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Autore: ConstanceKonstanz    04/12/2022    0 recensioni
Questa storia inizia nel passato.
In un mondo diverso dalla Terra, più freddo della Terra, più piccolo della Terra.
Dove abbiamo imparato a lavorare il ghiaccio, a usarlo come arma, come sostegno per le case. Dove la pioggia non è acqua, ma un tesoro da conservare. Dove la neve è più di un elemento: è una pietra preziosa. Dove il nostro nemico maggiore è ciò che ha permesso ai vostri antenati di sopravvivere: il fuoco.
Questa storia inizia nel Mondo del Natale.
Ed inizia con un nome.
Quello della mia nemica, o dell’unica persona che abbia mai conosciuto veramente: Dinah.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4
COSE DIMENTICATE
La casa di Bianca era molto piccola.
A dirla tutta, non era neppure una casa.
Era un ‘appartamento’ come lo chiamava lei.
Avevo sentito quella parola poche volte, nel nostro mondo si parlava di palazzi, si parlava di case di contadini o di regge. Gli appartamenti erano per gli strati più poveri della popolazioni,per quegli uomini che non avevano nessun’altra ricchezza oltre la prole, voi li chiamati ‘proletari’. Le loro case erano sono minuscole, fatiscenti e sovrappopolate. I nostri libri di storia raccontavano che le cose non erano sempre andate così male. Dicevano che c’era stato un tempo in cui ogni uomo aveva avuto della terra, una casa, di che vivere, un tempo in cui la felicità aveva regnato sovrana. Le nostre città avevano brillato di ricchezza, avevano brillato di sogni ed erano state  bellissime. Questi anni erano chiamati ‘Anni d’oro ’, voi avevate vissuto momenti simili diverse volte nella vostra storia ed io riesco tutt’ora a capire perché non siate stati in grado di prolungarli. Non sapevo perché gli ‘anni d’oro ’ fossero finiti, nessuno me lo aveva mai spiegato e i libri di storia erano molto confusi al riguardo, non sapevo neppure quando fossero finiti, sapevo solo che ,dopo di loro, il mio regno non era più stato lo stesso ed aveva iniziato a decadere inesorabilmente. E le vecchie case, gli antichi appartamenti costruiti e comprati da persone benestanti, erano stati sventarti oppure occupati abusivamente da tutti coloro che non avevo i mezzi per vivere da nessun altra parte.
La voce di Bianca mi riportò alla realtà.
“Volete da magiare? Posso darvi un po’ di cioccolata calda” e così dicendo scomparve in una stanza che immaginai essere la cucina, anche se era molto più piccola e molto più bianca di quelle a cui ero abituata. La vedi afferrare un pentolino e buttarvi dentro del latte, poi aprire una busta e mischiarvi il cacao. Mentre un odore molto invitante si diffuse per la cucina, Dinah e Nico si scambiarono un’occhiata preoccupata. 
“Principessa” sussurrò Nico, prendendomi per un braccio “Credo che faremo meglio ad andare …”
Ma la voce di Bianca ci interruppe “Ecco qua, tre tazze per tre eroi” disse, appoggiando sul tavolo la cioccolata calda. Qualunque cosa Nico volesse dirmi, perse importanza alla vista delle tazze. Vidi i suoi occhi brillare e sentii il mio stomaco borbottare. Solo Dinah sembrava avere ancora delle remore.
“Coraggio!” ci invitò Bianca “Mangiate! Io risponderò a tutte le vostre domande” e come per dimostrare che faceva sul serio, si sedette su una sedia e mise la mani sotto il mento.  
Guardai Dinah in attesa di conferma, ma lei continuava a tenersi lontana, una mano sul pugnale.
“Lo so che non vi fidate di me” disse Bianca a un tratto, cogliendoci alla sprovvista “Ma sono vostra alleata. Il re aveva stabilito delle basi sulla terra ,in caso di necessità e le aveva affidate alcuni tra i suoi uomini più fidati. Ci chiamano i guardiani.”
“Chi vi chiama?” domandò Dinah con tono di sfida “Io non vi ho mai sentiti”.
“Siamo un ordine segreto, piccola. Il re ci ha dato questo nome e chi sa della nostra esistenza ci chiama così”.
“Io non ho mai sentito nulla di simile” ribatté Nico, continuando a guardare ossessivamente la sua cioccolata.
“Ve l’ho già detto. Siamo un ordine segreto”
“Perché?” la incalzò Dinah, alzando la voce “Perché dovreste esserlo? Che ragione c’era di tenervi nascosti al popolo o all’esercito?”
Vidi gli occhi di bianca ingrandirsi. Non sembrava arrabbiata, sembrava dispiaciuta, come se stesse ripensando a qualcosa di doloroso.
“Voi sapete quando è stato usato il passaggio infra-mondo per l’ultima volta, vero?” si voltò verso di me “Ma scommetto che tu non sapevi neppure cosa fosse prima di stasera”.
Annuii ed una parte di me iniziò a chiedersi cosa ci fosse sotto. E se ,davvero, fossi disposta scoprirlo. Bianca sospirò e intrecciò le mani. “Sedetevi” ci invitò “E’ una storia lunga e da molti dimenticata”.
Dinah e Nico non si mossero, io ,invece, mi avvicinai al tavolo e presi una sedia. Volevo delle spiegazioni, volevo che qualcuno mi dicesse dov’ero, che mondo era quello e soprattutto, se potevo tornare a casa.
 
“Quando mi venne affidato questo compito, ero giovane, avevo ventidue anni e non ero sposata. Il re Livio, tuo nonno” fece Bianca indicandomi con il mento “era preoccupato per la magia del Natale, proprio in quegli anni aveva iniziato a calare.”
“Cos’è la magia del Natale?” la interruppi e la mia domanda sembrò prenderla in contropiede. Sgranò gli occhi, ma poi mi sorrise dolcemente e si ricompose “Ovviamente i tuoi genitori avranno reputato giusto non dirtelo, ma credo che sia arrivato il momento che tu lo sappia” E così dicendo, Bianca si portò le mani al collo e mi mostrò una piccola collana di ghiaccio bianco che prima non avevo notato. Al centro c’era una piccola gemma bianca che sembrava pulsare ed emettere luce propria, la stessa che animava le scritte del passaggio infra- mondo. Ma il bianco era meno intenso, ad ogni battito sembrava perdere lucentezza. “La magia del Natale è una magia molto potente che collega il nostro mondo alla Terra, il luogo in cui vi trovate e che dà forza al nostro mondo. Ogni cosa, la luce,i raccolti, le nostre miniere dipendono da lei. Negli anni d’oro, è stata molto potente, ha raggiunto il suo massimo, ma poi, a poco a poco, ha iniziato a spegnersi e con lei il nostro mondo. Le terre sono diventate aride, le miniere si sono impoverite il clima è diventato così rigido da costringere interi popoli a lasciare la propria terra” Con un brivido ripensai ai popoli del Nord vinti da mio padre. Non poteva esserci un nesso,vero? Loro ci avevano davvero invaso per conquistarci e non per sopravvivere, vero? Avrei voluto chiederlo, ma la domanda mi morì in gola. Mio padre non era un assassino, mio padre era un re. E nonostante questo, sospettavo che la risposta a quella domanda non mi sarebbe piaciuta “Il Natale, sulla Terra, è una festa, la più famosa di tutta. Si tratta di un giorno in cui un uomo grasso e vestito di rosso porta doni a tutti i bambini buoni,lo chiamano Babbo Natale” alzai lo sguardo. Babbo Natale , nel nostro mondo, non era il nome di un uomo grasso che faceva regali ai bambini. Babbo Natale era il nome della maggior carica militare cui un uomo potesse aspirare. Veniva subito dopo la figura del re. In alcuni momenti un Babbo Natale era stato addirittura più importante del proprio sovrano e molti reali discendevano da Babbi Natali. Io ero una di quelli, il mio trisavolo lo era stato e dopo aver sconfitto ogni popolo ribelle, dopo aver ottenuto le ricche miniere delle regioni del Sud, alla morte del suo re, era stato proclamato sovrano dal popolo. Era stato mio padre ad abolire quella carica. Suo fratello l’aveva ricoperta per ultimo e dopo il suo tradimento, il re aveva decretato che più nessuno sarebbe stato un Babbo Natale.
“Non allarmarti, principessa”  fece Bianca, guardandomi “La storia è ancora lunga e ti sono state taciute molte cose”.
Sentii la mano di Dinah stringere la mia spalla “Forse è meglio così” sibilò a denti stretti, nella direzione di Bianca, ma la donna fece spallucce e tornò a fissarmi “La magia del Natale si basa su un unico e potentissimo fattore: la fede di un bambino. Quasi ogni bambino sulla Terra crede in Babbo Natale, crede che questo panciuto signore porti i doni e ha ragione. O meglio, l’aveva. Un Babbo Natale, assieme al suo re, è anche responsabile di questo, di fare in modo di consegnare i regali ad ogni bimbo in una sola notte. Naturalmente, l’esercito dà una mano. Ogni soldato è responsabile di una determinata zona. I bambini non lo sanno, credono che una sola persona faccia tutto il lavoro e quando  la mattina trovano i doni, sono felici ed in cambio ci offrono la loro fiducia,il loro amore. E questi sentimenti, in un bambino, sono puri, non sono ancora stati intaccati e sono così potenti da permettere la sopravvivenza del nostro mondo”
“Ma mio padre ha abolito la carica di Babbo Natale” sussurrai.
Bianca annuii “Tuo padre è un sovrano … speciale che ha fatto scelte particolari. Lui, principessa, era convinto di poter governare tutto senza l’aiuto di un Babbo Natale. Pensava di poter contare sulla semplice collaborazione dell’esercito, ma un esercito ha bisogno di una causa per combattere, una causa  che reputi giusta e la politica di tuo padre, il modo in cui  ha iniziato a condannare a morte persone innocenti” vidi il suo volto storcersi in una smorfia di disapprovazione “Beh, diciamo solo che ben presto nessun soldato ha più voluto combattere per lui e molti hanno pagato per questo con la morte. Del resto, per la legge, loro si erano ammutinati e l’ammutinamento è punibile con la morte. Senza un esercito, consegnare i regali in tutto il mondo divenne impossibile e tuo padre, tu eri troppo piccola per ricordare, chiuse il passaggio infra-mondo e ordinò a me ed altri guardiani di rimanere di qua per tenere sotto controllo la situazione. Ci tenne nascosti. Niente sarebbe mai più entrato o uscito dal mondo del Natale. Da quel giorno la magia del Natale iniziò ad indebolirsi sempre più” mi mostrò la gemma bianca della sua collana “la vedi questa luce?” Annuii “E’ la Magia del Natale nel suo stato più puro. Ed è debole. Il motivo per cui il nostro paese si è sempre più indebolito, per cui il nostro popolo …”
“Nostro?” la fermai.
“Vostro” si corresse subito Bianca, stringendo la gemma “Il vostro popolo si è impoverito, è legato proprio a questa debolezza. Senza magia del Natale, non ci può essere vita nel mondo del Natale.”
“Ci parli di lei” saltò su improvvisamente Dinah “Ha detto che è stato re Livio ad affidarle questa carica. Ha detto che l’ha fatto quando la magia del Natale ha iniziato a calare, cosa intendeva?”
Bianca sorrise “Che sbadata che sono!” fece, colpendosi in fronte “Stavo dimenticando”
La guardò “Come ben saprai, la magia del Natale ha iniziato a indebolirsi già da prima che  il re chiudesse il passaggio” .
Dinah annuii “Te lo insegnano all’accademia”.
Bianca tornò a fissarmi. “Vedi, principessa, i bambini crescono e quando crescono i sentimenti che provano non sono più così puri. Diventano adolescenti, amano e soffrono per la prima volta, si fidano dei loro amici e vengono traditi, credono, ma non sempre nelle cose giuste e inevitabilmente cambiano e smettono di aspettare il Natale. E’ un processo che è sempre esistito, ma fino a poco tempo fa non era preoccupante. Perché anche i bambini sono sempre esistiti. Poi sono arrivate le guerre, quelle più devastanti, le chiamano prima e seconda guerra mondiale e sono stati conflitti che hanno interessato, per la prima volta, tutto il mondo. E più gente partecipa ad una guerra, più gente muore. Molti bambini non videro più i loro padri tornare a casa, videro le loro sorelle morire di febbre o di fame, i loro fratelli combattere e sopravvivere perdendo gambe o braccia o entrambe.” Fece una pausa, mentre una parte di me avrebbe desiderato tapparsi le orecchie e non ascoltare più niente di quella storia“Durante la seconda guerra mondiale, poi, prese il potere un uomo di nome Hitler. Lui credeva che un popolo fosse superiore ad un altro e forte di questa idea, imprigionò milioni di persone, di donne e di bambini. E poi li uccise. Tutti quanti. Naturalmente, i bambini ne uscirono devastati e in quegli anni la magia del Natale iniziò a indebolirsi. Fu a quel punto che re Livio ci incaricò di giungere sulla terra e di capire cosa stesse succedendo. Noi lo scoprimmo e quando lo informammo, lui ci ordinò di rimanere qui, di cercare di aiutare, di fare il possibile sia durante sia dopo la guerra. Ubbidimmo.”
Bianca chiuse gli occhi per qualche secondo, come se ripensare a quei momenti fosse troppo doloroso, anche dopo tutti quegli anni “All’inizio fu difficile, i bambini sembravano aver perso ogni gioia, ogni candore. Eppure, lentamente, la situazione migliorò. I bambini ritornarono a credere  in Babbo Natale, ma il ricordo della guerra rimaneva. Quei bambini crescevano troppo in fretta, smettevano di credere già verso i cinque anni, alle volte aiutati anche dai fratelli più grandi” storse la bocca a quel pensiero.
“Ma poi la guerra non è passata?” domandai io, non essendo totalmente sicura di quale anno fosse. Bianca rise divertita “Certo, principessa, la guerra passò. Ora come ora è passata una sessantina d’anni da quel momento, ma ,come ho già detto, le cose non si sistemarono. Quando il ricordo della guerra passò, arrivarono altri problemi: radio, tv, I-pod, cellulari, face book. Il mondo tecnologico e  virtuale divenne più desiderabile di quello del Natale. I bambini oggigiorno smettono di credere in Babbo Natale ad otto anni e quello che è peggio” mormorò Bianca abbassando la voce  “E’ che hanno ragione. Non siamo più noi a consegnare i regali, sono i loro genitori. Quando tuo padre chiuse il passaggio qui era il 1960, il tempo scorre diversamente nei due mondi, e i genitori di allora seppero con certezza che Babbo Natale non sarebbe arrivato e iniziarono a comprare loro i regali. Li informammo con una specie di magia, fu come un sentore, ma capirono. E il Natale fu salvo , ma la magia che otteniamo è meno forte, è debole, si consuma. Non è più pura. Capisci, principessa?”
Io annuii, ma mi faceva male la testa. Come potevo non conoscere una parte così importante della mia storia? Come potevo non sapere cosa fosse la Terra? Quanto dipendessimo da lei? Perché non lo sapevo? Perché non mi era stato detto?
“Perché” mormorai con un filo di voce “Perché non ne sapevo niente?”.
Forse fu solo una mia impressione, ma l’aria, d’improvviso, sembrò farsi irrespirabile.
Bianca mi guardò con fare materno “Non credo spetti a me risponderti, principessa. I tuoi amici dovrebbero saperne molto di più”
Mi voltai verso Nico e Dinah che subito distolsero lo sguardo a disagio.
“Perché?” chiesi “Cosa sapete voi?”
Nessuna risposta.
“Rispondete alla vostra principessa, dannazione!” grugnì alzandomi in piedi. Ero più bassa di Nico e di Dinah e non ero capace di combattere come loro, non avevo armi, avevo solo un pugnale che suonava, eppure non mi ero mai sentita più determinata.
Fu Nico a rispondere per primo. “Principessa …” iniziò con voce incerta, lo sguardo sfuggente “Non potevamo disubbidire agli ordini. Il re in persone ce lo aveva ordinato, ci aveva fatto giurare sul nostro onore, sulle nostre …”
“Non mi interessa!” lo interruppi “Quello stesso re vi ha detto di proteggermi e mi ha affidata a voi. Io sono la vostra principessa, il re non è neppure in questo mondo” e la mia voce tremò leggermente “Voi dovete rispondere a me e solo a me, ora. Intesi?”.
Nico mi guardò e per qualche istante il suo sguardo divenne intenso come al solito, vidi nuvole muoversi nei suoi occhi, ma poi grugnì “Intesi” e abbassò la testa. Mi mossi verso di lui, volevo delle risposte, ma la voce di Dinah mi prese in contropiede.
“Fu dopo il tradimento di mio padre” annunciò e qualcosa ,nella sua voce, mi costrinse a voltarmi “Dopo che lo esiliò. Non so il perché, non lo sa nessuno. Gira voce che ti rapirono, Siena, che lui ti rapì” la guardai. Non parlava mai di suo padre, non parlava mai della sua famiglia, non parlava mai di nulla che non fosse il presente. Aveva lo sguardo fisso, la testa alta, gli occhi brillavano per l’emozione, ma la voce restava ferma. In quel momento, mi resi conto che c’erano due principesse nella stanza “Ti portò sulla Terra e ti nascose, non ti fece del male, ma quando lo trovarono, quando il re venne a sapere cosa era successo, quando pensò a cosa sarebbe potuto accadere, chiuse il passaggio infra-mondo e ordinò che ti venisse taciuta ogni cosa al riguardo. Pensava di poter trovare una fonte alternativa di energia, non voleva che tu sapessi nulla di questo, voleva eliminare i momenti in cui ti aveva perso. Dalla sua mente e da quella degli altri. Salvò me perché ero poco più di una neonata e gli ricordavo te.” sospirò e chinò il capo. Vidi la sua schiena tremare e una parte di me desiderò poterla stringere e dirle che era tutto a posto, ma prima che potessi
fare qualcosa, sollevò lo sguardo e lo fissò nel mio. “Non sai queste cose perché il re tentò di proteggerti, perché voleva che almeno tu non ricordassi”.
“E ora?” proseguii allarmata, una strano sospetto stava nascendo in me “Ora di cosa vive il mio pianeta, il mio popolo?”
Dinah e Nico si scambiarono un’occhiata, a disagio.
“Rispondetemi!” urlai esasperata.
Dinah mi fissò, inchiodò il suo sguardo nel mio e si avvicinò. “Di niente Siena, il tuo popolo sta morendo, il tuo pianeta sta morendo.”
 
   
 
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