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Autore: ONLYKORINE    02/12/2022    0 recensioni
Doveva essere una storia dove, al posto dei capitoli, ci dovevano essere delle os autoconclusive, anche se la storia segue una trama comune. Stesse coppie, stesso contesto.
Dovevano essere 100 prompt per 100 capitoli, ma purtroppo solo per una decina di prompt sono riuscita a sviluppare le os. Dal decimo capitolo in poi, saranno capitoli normali. I miei personaggi hanno preso vita e non ne vogliono più sapere di seguirmi!
È il 2024 e sarà l'ultimo anno a Hogwarts per Albus e Scorpius. Lily non vede l'ora di levarseli dai piedi e godersi la sua libertà, finché non si rende conto che non è proprio quello che vuole, e se è una maledizione di famiglia, quella di innamorarsi dei migliori amici, forse, ne sarà colpita anche lei. E chi meglio di una migliore amica come Alice potrà assecondarla in tutte le sue strane idee?
ScorpiusxLily
AlbusxAlice
(non so bene dove mi porterà questa storia, ma per ora scrivo...)
Ah, altra cosa: per sbaglio mi sono immaginata Albus con gli occhiali... Beh, ora non riesco a immaginarlo diversamente quindi sappiate che li porterà! 😅
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Alice Paciock II, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Burrobirre a Hogsmeade

 -

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Lily arrivò davanti del quadro della signora grassa e incontrò Alice che, dall'altra parte del corridoio, stava parlando con alcune ragazze.
"Lily!" la chiamò lei quando la vide e la rossa la raggiunse subito.
"Alice, vieni, ho un sacco di cose da raccontarti!" disse, tirandola per un braccio, senza rendersi conto che anche l'amica voleva dirle qualcosa. La trascinò dentro la sala comune e si diresse subito verso la scala a chiocciola. "Non ci crederai mai!"

 

Alice voleva raccontare a Lily di suo fratello e del fatto che l'avesse invitata a Hogsmeade. Intanto l'avrebbe informata sul premio e sul fatto che quella giornata l'avevano passata insieme. Sentì un po' di calore salirle al viso: cosa avrebbe detto Lily? Sarebbe stata contenta per lei o no?
"Micheal ci ha confermato che Rose lascia la squadra e lui deciderà, la settimana prossima, chi prenderà il suo posto e… indovina? Scorpius mi aiuterà ad allenarmi!"
"Scorpius?" le chiese, stranita.
Gli occhi di Lily brillarono e Alice si bloccò. "Sì! E non è finita qui: mi ha chiesto se vado a Hogsmeade con lui. Beh, in verità non penso sia un appuntamento vero e proprio, dice che così possiamo metterci d'accordo per gli allenamenti. Ma è sospetto, no? Avremmo potuto tranquillamente parlarne stasera dopo cena o domani. E invece lui mi ha detto sabato…" Lily era contenta. Agitata e contenta. E blaterava senza sosta. "E poi si aspettava che lo baciassi e io mi sono tirata indietro! Avresti dovuto vedere la sua faccia! C'è rimasto come uno snaso nelle sabbie mobili. Però gli ho detto di sì per sabato. Non volevo tirare troppo la corda…" Stavano camminando per raggiungere la stanza del quinto anno e ancora Lily non aveva ripreso fiato, nonostante cercasse di non alzare troppo la voce. "Secondo te vuole chiedermi di stare insieme per davvero? Probabilmente ci sarà anche Al e quindi ha intenzione di ammettere anche davanti a lui che vuole stare con me. Tu cosa dici?"
Alice sbatté gli occhi quando Lily si fermò davanti alla porta della camera del quinto anno e non seppe cosa rispondere. Al le aveva detto che aveva chiesto a Scorpius di uscire con loro e Lily, e lei aveva pensato che sarebbe stata una bella cosa ma… Ora l'entusiasmo dell'amica la stava preoccupando: se le avesse detto che lei lo sapeva perché Al aveva chiesto a lei di accompagnarlo a Hogsmeade, avrebbe capito che il biondo glielo aveva chiesto solo per quello? Ma poi, quali erano le intenzioni di Scorpius? Magari si stava facendo tanti problemi e in verità il Serpeverde aveva deciso da solo di chiedere a Lily di uscire. Oppure…

 

La sua amica aveva una faccia strana. Lily le posò una mano sulla spalla e la scosse. "Ohi, Alice, tutto bene?"
"Come? Sì, certo…" le rispose, ma la rossa non era del tutto convinta.
"Dici che Scorpius ha intenzione di dire a Al che vuole stare con me?" Ad Al e al resto del mondo, pensò Lily. Aveva finalmente deciso? Ripensò a quando si era aspettato che lei lo baciasse e al fatto che c'era rimasto male. Forse si sarebbe dato una mossa. E se invece il suo interesse era veramente solo quello del Quidditch? Si morse il labbro.

 

Alice vide Lily torturarsi il labbro con i denti e capì che non sentiva veramente tutta la sicurezza che manifestava. La passò un braccio sulle spalle, aprendo la porta della stanza. "Sono sicura che sabato avrai tutte le tue risposte" le disse cercando di non mentire.
"E se non fossero quelle che mi aspetto? O quelle che vorrei?" Lily mormorò talmente piano che Alice avrebbe pensato che avesse detto qualcos'altro, se non l'avesse conosciuta così bene.
"Ti aiuterò a fargli il culo" rispose e Lily rise dirigendosi verso il suo letto.
"Scusami, cosa dovevi dirmi?" le domandò, dopo un po', mentre radunava le cose per andare a fare la doccia.
"Oh, niente di importante" mentì, ma non riuscì a guardarla.

 

Lily si sentì in colpa. "So che ti ho stressato tanto, ultimamente, con la storia di Scorpius…"
"Non preoccuparti, Lily, siamo amiche…"
"Ti ho anche obbligato a stare con mio fratello, chissà quanto mi odi!"
"Ma no, cosa dici! Anzi, a dir la verità…"

 

Alice pensò che forse poteva approfittare delle parole dell'amica per confessargli quello che sentiva per Al, quando una ragazza si affacciò alla porta della stanza. "Potter! Un tipo grande e grosso mi ha detto di dirti che anche se fai comunella con il cercatore dei Serpeverde, non puoi batterlo!"
Lily iniziò a brontolare su uno dei giocatori della squadra di Quidditch e si avviò fuori dalla stanza, dicendo che sarebbe andata a dirgliene quattro.
Alice sospirò: non sembrava mai il momento giusto.

 

***

Finalmente sabato era arrivato e le ragazze, seppur per motivi diversi, erano abbastanza agitate: Alice non era poi riuscita a dire alla sua migliore amica che sarebbe uscita con suo fratello e Lily era nervosa all'idea di non sapere cosa aspettarsi da quella giornata.
"Sto bene?" le chiese la rossa e Alice le sorrise come una zia.
"Sei bellissima, Lily" l'assicurò, osservando la ragazza tirarsi il maglione sui jeans.
Scesero le scale ridacchiando a braccetto e Alice, per tutto il tempo, non si chiese mai cosa sarebbe successo quando i Serpeverde si sarebbero presentati.
Si morse il labbro, senza poter confidare i suoi pensieri a nessuno. In fin dei conti, presto si sarebbe rivelato tutto, no? Glielo avrebbero detto insieme.

 

*

 

"Cavolo, sono insieme!" esclamò Albus verso l'amico quando dalla porta che dava sull'entrata videro le ragazze scendere dalle scale.
"Beh, cosa ti eri immaginato? Non hai detto alla Paciock che saremmo andati tutti?" Al alzò le spalle: sì, era vero le aveva detto così.
"Ora devo solo riuscire a trovare il modo… Perché non vai a chiamare mia sorella? Con una scusa potresti portarla via un attimo…"

 

A Scorpius non piacevano molto i giochetti. Forse perché non era molto bravo in quelle cose, ma poteva assecondare Al lo stesso. "Potrei dirle che voglio parlare di Quidditch. Non penso che alla Paciock interessi molto lo sport, così non insisterà per venire…"
Scorpius pensava che invece l'amica di Lily fosse al corrente di loro due, così era sicuro che qualsiasi scusa avesse usato, non avrebbe accampato storie. Sempre che Lily volesse veramente andare con lui; dopo giovedì sera, non ne era così sicuro.
"Quidditch? E di cosa dovreste parlare? Lily non vuole dirmi niente di Quiddich, ha paura che scopra qualche schema o qualcosa che potrebbe andare a nostro vantaggio sabato prossimo."
Scorpius alzò le spalle con una studiata noncuranza e si preparò a lanciare la cacca-bomba. "Le ho promesso che l'avrei aiutata per prendere il posto di Rose. Faremo qualche allenamento…"
Albus si voltò verso di lui con uno sguardo strano e Scorpius si preparò a un eventuale confronto: forse era il momento di dirglielo. Fece per aprire la bocca, ma l'espressione di Al si distese e poi sorrise. "Ottima idea! Non sarei riuscito a pensare a niente di meglio!"

 

Al diede una pacca sulla spalla all'amico e poi tornò a guardare le ragazze che si stavano avvicinando. "Guarda che intendo aiutarla davvero" precisò Scorpius e il moro si voltò di nuovo di verso di lui.
"Davvero?" Era stranito: perché Scorp avrebbe dovuto farlo?
Il biondo si strinse nelle spalle. "Mi sembrava una cosa carina, l'ho incontrata l'altra sera e ha detto che le sarebbe piaciuto fare il provino, ma aveva paura di non farcela…"
"Lily? Davvero pensa di non farcela?"
Scorpius si strinse nelle spalle. "Alla fine ha solo bisogno di incoraggiamento, penso che sia un po' insicura".
Albus annuì. "Bene, allora tienila impegnata così. Io porterò via Alice e magari loro non si faranno troppe domande…"

 

Scorpius alzò un sopracciglio all'esagerato ottimismo dell'amico. "Ma la Paciock non sa dove andrete?"
Al scosse tutto il busto. "No. Pensavo mi avrebbe detto di no. Non so perché, ma è restia a lasciare da sola Lily."
Forse perché erano amiche? Scorpius alzò gli occhi: ma il suo migliore amico aveva una sorella e non capiva niente di queste cose?
"Ma non bastava dire a Lily che volevate stare da soli?"
Al sbuffò. "Guarda, preferisco non tirare in ballo mia sorella. Mi… dà fastidio, la cosa. Come se lei poi si sentisse in diritto di mettersi in mezzo. Sai com'è fatta, no?"
No, Scorpius non lo sapeva. Cioè, sì, lo sapeva. Ma a lui piaceva come si 'metteva in mezzo' Lily. "Quindi neanche la Paciock vuole dirlo a Lily?" chiese. Ma su questo era scettico: aveva visto le ragazze insieme più volte a casa dei Potter, e lui era abbastanza sicuro che non si sarebbero nascoste una cosa così. Ma le ragazze erano sempre un casino, quindi chi era lui per esserne così sicuro?
"A dir la verità, penso che Alice non aveva capito che non volevo solo un bacio. Lei pensava che… sarebbe stato solo l'altro giorno. Non…" Scorpius notò la difficoltà di Al nello spiegarsi. E, come aveva notato i giorni prima, capì che per lui era una cosa nuova: la figlia del professore lo stava mettendo in discussione.
"Lei pensava che volessi solo fartela e non aveva capito che le tue intenzione erano più… serie?"

 

Al si passò una mano fra i capelli. "Sì, una cosa così". E sapeva che Alice avrebbe fatto storie anche per quella giornata lì. Al immaginava che finché si trattasse di nascondere a sua sorella una giornata di baci, sarebbe stata d'accordo, ma nascondere di più... Non era del tutto convinto. E lui, siccome non voleva dire niente a sua sorella fino a quando non fosse stato sicuro di ciò che c'era con Alice, preferiva stare zitto. Forse, convincere Alice sarebbe stato più difficile. Il giorno prima ne avevano parlato e lui era riuscito a schivare la discussione, ma non sapeva fino a quando ci sarebbe riuscito.
"Dai, è ora di andare…"

 

*

Lily vide arrivare Scorpius dalla porta dei sotterranei e, per quanto si sforzasse di rimanere impassibile, si scoprì a sorridergli.
"Ragazze" le salutò. Sembrava imbarazzato e a Lily fece tanta tenerezza: Scorpius imbarazzato era una cosa così dolce!
"Scorpius, sei solo?" chiese, guardando alle sue spalle: si era aspettata anche Albus, ma il biondo non era stato raggiunto da nessuno.
"Ehm…" Il Serpeverde si passò una mano fra i capelli mentre si voltava verso il corridoio dei sotterranei. "Eh sì…"
"Albus non viene?" Ora Lily era stranita: non doveva esserci anche lui? Si voltò a guardare Alice, ma lei le sorrise.

 

Alice vide la confusione sul viso dell'amica, così intervenne: "Se volete andare, dico io ad Albus di raggiungervi, appena lo vedo".
"Sicura? Non ti dispiace aspettare qui da sola?" le domandò Lily con incertezza.
Alice si sentì a metà fra l'essere in colpa e dare all'amica la possibilità di uscire con il ragazzo che le piaceva.
"Sì, non preoccuparti. Al massimo faremo la strada insieme per venire a Hogsmeade."

 

Scorpius guardò la biondina incoraggiare Lily con gli occhi e qualche gesto di conforto. Lily non voleva andare da sola con lui? E perché? Preferiva che ci fosse anche suo fratello?
"Intanto andate. Sono sicura che abbiate tanto da… dirvi" disse ancora la figlia di Paciock. Scorpius alzò un sopracciglio alla velata insinuazione e la biondina lo guardò come se volesse sfidarlo. Poi Lily acconsentì e si voltò verso il portone. "Va bene, andiamo intanto che non c'è nessuno per il controllo dell'uscita" spiegò, tirandolo per un braccio.
Il biondo stava ancora guardando la Paciock e lei cambiò espressione quando Lily si voltò, mimando sulle labbra: "Comportati bene, Malfoy".
Per un attimo, ebbe una brutta sensazione, ma poi Lily lo strattonò ancora e lui si voltò verso la ragazza. "Sì, arrivo…"

 

Alice osservò i due ragazzi uscire dal portone e sorrise dolcemente, ma poi si rabbuiò: sperava soltanto che fra i due andasse tutto bene.
Pochissimo tempo dopo che loro furono usciti dal portone, vide Al avvicinarsi all'entrata e lì capì che il tutto era stato fatto apposta: ma apposta per chi? Per Lily e Scorpius o per lei e Al? Non le piaceva la strana sensazione che le stava prendendo lo stomaco.

 

"Ciao" salutò la biondina, Al, quando si avvicinò a lei, mettendole un braccio sulle spalle e tirandola a sé per baciarla sulla guancia.
"Al…" lo rimproverò lei senza troppa convinzione, ma non si spostò.
"Alice…" rimbeccò lui, lasciandola poi andare. "Andiamo?" chiese, prendendole la mano.
"Lily e Scorpius sono appena usciti" gli disse, seguendolo verso la fila d'uscita davanti al portone.
"Sì, lo so. Ho mandato Scorpius prima apposta" le confidò.

 

"Perché? Non dovevamo uscire tutti insieme?" chiese Alice, stranita. Aveva capito male? Non avrebbe detto a Lily la verità neanche quella volta?
"Sì, ma ho cambiato idea" rispose, scandendo il suo cognome al nuovo custode: era il settimo in sette anni e non aveva ancora imparato i nomi di nessuno.
"Ah, tu hai cambiato idea e tutto il mondo ti segue?" gli chiese, un po' seccata, mentre controllava come fosse stato scritto il suo nome: perché lo sbagliavano tutti?

 

Al rise, passandosi una mano sulla testa, coperta dal berretto verde argento. Perché lei riusciva sempre a fargli domande scomode? "Più o meno. Ma fra amici funziona così, no? Mi ha fatto un favore, così possiamo rimanere da soli…" Tentò di spiegare, mentre seguivano altri ragazzi fuori dal cancello di Hogwarts, tutti diretti a Hogsmeade.
"Ma tanto poi ci vedrà ad Hogsmeade insieme, no?" disse lei, guardandolo stranita.
Al sospirò: era difficile da spiegare, ma prima di dirlo a Lily, e se avesse potuto avrebbe aspettato più tempo possibile, aveva bisogno di chiarire con Alice alcune cose.
"Più o meno…"
"In che senso?"
Per sviare l'attenzione le chiese se avesse già parlato a sua sorella di loro e fu sollevato quando lei scosse la testa.
"Volevo ma poi lei…"

 

Alice non sapeva come spiegare ad Al, che non sapeva niente di Lily e di Scorpius, quanto sua sorella fosse agitata al pensiero di uscire con lui quel giorno e di non essere riuscita a parlarle. E di come quel segreto con la sua migliore amica le stesse rovinando lo stomaco.
"Bene, meglio così" disse lui, rimettendo il braccio sulle sue spalle e tirandola di nuovo a sé. "Siamo abbastanza lontani da scuola, ora? Me lo dai un bacio?" sussurrò vicino al suo orecchio e lei sentì un brivido accarezzarle la nuca.
Si girò verso di lui e gli prese il viso fra le mani. "Non vedevo l'ora…"

 

*

 

"Dove andiamo?" gli chiese Lily, lanciandosi un'occhiata alle spalle senza farsi vedere: di Alice e Al non c'era traccia. Forse Alice lo stava intrattenendo così che lei e Scorpius potessero chiarire le cose prima che arrivasse Al.
"Non so… Ai Tre manici di scopa?" rispose Scorpius e lei annuì.
Il caldo del pub li accolse con piacere e Lily si tolse mantello e cuffia mentre si sedeva sulla panca. Si voltò a guardare il biondo mentre si toglieva la sciarpa. "Non sembri preoccupato che qualcuno possa vederci, stavolta" lo provocò, con uno sguardo divertito.

 

Scorpius sospirò mentre appoggiava il mantello sulla sedia accanto a lui. "No" rispose, ma non era preoccupato soltanto perché Albus sapeva perfettamente dove fosse e con chi. E cosa stesse facendo.
"Bene" disse, un po' troppo felicemente Lily. "Quindi siamo qui per…"
Scorp alzò un braccio per chiamare il barista e poi si voltò verso di lei, ignorando la sua frase almeno finché non avesse saputo come rispondere correttamente. "Burrobirra?" chiese allora.

 

"Oh, sì! Una burrobirra calda, per cortesia" ordinò Lily all'uomo che si era presentato al tavolo. "Con…" Si allungò a prendere il menù e si mise a leggere le varianti.
"Non la prendi con una fetta di arancia, di solito?" le chiese lui.
"Sì, ma stavolta volevo cambiare. Mi ci può aggiungere un po' di cannella in polvere?" chiese e il cameriere annuì, facendo segnare alla piuma auto inchiostrante l'ordinazione su un taccuino.
"Per me una burrobirra normale, grazie. Fredda" specificò dopo lui.
Quando il barista se ne andò Scorpius la guardò stranito. "La cannella è molto dolce, non so se ti piacerà…"
Lily, un po' divertita e un po' infastidita dalla cosa, gli rispose a tono. "Forse ci sono cose su di me che ancora non sai" lo stuzzicò.
Lui alzò le spalle e si guardò intorno, sperò di averlo incuriosito.

 

Scorpius sperò di non aver fatto una cazzata: avrebbe voluto portar fuori Lily in un'altra occasione. Avrebbe voluto parlare con lei senza preoccuparsi di chi aveva intorno, baciarla senza il pensiero che Al venisse a scoprirlo e…
"Non avevi intenzione di vederci molto presto, vero, domani?" gli chiese lei, interrompendo i suoi pensieri, appoggiando le mani sul tavolo e allargando le dita.
Scorp sorrise: sapeva che le piaceva dormire. Pensò di stuzzicarla, dicendole un orario assurdo e lei impallidì prima di rispondere: "Ma davvero?"
Quando lui rise lei gli diede una pacca sul braccio, ma poi scoppiò a ridere.
Continuò a provocarla mentre arrivarono le burrobirre e scoprì la gioia di non doversi sforzare per scherzare con lei.

 

Passarono due ore e le burrobirre finirono, consumate insieme a battute, risate e aneddoti del passato.

 -

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-

*** Eccomi! Scusate il capitolo corto, ma ho dovuto dividerne uno più lungo ed è stato un casino

   
 
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