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Autore: lmpaoli94    06/12/2022    1 recensioni
La vita di un professore scolastico può cambiare il corso degli eventi di molti fattori.
Come ad esempio quello di Marco, giovane contadino libero di pensare, di agire, di amare chiunque l'avesse davvero capito.
Poi c'è la vita di Ginevra di dieci anni più giovane.
Ragazza solare che non ha mai conosciuto la vera vita: quella di passioni, tormenti, tristezze e di una vicinanza mancata da parte di suo padre.
Quel padre che era l'unico uomo che l'aveva sempre capita e quella distanza familiare avevano reso sua madre adirata e senza sentimenti.
Ma Ginevra non vuole fare gli stessi errori della madre.
Lei vuole amare, odiare, essere felice, anche a costo di mettere a repentaglio la sua stessa esistenza.
E mentre quegli sguardi andranno ad incrociarsi l'ultimo giorno di scuola di una quinta superiore, Ginevra dovrà parlare a cuore aperto, prima che tale riniego possa cambiare la sua stessa vita.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ginevra non amava gli addii.
Pensare che non avrebbe rivisto molti dei suoi compagni non la rendevano triste, ma felice di sapere che le loro vite sarebbero state sconosciute e che l'unico modo per agire a tali conseguenze era sempre sorridere e stare sempre a testa alta.
La testa alta che Ginevra aveva sempre avuto ma che non amava molto festeggiare.
Perchè nel mentre nella scuola dove aveva passato gli ultimi cinque anni della sua vita, non voleva pensare al passato e a quel momento di distacco.
Voleva rimanere da sola nel pensare che le strade sono imperscrutabili e quella voglia di vivere non gli sarebbe mai mancata.
< Ginevra, dove stai andando? La festa è dall'altra parte. >
< Tu vai pure, Tiziana. Io ti raggiungo più tardi. >
< La sua amica Tiziana aveva capito immediatamente che Ginevra stava nascondendo qualcosa, ma non aveva molta voglia di indagare.
Aveva sempre promesso alla sua amica che se c'era qualsiasi cosa che potesse attanagliarla, di dirglielo subito.
Ma quello che stava spingendo Ginevra lontano dalle sue amicizie non poteva essere raccontato.
Ginevra si sentiva impaurita, ma con la forza necessaria dove avrebbe fatto in modo di inseguire quella felicità perpetua.
Una felicità che nel corso degli anni non aveva mai inseguito, ascoltando gli ordini di sua madre che gli ricordava sempre che studiare e andare bene a scuola era l'unico modo per avere successo nella vita e di non ritrovarsi mai da soli.
Ma in quel momento anche se Ginevra si sentiva sola, non avrebbe mai permesso che il suo segreto proibito rimanesse accantonato nella sua mente per sempre.
Rivelare tali sentimenti verso una persona più grande soprattutto se era il tuo stesso professore di lettere poteva essere pericoloso.
Ma ora che l'anno scolastico volgeva al termine, Ginevra non aveva niente da perdere, mentre il suo cuore batteva per la paura più profonda e per quella voglia di sentirsi come i suoi amici e amiche che dividevano la loro felicità con la persona che amavano alla follia.
Un sentimento a cui Ginevra era sconosciuto, ma perchè provare tali sentimenti verso una persona che inverosimilmente era sbagliata?
Cosa poteva comportare tutto ciò?
Ginevra sapeva bene di tutto ciò, ma non voleva fermarsi.
E mentre si trovava dinanzi a quella porta che per superarla aveva bisogno di tutto il coraggio necessario, i pensieri erano futili in quel momento.
Bussava con insistenza fino a quando la voce dall'altra parte non rispose a tale richiamo e via: adesso non si poteva tornare più indietro.

 

 

Marco, giovane professore di lettere che ammirava tale passione nel leggere libri che avrebbero cambiato le sue vite.
La sua esistenza era costellata da una solitudine.
Una solitudine che l'avevano portato a non credere all'amore terreno, ma alla fantasia dei suoi personaggi scritti nelle sue opere preferite.
Ma ora tale passato sarebbe stato spazzato da un presente ingombrante mentre leggeva kla paura di una ragazzina a cui non mollava gli occhi di dosso.
Marco si sentiva sotto quella attenzione che la giovane ragazza avrebbe sottolineato nell'avvicinarsi mentre l'uomo non capiva.
< Ciao, Ginevra. Che cosa ci fai qui? Pensavo che fossi con i tuoi amici a festeggiare la fine dell'anno scolastico... Oppure +è il pensiero dell'esame di maturità che ti spinge a venire da me? Non so. Capirei se tu avessi bisogno d'aiuto. >
Ma Ginevra non rispose subito, fissando un punto preciso dinanzi a lei: la finestra, un luogo perfetto per scappare da quella stanza, soprattutto se la stanza del suo professore si trovava a piano terra.
< Professore, non so da che parte iniziare... >
< Provaci. Ti ascolto. Vuoi sederti? >
< Meglio se rimango in piedi così potrò provare a scappare se i miei sentimenti e le mie paure avranno il sopravvento. >
Ginevra non se ne rendeva conto oppure faceva finta di non accorgersene, ma qualcosa la rendeva di ghiaccio e impossibile da farla muovere.
Marco non capiva e avrebbe fatto di tutto per aiutare la sua alunna. Ma se solo sapesse...
< Ginevra, così mi stai spaventando. Posso fare qualcosa per te? >
< Non so se questi sono gli ormoni impazziti di una ragazzina qualunque, ma nel corso di questo anno scolastico lei professore è l'unico che davvero mi ha capito.
Mi è sempre rimasto vicino nei miei momenti difficili. Nei conflitti di mia madre che mi volevano a sua immagine e somiglianza.
Ma adesso capisco che tutta la mia vita è un conflitto e trovarmi qui dinanzi a lei mi spinge a credere... che sono una pazza.
Non sono certa di trovare le parole necessarie ma lei mi aiutato, professore. Nel più profondo del mio cuore.e tali sentimenti adesso sembrano impazziti e sembra impossibile che io possa fermarli.
Per una volta voglio dare ascolto a tali sentimenti e non alle ragguardezze di mia madre che mi vorrebbe vedere perfetta.
Ma io professore, se non l'ha ancora capito, io non mi sento perfetta. Sono un fiume in piena che mi spinge verso di lei. E se lei non è pronto a fermarmi, io non lo farò. >
Marco si sentiva impietrito e sentirsi avvolto da tale sentimento mentre Ginevra lo stava baciando, lo trasformavano in un uomo che non era mai stato.
Quel bacio che lo avvolgeva e tutti i suoi sentimenti contrapposti e tutti i divieti di quella vita che l'avevano spinto a non innamorarsi di nessuno, soprattutto delle sue alunne.
Ma Ginevra era diversa.
E' vero che lui l'aveva sempre aiutata, ma aveva sempre fatto il suo lavoro.
Quel lavoro e quel rapporto studente – professore che adesso sembrava inutile.
Il bacio continuava nel silenzio generale mentre i suoi profondi pensieri e quelli di Ginevra sembravano assenti.
Ginevra non riusciva a capire quanto tempo potesse essere passato, ma con grande sorpresa dovette essere lei a dividersi da quelle labbra bisognose d'amore.
< Professore, non so cosa dire... Mi dispiace. >
< L'hai già detto che non sai cosa dire dire > rispose l'uomo dopo aver fatto un respiro profondo mentre non riusciva a togliersi dagli occhi quello sguardo triste Ma ora devi farmi una promessa. >
< E cioè quale? Mi vuole forse sbattere via? >
< Non l'avrei mai fatto. Tu sei l'unico legame sincero che ho trovato in questa mia insignificante vita. Tu mi hai capito e hai fatto in modo di rimanermi vicino mentre cercavo di aiutarti. E io non ti ho mai ringraziato abbastanza... Ma tu l'hai fatto. L'hai fatto baciandomi. E anche se questo nostro legame ci metterà in continuo pericolo, io non ti abbandonerò. Mai. >
Alla fine Ginevra pianse dall'emozione.
Quel fatto che attanagliava i suoi sentimenti e il suo cuore più profondo avevano fatto bene a rivelarsi e a non rimanere nascosti per sempre.
E mentre quegli sguardi continuavano a studiarsi, Marco e Ginevra sarebbero stati una cosa sola, combattendo quel pregiudizio che li avrebbe inseguiti.

   
 
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