerli, anche se Allison era a conoscenza del piano e soprattutto l’intero branco ormai sapeva della condizione di Stiles. Quella grande boccaccia di Scott era andato a piagnucolare da tutti riferendo la novità. Se il ragazzino non voleva che si sapesse come si permetteva lui di andarlo a sbandierare ai quattro venti? Avevo origliato una conversazione fra la cacciatrice e Lydia, la biondo fragola si era presentata casa di Stiles e aveva ricevuto una sfuriata in piena regola e una porta sbattuta in faccia. Se mi sentivo soddisfatto? Ebbene sì. Sapevo del debole che il ragazzino aveva per la ragazza, la sua eterna cotta, e questa sua reazione rendeva felice il mio lupo.
Peter era andato a sgridare Scott, il mio beta stava assillando troppo Stiles, lo aspettava davanti a lavoro e aveva più volte cercato di comunicare con lui, evidentemente Lydia era la sua ultima spiaggia. Mio zio aveva affermato che non voleva avere persone intorno che stessero con lui per pietà, lo capivo, ma mi feriva saperlo solo senza amici… o per meglio dire, solo con Peter.
Avevo deciso di attaccare Deucalion sul suo terreno di gioco, questo probabilmente era uno sbaglio e lui aveva fin troppi alleati potenti.
 
Questa notte si sarebbe decisa la vittoria di un solo branco, il mio o quello degli alpha. Scott e Isaac erano andati prima di noi per cercare di patteggiare una tregua con Deucalion, pensavo che il loro piano fosse stupido e una totale perdita di tempo, così io Boyd e Cora, interrompemmo quella pseudo riunione e iniziammo la lotta per la sopravvivenza del branco. Peter doveva rimanere con Stiles quella sera, lo sceriffo aveva il turno di notte. Non mi immaginavo Deucalion come un uomo cieco, mio zio diceva che una volta era un bravo alpha ma qualcosa l’aveva cambiato, rendendolo duro e spietato. Ennis, Kali e i gemelli erano dietro di lui. Ethan e Aiden erano un problema bello grosso, una volta fusi insieme diventavano inarrestabili. La donna era subdola e brava nel corpo a corpo. Ennis invece era un gigante, aveva una forza eccezionale.
Il combattimento fu brutale, i miei beta non erano all’altezza degli avversari e iniziavamo a perdere terreno, Scott era quello che se la cavava meglio di tutti e riuscì a ferire Ennis, una freccia degli Argent distolse l’attenzione al momento giusto e io mi buttai sul gigante per dargli il corpo di grazia. Qualcosa però andò storto perché mi ritrovai a precipitare nel vuoto insieme al nemico finchè l’impatto con il suolo non mi fece perdere i sensi.
 
 
STILES
 
Peter era agitato, strano per uno come lui che di solito cercava di mostrarsi impassibile. Ci trovavamo nel suo appartamento e io ero comodamente sdraiato sul divano mentre lo osservavo fare su e giù per il salotto. Avevo provato a chiedergli più volte cosa non andasse ma mi rispondeva solo con un grugnito, e dire che era un maestro di eloquenza quando voleva.
Ad un tratto il suo cellulare squillò e si allontanò per rispondere, ci mise giusto cinque minuti ma quando tornò era bianco come un morto.
<< E’ successo qualcosa Peter?>>
<< Niente di preoccupante ma devo uscire un attimo va bene?>>
<< Per andare dove?>>
<< Cose del branco Stiles. È davvero importante, mi devi promettere che resterai qui e non te ne andrai chissà dove>>
<< Ti ricordo che sono venuto con la tua auto e non sono esattamente in grado di percorre lunghi tragitti … ma va tutto bene vero? Scott e gli altri stanno bene?>>
Lui rimase un attimo in silenzio, non mi piaceva quando mi ometteva le cose e lui lo sapeva bene.
<< Se te lo dico promettimi di non agitarti>>
<< Se parti così sai già che mi agiterò Peter>>
Mi mise una mano sulla spalla e mi guardò fisso negli occhi.
<< Stanotte il branco ha affrontato Deucalion, Scott e i ragazzi stanno bene … ma pensano che Derek sia morto>>
Probabilmente il mio cuore ebbe un’ impennata perché la stanza iniziò a girare, il lupastro morto? Non poteva essere morto.
<< Pensano o lo sanno Peter? C’è differenza>>
<< Quando sono andati a recuperare il corpo non lo hanno trovato, forse l’ha preso Deucalion, c’era molto sangue e ha fatto un volo di molti metri. Le possibilità che sia sopravvissuto a una caduta del genere, con tutte quelle ferite … non voglio darti farse speranze>>
La speranza a volte è l’unica cosa che rimane a una persona e io in quel momento sentivo che Derek era vivo, non sapevo cosa me lo facesse dire o credere, sapevo solo che era così. Lui non era morto.
Afferrai le mani di Peter e gliele strinsi, faceva il duro ma sapevo che amava i suoi nipoti, nonostante le scelte sbagliate che aveva fatto in questi anni, voleva loro molto bene.
<< Sono sicuro che è vivo Peter>>
<< Non puoi saperlo Stiles>>
<< Invece sì, sento che è vivo, lo sento Peter!>>
Un luccichio di speranza comparve nei suoi occhi.
<< Mi fido di te ragazzino, se dici così sarà per forza vero. Ora vado. Per qualsiasi cosa chiamami va bene?>>
Feci di sì con la testa e poi lo vidi uscire in tutta fretta, mentre io rimanevo in casa ad aspettare notizie.
 
 
Erano le due di notte passate e non avevo ancora avuto notizie, non volevo assillare Peter di messaggi ma ero impaziente di sapere se l’avevano trovato.
A un certo punto sentii bussare alla porta. Chi accidenti poteva essere a quest’ora? Che io sapessi il caro zietto Hale non frequentava nessuno, che si fosse dimenticato le chiavi di casa?
Andai ad aprile la porta e quello che trovai davanti a me mi mozzò il respiro.
Praticamente mi cadde fra le braccia, un Derek Hale completamente ricoperto di sangue dalla testa ai piedi e con delle ferite orribili. Di solito sarei svenuto a quella vista ma lui aveva bisogno del mio aiuto e non di una mia crisi isterica.
<< Oh mio Dio! Derek come hai fatto ad arrivare fino a qui? Ti stanno cercando tutti, adesso chiamo Peter e Deaton>>
<< No, non andare via>>
Mi arpionò al suo corpo con forza e affondò il naso nel mio collo.
Dovevo fare qualcosa per quelle ferite, sapevo che si sarebbero rigenerate da sole, ma mi preoccupava tutta quella perdita di sangue. Lo feci sedere su una sedia e corsi in bagno per prendere l’occorrente per pulirlo e disinfettarlo. Era conciato malissimo, come aveva fatto a raggiungere casa di suo zio in quelle condizioni? Non sembrava nemmeno troppo lucido ma continuava a fissarmi e questo mi metteva un po’ a disagio. Mandai un messaggio a Peter per avvisarlo e lui mi disse di non farlo andare via, conciato com’ero dubitavo che avesse la forza di fare una scampagnata.
Le sue ferite stavano guarendo molto lentamente, dopotutto quelle inferte da un alpha erano più difficili da guarire, chissà come stavano gli altri.
<< Derek, ce la fai ad alzarti? Forse se ti sdrai sul letto ti sentirai un po’ meglio che dici?>>
Annuì con la testa, in quella casa non c’era nemmeno un antidolorifico, ma poi andavano bene per i lupi? Oppure gli avrebbe fatto male? Mandai un messaggio anche a Deaton e mi rispose solo di tenerlo al caldo. Ma che razza di veterinario/druido era? Una soluzione mistica, una qualche pozione non c’era? Tenerlo al caldo e basta? Non aveva mica l’influenza! Questo stava morendo dissanguato fino a cinque minuti fa e ora era avvolto nelle bende come una mummia!
Con grande fatica lo trascinai nella mia camera e lo feci sdraiare, per questa notte mi sarei accontentato del divano, tanto senza il mio cuscino non avrei chiuso occhio lo stesso. Feci per andarmene ma lui mi trattenne per il braccio, nemmeno da moribondo si dimenticava di quel suo vizio.
<< Rimani con me>>
<< Non vado via Derek, sono nell’altra stanza. Tu dormi e guarisci>>
Lui fece di no con la testa.
<< No, dormi qui con me. Non lasciarmi solo>>
Maledizione al mio cuore tenero, chi ero io per dire di no a un ferito? Mi sdraiai accanto a lui, un po’ lontano dal suo corpo per non dargli fastidio ma lui mi attirò più vicino a sé. La mia guancia era appoggiata alla sua spalla, lo sentii sospirare dal sollievo, poi chissà come entrambi ci addormentammo.


ANGOLINO DI MARLOWE
Se ve lo state chiedendo no, non mi hanno ridato il computer dall'assistenza. Ho riesumato il mio vecchio portatile e scrivere il capitolo è stato un'agonia! E' lento, non mi apre il file word dell'altro computer perchè di una versione troppo nuova. Ho riscritto tutto da capo e il risultato non mi piace nemmeno. Faccio pena a scrivere di combattimenti come avrete notato, ma mi serviva la scena di Derek che "muore". Lui non va da Jennifer come nel telefilm (brutta schifosa! Che poi è mezzo morto ma riesce a farci sesso? Sul serio Derek? Sul serio?) ma cerca il caro Stiles. 
Non so se riuscirò a ripetere il miracolo per venerdì prossimo...sto affare si scollega in continuazione.
Alla prossima
Mar
  
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