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Autore: berettha    03/12/2022    1 recensioni
|| Scritte per la challenge #4shipshcchallenge ideata dal gruppo Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom, prompt e ship consigliate dai membri del gruppo, che ringrazio tanto. ||
1. Wolfstar (Remus x Sirius), "Sapevi che Sirius sarebbe fuggito da Azkaban? Quando nessuno c'era mai riuscito?"
2. Pansy x Ron, "Mi farai prendere una S. Mi rovinerai la media." "Allora falla da sola, almeno ti porti a casa un bel voto per far felice mammina e mi lasci in pace."
3. Drarry (Draco x Harry) "Harry sorrideva sempre quando il barbagianni dei Malfoy picchiettava contro la sua finestra."
4. Draco x Astoria "Quando ami Astoria, tendi sempre a scordarti quanto presto lei se ne debba andare".
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson, Remus Lupin, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry, Remus/Sirius
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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𝟏. «𝐒𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐒𝐢𝐫𝐢𝐮𝐬 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐟𝐮𝐠𝐠𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐀𝐳𝐤𝐚𝐛𝐚𝐧?» 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐞 𝐋𝐮𝐩𝐢𝐧, 𝐥𝐚 𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐠𝐠𝐫𝐨𝐭𝐭𝐚𝐭𝐚. «𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧𝐨 𝐜'𝐞𝐫𝐚 𝐦𝐚𝐢 𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐭𝐨?»

Remus si lasciò cadere sulla poltrona, il viso tra le mani e i gomiti sulle ginocchia. 
𝘕𝘰𝘯 è 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦, 𝘯𝘰𝘯 è 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘭𝘶𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦.
Davanti a lui, da dietro la grande scrivania di mogano, Silente osservava la scena in silenzio, al contrario Severus Piton, che posto in piedi alla sua destra, si lasciò sfuggire una risata amara. Non cercò neanche di nasconderla. 
“Lei sapeva che Sirius sarebbe fuggito da Azkaban?” chiese Lupin, la fronte aggrottata. “Quando nessuno c'era mai riuscito?”
“Quando il momento sarebbe stato propizio, assolutamente. Non ho mai avuto alcun dubbio sulle capacità di trasfigurazione in Animagus del suo compagno… Aveva solo bisogno di qualcuno che glielo rammentasse, per riuscire nell’impresa… Vede, la sua fuga era cruciale. Doveva evadere.”
“E perché non prima? Perché ha aspettato 12 anni?” 
“È servito tutto alla maturazione di Harry.”
Remus alzò lo sguardo, furente, incontrando gli occhi di Albus: lui ricambiò con uno sguardo sorpreso, -e se Remus non avesse imparato a conoscerlo così bene- avrebbe osato definirlo ferito. 
“Avanti, lo sapeva bene, signor Lupin, quando entrambi avete aderito all’Ordine che…-“ 
Le parole del preside si persero in un mormorio confuso, che andò a confondersi tra le decine di piccoli sbuffi, tintinnii e ticchettii dei numerosi manufatti magici che decoravano il suo ufficio. 
Sapeva che grazie a 𝘍𝘦𝘭𝘱𝘢𝘵𝘰 sarebbe potuto scappare, e senza alcuno sforzo. Eppure aveva aspettato così tanti anni prima di aiutarli… 
Avrebbero potuto prendersi cura di Harry.
Avrebbero potuto stanziarsi a Grimmauld Place, distruggere quell’orribile arazzo che Sirius odiava tanto.
Avrebbero potuto tanto, ma di fatto non era stato potuto proprio nulla. 
E adesso era scomparso, dietro al velo. Avevano perso anni preziosi e quando gli era parso di poter ricostruire quello che era andato perduto, tutto era sfumato in una manciata di secondi, un incantesimo non c’entrato. 
Aveva stretto Harry così forte, in quel momento. 
All’inizio aveva creduto di averlo fatto per proteggere il ragazzo, poi aveva realizzato che era stato per evitare di gettarsi lui stesso, dietro al velo. 
Sentì un groppo montargli in gola. 
“…Quindi farà questa cosa per me, Lupin?”
Si destò all’improvviso. 
La missione. È per questo che era stato convocato nell’ufficio del Preside. Un anno nelle foreste come spia, tra i branchi di lupi mannari.
Se avessero avuto altro tempo da passare assieme, avrebbe sicuramente declinato.
Ma ormai non c’era più nessuno per restare. 
Aveva perso tutto, nuovamente.
“Partirò stasera stessa.” mormorò.
Se fosse andata male, almeno, lo avrebbe raggiunto. 

𝟐. 𝐏𝐚𝐧𝐬𝐲 𝐱 𝐑𝐨𝐧

Pansy trovava fastidioso Ron. 
Trovava fastidioso il suo continuo borbottare durante le lezioni, il ridicolo vestito che si era messo al Ballo del Ceppo per cui lo prendeva ancora in giro, l’odore di biscotti e crema di nocciole che lasciava in giro quando entrava in una stanza. 
Probabilmente ne aveva le tasche di piene: sempre a mangiare, non aveva un contegno.
Trovava fastidiosi i suoi capelli rossi, le stupide lentiggini sul naso che aveva notato per la prima volta quando Lumacorno li aveva messi come compagni di banco e il fatto che si scordasse sempre il libro. 
Fastidiosa, poi, era quella dannata pozione su cui dovevano lavorare insieme. 
“Mi farei prendere una S. Mi rovinerai la media.”
“Allora falla da sola, almeno ti porti a casa un bel voto per far felice mammina e mi lasci in pace.” 
“Zitto! Non sono riuscita ad ascoltare il professore. Mi scusi, come ha detto che si chiama questa pozione?”
“Guarda che sei te che hai parlato per prima…” 
“Zitto!”
Era fastidiosa, la pozione, principalmente perché puzzava, come Weasley. Aveva il voltastomaco. 
Povera Pansy, costretta a tale supplizio! 
“Signorina Parkinson, stia più attenta per favore! Abbiamo già spiegato che si tratta di Amortentia…” 

𝟑. 𝐃𝐫𝐚𝐫𝐫𝐲

Era iniziato con un bigliettino, atterrato in picchiata proprio in mezzo alla sua fronte: “POTTER PUZZA!!!!!”
Non doveva neanche tirare ad indovinare chi lo avesse inviato.
Furente, si affrettò a strappare un pezzo dalla sua pergamena. “MALFOY MANGIA CACCA!!!!”
Okay, così avrebbe dovuto zittirlo, almeno fino alla fine della lezione. 
Ma si sbagliava. 
“POTTER CIPOLLA AMMUFFITA”.
E ancora, “MALFOY COCCO DI MAMMA”. 

Dopo qualche mese, parecchie pergamene strappate e una nota di demerito da parte di Piton, i bigliettini avevano preso una piega inaspettata.
“Malfoy risposta quarta domanda urgente”.
“STUDIA!!!!!! 😠 È stato il goblin Fridik Spaccametallo.” 
“Se fossi una ragazza ti bacerei!!!!”
“POTTER FAI SCHIFO!!”.

Le vacanze estive, costrinsero i bigliettini ad evolversi, trasformandosi in lettere. Poche frasi, coincise ma Harry sorrideva sempre quando il barbagianni dei Malfoy picchiettava il becco contro la sua finestra. 
Ripresero poi la loro ferma consueta, volando fra le teste degli studenti non solo tra le lezioni ma anche in Sala Grande e tra i corridoi. 
“Ci vediamo al lago per le 16?”
“Domani colazione prima degli allenamenti di Quidditch?”.

Ma la parte preferita di Harry, era quando Malfoy decideva di usare il dorso della sua mano, al posto della pergamena. È vero che la piuma gli graffiava la pelle, e l’inchiostro non veniva via neanche con un litro di sapone, ma era pur sempre una bella scusa per tenersi per mano. 

𝟒. 𝐃𝐫𝐚𝐜𝐨 𝐱 𝐀𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚

Quando ami una persona che sai che se ne deve andare, non vuoi sprecare neanche un giorno.
Ogni giorno, quindi, Draco Malfoy avvicinava la sua sedia al tavolo, dopo averla fatta accomodare. La sorprendeva con i biglietti per l’Opera, o per quel nuovo spettacolo organizzato dai ragazzini babbani della scuola teatrale che lui finiva sempre per odiare, ma che invece faceva brillare i suoi occhi, e allora tanto bastava. Cucinava italiano, finendo per bruciare la pasta, e quella si attacca alla padella e toglierla era impossibile. Ma tanto a lei non importava, e rideva sempre di quei piccoli disastri. Portavano insieme Scorpius alla pista di pattinaggio e il freddo le faceva arrossare il naso e screpolare le labbra. Le baciava le palpebre, socchiuse, si perdeva nel suo profumo. Ogni giorno, e quando capitava, anche ogni notte. 
Quando ami Astoria, tendi sempre a scordarti quanto presto lei se ne debba andare. 
C’è sempre un dettaglio, un capello che sfugge dal fiocco, un bottone che si slaccia dalla camicia per chinarsi a prendere Scorpius o una macchia di cioccolato all’angolo della bocca, che ti fa credere che ogni giorno, se passato ad amarla abbastanza intensamente, possa durare un’eternità.
   
 
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