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Autore: semplicementeme     10/09/2009    7 recensioni
- È finita.
- Non capisco, che significa.
- Che non voglio più stare con te.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chibiusa, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny , Inner Senshi
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VII

 

   Usagi stava impazzendo.

   Lo attendeva ormai da ore.

   Era preoccupata, terribilmente preoccupata.

   Aveva chiamato casa ed aveva detto alla madre che avrebbe passato l’intera giornata da Rei ma era quasi sera e di Mamoru, ancora, non sapeva nulla. Cosa era accaduto? Perché non era ancora rientrato?

   Una volta terminata la riunione, lei e le ragazze erano rimaste ad attendere l’arrivo di Mamoru ma senza alcun esito.

   Dopo pranzo, stanca di fingere una sicurezza che non possedeva, aveva deciso di andare via. Aveva chiesto a Rei di continuare a coprirla nel caso in cui la madre l’avesse cercata, non voleva certo far preoccupare Ikuko.

   Con lei erano andati via anche Luna ed Artemis che si erano diretti al parco in cerca di qualche pista da seguire. Lei aveva deciso di evitare, almeno per un paio di secoli, quel luogo che le portava alla mente solo ricordi assai dolorosi.

   Alla fine aveva iniziato a vagare per le strade di Tokyo e, senza neanche essersene accorta, era giunta proprio sotto al palazzo in cui abitava Mamoru e così si trovava da più di due ore seduta su di una scomoda panchina.

   Improvvisamente il rumore di un tuono le fece alzare di scatto la testa. Il cielo si era coperto di nuvole grigie e la gente si affrettava per le strade del centro per evitare l’imminente pioggia. Un temporale si stava avvicinando. Lei non si era accorta di nulla troppo immersa nelle sue riflessioni.

   La mente era stata totalmente rapita da ciò che le stava accadendo.

       Combatti per Mamoru. Non arrenderti mai.

   Quelle parole… quelle parole se le era ripetute di continuo da quando si era seduta su quella panchina… quelle parole le aveva assimilate, le aveva rese parte di sé. Si era fusa con esse ed aveva tagliato fuori dal mondo tutto il resto, fino a che… fino a che una goccia di pioggia non le accarezzo una guancia. Poi un’altra, ed un’altra ancora.

   In pochi minuti, forse pochi istanti, una pioggia fittissima si era rovesciata sul quartiere di Shibuya. Usagi non era riuscita a muoversi da quella panchina. Era rimasta ferma, seduta.

   Lasciava che la pioggia la ricoprisse.

   Sperava che portasse via le sue paure, il suo dolore.

   Rimase lì seduta per diversi minuti.

   Gli occhi chiusi ed un sorriso triste, spento, sulle labbra.

   Poi la pioggia terminò. Aprì lentamente gli occhi e si rese conto di essere coperta da un ombrello, voltò il capo alla sua sinistra e la riconobbe: Rei.

   La sua amica era seduta al suo fianco e copriva entrambe con il suo ombrello rosso.

       - Se restavi ancora un altro po’ sotto la pioggia rischiavi di prenderti un raffreddore!

   Il sorriso caldo di Rei fece scattare Usagi che buttò le braccia al collo dell’amica ed incurante di tutto, della pioggia, dei passanti, del tempo, iniziò a piangere tutte le sue lacrime.

   Solo quando riuscì a bloccare i singulti del pianto, Usagi alzò il capo e fissò i suoi occhi azzurri in quelli color onice di Rei.

       - Mi spiace Rei. Mi spiace essere scoppiata a piangere come una bambina.

       - Non dire sciocchezze. Nessuno ti chiede di essere ciò che non sei. Ero preoccupata, terribilmente preoccupata. Mi chiedevo quanto impiegassi prima che esplodessi, o peggio, implodessi.

   Rei la strinse maggiormente in quell’abbraccio che procurò ad Usagi il sollievo di cui necessitava. Fragile come non le accadeva da tanto, Usagi poggiò il capo sulla spalla dell’amica e chiuse gli occhi. Tra tutte le Senshi, Rei era quella che la comprendeva maggiormente, più di Minako con la quale aveva maggiori affinità caratteriali.

   Il carattere deciso, ma allo stesso tempo dolce e comprensivo della guerriera di Marte, era quello di cui necessitava Usagi in quel momento. Aveva bisogno della forza e della determinazione di Rei, soprattutto in quel momento.

       - Ascoltami stupida. Adesso asciuga questi lacrimoni e ricaccia fuori il tuo caratteraccio. Noi abbiamo bisogno della tua sbadataggine, della tua goffaggine e di tutti i tuoi difetti.

   Rei aveva detto quelle parole con il sorriso sulle labbra, con il sorriso di chi, Usagi lo sapeva, voleva spronarla ad andare avanti. Le aveva parlato in quel modo per tirare fuori la grinta che era, momentaneamente, sparita.

       - Rei tu sai come far sentire una persona speciale.

       - Bhè si grazie. So perfettamente di possedere una dialettica fuori dal comune.

   Lo aveva detto assumendo la solita espressione di superiorità che la caratterizzava ogni volta che voleva essere – voleva fingere di essere – presuntuosa e arrogante.

   In realtà Rei non era così, probabilmente non lo era mai stata.

   Era sempre stata una ragazza sola che mascherava il dolore per quella solitudine allontanando gli altri prima che gli altri allontanassero lei.

   Usagi questo lo sapeva bene, ricordava il bisogno di compagnia, di affetto, che aveva avvertito la prima volta che aveva incontrato la sacerdotessa. La stessa sacerdotessa che adesso la guardava con gli occhi di chi non ammette debolezze.

      - Usagi io ti ho lasciato Mamoru perché… perché ho capito che con te non c’era partita. Anche se Mamoru non dava alcun segno di interesse nei tuoi confronti io sapevo, percepivo, che non ero io quella che voleva al suo fianco. Adesso ti chiedo di non farmi pentire della mia scelta. Adesso devi dimostrarmi che non ho commesso un errore lasciandoti campo libero.

       - Rei…

   Si era fermata. Non sapeva cosa dirle. Non avevano mai affrontato quel discorso. Non avevano mai parlato di quando Mamoru e Rei si frequentavano. Non ne aveva mai parlato con Rei, con Mamoru o con una delle ragazze. Non avevano mai parlato di quel periodo perché lo riteneva inutile, superfluo ed adesso… adesso aveva capito perché Rei aveva tirato fuori – da un cilindro senza fondo – quella vecchia storia… vecchia per modo dire dato che risaliva a meno di sei mesi prima.

       - Rei, tesoro, se Mamoru mi ha scelto è perché ha visto in me tutta quella dolcezza, tenerezza, bellezza e romanticismo che in una violenta come te non esistono e non potranno mai esistere. Anzi, mi chiedo cosa possa aver spinto il mio povero Mamo-chan a frequentarti!

       - Ingrata.

       - Violenta.

       - Balena.

       - Invidiosa.

       - Bambina frignona.

       - Hentai.

       - Cosa stai blaterando?

       - Ho visto quei manga nel cassetto della tua scrivania!

       - No, Usagi hai frainteso!

       - Cosa? Vuoi dirmi che tu… tu… hai davvero nel cassetto della tua scrivania un manga di quel genere? Non ci posso credere! Io stavo scherzando!

   Il rossore sulle guance di Rei presto fu accompagnato da quello di Usagi che tutto si immaginava tranne ciò che aveva scoperto.

       - Aspetta, ti posso spiegare!

       - No, non voglio sentire! Non voglio sentire! Non voglio sentire!

   Usagi aveva messo le mani a coprirsi le orecchie e spostava la testa a destra e sinistra ripetendo di continuo la frase “Non voglio sentire!”, Rei esasperata – ma soprattutto imbarazzata dallo spettacolo che stava dando l’amica – le afferrò i polsi e bloccò il movimento oscillatorio della testa solo con un’occhiata.

       - Adesso ascoltami bene: quel manga non è mio. L’ho sequestrato a… mio nonno.

   Usagi restò immobile alcuni secondi poi scoppiò in una risata divertita. Rei la guardava senza capire ma, alla fine contagiata dall’ilarità dell’amica, si unì alla sua risata. Solo dopo alcuni minuti le due ragazze tornarono padrone del proprio corpo. Usagi asciugò una lacrima – stavolta dovuta al troppo ridere – e prese tra le mani quella dell’amica.

       - Grazie Rei. Grazie di cuore.

      

§§§§§

 

       - Sei sicuro di ciò che dici?

       - Sì, ne sono certo.

       - Non c’è margine di errore?

       - Nessuno, mi spiace.

   Mamoru aveva sperato.

   Aveva pregato di trovare su Elysion la soluzione ai suoi problemi ma si era sbagliato. Il ragazzo che gli stava davanti aveva escluso quella possibilità.

       - Maestà…

       - Helios, secondo te cosa può esserle successo?

   Il custode dei sogni chiuse gli occhi e cercò di mettere in ordine le informazioni che gli aveva fornito il suo Principe.

       - Mi duole dirlo ma… non so cosa pensare. La Principessa Serenity è convinta che si sia trattato di un sogno, voi ne siete sicuro, ma vi posso assicurare che non è vero, non è possibile. Se la Principessa si fosse ferita nel corso di un sogno… sarebbe rimasta una traccia qui su Elysion ma come potete notare nulla è fuori posto. I cristalli sono intatti, puri. Lo avete visto anche voi.

       - Lo so Helios, lo so. Non si tratta neanche di un sogno premonitore?

       - Non credo. I sogni premonitori sono caratteristica della Famiglia Reale del Gold Kingdom. Mi spiace.

   Mamoru sospirò rumorosamente e fissò Helios negli occhi.

   Le speranze che aveva riversato su Elysion erano state deluse. Non era giunto a capo di niente ed adesso si ritrovava più vuoto di prima.

   Non era il pensiero del pericolo che stava correndo.

   Non si trattava del nemico che aveva minacciato direttamente la sua persona.

   Erano gli occhi di Usagi che aveva paura di affrontare, che aveva paura di deludere.

   Si girò un’ultima volta ad osservare la sala circolare in cui si trovava: il cuore pulsante di Elysion.

   Un’infinità di rose di cristallo incorniciavano quella stanza, quelli erano i sogni del genere umano. Ogni sogno aveva una rosa cristallina, ogni rosa un colore.

   Il concetto di spazio su Elysion era differente da quello che vigeva sulla Terra. Non esisteva il comune spazio visibile agli occhi degli uomini. Su Elysion era… diverso. Esistevano tasche dimensionali all’interno delle quali si aprivano altri luoghi, altre aeree; queste tasche erano controllate da Helios – il custode di Elysion – e da Mamoru stesso, ultimo erede del Gold Kingdom. Ecco perché i sogni di più di sei miliardi di terrestri si trovavano in quella stanza.

   Si avvicinò ancora una volta ai sogni di Usagi ed il bianco di quelle rose lo colpì come una stilettata al cuore. Tante, infinite rose bianche, solo una rossa.

   Perché? Perché erano bianche e non nere, bordeaux, grigie? Una tonalità scura, qualcosa che indicasse il suo animo tormentato. No, le sue rose erano bianche, segno di purezza, di serenità, di tranquillità. Fino al giorno prima Usagi non era turbata. Le sue rose bianche ne erano testimoni. Non aveva avuto incubi.

   Poi si concentrò sull’unica rosa rossa. Una rosa rossa, solo una rosa rossa tra tutte quelle candide. E sapeva cosa indicava quella singola, rara, sola, rosa rossa. Quella rosa racchiudeva i sogni, gli incubi, legati al periodo in cui lui si trovava soggiogato dal potere di Beryl, dal volere di Metallia.

   Chiuse gli occhi e richiamò a sé quel cristallo rosso.

   Una volta materializzato nella sua mano la strinse. Strinse con tutta la sua forza ma il fiore restò intatto. Intatto in tutta la sua crudele bellezza.

   Improvvisamente fu avvolto da un’ondata di… disperazione. Come un flash vide il suo corpo cadere tra le braccia di Usagi, colpito a tradimento. La risata di Zoicite. Il dolore di Usagi. No Sailor Moon. Serenity. La disperazione per averlo perso. Per vederlo morente tra le sue braccia. Quello era l’incubo di Usagi, quell’incubo ricorrente che l’aveva accompagnata per tutto il periodo in cui lui era rimasto in mano del nemico.

   Finita quella visione Mamoru si sentì stordito. Il cuore correva veloce, troppo veloce. Chiuse gli occhi perché un’altra emozione lo investì in pieno: dolore. Un dolore violento al centro del petto, lì dove batteva il cuore. Ma non era il suo cuore a soffrire, no. Era Usagi. Ed altre immagini lo investirono in pieno. Lui, nelle vesti del Principe Endymion, e Sailor Moon. Uno contro l’altro. Gli occhi di Usagi pieni di lacrime nel vano tentativo di fargli riaffiorare un ricordo di loro ma nulla. Urlò in preda all’angoscia nel momento in cui la sua spada colpì il fianco della guerriera della Luna. Si ritrovò inginocchiato in terra con la rosa ancora stretta in mano e gli occhi pieni di lacrime.

   Poi ancora un vortice di emozioni, l’ultima, la più terrificante. L’abbandono. L’abbandono dei sensi, della vita, della voglia di combattere, di reagire. Vide Usagi precipitare in un baratro senza fondo. Provò a chiamarla. Urlò il suo nome ma senza risultati, dalla sua bocca non usciva nessun suono. Solo il silenzio, lo stesso silenzio che aveva avvertito nella mente di Usagi.

   Finì improvvisamente, così come tutto era iniziato. Si ritrovò seduto in terra con le mani a coprirgli gli occhi. Le lacrime prepotentemente trattenute.

       - Maestà non dovevate farlo. I sogni di una persona sono qualcosa di intimo e privato. Voi non avete il diritto di insinuarvi in essi.

       - Helios… io… sono stato uno sciocco. Non ho mai capito il dolore di Usagi, mai. Ho sempre pensato al mio senso di colpa ma non mi sono mai soffermato a riflettere sui suoi sentimenti.

   Era stato uno stupido egoista. Ecco cosa. Aveva pensato al suo senso di colpa, al suo onore macchiato.

   Si era chiesto più di una volta cosa avesse provato Usagi nel periodo della sua prigionia, aveva tentato di parlarne con lei ma senza risultati. Usagi aveva sempre risposto che non era importante perché tutto era passato, perché lui era tornato. Era stato uno sciocco ed anche cieco.

       - Principe Endymion… credo che sia tempo di tornare sulla Terra. Mancate già da diverse ore.

   Era arrivato il momento di lasciare quella dimensione e tornare nel suo tempo. Sorrise ad Helios, un sorriso privo di felicità, un sorriso mesto. Chiuse gli occhi e nello stesso bagliore di luce che lo aveva portato ad Elysion, nel medesimo modo, fece ritorno sulla raduna dalla quale era partito.

   Il sole era tramontato, il cielo era coperto da nuvole grigie ed un temporale stava per colpire la città. Doveva fare in fretta se non voleva trovarsi a guidare sotto la pioggia.

 

§§§§§

 

       - Allora?

       - Siamo pronti signore.

       - Bene, stavolta cercate di non fallire.

       - Non la deluderemo mio padrone!

   L’uomo sparì nel nulla lasciandolo da solo. Bevve parte del vino contenuto nel bicchiere di cristallo nero, lo stesso cristallo di cui era fatto il suo scranno. Si voltò verso la donna imprigionata nella gabbia di energia e le sorrise arrogante.

       - Come interverrai stavolta?

       - A costo di morire ti impedirò di portare avanti il tuo piano! Non ucciderai Endymion, non te lo permetterò.

   Il bicchiere di cristallo si infranse contro la barriera rompendosi in mille schegge impazzite. Alcune ferirono le braccia ed il volto della donna imprigionata. Il vino aveva macchiato l’abito candido di lei. Il volto di lei, nonostante la brutalità del gesto, nonostante le ferite subite, nonostante la stanchezza provata, rimaneva impassibile.

   Quell’espressione così indifferente fece ulteriormente infuriare il giovane che scattò in sua direzione afferrandola per i capelli, passando attraverso le sbarre di energie come se nulla fosse. Afferrò per il collo da cigno la donna imprigionata e strinse la sua presa con tutta la forza di cui disponeva.

   Gli occhi di lei rimasero immobili, come se non stesse soffocando.

   E poi la lasciò. Lasciò la presa e si ritrasse indietro con un ghigno sulle labbra che, per la prima volta, la fece vacillare.

       - Non sarà così semplice. Serenity la morte non ti libererà di me.

 

 

 

 

  L’angolo dell’autrice

 

Catania, il 10 settembre 2009

Ore 21:57

   

   Buona sera. Ho aggiornato a poco più di 24 ore rispetto al primo post. Lo capirete leggendo i ringraziamenti a fine pagina.

   Bene, ho visto che nessuno ha fatto riferimento ad Elysion nelle recensioni, mi chiedo se avevate capito o meno che facevo riferimento ad Illusion eppure… cavolo credo di no. Sappiate che Elysion, secondo ciò che ho reperito su Wikipedia, è il nome originale di Illusion. Per quel che riguarda i sogni e le rose di cristallo… è stata un’idea venuta dal nulla. Ho deciso di dare la forma di rosa per fare un piccolo omaggio a Mamoru ed al suo modo di attaccare sotto le sembianze di Tuxedo Kamen mentre il cristallo… il cristallo perché mi dà l’idea di purezza ed il sogno, a mio modo di vedere, è il modo più puro per esprimere la nostra fantasia ed il nostro stato d’animo.

   Tornando alla storia: Mamoru non ha scoperto nulla di nuovo se non che quello di Usagi non è stato un sogno e che la nostra Odango non è capace di avere sogni premonitori.

   Il nemico, finalmente, si è fatto vedere anche se non ha attaccato e spero che vi sia piaciuto il modo in cui ho deciso di presentare il cattivo di turno. Adesso vi lascio ai ringraziamenti…

 

Catania, il 9 settembre 2009

Ore 10:23  

 

   Stavolta rivoluziono il tutto, prima scrivo i ringraziamenti e poi il capitolo quindi non so cosa accadrà e le risposte alle vostre recensioni per alcuni versi potranno sembrare inappropriate, vi ricordo, quindi di pensare che quello che segue è un’anticipazione al capitolo vero e proprio.

 

RINGRAZIAMENTI:

 

- FEFERICA: buongiorno (è mattina anche se probabilmente aggiornerò di sera e non so di preciso quando)! Spero tanto che anche adesso tu abbia pensato alla mia storia… et voilà il capitolo nuovo. Mi spiace averti fatto attendere tanto ma purtroppo tra estate, tirocinio, studio e mancanza di voglia di fare l’aggiornamento è andato un po’ per le lunghe. Al momento non rispondo alle tue domande (ti ricordo che ancora non ho scritto il capitolo ma mi porto avanti con le recensioni così da potervi dare lo spazio che voi anime pie meritate!) ma di sicuro posso ringraziarti per i complimenti che, come sempre, mi fanno arrossire. Spero di averti reso ancora entusiasta con il nuovo capitolo, alla prossima!

 

- LUCIADOM: buondì! Grazie per i complimenti ma hai pienamente ragione sul dire che non essere mai “pienamente soddisfatti” di ciò che si fa è un male. Ti porta via parecchio tempo che potresti impiegare per portarti avanti con altre materie ma purtroppo sono pignola e ne piango le conseguenze… la perfezione, con il passare degli anni, ho compreso che è mera illusione, un qualcosa che rincorriamo che non ci accorgiamo di possedere già… la macchina uomo è perfezione, una giornata di sole è perfezione, l’amore delle persone che abbiamo accanto sono la perfezione… ma meglio fermarmi altrimenti rischio di essere moooolto noiosa. Sono felice che anche i tuoi esami siano andati bene io, purtroppo o per fortuna, non ho staccato per nulla, il pomeriggio l’ho comunque dedicato ai libri ed almeno non ho perso il ritmo. A quanto pare ragazze, appena accendete il pc avete subito sott’occhio la mia storia e quindi le opzioni sono due: 1) o sono io che vi rompo le uova nel paniere con i miei aggiornamenti; 2) o non aggiorna più nessuno… un dilemma! Che cosa abbia trovato Mamoru si è già capito, almeno credo (ti ricordo che sto rispondendo a questa recensione senza aver ancora scritto un bel niente!) e le ragazze, bhè valli a mettere d’accordo 5 cervelli (7 se aggiungiamo Luna ed Artemis!), essere in tanti può essere un bene, ma a volte è deleterio! Adesso ti saluto perché devo passare agli altri aggiornamenti ed attendo anche un po’ di ispirazione… alla prossima!

 

- LAGADEMA: sai gli originali sono più facili da gestire, non devi rimanere legata alla storia e puoi modificarla a tuo piacimento come ho fatto io in questo caso!

 

- CHICHILINA: ti prego non deprimerti per così poco. Se non hai recensito avrai avuto i tuoi buoni motivi e quindi non devi sentirti colpevole, l’importante è che reputi la fanfic degna di un minimo di attenzione… tanto per premiare questa povera anima in pena (che sarei io!)…

 

- NEPTUNE 87: cosa accadrà ancora non lo so con preciso purtroppo nella mia testa nulla va come dovrebbe. Le idee sono un continuo divenire e non posso rispondere a questo tuo quesito, quel che è certo è che Mamoru ha intuito a chi potersi rivolgere e questa persona… non ha risposto come avevate sperato tutte, mica posso darvi la soluzione a tutto! Sono felice che la scena tra le ragazze sia stata di tuo gradimento, ogni volta che ci sono diversi personaggi nella stessa scena ho paura di non far comprendere chi parla… ma a quanto pare, stavolta almeno, sono riuscita ad essere chiara… mi dedico un attimo a te perché ancora non sono riuscita a commentarti e così approfitto del mio spazio per porti una domanda relativa alla tua fanfic “Cosa fai Rei”: ma cosa mi combina Rei? È davvero sicura di aver fatto qualcosa con Mamoru? Io non ci credo!

 

- MARYUSA: ciao! Tranquilla non sei tu ad essere lenta di comprendonio, sono io ad essere stata, volutamente(?), poco chiara! La domanda è: cosa avrà intuito Mamoru o cosa avrà ricordato? È su questo che si è basato il capitolo VI e se tu non ci sei arrivata dipende molto dal fatto che io sono stata poco chiara… grazie per i complimenti. La parte iniziale del capitolo è stata difficile perché non volevo che si partisse direttamente con la scena delle ragazze che si riuniscono, dovevo spiegare cosa aveva in mente Mamoru e perché se ne doveva andare ma potevo benissimo farlo dire ad Usagi in un altro contesto… invece, invece ho preferito spiegare le sensazioni di quel bacio e spero di esserci riuscita. Presto arriverà Chibiusa, presto non so quando con precisione… bhè rendertela simpatica… ma se ti dicessi che ho scritto questa fic per due ragioni: 1) far vendicare Usagi, non è stato carino da parte di Mamoru far soffrire tanto la piccola Odango nel corso della seconda serie; 2) proporre una nuova Chibiusa meno antipatica e saccente rispetto a quella presentata proprio nella versione anime della seconda serie. Spero tanto di poterti accontentare. Adesso ti lasci, passo alle altre recensioni.

 

- JAJ984: Ily tesoro ho scritto questa fic proprio per compiere la vendetta di Usagi e, come ho detto a Maryusa, per rendere accettabile il ruolo di Chibiusa… quindi non si tratta di semplice rivalsa, no, è proprio vendetta nei confronti di Mamoru e degli adattatori italiani! Il mondo è proprio strano, mi leggevi ma non sapevi chi io fossi quando in realtà ero proprio io… se questo non è destino, mi manca un po’ manganet ma ho la necessità, almeno per il momento, di staccarmi da Ryo e Kaori e concentrarmi su altro. Kaori mi ha dato tanto, tantissimo, ma adesso voglio attingere anche da altri personaggi! Per quel che riguarda Mamoru ed Usagi i loro animi sono legati, lo erano in passato e lo saranno nel futuro, perché non debbono esserlo anche nel presente. Io credo che due persone che si amino, nella realtà, sono due anime che sono legate e che non si separano neanche se costrette, questo è quello che cerco di far trasparire da questi due personaggi!

 

- ELLEPHEDRE: meno male, pericolo punteggiatura superato! Migliorata mi sembra eccessivo, forse, semplicemente, inizio a capire che non ha senso buttare qua e là virgole e punti ed è meglio ragionarci su. Per quel che riguarda le interrogative dirette/indirette ci devo lavorare su, ed anche per tanto e tanto tempo. Purtroppo sono il mio debole e non so come migliorarmi. Il fatto è che mentre scrivo non mi rendo conto di farlo. Io scrivo e mentre lo faccio do già l’impostazione, nella mia mente malata, alla mia voce che poi legge la frase come se fosse una domanda, anche se, effettivamente, non c’è il punto di domanda. Dovrei ricordarmi che chi legge non è nella mia testa e forse riuscirò a migliorarmi. Per quel che riguarda lo stile distaccato hai pienamente ragione solo che, utilizzando il punto di vista esterno, mi risulta difficile essere meno lontana dalla narrazione dei fatti. Tendo a ripetere il soggetto, a volte utilizzando sinonimi idioti, per paura di non riuscire ad esprimere esattamente chi è che parla e con chi. Se a tal proposito hai qualche suggerimento ti sarò riconoscente a vita! Mamoru e il suo giro… bhè sono stata volutamente vaga proprio perché il personaggio di Mamoru è sempre sfuggente, non si sa mai cosa pensa e cosa fa, rimane avvolto nel mistero e non dà una spiegazione alle ragazze per non dar loro false speranze e perché, effettivamente, lui stesso non è molto sicuro di aver ricordato davvero qualcosa di reale. Era meglio esprimere questi concetti all’interno del capitolo, me ne sono resa conto solo dopo aver letto la tua recensione! La spiegazione di Ami mi ha tolto il sonno la notte. Ho cercato di essere chiara ma allo stesso tempo di non essere banale. Da dove tira fuori le informazioni? La maggior parte delle volte le tira fuori dalla mia mente ma stavolta le ha tirate fuori dal confronto  tra lo Ginzuishou di Usagi ed i residui di potere che ha trovato proprio nella ferita di quest’ultima. La nostra Ami è la cervellona del gruppo se non ci arriva lei a queste conclusioni chi può farlo? (speriamo, almeno stavolta, di aver azzeccato l’interrogativa diretta/indiretta…) . Minako ed il futuro… credo che tu ti sia data la risposta da sola, hanno compiuto un viaggio nel passato, cosa impedisce alla guerriera di Venere di ipotizzare un viaggio nel futuro? Ma sempre se ci sarà questo viaggio nel futuro… per quel che riguarda la parte del discorso di Rei e dei suoi interventi… lì ho trovato le maggiori difficoltà perché temevo che non si capiva chi parlava ed a chi si rivolgeva ma sono felice di sapere di essere stata chiara, almeno stavolta. Ti ringrazio per trovare sempre il tempo per recensire e se hai qualche altro consiglio sono ben lieta di accettarlo, non sai quanto mi aiuti!

 

… ringrazio le 17 persone che mi hanno inserito tra i preferiti, ultima ad essersi aggiunta è Neptune 87:

 

- ANGELINA93;

- BELLA95;

- BIMBASTUPENDA;

- CHICHILINA;

- CRISTA 85;

- ENIGMA;

- FANTASY_MARY88;

- FEFERICA;

- ILARY;

- JORDY KLEYN;

- M00NLIGHT;

-  MELI_MAO;

- MYLA_CHAN;

- NEPTUNE 87;

- ROMANTICGIRL;

- STELLA93MER;

- _ MADDY_.

 

Ed un grazie ai 18 che mi hanno inserito tra i seguiti, anche in questo caso grazie a Chichilina e Shalya che sono le nuove arrivate:

 

- CHICHILINA;

- DRAGON85;

- ELIE191;

- ELLEPPHEDRE;

- HATORI;

- JAJ84;

- KAGOME_86;

- LUCIADOM;

- LUISINA;

- MARY85;

- MARYANGEL;

- MIKAYLA;

- MYLA_CHAN;

- PIKKY91;

- POTTER92;

- SHALYA;

- SOGNODIUNANOTTEDIMEZZAESTATE;

- STELLA93MER.

 

Grazie ancora ed alla prossima!

 

 

   
 
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