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Autore: ThePrankstersPage    04/12/2022    0 recensioni
[Deltarune]
[Deltarune] "Improvvisamente Kris percepì uno strano rumore, come un brusco movimento, e un'ombra passò fulminea sopra di lui. Il bambino alzò lo sguardo, ma non vide nessuno, se non l'oscillare di qualche viticcio polveroso. Sentì innumerevoli goccioline di sudore imperlargli la fronte e il sangue gelarsi nelle vene; qualunque cosa fosse stata, egli non era solo.
Sfoderò la spada e, senza abbassare la guardia, iniziò a indietreggiare lentamente dalla parte opposta, cercando di dominare la paura".
Una rivisitazione dello scontro tra Kris, e i suoi amici, e Spamton-Neo "normal route". Prossimamente in arrivo la controparte "L'Angelo di Ghiaccio"!
Genere: Azione, Fantasy, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- LASCIAMI! - protestò il ragazzo, capovolto, divincolandosi - METTIMI GIÙ! QUESTO NON ERA L'ACCORDO! -

- ED IO HO DETTO CHE NON TI AVREI FORZATO AD ACCETTARE LA MIA OFFERTA! - gracchiò Spamton - MA TU CONTINUI A RIFIUTARE! SE NON POSSO FORZARTI, ALLORA POSSO SOLO...[Ammazzarti]! -

Kris impallidì, a quelle parole.

- EH, CHE NE DICI? [Soddisfatto o Rimborsato]? -

Il guerriero si dondolò, come una liana, cercando di scivolargli dalle mani, ma la presa era troppo stretta; non ce l'avrebbe fatta. Tentò allora di sferrare qualche pugno, ben cosciente che non avrebbe mai scalfito la spessa corazza metallica di NEO. Ogni sforzo era inutile e liberare il suo cuore era impensabile: il nemico se ne sarebbe accorto e avrebbe provveduto immediatamente a impossessarsene; non aspettava altro.

Attese dunque con pazienza, appeso, senza mai rivolgere gli occhi in basso, pregando che prima o poi il burattino lo avrebbe posato a terra; così avrebbe avuto la possibilità di scappare. Ma continuavano a volare senza sosta e Spamton sembrava non avere alcuna intenzione di atterrare, anzi, saliva sempre più in alto. Era davvero convinto di poter raggiungere il Paradiso!

- PRESTO PASSERAI IL RESTO DELLA TUA VITA COME UN [Cuore] IN [Catene]! - esultò, sprizzando gioia da tutti i pori - NON SEI CONTENTO? TU ED IO, INSIEME...[P E R S E M P R E]! IMMAGINA...”KRIS E SPAMTON, I DUE [PEZZI GROSSI]!” NESSUNO CI TRATTERÀ PIÙ COME SPAZZATURA! TUTTI CI PORTERANNO RISPETTO! -

Al lucente venne la pelle d'oca, nel sentirlo parlare, soprattutto con una voce disturbante e stonata come la sua. E quello era un futuro brillante? Di certo non per lui, pensò, scrutando i dintorni per togliersi dalla mente quella spiacevole immagine. Purtroppo, però, gli oscuri palazzi non erano d'aiuto e il loro tetro profilo non faceva che amplificare l'angoscia. Chissà dov'erano i suoi amici...

Si erano allontanati parecchio, tanto da essere ormai fuori portata; eppure Kris scorse qualcosa di insolito, tra il traffico e gli edifici, che si avvicinava all'impazzata. Era un vagoncino e faceva un sacco di fracasso, stridendo sui binari in migliaia di scintille, mentre sfrecciava alla carica; a bordo, una figura squamosa e violacea impugnava minacciosamente un'ascia e mostrava le zanne affilate, gli occhi incendiati di rosso: Susie! E pareva alquanto infuriata.

- MOLLA L'OSSO, SOTTOSPECIE DI PINOCCHIO GIGANTE! - ruggì, puntandogli contro la lama - LASCIA ANDARE IL MIO AMICO! -

- KRIS, MA DI COSA STA PARLANDO QUELLA!? [Amico]!? - ironizzò Spamton, sollevandolo per un piede come a volergli farfugliare nell'orecchio - TU NON HAI BISOGNO DI [Amici]! NON C'È ALTRO [Amico GRANDE] COME ME!! -

Il suo cannone brillò, quando si accinse a prepararle l'attacco.

- UN BEL SORRISO, [Bambola]! - ghignò, prendendo la mira.

Il bambino si agitò, tentando di sfuggirgli dalle mani: doveva aiutarla a ogni costo!

- OH, NO, NO, NO! NE-O! - lo bloccò il burattino - ADESSO TU LA GUARDERAI [Morire] IN [Diretta TV]! NON È MER4VIGLIOSO? -

Scoppiò in un'agghiacciante risata, e poi le sparò una bomba di fuoco a piena potenza. Il guerriero si tappò gli occhi: non desiderava assistere a una fine tragica.

- Forte! Mi stai dando un prestito? - scherzò Susie, roteando grintosamente l'arma che si tinse di scarlatto - TE LO RENDO, E CON GLI INTERESSI! -

- YAAAARRGH – con un grido di battaglia, rispose all'offensiva, lanciandogli un getto energetico cremisi. I due attacchi si schiantarono l'uno sull'altro, neutralizzandosi a vicenda in un'esplosione variopinta.

Quando Kris si scoprì la visuale, Susie era illesa e integra, ma non era ancora arrivato il momento di tirare un sospiro di sollievo: il robot aveva già in serbo la mossa successiva. Iniziò a radunare un esercito di facce identiche alla sua.

- FUOCHI D'4RTIFICIO! - urlò, scagliandogliele tutte addosso.

Il giovane sbiancò: ella non sarebbe stata in grado di distruggerle. Non esitò un secondo di più: scatenò la sua anima e cominciò a mitragliare raffiche di proiettili, incurante di come avrebbe reagito l'automa. Ne distrusse quante ne poteva, mentre la ragazza s'impegnava a schivarle e a proteggersi: salvarla era un'assoluta priorità! Ma NEO non tardò ad accorgersene: irritato, spalancò immediatamente la corazza che aveva sul torace e liberò il cuore a catena; gli addentò il braccio destro con una tale forza che gli affondò il denti nella carne, facendo sgorgare del sangue. Un dolore lancinante lo attraversò da cima a fondo, portandolo a gridare come un folle.

- KRIIIIS! - si allarmò l'amica, scansando un volto.

- OOH, [Poveretto]! - lo schernì la marionetta – VISTO COSA SUCCEDE A IMMISCHIARTI IN [Affari] CHE NON TI RIGUARDANO? ADESSO METTITI COMODO E [Spegni Il Cellulare] O MI ROVINERAI LO SPETTACOLO!! -

- GRRR, LA PAGHERAI PER QUESTO! - ringhiò Susie, scaldandosi fino a bollire. La sua ascia si fece scarlatta e gli scaraventò addosso tutta la sua rabbia, puntando alle corde.

- CON LA TUA [Vita Effimera]? - la derise caricando il cannone - CON PIAC3RE! -

Le rispose per le rime, bombardandola a ripetizione: i colpi si scontrarono di nuovo, senza provocare danni. Entrambi, allora, s'imbestialirono e continuarono a infierire, trasformando la battaglia in un duello all'ultima...stringa.

Intanto, il giovane combatteva contro quella sofferenza atroce. Era come se il suo intero corpo bruciasse, l'arto dolente e bloccato. A momenti temeva che il burattino glielo avrebbe staccato di netto e non sarebbe stato difficile per lui; c'era, però, una seconda possibilità: il sinistro! Ma doveva procedere con cautela, poiché Spamton aveva già in serbo un altro cuore, pronto a immobilizzarlo.

Si approfittò della distrazione del mostro, intento a dare del filo da torcere a Susie, per estrarre prudentemente la spada dal fodero, attento a non farsi beccare. Non era facile brandirla con una singola mano e, come se non bastasse, la corazza di NEO era troppo spessa per essere penetrata; ma, nonostante ciò, tra i segmenti mobili intravide una copertura più fragile e vulnerabile. Lì avrebbe dovuto mirare, pensò, e con rapidità la lama scattò, ferendo il nemico.

Spamton uggiolò e, senza volerlo, lasciò andare Kris; la sua offensiva mancò l'avversaria e s'infranse contro un grattacielo, frantumandone le finestre.

- NOOOO, LA MIA [Spugnetta]!! - si disperò, affrettandosi a riacciuffarlo.

Alle sue spalle, però, lo sbuffo di Susie gli fece cambiare idea; per cui si voltò, ma fu troppo tardi per controbattere: un'esplosione purpurea lo investì, avvolgendolo in una coltre di fumo.

Il bambino precipitò come un sasso, pregando che qualcosa o qualcuno lo fermasse.

- RALSEI, ORA! AL VOLO! - urlò la ragazza, indicando il compagno in caduta.

Il Principino, che fino a quell'istante non era ancora entrato in scena, uscì allo scoperto sfrecciando sui binari e, tempestivamente, protese le braccia; il guerriero atterrò su di lui, salvandosi la pelle. Ralsei, però, non era abbastanza forzuto da reggerlo saldamente e il peso di Kris gli sembrò un macigno, facendolo incespicare all'indietro sul sedile.

- Atterraggio morbido! - esclamò, la vocetta strozzata, alzando il pollice verso di lei.

Una volta che l'amica ebbe visto il segnale, il capretto si risistemò, adagiando con cautela il ragazzo accanto a sé ed esaminandogli il taglio: non era un bello spettacolo, però...nulla di irrimediabile. Pose la sua mano soffice su di esso, intenzionato a guarirlo, cosciente che avrebbe comunque impiegato alcuni minuti, prima di terminare il lavoro, e iniziò a concentrarsi.

- Ralsei, NO! - lo interruppe bruscamente Susie, sgridandolo - NON C'È TEMPO PER QUESTE COSE! DOBBIAMO CORRERE, A TUTTO GAS! ORA! -

- Mi dispiace, Kris. - gli sussurrò lui, guardandolo rattristato.

Dopo avergli agganciato la cintura, schiacciò il pedale e, come gli era stato ordinato, partì a gran velocità, tenendosi stretto alla vettura per non sbilanciarsi. Susie lo seguì a ruota, girandosi ogni tanto a controllare che Spamton non li stesse inseguendo: nessun movimento, la sagoma del pupazzo era ancora coperta dallo smog e sembrava aver cessato di funzionare, gli arti ciondolanti e la testa china; ma, nonostante ciò, non era il caso di abbassare la guardia. Quindi accelerarono al massimo e il fantoccio si allontanò rapidamente, diventando sempre più piccolo, fino a sparire dalla visuale.

Durante il tragitto, Kris fu meravigliato nell'accorgersi che il percorso della rotaia si era fatto completamente...piano. Non riusciva a scorgere alcun dislivello, neanche un'imperfezione. Tutto era piatto e silenzioso. Solo il chiasso dei vari trabiccoli disturbava la calma inquietante che circondava gli enormi palazzi. Il panorama sulla tetra metropoli gli suscitava una sensazione così strana, senza la marionetta coi suoi toni dissonanti, e anche vagamente triste. La distanza che lo separava da lui era nettamente cresciuta, da quando lo avevano lasciato laggiù. Lo avevano abbandonato a se stesso, pensò, e senza neppure avergli potuto staccare altri fili.

Già...I FILI!

Kris si drizzò come una molla e cominciò a osservare i dintorni, dubbioso e con una certa agitazione.

- Va...tutto bene? - gli chiese Susie, notando il suo atteggiamento.

- Dobbiamo tornare indietro. - mormorò lui - Il piano...!

- Kris, ma ti sei visto? - lo rimproverò lei - Il tuo braccio! Quell'abominio avrebbe potuto mangiartelo, riesci a sollevare a malapena la tua spada! Il piano è andato a monte e ora sbrighiamoci a trovare un'uscita da questo posto! -

- Va bene, Susie, ma...non trovi che adesso lo abbiamo già distanziato parecchio? - le rispose dolcemente Ralsei - Adesso, sembra che nessuno ci stia inseguendo. Forse se fermiamo un pochino le macchine, potrei provare a curar...-

- Sei matto? - ringhiò la ragazza, strabuzzando gli occhi - Non abbiamo idea di cosa potrebbe succedere! No, è escluso! Andiamo, Kris, la Fonte Oscura non può aspettarci! -

- Susie, per favore...- insistette - ...solo due minutini. -

- No! -

- Ti preeego! - la implorò con uno sguardo languido, le pupille dilatate.

- Ooooh e va bene! - si arrese la squamosa - Ma piantala di guardarmi così! -

E con quelle parole, Susie premette il freno, ma...non accadde nulla: il veicolo continuò a sferragliare indisturbato. Ella ritentò di nuovo a ripetizione: forse aveva solo posizionato male il piede? Nessuna reazione.

- Ralsei, dimmi che sono io quella che ha beccato il catorcio sbagliato. - c'era una lieve preoccupazione nella sua voce - I freni non funzionano! -

- Desolato, temo di essere anch'io nella stessa barca. – rise il Principino, saltellando sulle leve e cercando di nascondere il panico.

Pure Kris era in ansia e scrutava nervoso i paraggi, sperando che non vi fosse alcuna anomalia. Effettivamente, niente stava loro alle calcagna in quel momento e non c'era motivo di essere così in apprensione; eppure, nell'aria, qualcosa non quadrava e lo sentiva dal cattivo odore che saturava l'intero perimetro attorno a loro. Annusò attentamente: una puzza di muffa e sporco gli invase le narici, costringendolo a tapparsi il naso, ma c'era dell'altro. Fece una smorfia: bruciato. Però lo trovava un po' innaturale, poiché non riusciva a scorgere il minimo elemento che somigliasse a una fiamma o al fumo. Quale nuova sorpresa poteva ancora celarsi in quel sotterraneo senza fondo?

Iniziò a pensare che non avrebbe mai voluto saperlo, quando, a un tratto, il rumore di un'esplosione irruppe nella quiete. I pali tintinnarono e i vagoncini presero progressivamente a rallentare; violenti scossoni fecero tremare l'enorme giostra, ma senza arrecare alcun danno. Il bambino e i suoi amici sussultarono e si aggrapparono saldi alle macchine, osservando lo spettacolo che prendeva vita davanti a loro. La struttura si stava trasformando e, poco a poco, i binari si agganciarono uno dopo l'altro in una ripidissima pendenza.

I veicoli si apprestarono a salire e, mentre guadagnavano quota, i tre tentarono di stringersi per mano, col cuore che batteva impazzito. Quando raggiunsero la cima, i trabiccoli di colpo si spensero.

- MALEDIZIONE! - ruggì Susie, dimenandosi e pestando i pedali - MA PERCHÉ PROPRIO ADESSO? -

- Susie, per favore, calmati! - cercò di placarla Ralsei - Siamo tutti agitati e tesi, ma se continui a protestare così, sarà solo controproducente! -

- SILENZIO, MORBIDOSO! - gli urlò, spazientita - IO NON HO ALCUNA INTENZIONE DI CALMARMI! SIAMO DI NUOVO BLOCCATI QUA E NON SAPPIAMO NEPPURE SE QUELLA BESTIACCIA È MORTA! -

- Capisco perfettamente la tua frustrazione – la consolò - Ma dobbiamo mantenere la tranquillità. Magari è solo una questione di tempo, oppure questo parco divertimenti decadente vuole solo creare un po' di suspence. -

Susie poteva anche avere un buon motivo di arrabbiarsi, rifletté Kris, ma il Principino aveva ragione: andare fuori di senno in una situazione del genere era escluso. Però, mentre i due discutevano, preferì distaccarsi un po' e prestare attenzione all'ambiente circostante. Aguzzò l'udito e la vista, a caccia di stranezze e meditò per alcuni minuti. Quel silenzio era quasi opprimente, ma, a un certo punto, riuscì a ad avvertirlo: un lieve suono metallico e sinistro, vagamente impercettibile.

- GASP! - trasalì il bambino.

- Kris? - sobbalzarono all'unisono Ralsei e Susie, accortisi della reazione.

- L'ho sentito! - esclamò lui.

- Hai sentito...cosa? - gli chiese la ragazza, perplessa.

Il rumore riecheggiò ancora, più forte e dietro di loro. I tre si paralizzarono per un istante e poi, piano piano, si voltarono.

- Che...cos'è...quello? - disse Susie, con un filo di voce, puntando il dito verso il basso.

Gli altri la seguirono con lo sguardo e rimasero inorriditi da ciò che stava accadendo. Sotto i binari, una nube nera e impenetrabile cominciò a espandersi e ad innalzarsi inesorabilmente. Il gruppetto la fissò impalato farsi sempre più grande e minacciosa. Divenne immensa e arrivò a sovrastare qualsiasi cosa; finché, improvvisamente...si bloccò.

Rimase immobile per qualche secondo e, infine, il nuvolone si apprestò a calare e a dissiparsi, rivelando una gigantesca faccia sorridente, pallida e dal naso lungo.

- CIAO, [Spugnetta]!!! - tuonò.

 

 

   
 
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