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Autore: Allen Glassred    04/12/2022    0 recensioni
DALLA DICIOTTESIMA LUNA
Jeanne abbandona Dominique all'altare. In quello stesso giorno, il secondo Principe di Veritas riceve un'inattesa visita, un qualcuno che potrà aiutarlo a vendicarsi dell'affronto subito. Da chi riceverà questo inaspettato aiuto? Leggete e lo scoprirete!
Genere: Generale, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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Sono trascorsi solamente alcuni minuti dalle mancate nozze della Principessa Jeanne e del Principe Dominique: suo promesso sposo da un’intera vita, ma che di fatto non parrebbe destinato a diventare suo marito.

 

Gli invitati sono ancora sconcertati da quanto è successo: la Principessa è letteralmente fuggita dalla chiesa e se n’è andata a cercare colui che ha definito “ il suo unico e grande amore “. Certo, non possono sapere perché sia arrivata a questo punto: se è vero che ama un altro uomo, perchè arrivare all’altare e in seguito fuggire? Non possono sapere la verità: non possono sapere che il mancato sposo ha minacciato la vita del bambino che Jeanne ha in grembo, poco prima dell’inizio della cerimonia. Non possono sapere che ha cercato di convincerla a sposarlo con quell’espediente, con una sorta di ricatto anche se, di fatto, ha rifiutato di far da padre al nascituro. Questo ha messo un pò di dubbi alla principessa, dubbi che sono stati confermati in seguito, quando non contento suo cugino  ha giurato che quel bambino non avrebbe mai visto la luce e lo ha fatto lì, davanti all’altare e poco prima che il sagrestano iniziasse la cerimonia. Questo ha messo in allarme Jeanne che, finché era ancora in tempo, ha in fine rotto il fidanzamento ed allo stesso tempo si è presa una piccola vendetta: non è tipa da cedere ai ricatti e non permette a nessuno di far del male a lei o alle persone che ama, specie se si tratta di suo figlio. Certo, lei e Dominique si sono amati ed un pò, in fondo al cuore le dispiace per tutto questo, ma sa che è la scelta giusta per tutti: se lui non accetta il suo bambino pensa, come potranno mai convivere insieme? Dopo quella minaccia alla vita del piccolo che ha ancora in grembo, come avrebbe mai potuto diventare sua moglie? No, la Principessa lo sa bene: ha fatto la scelta giusta. Non si deve pentire, lo ha fatto per proteggere sè stessa ed il bambino. Quel bambino del quale, per ora, il suo unico e vero amore non sa ancora nulla. Ma che forse, malgrado tutto ciò che è capitato, potrà riunire lei e Garry in modo definitivo. Malgrado i loro cognomi.

 

Il giovane dalla chioma corvina sembra furioso: stringe forte la presa sulla poltrona, così forte da finire per graffiarla con i suoi artigli affilati. In seguito, in preda all’ira la spinge malamente di lato: la pregiata stoffa stracciata, i segni di un’artigliata ben visibili e gli occhi di lui che bruciano d’ira, come un lago di lava incandescente. “ Puttana! Maledetta sgualdrina! “. grida su tutte le furie, distruggendo una vetrata con il solo sguardo ed infischiandosene se qualcuno potrebbe sentirlo. “ Come hai osato?! Per un lurido Hunter… “. Continua poi, mentre dalla porta entra qualcuno del quale, in preda all’ira non si è nemmeno accorto.

 

“ Mi dispiace per ciò che è successo, Principe. Ma forse, c’è un modo per poter vendicare quest’affronto “. Fa una voce che al momento, lui ancora non conosce: istintivamente afferra la spada e, con una precisione disarmante taglia in due la maschera che la misteriosa persona indossa, facendogli così cadere il cappuccio.

 

“ Chi diavolo sei? Come osi entrare in camera mia senza permesso? “. Chiede in tono ora gelido il secondo Principe di Veritas: ora i suoi occhi brillano di un blu brillante, segno che il potere della Luna Blu è quello ora prevalente. L’altro misterioso visitatore non sembra sorprendersi: si aspettava una reazione del genere.

 

“ E’ da un pò che ti tengo d’occhio, Dominique “. Inizia, dandogli del “ tu “ senza troppe remore e mettendo una mano sulla lama della spada. “ Ti ho osservato a lungo, prima di presentarmi a te. Ora credo sia il momento giusto “. Sentenzia poi l’uomo dalla lunga chioma bionda, mentre istintivamente l’altro prova, seppur vanamente, a ritirare la spada.

 

“ Chi cavolo sei ti ho detto?! “. Grida alterato, mentre l’area circostante ghiaccia immediatamente. “ Come sarebbe che mi hai tenuto d’occhio? Sei forse un ribelle? “. Chiede, d’altro canto l’altro uomo sogghigna sadicamente.

 

“ So che sei stato abbandonato all’altare dalla Principessa Jeanne. So che ti ha chiesto di fare da padre al bastardo che ha in grembo e che tu ti sei rifiutato, so che l’hai ricattata: solo per questo l’hai portata fino all’altare. Ma hai commesso un errore: hai calato la maschera troppo presto “. Il sangue di quell’uomo sporca la spada di Dominique, che per quanto lo desideri non riesce a sottrarre la sua arma da quella che ora è diventata una salda presa. “ Non avresti mai dovuto dirle che il bambino non sarebbe mai venuto al mondo, non prima delle nozze. Non lo sai? Una madre è capace di ogni cosa, quando il figlio è minacciato. Ed è successo: a Jeanne non è più importato quel ricatto, ha preferito correre a cercare il padre di suo figlio piuttosto che mettere in pericolo la sua vita. Un pò la comprendo: anche mia madre ha fatto la stessa cosa, in un certo senso “. Alterato da quelle parole, Dominique toglie improvvisamente la spada dalla presa del biondo, che ovviamente si procura una vistosa ferita alla mano. Ma nessuna reazione da parte sua: non un grido, non un gemito o lamento, nulla. Solo il suo sguardo di ghiaccio puntato in quello dell’altro.

 

“ Come osi farmi la paternale? Tu, che nemmeno mi conosci! Chi diavolo ti credi di essere? E… “. Ma si blocca: qualcosa lo ferma istantaneamente. L’odore del sangue di quell’uomo. “ Sangue Hikari? “. Chiede solamente il corvino, mentre l’altro gli si avvicina con noncuranza. Per la prima volta in vita sua, anche Dominique indietreggia: è come se il suo istinto di vampiro lo mettesse in guardia su qualcosa, una strana sensazione e paura al tempo stesso si impadroniscono di lui.

 

“ Tranquillo, fingerò di non aver sentito le tue parole: ora sei sconvolto. Devi prima digerire la sconfitta ed una volta che lo avrai fatto, perchè ti assicuro lo farai, potrai unirti a me nella mia nobile causa “. Sentenzia risoluto il biondo, mentre l’altro si ritrova spalle al muro con il misterioso uomo davanti a sè. Questi gli mette la mano insanguinata sul viso, sporcandolo così del proprio sangue e ghignando. “ Ora, risponderò alle tue domande: saprai chi sono e cosa voglio. Poi, sono sicuro che mi seguirai e ti unirai a me come mio secondo in comando. Ed insieme vendicheremo anche l’affronto che hai subito “. Sentenzia sicuro di sè il biondo, mentre l’altro lo osserva per la prima volta sconcertato: il sangue sul suo viso, emana un odore particolare e che lui riconosce benissimo: odore di sangue Hikari. Quell’uomo è un Hikari, ne è sicuro! “ Bevi “. Quasi ordina, riscuotendo il capitano delle guardie reali dai suoi pensieri e mentre quel sangue, quella mano sanguinante diventa una tentazione troppo grande per riuscire a resistere.

 

“ Se lo faccio, se saprò la tua identità e cosa vuoi, se decidessi di unirmi alla tua causa, mi aiuteresti davvero a vendicarmi? “. Chiede un pò incerto il corvino, mentre l’altro gli posa letteralmente la mano sulla bocca, sporcandolo così ulteriormente di sangue. Annuisce lievemente mentre, a quel singolo gesto anche il corvino non ha dubbi: lecca lentamente quel sangue come fosse un’elisir di chissà quale provenienza, per poi affondare le zanne e, questa volta, strappando un lieve lamento all’altro.

 

“ Sei violento, mio caro. Ma forse non è un male: mi servono persone come te, al mio fianco “. Sentenzia, mentre alcuni ricordi si fanno strada nella mente dell’altro. Di l’ a poco non può evitare di riaprire gli occhi di scatto e staccarsi violentemente da quella mano, il suo sguardo tinto di blu brillante puntato in quello dell’altro.

 

“ Il capo dei ribelli?! V… Vincent Hikari?! Mio cugino…? “. Chiede solamente, mentre l’altro gli prende il viso tra le mani e lo guarda intensamente.

 

“ Si: anche io come te, ho un solo scopo. Ed è quello di vendicarmi, di mio fratello e di tutti coloro che lo appoggiano. E tu potresti unirti alla mia causa, come mio secondo in comando “. Sentenzia, mentre l’altro lo osserva un pò shoccato: credeva che suo cugino Vincent fosse morto anni prima, com’è possibile? Credeva che da neonato, i ribelli lo avessero ucciso. Invece, eccolo lì a comandarli.

 

“ Vendicarti? Come? Non sarebbe più semplice presentarti da tuo fratello e tornare a palazzo? Perchè… chi mi dice che se mi unisco a te, non sarò il tuo capro espiatorio? O che non mi tradirai? “. Chiede, mentre a quella frase Vincent sorride lievemente.

 

“ Non potrei mai tradire un alleato, e se accetterai tu sarai il più prezioso dei miei alleati. Anche io come te, ho dovuto digerire una dura sconfitta. Ho dovuto sopportare il disprezzo di mio fratello, che mi ha cacciato da palazzo anche quando sono tornato da lui e gli ho rivelato che ero ancora vivo. Non si merita di stare sul trono di Veritas: porterà il regno alla rovina, con la sua pazzia. Il regno ha bisogno di un vero re e no, non sarò io: tu sai di chi parlo. Tu sai chi voglio riportare sul trono, lo hai visto nelle mie memorie “. Sentenzia, mentre a quelle parole Dominique sembra esitare un momento.

 

“ E tu vorresti che l’assassino delle nostre madri, sedesse nuovamente su quel trono? E… “. Ma si blocca: qualcosa nello sguardo di Vincent lo fa ammutolire, qualcosa nello scorrere del suo sangue gli fa capire ciò che le parole non hanno detto. Basta: non è più tempo pensa, di esitare. Jeanne lo ha umiliato, Garry Perry lo ha umiliato e gli ha portato via la donna che ama, la sua reputazione, ogni cosa. Quindi pensa, perchè mai dovrebbe esitare lui? Perchè mai dovrebbe farsi scrupoli di qualsiasi tipo? Forse pensa, forse solo Vincent può capirlo a pieno: è strano. È strano come solo al primo incontro, si sia creato tra loro un intenso e profondo legame. “ E va bene “. Mormora ad un certo punto, scostando i capelli dal collo ed inclinando leggermente la testa di lato. “ Creiamo questo legame: io sarò il tuo vice, il tuo secondo in comando. Ti aiuterò a realizzare il tuo obiettivo e tu aiuterai me a realizzare il mio: nessuno dei due potrà mai tradire l’altro. Mai “. Continua, mentre senza esitazione Vincent scosta il colletto della giacca e della camicia, per poi affondare quasi con violenza le zanne affilate nel collo del cugino. I suoi occhi sono iniettati di una luce blu intensa, mentre Dominique lo sente: il cugino ha accettato. Ha accettato di creare quel legame con lui ed ha accettato il patto, di non tradirsi mai l’ultima l’altro. Senza esitazione, sposta a sua volta il colletto della giacca e della camicia del cugino e, senza nemmeno chiedergli il permesso affonda le zanne nel suo collo e, per la prima volta beve il suo sangue. La prima di una lunga lista, pensa mentre, di lì a poco il legame viene creato. Ora, nessuno dei due potrà mai tradire l’altro. Ora hanno un legame di sangue ancor più forte di quello di due fratelli e nulla potrà infrangere questo, se così si può chiamare, patto infrangibile.


Jeanne abbandona Dominique all'altare. In quello stesso giorno, il secondo Principe di Veritas riceve un'inattesa visita, un qualcuno che potrà aiutarlo a vendicarsi dell'affronto subito
   
 
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