Burrobirre
a Hogsmeade
Lily
arrivò davanti del
quadro della signora grassa e incontrò Alice che, dall'altra
parte del
corridoio, stava parlando con alcune ragazze.
"Lily!" la
chiamò lei quando la vide e la rossa la raggiunse subito.
"Alice, vieni, ho un
sacco di cose da raccontarti!" disse, tirandola per un braccio, senza
rendersi conto che anche l'amica voleva dirle qualcosa. La
trascinò dentro la
sala comune e si diresse subito verso la scala a chiocciola. "Non ci
crederai mai!"
Alice voleva
raccontare a
Lily di suo fratello e del fatto che l'avesse invitata a Hogsmeade.
Intanto
l'avrebbe informata sul premio e sul fatto che quella giornata
l'avevano
passata insieme. Sentì un po' di calore salirle al viso:
cosa avrebbe detto
Lily? Sarebbe stata contenta per lei o no?
"Micheal ci ha
confermato che Rose lascia la squadra e lui deciderà, la
settimana prossima,
chi prenderà il suo posto e… indovina? Scorpius
mi aiuterà ad allenarmi!"
"Scorpius?" le
chiese, stranita.
Gli occhi di Lily
brillarono e Alice si bloccò. "Sì! E non
è finita qui: mi ha chiesto se
vado a Hogsmeade con lui. Beh, in verità non penso sia un
appuntamento vero e
proprio, dice che così possiamo metterci d'accordo per gli
allenamenti. Ma è
sospetto, no? Avremmo potuto tranquillamente parlarne stasera dopo cena
o
domani. E invece lui mi ha detto sabato…" Lily era contenta.
Agitata e
contenta. E blaterava senza sosta. "E poi si aspettava che lo baciassi
e
io mi sono tirata indietro! Avresti dovuto vedere la sua faccia!
C'è rimasto
come uno snaso nelle sabbie mobili. Però gli ho detto di
sì per sabato. Non
volevo tirare troppo la corda…" Stavano camminando per
raggiungere la
stanza del quinto anno e ancora Lily non aveva ripreso fiato,
nonostante
cercasse di non alzare troppo la voce. "Secondo te vuole chiedermi di
stare insieme per davvero? Probabilmente ci sarà anche Al e
quindi ha
intenzione di ammettere anche davanti a lui che vuole stare con me. Tu
cosa
dici?"
Alice sbatté gli occhi
quando Lily si fermò davanti alla porta della camera del
quinto anno e non
seppe cosa rispondere. Al le aveva detto che aveva chiesto a Scorpius
di uscire
con loro e Lily, e lei aveva pensato che sarebbe stata una bella cosa
ma… Ora
l'entusiasmo dell'amica la stava preoccupando: se le avesse detto che
lei lo
sapeva perché Al aveva chiesto a lei di accompagnarlo a
Hogsmeade, avrebbe
capito che il biondo glielo aveva chiesto solo per quello? Ma poi,
quali erano
le intenzioni di Scorpius? Magari si stava facendo tanti problemi e in
verità
il Serpeverde aveva deciso da solo di chiedere a Lily di uscire.
Oppure…
La sua amica
aveva una
faccia strana. Lily le posò una mano sulla spalla e la
scosse. "Ohi,
Alice, tutto bene?"
"Come? Sì,
certo…" le rispose, ma la rossa non era del tutto convinta.
"Dici che Scorpius ha
intenzione di dire a Al che vuole stare con me?" Ad Al e al resto del
mondo, pensò Lily. Aveva finalmente deciso?
Ripensò a quando si era aspettato
che lei lo baciasse e al fatto che c'era rimasto male. Forse si sarebbe
dato
una mossa. E se invece il suo interesse era veramente solo quello del
Quidditch? Si morse il labbro.
Alice vide Lily
torturarsi
il labbro con i denti e capì che non sentiva veramente tutta
la sicurezza che
manifestava. La passò un braccio sulle spalle, aprendo la
porta della stanza.
"Sono sicura che sabato avrai tutte le tue risposte" le disse
cercando di non mentire.
"E se non fossero
quelle che mi aspetto? O quelle che vorrei?" Lily mormorò
talmente piano
che Alice avrebbe pensato che avesse detto qualcos'altro, se non
l'avesse
conosciuta così bene.
"Ti aiuterò a fargli
il culo" rispose e Lily rise dirigendosi verso il suo letto.
"Scusami, cosa dovevi
dirmi?" le domandò, dopo un po', mentre radunava le cose per
andare a fare
la doccia.
"Oh, niente di
importante" mentì, ma non riuscì a guardarla.
Lily si
sentì in colpa.
"So che ti ho stressato tanto, ultimamente, con la storia di
Scorpius…"
"Non preoccuparti,
Lily, siamo amiche…"
"Ti ho anche
obbligato a stare con mio fratello, chissà quanto mi odi!"
"Ma no, cosa dici!
Anzi, a dir la verità…"
Alice
pensò che forse
poteva approfittare delle parole dell'amica per confessargli quello che
sentiva
per Al, quando una ragazza si affacciò alla porta della
stanza. "Potter!
Un tipo grande e grosso mi ha detto di dirti che anche se fai comunella
con il
cercatore dei Serpeverde, non puoi batterlo!"
Lily iniziò a brontolare
su uno dei giocatori della squadra di Quidditch e si avviò
fuori dalla stanza,
dicendo che sarebbe andata a dirgliene quattro.
Alice sospirò: non
sembrava mai il momento giusto.
***
Finalmente
sabato era
arrivato e le ragazze, seppur per motivi diversi, erano abbastanza
agitate:
Alice non era poi riuscita a dire alla sua migliore amica che sarebbe
uscita
con suo fratello e Lily era nervosa all'idea di non sapere cosa
aspettarsi da
quella giornata.
"Sto bene?" le
chiese la rossa e Alice le sorrise come una zia.
"Sei bellissima,
Lily" l'assicurò, osservando la ragazza tirarsi il maglione
sui jeans.
Scesero le scale
ridacchiando a braccetto e Alice, per tutto il tempo, non si chiese mai
cosa
sarebbe successo quando i Serpeverde si sarebbero presentati.
Si morse il labbro, senza
poter confidare i suoi pensieri a nessuno. In fin dei conti, presto si
sarebbe
rivelato tutto, no? Glielo avrebbero detto insieme.
*
"Cavolo, sono
insieme!" esclamò Albus verso l'amico quando dalla porta che
dava
sull'entrata videro le ragazze scendere dalle scale.
"Beh, cosa ti eri
immaginato? Non hai detto alla Paciock che saremmo andati tutti?" Al
alzò
le spalle: sì, era vero le aveva detto così.
"Ora devo solo
riuscire a trovare il modo… Perché non vai a
chiamare mia sorella? Con una
scusa potresti portarla via un attimo…"
A Scorpius non
piacevano
molto i giochetti. Forse perché non era molto bravo in
quelle cose, ma poteva
assecondare Al lo stesso. "Potrei dirle che voglio parlare di
Quidditch.
Non penso che alla Paciock interessi molto lo sport, così
non insisterà per
venire…"
Scorpius pensava che
invece l'amica di Lily fosse al corrente di loro due, così
era sicuro che
qualsiasi scusa avesse usato, non avrebbe accampato storie. Sempre che
Lily
volesse veramente andare con lui; dopo giovedì sera, non ne
era così sicuro.
"Quidditch? E di cosa
dovreste parlare? Lily non vuole dirmi niente di Quiddich, ha paura che
scopra
qualche schema o qualcosa che potrebbe andare a nostro vantaggio sabato
prossimo."
Scorpius alzò le spalle
con una studiata noncuranza e si preparò a lanciare la
cacca-bomba. "Le ho
promesso che l'avrei aiutata per prendere il posto di Rose. Faremo
qualche
allenamento…"
Albus si voltò verso di
lui con uno sguardo strano e Scorpius si preparò a un
eventuale confronto:
forse era il momento di dirglielo. Fece per aprire la bocca, ma
l'espressione
di Al si distese e poi sorrise. "Ottima idea! Non sarei riuscito a
pensare
a niente di meglio!"
Al diede una
pacca sulla
spalla all'amico e poi tornò a guardare le ragazze che si
stavano avvicinando.
"Guarda che intendo aiutarla davvero" precisò Scorpius e il
moro si
voltò di nuovo di verso di lui.
"Davvero?" Era
stranito: perché Scorp avrebbe dovuto farlo?
Il biondo si strinse nelle
spalle. "Mi sembrava una cosa carina, l'ho incontrata l'altra sera e ha
detto che le sarebbe piaciuto fare il provino, ma aveva paura di non
farcela…"
"Lily? Davvero pensa
di non farcela?"
Scorpius si strinse nelle
spalle. "Alla fine ha solo bisogno di incoraggiamento, penso che sia un
po' insicura".
Albus annuì. "Bene,
allora tienila impegnata così. Io porterò via
Alice e magari loro non si
faranno troppe domande…"
Scorpius
alzò un
sopracciglio all'esagerato ottimismo dell'amico. "Ma la Paciock non sa
dove
andrete?"
Al scosse tutto il busto.
"No. Pensavo mi avrebbe detto di no. Non so perché, ma
è restia a lasciare
da sola Lily."
Forse perché erano amiche?
Scorpius alzò gli occhi: ma il suo migliore amico aveva una
sorella e non
capiva niente di queste cose?
"Ma non bastava dire
a Lily che volevate stare da soli?"
Al sbuffò. "Guarda,
preferisco non tirare in ballo mia sorella. Mi…
dà fastidio, la cosa. Come se
lei poi si sentisse in diritto di mettersi in mezzo. Sai
com'è fatta, no?"
No, Scorpius non lo
sapeva. Cioè, sì, lo sapeva. Ma a lui piaceva
come si 'metteva in mezzo' Lily.
"Quindi neanche la Paciock vuole dirlo a Lily?" chiese. Ma su questo
era scettico: aveva visto le ragazze insieme più volte a
casa dei Potter, e lui
era abbastanza sicuro che non si sarebbero nascoste una cosa
così. Ma le
ragazze erano sempre un casino, quindi chi era lui per esserne
così sicuro?
"A dir la verità,
penso che Alice non aveva capito che non volevo solo un bacio. Lei
pensava che…
sarebbe stato solo l'altro giorno. Non…" Scorpius
notò la difficoltà di Al
nello spiegarsi. E, come aveva notato i giorni prima, capì
che per lui era una
cosa nuova: la figlia del professore lo stava mettendo in discussione.
"Lei pensava che
volessi solo fartela e non aveva capito che le tue intenzione erano
più…
serie?"
Al si
passò una mano fra i
capelli. "Sì, una cosa così". E sapeva che Alice
avrebbe fatto storie
anche per quella giornata lì. Al immaginava che
finché si trattasse di
nascondere a sua sorella una giornata di baci, sarebbe stata d'accordo,
ma
nascondere di più... Non era del tutto convinto. E lui,
siccome non voleva dire
niente a sua sorella fino a quando non fosse stato sicuro di
ciò che c'era con
Alice, preferiva stare zitto. Forse, convincere Alice sarebbe stato
più
difficile. Il giorno prima ne avevano parlato e lui era riuscito a
schivare la
discussione, ma non sapeva fino a quando ci sarebbe riuscito.
"Dai, è ora di
andare…"
*
Lily vide
arrivare
Scorpius dalla porta dei sotterranei e, per quanto si sforzasse di
rimanere
impassibile, si scoprì a sorridergli.
"Ragazze" le
salutò. Sembrava imbarazzato e a Lily fece tanta tenerezza:
Scorpius
imbarazzato era una cosa così dolce!
"Scorpius, sei
solo?" chiese, guardando alle sue spalle: si era aspettata anche Albus,
ma
il biondo non era stato raggiunto da nessuno.
"Ehm…" Il
Serpeverde si passò una mano fra i capelli mentre si voltava
verso il corridoio
dei sotterranei. "Eh sì…"
"Albus non
viene?" Ora Lily era stranita: non doveva esserci anche lui? Si
voltò a
guardare Alice, ma lei le sorrise.
Alice vide la
confusione
sul viso dell'amica, così intervenne: "Se volete andare,
dico io ad Albus
di raggiungervi, appena lo vedo".
"Sicura? Non ti
dispiace aspettare qui da sola?" le domandò Lily con
incertezza.
Alice si sentì a metà fra
l'essere in colpa e dare all'amica la possibilità di uscire
con il ragazzo che
le piaceva.
"Sì, non
preoccuparti. Al massimo faremo la strada insieme per venire a
Hogsmeade."
Scorpius
guardò la
biondina incoraggiare Lily con gli occhi e qualche gesto di conforto.
Lily non
voleva andare da sola con lui? E perché? Preferiva che ci
fosse anche suo
fratello?
"Intanto andate. Sono
sicura che abbiate tanto da… dirvi" disse ancora la figlia
di Paciock.
Scorpius alzò un sopracciglio alla velata insinuazione e la
biondina lo guardò
come se volesse sfidarlo. Poi Lily acconsentì e si
voltò verso il portone.
"Va bene, andiamo intanto che non c'è nessuno per il
controllo
dell'uscita" spiegò, tirandolo per un braccio.
Il biondo stava ancora
guardando la Paciock e lei cambiò espressione quando Lily si
voltò, mimando
sulle labbra: "Comportati bene, Malfoy".
Per un attimo, ebbe una
brutta sensazione, ma poi Lily lo strattonò ancora e lui si
voltò verso la
ragazza. "Sì, arrivo…"
Alice
osservò i due
ragazzi uscire dal portone e sorrise dolcemente, ma poi si
rabbuiò: sperava
soltanto che fra i due andasse tutto bene.
Pochissimo tempo dopo che
loro furono usciti dal portone, vide Al avvicinarsi all'entrata e
lì capì che
il tutto era stato fatto apposta: ma apposta per chi? Per Lily e
Scorpius o per
lei e Al? Non le piaceva la strana sensazione che le stava prendendo lo
stomaco.
"Ciao"
salutò la
biondina, Al, quando si avvicinò a lei, mettendole un
braccio sulle spalle e
tirandola a sé per baciarla sulla guancia.
"Al…" lo
rimproverò lei senza troppa convinzione, ma non si
spostò.
"Alice…" rimbeccò
lui, lasciandola poi andare. "Andiamo?" chiese, prendendole la mano.
"Lily e Scorpius sono
appena usciti" gli disse, seguendolo verso la fila d'uscita davanti al
portone.
"Sì, lo so. Ho
mandato Scorpius prima apposta" le confidò.
"Perché?
Non dovevamo
uscire tutti insieme?" chiese Alice, stranita. Aveva capito male? Non
avrebbe detto a Lily la verità neanche quella volta?
"Sì, ma ho cambiato
idea" rispose, scandendo il suo cognome al nuovo custode: era il
settimo
in sette anni e non aveva ancora imparato i nomi di nessuno.
"Ah, tu hai cambiato
idea e tutto il mondo ti segue?" gli chiese, un po' seccata, mentre
controllava come fosse stato scritto il suo nome: perché lo
sbagliavano tutti?
Al rise,
passandosi una
mano sulla testa, coperta dal berretto verde argento. Perché
lei riusciva
sempre a fargli domande scomode? "Più o meno. Ma fra amici
funziona così,
no? Mi ha fatto un favore, così possiamo rimanere da
soli…" Tentò di
spiegare, mentre seguivano altri ragazzi fuori dal cancello di
Hogwarts, tutti
diretti a Hogsmeade.
"Ma tanto poi ci
vedrà ad Hogsmeade insieme, no?" disse lei, guardandolo
stranita.
Al sospirò: era difficile
da spiegare, ma prima di dirlo a Lily, e se avesse potuto avrebbe
aspettato più
tempo possibile, aveva bisogno di chiarire con Alice alcune cose.
"Più o meno…"
"In che senso?"
Per sviare l'attenzione le
chiese se avesse già parlato a sua sorella di loro e fu
sollevato quando lei
scosse la testa.
"Volevo ma poi
lei…"
Alice non sapeva
come
spiegare ad Al, che non sapeva niente di Lily e di Scorpius, quanto sua
sorella
fosse agitata al pensiero di uscire con lui quel giorno e di non essere
riuscita a parlarle. E di come quel segreto con la sua migliore amica
le stesse
rovinando lo stomaco.
"Bene, meglio
così" disse lui, rimettendo il braccio sulle sue spalle e
tirandola di
nuovo a sé. "Siamo abbastanza lontani da scuola, ora? Me lo
dai un
bacio?" sussurrò vicino al suo orecchio e lei
sentì un brivido
accarezzarle la nuca.
Si girò verso di lui e gli
prese il viso fra le mani. "Non vedevo l'ora…"
*
"Dove andiamo?"
gli chiese Lily, lanciandosi un'occhiata alle spalle senza farsi
vedere: di
Alice e Al non c'era traccia. Forse Alice lo stava intrattenendo
così che lei e
Scorpius potessero chiarire le cose prima che arrivasse Al.
"Non so… Ai Tre
manici di scopa?" rispose Scorpius e lei annuì.
Il caldo del pub li
accolse con piacere e Lily si tolse mantello e cuffia mentre si sedeva
sulla
panca. Si voltò a guardare il biondo mentre si toglieva la
sciarpa. "Non
sembri preoccupato che qualcuno possa vederci, stavolta" lo
provocò, con
uno sguardo divertito.
Scorpius
sospirò mentre
appoggiava il mantello sulla sedia accanto a lui. "No" rispose, ma
non era preoccupato soltanto perché Albus sapeva
perfettamente dove fosse e con
chi. E cosa stesse facendo.
"Bene" disse, un
po' troppo felicemente Lily. "Quindi siamo qui per…"
Scorp alzò un braccio per
chiamare il barista e poi si voltò verso di lei, ignorando
la sua frase almeno
finché non avesse saputo come rispondere correttamente.
"Burrobirra?"
chiese allora.
"Oh,
sì! Una
burrobirra calda, per cortesia" ordinò Lily all'uomo che si
era presentato
al tavolo. "Con…" Si allungò a prendere il
menù e si mise a leggere
le varianti.
"Non la prendi con
una fetta di arancia, di solito?" le chiese lui.
"Sì, ma stavolta
volevo cambiare. Mi ci può aggiungere un po' di cannella in
polvere?"
chiese e il cameriere annuì, facendo segnare alla piuma auto
inchiostrante
l'ordinazione su un taccuino.
"Per me una
burrobirra normale, grazie. Fredda" specificò dopo lui.
Quando il barista se ne
andò Scorpius la guardò stranito. "La cannella
è molto dolce, non so se ti
piacerà…"
Lily, un po' divertita e
un po' infastidita dalla cosa, gli rispose a tono. "Forse ci sono cose
su
di me che ancora non sai" lo stuzzicò.
Lui alzò le spalle e si
guardò intorno, sperò di averlo incuriosito.
Scorpius
sperò di non aver
fatto una cazzata: avrebbe voluto portar fuori Lily in un'altra
occasione.
Avrebbe voluto parlare con lei senza preoccuparsi di chi aveva intorno,
baciarla senza il pensiero che Al venisse a scoprirlo e…
"Non avevi intenzione
di vederci molto presto, vero, domani?" gli chiese lei, interrompendo i
suoi pensieri, appoggiando le mani sul tavolo e allargando le dita.
Scorp sorrise: sapeva che
le piaceva dormire. Pensò di stuzzicarla, dicendole un
orario assurdo e lei
impallidì prima di rispondere: "Ma davvero?"
Quando lui rise lei gli
diede una pacca sul braccio, ma poi scoppiò a ridere.
Continuò a provocarla
mentre arrivarono le burrobirre e scoprì la gioia di non
doversi sforzare per
scherzare con lei.
Passarono due ore e le
burrobirre finirono, consumate insieme a battute, risate e aneddoti del
passato.