Un siparietto che ormai era solito ripetersi spesso: Watanuki pigramente seduto in un angolo dell’ingresso e Doumeki qualche passo alle sue spalle, sempre intento a notare nell’altro una stravaganza in più rispetto all’ultima occasione in cui era rimasto fermo a scrutarlo.
Era ipnotico.
Ipnotica, la sua sagoma morbida, rilassata in un riposo scomposto che ne faceva assomigliare i contorni ai percorsi labirintici tracciati dagli sbuffi di fumo, gli stessi che le ruotavano disordinatamente attorno. Ipnotico, quel volto maschile e familiare e bello, incorniciato da stoffe seducenti, assai più ammiccanti di quanto il suo carattere mite gli avesse mai permesso, in precedenza, d’apparire.
[DouWata]