Serie TV > Betty la fea
Segui la storia  |       
Autore: Mew_vale    06/12/2022    1 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 90.

 
 
[Roberta]
Questa notte ho sognato la faccia che faranno mamma e papà quando sapranno che gli abiti della collezione giacciono nei magazzini, invendibili, a causa del disastro che abbiamo causato! Vengo riportata alla realtà dalle nocche della mano di Isabella che bussano alla porta aperta.
<< Grazie. >> Le dico, afferrando la tazza di caffè che tiene in mano. Scosto la mia borsa, che stavo sistemando, e ci sediamo sul letto, rimirando il lago al di là del vetro della grande finestra.
<< Non sono pronta ad affrontare mio padre. >> Mi confida.
<< Nemmeno io. Questa notte ho sognato la faccia che farà quando lo scoprirà. Tuttavia, non abbiamo scelta! Ci bombarderanno di domande al party. >> Osservo. Solo il contesto impedirà loro di alterarsi eccessivamente.
<< È il vestito che indosserai alla festa? >> Mi domanda, designando con un cenno l’abito in questione appeso sulla stampella e agganciato all’anta dell’armadio. Annuisco. L’abito è a fantasia floreale poiché c’è un dress code da seguire: outfit pastello, con un dettaglio floreale che richiami la primavera per le donne e fiore all’occhiello per gli uomini.
 
 
[Diego]
Non trattengo uno sbadiglio, mentre consumo il mio caffè seduto al tavolo della cucina.
<< Per fortuna c’è sempre quel chiosco che fa asporto tutto l’anno, o niente caffè stamattina! >> Commenta Lorenzo, risvegliandomi dato che stavo per crollare a faccia sul tavolo.
<< Forse te ne serve un altro? >> Suggerisce.
<< Non ho chiuso occhio per le ragioni che immagini. Beato te se ci sei riuscito! >> Esclamo.
<< Mi preparo alla rassegnazione: saremo licenziati, e Giulio diverrà presidente! >> Un brivido mi percorre la schiena!
<< Sembri fin troppo tranquillo per uno che le ha provate tutte per evitare che Giulio lo scoprisse e si appropriasse della mia poltrona! >> Osservo.
<< È stato tutto inutile. Abbiamo combinato un disastro, e la nostra punizione sarà ubbidire agli ordini di Giulio, qualora venissimo solo declassati e non cacciati a pedate! >> Esclama. Il mio viso si piega in una smorfia. Che prospettiva!
<< La ricordi quella volta, alla festa al circolo a gennaio, in cui mi hai confessato di sentire qualcosa verso Isabella? >> Mi domanda improvvisamente.
<< Come potrei dimenticarmene? Quel giorno ci siamo messi insieme, il 16 gennaio! >> Specifico, ricordando tali momenti nella mia mente.
<< Devo dirti che quando mi dicesti che ti eri invaghito di lei, non mi aspettavo che sarebbe diventata una cosa tanto seria. Ma ora sono contento che lo sia. >> Interviene.
<< Mi preoccupi! Perché questo discorso melenso, ora? >> Gli domando al quanto perplesso.
<< Volevo solo che lo sapessi. Isabella è una gemma rara e sono felice che sia qui. >> Afferma, prima di alzarsi e allontanarsi non prima di avermi dato una pacca sulla spalla. Mha! Mi alzo dalla tavola quando le nostre fidanzate accedono alla stanza e diamo loro un bacio a stampo.
<< Tutto ok, amore? >> Domanda mio fratello alla sua ragazza. Lei scuote il capo.
<< Questa notte non riuscivo a prendere sonno, così ho approfondito la ricerca. >> Ci rivela. Prevedo che la colazione mi andrà di traverso!
<< A giudicare dalla tua espressione non ha avuto un esito positivo questa ricerca. >> Constato. Roberta estrae il suo smartphone e dopo averci smanettato ci fa vedere una foto. È un articolo di giornale dal titolo inequivocabile!
<< È una pubblicazione di finanza ed economia, questo è un articolo di qualche anno fa. >> Specifica, mentre leggiamo.
<< PERCHE’ DIAVOLO NON SAPEVAMO DI QUESTI TRASCORSI DELL’AZIENDA?! >> Tuona mio fratello. Mi massaggio l’elice dell’orecchio.
<< Perché non penso se ne vantino parlandone in giro. La cosa era di dominio pubblico in quegli anni, ma poi non ha più fatto notizia. >> Spiega mia cognata. Continuo a leggere l’articolo incredulo!
<< Perciò non avevamo motivo prima d’ora di compiere tale ricerca, non avendo mai sentito fare accenno alla faccenda. >> Osserva Roberta. Questo articolo completa il quadro!
 
 
 
[Nicola]
<< Andiamo amore, forse sono già usciti e ci aspettano al circolo. >> Osserva mia moglie, dopo aver provato a suonare al campanello. Volevamo offrire un passaggio a Roberta e Lorenzo, visto che gli altri due miei figli si stanno già recando al circolo, ma non rispondono né al citofono né al telefono. Mia moglie ed io stiamo per risalire in auto quando vediamo la Chevrolet di mio genero accostare. I due fidanzati si tolgono la cintura di sicurezza, escono dal veicolo e cominciano i saluti di rito.
<< Buongiorno mamma, papà. >> Ci saluta la nostra primo genita, accompagnando l’augurio a dei baci sulle guance. Stringo la mano a Lorenzo, il quale scambia un guancia a guancia con mia moglie.
<< Buongiorno. >> Ci saluta Lorenzo, abbastanza di cattivo umore!
<< Immagino non siate usciti per fare colazione. >> Osservo, notando il borsone che regge mio genero sulla sua spalla destra.
<< No, abbiamo passato la notte al lago. Ma Lorenzo ha dimenticato a casa la camicia che doveva indossare, quindi eccoci qua. Entrate, vi preparo un caffè? >> Ci domanda nostra figlia.
<< No, grazie cara. >> Declina mia moglie, a nome di entrambi, mentre entriamo nell’abitazione.
<< Abbiamo provato a chiamarvi. >> Osservo.
<< Lorenzo ha dimenticato anche di mettere i caricabatterie nel borsone. Per il prossimo viaggio la valigia la preparo io! >> Ironizza mia figlia, probabilmente sperando di strappare un sorriso al suo ragazzo che oggi, evidentemente, ha deciso di imitare quel cerbero di Daniele che non sorride mai!
<< Vado a cambiarmi. >> Taglia corto nostro genero, imboccando le scale. Mia moglie ed io ci scambiamo un’occhiata.
<< Ho visto che hai prelevato i tuoi mobili dal garage. >> Introduco, al quanto teso, dopo un colpo di tosse.
<< Li ha presi Lorenzo per farmi una sorpresa. Ha eliminato la camera degli ospiti per creare una cabina armadio! Ve la faccio vedere. >> Ci racconta, invitandoci al primo piano. Bene! Allora se quella lettera è stata trovata, l’ha trovata il suo ragazzo? Ecco perché mi guarda torvo! Nostra figlia apre entusiasta la porta illustrandoci come hanno pensato di suddividere i vari reparti: scarpe, vestiti casual, vestiti eleganti, ecc… Mi raggelo quando, sulla toletta posizionata alla fine della stanza, vedo quel dannatissimo carillon. Deglutisco.
<< Oddio, mi ero dimenticata del carillon che tuo fratello ha rotto tanti anni fa! >> Osserva mia moglie, afferrando quell’oggetto. Tremo!
<< Ho pensato di riciclarlo così, dato che la ballerina all’interno a Cèsar stava antipatica! In questo modo tengo in ordine le matite e i rossetti. >> Ci spiega nostra figlia. Magari la lettera nel doppio fondo di quell’oggetto non è stata trovata? No, mi illudo che sia così?! Sicuramente non l’ha trovata mia figlia. Ma potrebbe averla trovata mio genero? A questo si deve il suo umore?
<< Tutto apposto? >> Mi domanda, spuntandomi alle spalle. Sussulto. Osservo che si è vestito come prevede il dress code della festa, optando per un completo beige, senza cravatta, una camicia rosa pallido e il fiore all’occhiello.
<< Sì. Andiamo? >> Rispondo atono.
 
 
[Lorenzo]
 
Io non so se mi trovo in un metaverso o cosa. Abbiamo aperto la RDL come fonte di sostegno, ritenendo più prudente indebitarsi con noi stessi anziché con le banche, senza sapere che siamo arrivati secondi su tale idea. Trent’anni fa mio padre ha partorito per primo tale idea, portandola avanti fino alla fine dato che la Terramoda un giorno è diventata proprietaria dell’Ecomoda. Vale a dire che mamma era la capa suprema dell’azienda. Poi evidentemente l’azienda Terramoda è stata liquidata quando l’Ecomoda è riuscita ad estinguere l’ipoteca, ritornando così nelle mani di mio padre, di mia zia, dei miei nonni e dei fratelli Valencia. L’articolo trovato dalla mia ragazza aggiunge l’ultimo tassello a questo puzzle che venerdì sera la mia ragazza ha aperto, sparpagliando sul tavolo tutti i pezzi. E in tutto questo perché quel cretino di Gonzalo non si fa vivo e non risponde ai messaggi?
<< Ma guarda tu se con tutti i pensieri che ho devo anche preoccuparmi di scoprire in quale buco sta smaltendo la sbronza quel cretino. >> Borbotto sotto voce, riponendo il cellulare nella tasca interna della giacca. Salutiamo con un cenno delle mani Paola e Ferdinando che sono dinanzi all’ingresso. Camilla, che tiene per mano David, alza gli occhi al cielo quando ci vede arrivare.
<< I quattro dell’apocalisse! >> Ironizza, quando arrivo in compagnia di Roberta, Isabella e Diego, mentre papà e mamma sono rimasti più indietro per salutare delle persone. Deglutisco.
<< Ciao Cami. Speravo che potessimo parlare. >> Propone la mia ragazza, con prudenza.
<< No! Dalla mia bocca uscirebbero solo cattiverie, e non voglio scendere così in basso. Propongo di evitarci, se possibile, visto che il circolo non mi sembra il palcoscenico ideale per le tragedie. Il teatro è più giù lungo la strada. >> Risponde mordace. Roberta prova ad allungare una mano ma mia sorella si scansa, sollevando il suo braccio per osteggiare il tentativo della mia ragazza.
<< Andiamo amore. I miei genitori sono già dentro. >> La porta via David. La mia ragazza si fionda tra le mie braccia ed inizia a piangere.
<< Non mi sembra il posto giusto per una crisi di nervi… Cosa ne dici se l’accompagni alla toilette, amore? >> Propone Diego ad Isabella la quale accetta. Le due ragazze si allontanano insieme.
<< Ed ora cosa cazzo facciamo? Chi altri è a conoscenza di questa storia, secondo te? >> Domando a mio fratello.
<< Di quale storia parli? Di noi, o dei nostri genitori? Di sicuro tra di noi figli lo sappiamo solo noi quattro. Questo cambia tutto, perché quando Daniele saprà del fiasco della collezione vorrà scavare più a fondo per scoprire da dove arrivano le stoffe, avendo già assistito al tracollo quando papà era presidente! >> Borbotta deciso ma sotto voce mio fratello.
<< Ok, niente panico. Cerchiamo di prendere tempo, non vogliamo dare scandalo qui, vero? Almeno su questo punto conveniamo con Cami! >> Osservo. Continuiamo a ritardare l’inevitabile! E la tensione cresce sempre di più!
<< Cosa state complottando?>> Sentiamo alle nostre spalle. Un brivido percorre le schiene di entrambi, lo leggo perfettamente negli occhi di mio fratello!
<< Buongiorno Giulio, Silvia! >> Salutiamo coralmente mio fratello ed io, ritrovando un minimo di contegno.
<< Buongiorno. >> Salutano loro coralmente.
<< Complottando? Cosa vuoi che stessimo “complottando”? Discutevo con mio fratello perché quel cretino del nostro amico Gonzalo è scomparso dai radar! Parlavamo sotto voce perché non vorrei che ci sentisse Paola, potrebbe preoccuparsi! >> Invento su due piedi.
<< Quanta premura. Bhe, buona giornata, qualcosa mi dice che questa sarà una festa memorabile! >> Afferma sorridente, tenendo per mano la sua ragazza. Diego ed io ci scambiamo uno sguardo eloquente.
<< Credi che…? >> Mi domanda sotto voce.
<< Sì. Credo che. >> Confermo. Giulio sa tutto!
 
 
[Paola]
La sala della festa di sta popolando. Sto passeggiando su e giù per l’entrata del circolo, aspettando l’arrivo di mia madre e di Marcus.
<< Mi farai venire il mal di mare. Lo capirei che fossimo in un circolo nautico, ma siamo in un circolo del tennis! >> Esclama Ferdinando.
<< Non sono in vena di battute! >> Taglio corto, quando vediamo arrivare Angelina in compagnia dei suoi fratelli Manuela, Adelina e Vasco. Angelina finge di non vedermi.
<< Ciao Angelina. >> La saluto. Vorrei solo poterle dire che mi dispiace!
<< Che cosa vuoi? Non ti basta quello che le ha fatto tua sorella? >> Tuona Manuela, interponendosi tra di noi.
<< Io non sono mia sorella. Volevo solo dirle che mi dispiace, tutto qui. >> Cerco di giustificarmi.
<< Grazie! Se solo penso che quella sera, dopo che aveva stretto quel patto con tua sorella, me lo sono anche fatto, mi vengono i brividi! >> Commenta Adelina. Sento perfettamente Ferdi mascherare una risata con un colpo di tosse. Intervento necessario quello di Adelina, non c’è che dire! Quanto vorrei ribattere dicendole che non è certo colpa di Gonzalo se è una sgualdrina, invece mi mordo la lingua! Il gruppetto dei fratelli Marquez si allontana ridacchiando e sono costretta a dare una spintarella a Ferdinando perché si è messo a ridere! Ma che diavolo c’è da ridere?!
<< Che c’è? Non si può neanche sdrammatizzare? >> Mi domanda. Ma c’è qualcosa che prende sul serio? La conversazione muore sul nascere quando vediamo mia madre e Marcus venirci incontro. Le loro facce non annunciano niente di buono! Marcus regge una grande busta color ocra.
<< Allora, notizie? Vi ha aperto? >> Domando. Mia madre e il suo compagno di scambiano uno sguardo.
<< No, cara. Dovrai dirmi prima o poi cos’è successo a costringerlo a compiere un simile gesto! >> Esclama mia mamma. Deglutisco.
<< Oddio, quale gesto? >> Domando, mentre Marcus inizia a frugare nella busta.
<< Questa è per te. >> Annuncia, passandomi una lettera sigillata sopra la cui busta c’è scritto il mio nome. Il mio nome scritto di suo pugno.
<< È partito! >> Annuncia mamma. Improvvisamente mi si appanna il cervello.
<< Qui dentro ci sono le sue chiavi di casa, dell’auto, dell’azienda, deleghe e quant’altro, oltre alle nostre lettere, e una per me un’altra e per suo fratello. Ah sì, e questa busta è per te. >> Spiega Marcus, passando anche a Ferdi una busta. Ascolto a malapena quello che dicono poiché fisso la busta che tengo tra le mani.
<< Ci ha dato queste cose il portiere, quando ci ha visti nell’androne. È andato via. >> Ripete Marcus. Sollevo lo sguardo verso Ferdinando solo quando mi passa il bigliettino presente nella sua busta: vi è sopra scritta una parola inequivocabile “Vaffanculo”. Volto le spalle al gruppetto ignorando mia madre che mi chiede se va tutto bene e mi fiondo dentro, alla ricerca delle mie amiche.
 
 
 
[Betty]
Mio marito, io, il mio migliore amico e sua moglie ci scambiamo sguardi eloquenti, dopo aver assistito a tale scena.
<< Lo avete visto tutti, vero? >> Domanda conferma Nora.
<< Sì. Nostra figlia e vostra figlia hanno litigato di brutto! >> Osserva mio marito.
<< Ma che succede? Sembra la sagra dei litigi! >> Ironizza Armando. Il discorso muore quando vediamo avvicinarsi il prossimo problema!
<< Buongiorno. >> Salutano mio cognato, i loro figli con fidanzati al seguito. Ricambiamo i saluti.
<< E così questa mattina ti sei alzato e hai pensato: “Come posso indispettire oggi mia moglie? Potrei fare in modo che scopra ad un evento esclusivo con chi si è fidanzata sua figlia.”? >> Commenta mordace Armando. Mi porto una mano alla fronte.
<< Lo sapevo che sarebbe stata una cattiva idea! Torno a casa! >> Commenta quel povero ragazzo.
<< No, aspetta, perdonami Jimmy per la mia battuta. Ma converrai con me che tua madre non sarà così contenta di averlo saputo in mezzo a tanta gente. >> Risponde, rivolgendosi a nostra nipote.
<< Bhe. Neanche io sono stata così felice di sapere ad un evento esclusivo che aveva tradito papà con il protagonista maschile di tale evento! >> Vomita Lena. Touché!
<< Così come io non sono stato felice di scoprire della relazione gay mio figlio dopo di quello! >> Commenta Kristoff. Prevedo una tragedia!
<< E poi non avevo voglia di sorbirmi eventuali scenate di mamma… per non parlare di qualche predica al quanto ipocrita. Qui non corriamo certi rischi! >> Spiega Lena.
<< Sarà. Però cercate di non trasformare questa festa nella sagra del pesce, o del pettegolezzo, perché Guillermo e la sua famiglia di recente ne hanno passate tante, e meritano una domenica spensierata con i loro amici! >> Rispondo. Ci avviamo tutti verso l’entrata.
<< Camilla? >> Ci domanda Kristoff, non specificando quale. Ma immaginiamo non si riferisca a mia figlia!
<< Non l’abbiamo ancora vista. >> Rispondo.
<< Sì, ho portato le pillole. Ho capito che non posso più andare da nessuna parte senza! >> Mi sussurra mio marito, intuendo la domanda che stavo per fargli.
 
 
 
[Marco]
Mia madre non ha accolto con troppa gioia la notizia del matrimonio di mio fratello con Giulia. A me sembra felice, e devo dire che questa parentela non mi dispiace per niente! Giulia ha tante amiche carine! Da quando abbiamo parcheggiato avrà già salutato tre o quattro ragazze carine, che si sono congratulate con lei per la notizia del bambino. Giulia sgambetta velocemente verso la sua famiglia quando vediamo che alzano con discrezione una mano verso di noi. Mamma continua a guardarsi in giro ovviamente non a suo agio, e anche papà sembra abbastanza un pesce fuor d’acqua. Prima all’ingresso ho dovuto parlare io con l’addetto, indicando il nostro nome. A me non preoccupa minimamente l’interazione con questa gente di alto rango.
<< Buongiorno, ben arrivati. >> Ci saluta Patrizia Valencia, seguita dal resto della famiglia.
<< Permettetemi di presentarvi alcune persone: Armando Mendoza e sua moglie Beatrice, Nicola Mora e sua moglie Leonora, i genitori di Cèsar, Olga e Roberta, che so avete già conosciuto alla cena della settimana scorsa. >> Ci illustra il suocero di mio fratello. Stringiamo le mani di queste nuove conoscenze, quando veniamo raggiunti dalla più bella creatura che io abbia mia visto! Voglio rimanere qui con mio fratello!
<< Buongiorno signori Valencia, signori Mora e signori Mendoza! >> Saluta la tipa.
<< Buongiorno Adelina. >> Viene ricambiata, prima che la tipa si rivolga a Giulia.
<< Tesoro, congratulazioni per la notizia! No, cioè, io sono rimasta choccata quando papà me lo ha riferito, peccato non esserci stata al matrimonio! Vorrei approfittarne per chiedervi scusa della mia assenza, signori Valencia! Sto aprendo un’azienda di bijoux, quindi mi trovavo fuori città per incontrare alcuni fornitori! >> Interviene la tipa, che per inciso neanche mi calcola, e non mi aspettavo niente di diverso! Un’azienda alla sua età?
<< Grazie mille. Un’attività di gioelli? Interessante! Rammento che ne sei sempre stata appassionata. Ad ogni modo, permettimi di presentarti ufficialmente il mio fidanzato Massimiliano e la sua famiglia: suo padre Giacomo, sua madre Clara, sua sorella Sara con il suo fidanzato Mattia, e suo fratello Marco. >> Le illustra Giulia. La tipa ci saluta con un cordiale cenno del capo. Ha dei bellissimi occhi da cerbiatta! È una mia illusione o si sofferma qualche istante su di me con lo sguardo?
<< Molto piacere. >> Affermiamo tutti, più o meno coralmente.
<< Oddio! Ma questo brillante? >> Domanda sorpresa Adelina, afferrando dolcemente la mano di Giulia la quale sorride. Noto perfettamente mia madre indisposta e si allontana leggermente dal gruppetto per afferrare una fluite di quello che penso sia champagne dal vassoio che un cameriere regge con una sola mano. La imito.
<< Mamma, io non ti capisco. Quella del matrimonio è una buona notizia! Dimostra che Giulia non è una ragazza che è rimasta incinta per caso e che resta insieme a Massi per questo, ma che lo ama, dato che vuole legarsi a lui a vita! >> Le faccio notare. Chi la capisce è bravo!
<< Tu non sai determinate cose! >> Osserva, sorseggiando il suo aperitivo.
<< Per esempio? Del filmato? Massi me lo ha detto. Forse ti sfugge che noi tre fratelli ci siamo sempre confidati! >> Le rivelo. Giulia ha commesso un errore madornale, e allora dev’essere crocefissa in eterno?
<< E a te sembra normale? Finire online mentre fai sesso con il fidanzato della tua migliore amica, alla loro festa di fidanzamento? >> Protesta.
<< No. Ma non penso che sia cattiva e fidati che si è pentita dei suoi sbagli! Quella ragazza è innamorata persa di Massi, mamma! >> Cerco di farla ragionare.
<< Tu sei solo abbagliato da tutto questo sfarzo, ma io non mi faccio comprare. >> Borbotta.
<< Così mi offendi. Se non stai attenta a come ti comporti e a quello che dici, saranno due i figli dai quali dovrai farti perdonare. >> La minaccio. Si allontana senza dire una parola e mi pento immediatamente per la mia uscita! Sto per andarle dietro ma una voce mi ferma.
<< La mammina non mi sembra tanto contenta! >> Commenta quella con gli occhioni di cerbiatta. Questa ragazza è bellissima, ma l’istinto mi suggerisce che sarebbe una fonte di problemi per ciò è meglio evitarla.
<< Ti chiami Zanonato? O Valencia? No. Quindi non vedo perché ciò dovrebbe interessarti! >> La redarguisco.
<< Mamma mia, che suscettibile! Pensavo che voi italiani foste un popolo caloroso! >> Commenta allusivamente, passandomi accanto. Resto spiazzato. Mi ha conosciuto cinque minuti fa!
 
 
 
[Camilla Senior]
 Arrivo per ultima al circolo, e lo deduco dal fatto che le macchine dei miei parenti e nipoti fossero nel parcheggio. Non appena entro accetto una fluite di champagne da un cameriere che circola reggendo un vassoio. Non posso non notare subito la donna al bar che sorride a mio marito. Mi avvicino, riconoscendo poi la madre di Silvia Duarte.
<< Buongiorno. >> Saluto. Sul viso della tipa sparisce il sorriso e torna alle sue mansioni.
<< Buongiorno. Tuo fratello e sua moglie sono in giro. >> Mi “saluta”, quasi volesse liberarsi subito di me!
<< I ragazzi? >> Gli domando.
<< Anche loro in giro, con i loro partners! >> Annuncia.
<< Cioè Lena è venuta a questa festa con il suo ragazzo? >> Domando a mio marito, il quale mi indica con la testa di guardare in direzione del buffet. Strabuzzo gli occhi non credendo a ciò che vedo: mia figlia posa un bacio a stampo sulle labbra di Jimmy, mentre gli accarezza il petto. Attraverso la sala chiedendo “permesso” svariate volte, e i due ragazzi si guardano eloquentemente quando mi vedono incedere verso di loro.
<< Mamma! >> Mi saluta.
<< Figlia, Jimmy. >> Saluto di rimando.
<< Signora Huber. Splendido abito. >> Mi saluta Jimmy.
<< Tranquillo, non è necessario adularla! >> Esclama Lena.
<< Ma sono sincero, è molto bello. Credo sia un abito di una passata collezione dell’Ecomoda. >> Risponde il ragazzo, che in effetti non conosco affatto, dato che non ha pensato di presentarcelo quando lo usava per tradire David Valencia.
<< Grazie. Si, è così. Quindi è da lui che passi le tue serate? >> Domando.
<< Sì, ma le posso assicurare che come prima cosa si mette a studiare. Prima il dovere poi il piacere! >> Ironizza il tale, in evidente imbarazzo. Lena si porta una mano alla fronte. Mio marito ed io ci guardiamo vicendevolmente reprimendo un sorriso.
<< Non so se vogliamo sapere a cosa ti riferisci parlando di “piacere”. >> Interviene Kris. Lena diventa tutta rossa. Questa sì che è una novità!
<< I tuoi lo sanno? >> Domando a Jimmy.
<< Sì. Non intendiamo fare niente di nascosto, questa volta! È una cosa seria. >> Mi annuncia.
<< Lo spererei, perché di drammi ne abbiamo avuti a sufficienza in famiglia di recente, e i tuoi che sbottano per questa scoperta non vorrei che si aggiungessero all’elenco! >> Esclamo, per poi sorseggiare il mio drink. I presenti si guardano in modo strano.
<< E tu non sbotti? >> Mi domanda Lena.
<< Se vuoi posso sbottare davanti a un centinaio di invitati, se ci tieni tanto. >> Ribatto ironica. << No. Se dite che è una cosa seria, mi fido. Vado a cercare mio fratello, divertitevi! >> Mi congedo. Ci mancherebbe altro che facessi una scenata a mia figlia per questo, dopo il pasticcio che ho combinato. E poi devo dire che sono contenta di scoprire che il prescelto è un bravo ragazzo! Spero solo non lo faccia soffrire ancora! La spezza cuori in famiglia sono io.
 
 
 
 
[Giulia]
<< L’ha forse morsa una tarantola? >> Brontola papà, non appena mia suocera taglia la corda, non appena viene tirato in ballo l’anello, seguita da Marco. Poco dopo si è allontanata anche Adelina.
<< Daniele, contieniti, per cortesia! >> Lo redarguisce mia madre. Giacomo, Sara e Mattia si guardano abbastanza imbarazzati per tale commento. Mi gratto la tempia.
<< Scusatelo, molte volte pensa si essere un intrattenitore, anziché un Ministro! >> Ironizza zia Marcella, cercando di mettere una pezza sulla situazione.
<< Bhe, a volte mi fa ridere Danielino! >> Interviene zia Bea. In effetti certe volte papà estrae alcune battute carine!
<< Non fa nulla. Siamo noi a doversi scusare per il suo comportamento. Giulia, vorrei che non ci rimanessi troppo male, le serve solo un poco di tempo. Sono arrivate tante notizie in poco tempo, ognuno reagisce a modo suo. >> Interviene mio suocero.
<< Non c’è problema! Lo capisco. Suo figlio era partito per un breve viaggio ed invece scopre che ha deciso di stabilirsi e di mettere sua famiglia. >> Rispondo. Per il giorno della laurea di Polly lo avrà accettato?
<< Mamma? >> Domanda Giacomo al suo ultimogenito, quando si riunisce a noi.
<< Credo sia andata al buffet. >> Spiega Marco. Mio suocero si scusa per poi allontanarsi e raggiungerla.
<< Buongiorno a tutti. >> Salutano coralmente Isabella, Diego, Lorenzo e Roberta che come accessorio hanno deciso di indossare delle facce da funerale. Roberta ha gli occhi lucidi.
<< Buongiorno. >> Vengono ricambiati, più o meno coralmente.
<< Come ti senti? >> Le domanda papà.
<< Meglio, grazie. Il primo giorno è sempre difficile da affrontare. >> Afferma.
<< Lo ricordo bene. >> Intervengo, accarezzandomi il ventre. Sì, comincio a vedere un leggerissimo rigonfiamento! Papà ste per intervenire, ma la conversazione non prosegue perché mia zia Marcella esclama “non ci posso credere”, con un tono abbastanza incredulo! A fare il suo accesso in sala e a puntare dritto verso di noi è suo marito.
<< Bea! Lo hai invitato tu? Ti sei impicciata ancora? >> Domanda zia Marce a zia Bea.
<< No, Marce! Lo giuro sul mio guardaroba! >> Esclama. Non è difficile dedurre da chi io abbia preso!
<< Salve a tutti. Come state? >> Domanda Russell alla comitiva, anche se vorrebbe riferirsi unicamente a sua moglie!
<< Salve Russell. Non sapevamo a avresti preso parte a questo evento, Marcella non ce lo ha detto. >> Interviene mia madre, che lo saluta per ultima.
<< Infatti. Stavo per domandarmi la stessa cosa. >> Interviene mia zia. Sembra turbata e agitata dalla sua presenza, ma non serena e contenta!
<< Sono stato inviato dai signori Marquez. Alle nozze ho avuto il piacere di chiacchierare con Guillermo, il quale mi ha chiesto di occuparmi del marketing dell’azienda di preziosi che stanno aprendo per sua figlia, in onore della moglie defunta, che pare fosse anche lei appassionata di gioielli. >> Spiega Russell.
<< Tra l’altro sembra che Guillermo stia reagendo con molta forza a tutti i problemi che gli sono piombati addosso in poco tempo. >> Osserva zia Bea. In effetti…. In poco tempo ha scoperto che il futuro genero andava con una prostituta, ha dovuto perciò consolare sua figlia, poi alla lista delle figlie cornute si è aggiunta anche la maggiore, e la morte della moglie… Gliene devono capitare altre?
<< In effetti! Ha anche avuto la forza di partecipare alle nostre nozze, e di dare la tradizionale festa di primavera. >> Osserva mamma. La folla si azzittisce quando è proprio il padrone di casa, con figli al seguito, a prendere la parola.
<< Buongiorno amici. Sono davvero felice che abbiate accettato in così numerosi questo invito. Come sapete, questa festa per celebrare l’arrivo della primavera, è stata un’idea che la mia compianta moglie ha avuto anni fa. Si è sempre occupate lei dell’organizzazione di tale festa, essendo stata un’appassionata di piante e fiori, per tanto le mie figlie ed io chiediamo scusa in anticipo se gli addobbi floreali non dovessero essere di vostro gradimento, ma purtroppo non abbiamo il buon gusto che aveva la mia Carmen. >> Interviene Guillermo, suscitando sorrisi commossi. Mia zia Marce raccoglie una lacrima poiché sono state molto amiche da ragazze.
<< I miei figli hanno deciso di onorarla inaugurando un “muro della memoria”, ornando i muri dei corridoi della struttura con varie foto che la ritraggono, foto scattate nel corso degli anni durante le varie feste e ricorrenze. È anche un modo per ringraziare tutti voi di essere stati nostri amici in questi anni. Buona domenica e divertitevi! >> Ci augura il padrone di casa. Non so se reagirei così dignitosamente se dovessi perdere Massimiliano così presto! Magari nel privato si lascia andare? Poverino!
<< Buongiorno a tutti. >> Interviene Paola, sbucando all’improvviso. Il suo viso non promette niente di buono!
<< Salve a tutti. >> Saluta Ferdi, al suo seguito. Si elevano dei saluti piuttosto formali.
<< Mi dispiace interrompervi, ma dovrei parlare con voi! >> Ci domanda, riferendosi a me, Isabella, Roberta, Silvia e Camilla. Noi ragazze ci guardiamo vicendevolmente prima di congedarci con educazione dai presenti per seguirla verso l’esterno.
<< Tutto apposto? Cosa succede? >> Mi domanda Lena, quando passiamo accanto a gruppo composto da lei, Jimmy, Class e Francesco.
<< Non lo so! Se vuoi venire, seguici. >> La invito. Non se lo fa certo ripetere due volte e ci segue. Ci fermiamo a bordo piscina e noto che Paola brandisce in mano una busta bianca. Il bordo piscina si riempie visto che ci raggiungono anche tutti i ragazzi.
<< Scusa la domanda: ma per caso hai sentito Gonzalo? >> Domanda Lorenzo a Paola.
<< È partito. >> Annuncia. Ecco perché sta così!
<< E per dove? >> Domando, sedendomi accanto a lei e accarezzandole le spalle.
<< Non lo sappiamo. Ha fatto armi e bagagli, lasciato una grossa busta, contenente chiavi di casa e quant’altro, al portiere affinché arrivasse a suo padre, e si è dileguato! >> Spiega Ferdinando.
<< Quella era nella busta? >> Le domando con cautela. Annuisce mentre rigira quel pezzo di carta tra le mani e noto che è scritto il suo nome su un lato della busta.
<< So molto bene quanto sia difficile certe volte aprire e leggere certe lettere. Ma a volte, dopo averle lette, ne esce qualcosa di buono! >> Interviene inaspettatamente Isabella per infonderle coraggio. Si inginocchia dinanzi a Paola e le afferra le mani. Diego si siede alla sua destra. È strano vederci tutti e quattro qui insieme, considerando tutti i casini che abbiamo combinato tre mesi fa, quando Paola era fidanzata con Diego, io ci scopavo e nel mentre è entrata in scena Isabella rubando il suo cuore! Ma Isabella a quale lettera si riferirà? Chissà quale lettera le ha spezzato il cuore in passato… La conosco ancora poco!
<< Magari la vuoi leggere da sola? >> Le domanda Diego.
<< No. Altrimenti non sarei venuta a cercarvi! L’istinto mi ha suggerito che dopo aver letto queste righe mi sentirò sola, e con il cuore spezzato, quindi ho pensato che avrei avuto bisogno di voi! >> Esclama.
<< Siamo qui. Apri. >> Le ricorda Camilla. Paola con le mani tremanti inizia a strappare il bordo della busta. Nel frattempo ci raggiungono Marcus e Mariapaola, che sono venuti a questa festa separatamente e cercano di tenere un profilo basso poiché non hanno ancora annunciato la loro relazione.
 
 
[Gonzalo]
Probabilmente mi sto comportando da codardo, ma ora non me la sento di restare in una città che mi ha dato tanto, e che mi ha tolto altrettanto! Nella città che mi ha fatto provare cosa vuol dire amare. Implorare perché lei ti rivolga uno sguardo. Scalpitare per ricevere un suo messaggio. Sentirsi mancare la terra sotto i piedi ogni volta che la vedi accedere ad una stanza. La vita mi ha privato di quella persona che passi le ore a fissare, sperando che si volti verso di te, per poi distogliere lo sguardo per farle credere che non la stavi guardando. Quante volte mi è successo in questi anni, anche quando stava ancora con il mio amico? Oltre a questo, la vita ha deciso si trapparmi un figlio a cui mi stavo affezionando. Ora riesco a capire a fondo la gravità delle azioni che ho compiuto ai danni di mio fratello.
No: non odio Paola per averla beccata che scopava, o scopa, con mio cugino. Non la amo per questo ma neanche la odio. Non la biasimo, perché l’ho illusa di poter avere una storia con me, ma nello stesso tempo sento come se fossi stato tradito! Forse ma la sono cercata? Si riduce tutto ad una questione di karma? Io ho fatto del male a mio fratello e la vita mi ha fatto assaggiare un sorso d’amore, per poi privarmene? Sto addossando la colpa al destino e alla vita, ma ha senso? Io non ho ma creduto alla cretinata del destino! La colpa è solo mia ed ora devo prendermi una pausa prima di impazzire del tutto o prima di massacrare di botte mio cugino se penso che ha passato ore di piacere con il mio sorso d’amore! Chissà se avrà già letto la lettera, che ho scritto ieri quando sono rientrato nel mio appartamento e ho meditato l’intenzione di partire dopo che, nell’ascensore dell’albergo, ho avuto quello che credo essere stato un attacco di panico. So a memoria il testo di quella lettera anche se ero un po’ ubriaco mentre la scrivevo!
 
Cara Paola,
non ti odio. So che è una frase inusuale per cominciare una lettera ma volevo che lo sapessi. Se ho deciso di partire è perché penso che potrei fare qualcosa di cui mi pentirei, se rimanessi. Tipo spaccare la faccia a mio cugino. Oppure, preso dalla foga, dirti che ti odio durante un nostro incontro, cosa non vera. Ho capito cosa ti ha spinto tra le sue braccia: io. Avrei dovuto fare un sacco di cose che non ho fatto, e non fare cose che ho fatto, in queste settimane. Non avrei dovuto iniziare una relazione con la tua amica (ma che ne sapevo che tu ti saresti accorta di me, finalmente?), non avrei dovuto ignorarti quando fuori dal ristorante volevi parlarmi della storia dei nostri genitori, non avrei dovuto chiedere a Kelly di sposarmi. Cose che non ho fatto e avrei dovuto fare: quella domenica al matrimonio, quando hai iniziato a flirtare con mio cugino, avrei dovuto fare l’uomo e portarti via e raccontarti subito la verità. Ma c’è una cosa che non mi pento di aver fatto: di aver dato importanza al nostro primo bacio, il 4 Marzo. Un bacio inaspettato. Che mi ha lasciato stordito e ha aperto una finestra sul mio semplice mondo fatto di divertimenti e avventure sentimentali. Ho deciso di sporgermi fuori da quella finestra, e mi piaceva quello che vedevo! È stata forse la prima volta nella mia vita che mi sono soffermato a ragionare sul mio futuro. Finché una folata di vento non ha fatto sì che le ante di quella finestra si chiudessero, e le ho beccate dritte sul naso. Non so cosa sia andato storto fra noi… Probabilmente le azioni deplorevoli che ho commesso in passato mi hanno presentato il conto. Dopo tutto, si raccoglie quello che si semina, no? L’unica cosa che mi dispiace è che il mio karma abbia investito anche te. Mi dispiace. Hai tutto il diritto di vederti con chi meglio credi per te, dopo tutto non mi hai mai promesso niente. Io invece ho bisogno di mettere in pausa la mia vita per capirla (*).
Grazie per aver aperto quella finestra nella mia vita, anche se solo per un breve istante.
Gonzalo.
 
 
 
[Ferdinando]
Qualunque cosa ci fosse scritta in quella lettera, l’ha colpita profondamente visto che ha iniziato a piangere senza sosta ma a tratti rideva, leggendo la missiva. Non posso non sentirmi in colpa perché se non mi fossi intromesso probabilmente Paola lo avrebbe perdonato. Dovevo rifiutarla quando ho capito che c’era qualcosa fra loro! Probabilmente mio cugino ha lasciato la città per non commettere qualche imprudenza tipo uccidermi!
<< È tanto brutta? >> Le domanda Roberta Mora.
<< No. Sì. Un po’ e un po’! Non conoscevo il suo lato di scrittore! >> Esclama Paola, frenando il pianto. Non si capisce se stia ridendo, o se sia triste!
<< Non capisco: sei triste o felice? >> Le domanda sua madre. Paola ripiega la lettera e la ripone nella sua pochette. Vuole proteggerla dai nostri sguardi come se fosse il suo tesoro più prezioso.
<< Triste, principalmente. Amareggiata per come sono andate le cose! >> Esclama.
<< Ma perché questa decisione? Addirittura partire? >> Le domanda la fidanzata di Giulio Valencia.
<< Quali cose? >> Domanda Osvaldo, giungendo in compagnia di mia zia.
<< Voi due cosa fate insieme? >> Domanda la madre di Paola.
<< Non mi dirà che è gelosa di suo marito, signora! Perché sarebbe un po’ ridicola la cosa! A cosa si vede questa riunione? Mio figlio ti ha finalmente lasciata? >> Domanda mia zia a Paola, sparando il suo veleno.
<< Come, scusi? Prima di tutto, non si permetta di rivolgere la parola a mia figlia, tantomeno con quel tono provocatorio! Seconda cosa, l’unica cosa che mi preme è evitare che lei contagi con la sua ambiguità anche la vita del mio ex marito, padre delle mie figlie! >> Tuona Mariapaola.
<< So difendermi benissimo senza il tuo intervento, grazie! Helena ed io ci stavamo chiedendo dove foste finiti: io cercavo mia figlia ed Helena il suo ex marito! >> Specifica Osvaldo, non prima di aver sottolineato il fastidio per la premura della sua ex moglie.
<< Eccomi qui. Cosa c’è? >> Domanda indispettito Marcus, mentre Osvaldo si accomoda su una sedia di fronte a sua figlia, domandandole cosa succede.
<< Gonzalo non risponde al telefono. Non posta sui social da ore ed ore. Vorrei notizie su mio figlio, se possibile. >> Chiede Helena. Tra poco darà di matto, quando saprà che ha fatto armi e bagagli senza dirle nulla!
<< Che non ti risponda al telefono, non è una novità. Ad ogni modo, si trova momentaneamente fuori città. >> Rivela mio zio, edulcorando la verità.
<< Che significa? E dove? >> Domanda Helena. Tutti abbassano lo sguardo.
<< Non lo so. È partito! Mi ha lasciato una lettera dove spiega che gli serve del tempo per riflettere! >> Rivela mio zio.
<< Cioè è partito senza rivelarci la meta? >> Chiede chiarimenti mia zia.
<< Brava Helena, che acume. >> Borbotta Mariapaola.
<< MA COME TI PERMETTI? SCOMMETTO CHE È COLPA DI TUA FIGLIA SE È ANDATO VIA! >> Sbotta mia zia. Ci portiamo una mano alla fronte.
<< Sei pazza? Non strillare! >> La redarguisce mio zio. Inizia lo scontro!
<< Colpa di mia figlia? È stata mia figlia a mentirgli per venticinque anni sull’origine dell’amore dei loro genitori e sulla nascita del fratello? >> La provoca Mariapaola. Oddio!
<< La mia lettera dov’è? >> Domanda mia zia.
<< La tua cosa? Ti aspetti davvero che ti abbia scritto una missiva? Lo hai deluso mortalmente! >> La rimprovera mio zio. E’ già tanto se non le è arrivato un biglietto come il mio!
<< Scusate, vado alla toilette. >> Cerca di congedarsi da noi Paola. Quando si alza dalla sedia la sua pochette cade per terra e si apre rivelandone il contenuto: uno smartphone con la cover rosa, un rossetto, uno specchietto, un mazzo di chiavi e la lettera con il suo nome scritto sulla busta. Helena ci mette una frazione di secondo a capire cos’è e in uno scatto la raccoglie.
<< Me la ridia! >> Le ordina Paola.
<< No, scusate, questo è il colmo! Tuo figlio ha scritto a te, e non a me? >> Domanda sconvolta mia zia.
<< Mi ridia la lettera! >> Le ordina ancora Paola, riuscendo ad afferrarla. Mia zia non molla la presa: lo sanno vero che non è un elastico ma è solo carta? Quel pezzo di carta così speciale per Paola si strappa in due pezzi lasciando i presenti sconvolti.
<< SEI CONTENTA? L’HAI STRAPPATA! >> Strepita Paola, prima di raccoglierne una metà, e appoggiarla sul tavolino. Helena è testarda e si china per raccogliere l’altra metà di essa, ma anche Paola l’afferra questo dà vita ad una nuova lotta con un finale imprevisto: le due donne scivolano in piscina, lasciando la presa e il foglio di carta comincia a svolazzare. Diego Mendoza dovrebbe dedicarsi a qualche sport incentrato sulla spalla perché dimostra riflessi da premio oscar: afferra al volo la metà di quella lettera mentre Mariapaola, Marcus e Osvaldo si avvicinando alla piscina per aiutare le due lottatrici ad uscire. Mi domando però chi allungherà la mano a mia zia per uscire da lì?
<< Per lo meno stavolta non siamo stati noi a dare spettacolo. >> Commenta David Valencia. Diego Mendoza afferra le due metà della lettera mettendosele in tasca. Buffo che il custode dell’amore tra Gonzalo e Paola sia proprio lui!
<< La giornata non è ancora finita, fratello. >> Gli risponde il fratello Giulio.
 
 
[Diego]
La scena di poco fa in piscina è stata qualcosa di surreale. Così come è stato surreale che quella lettera non sia caduta in piscina con Paola ed Helena. Non ho idea di come io abbia fatto ad afferrarla! L’ho vista vorticare e, essendo il più vicino alla piscina, mi sono precipitato a prenderla. Forse nel mio inconscio sentivo che era la cosa giusta da fare, visto che mi sento un po’ come se fossi stato un ostacolo fra di loro. Paola mi ringrazia quando la raggiungo con il tea caldo che ha chiesto. Le ragazze stanno cercando un abito perché si possa cambiare, mentre Paola è avvolta in un accappatoio. Mi accomodo accanto a lei sulle panchine dello spogliatoio. Ha gli occhi cerchiati dal pianto.
<< Ah, sì, devo ridarti questa. >> Intervengo, ricordandomi che ho ancora la lettera in tasca. Gliela porgo.
<< Grazie per averla salvata! >> Mi ringrazia.
<< Ho sentito che era mio dovere. >> Borbotto.
<< Che intendi? >> Mi domanda, aggrottando le sopracciglia.
<< Devo confessarti che l’ho letta. Mentre la leggevi e ti sedevo accanto, ho sbirciato! >> Confesso. Ho dovuto trattenere la commozione per non fare la figura della ragazzina! Gonzalo ha scritto parole sorprendenti e, semmai tornerà, gli domanderò ripetizioni di lettere d’amore!
<< Fa niente. >> Risponde, riponendo la lettera nella sua borsetta che, per fortuna, si è salvata dalla nuotata in piscina.
<< Cosa intende quando dice che ti sei accorta di lui finalmente? >> Le domando, pur essendomi fatto un’idea della spiegazione, idea che mi ha spinto a salvare quella lettera.
<< Devo confessarti una cosa. Ho conosciuto Gonzalo prima di conoscere te. >> Mi rivela.
<< La sera della festa in cui ci siamo conosciuti, lui ci aveva provato per primo. Ma io l’ho respinto. Poi ho conosciuto te, e fra voi due ho scelto te. >> Mi racconta. Avevo immaginato una cosa del genere.
<< Sostanzialmente a Gonzalo è sempre piaciuta la mia fidanzata! >> Esclamo con un sorriso divertito. Paola annuisce non reprimendo un sorriso. Scuoto il capo.
<< Non posso di certo avercela con lui, non dopo quello che ho appena letto. Ma tu sapevi che nel tempo libero si è dato a un corso di scrittura? >> Le domando.
<< No, sono stupita quanto te! >> Commenta. Scoppiamo a ridere insieme mi sembra impossibile essere qui con lei così!
<< Io non riesco a capire come mi sento. È come se questa lettera mi avesse resa felice, ma nello stesso tempo sento un vuoto dentro di me! >> Si confida.
<< Neanch’io con tutti i libri che leggo sarei in grado di scrivere una lettera d’amore così. >> Commento. Scoprire questo lato del mio amico mi ha sconvolto troppo!
<< Dici che è una lettera d’amore? >> Mi domanda. Sbatto ripetutamente le palpebre.
<< Paola, certo che è una lettera d’amore! La “finestra” di cui parla è una metaforica finestra sull’amore! Insomma… ricorda il giorno del vostro primo bacio! Un uomo non innamorato non lo ricorderebbe, fidati! >> Le faccio notare. Scoppia a piangere.
<< Ho rovinato tutto. >> Commenta fra le lacrime. Ah sì, la faccenda di suo cugino, citata nella lettera!
<< Vedrai che gli passerà! Ha bisogno di tempo per digerire tutte le cose successe. Per lui è stato troppo e tutto insieme, fidati. >> La rassicuro.
<< E quanto tornerà ti farai perdonare, e tu perdonerai lui. Finirà così! >> Aggiungo.
<< Dici? >> Mi domanda. Annuisco.
<< Ora mi sento come se fossi stato un ostacolo al vostro destino! >> Commento.
<< No, non devi pensarla così. La nostra è stata una bella storia che doveva avvenire, evidentemente! >> Commenta. << Una bella storia, ma non destinata a durare per sempre, eravamo ben assortiti ma non stavamo bene assieme! >> Aggiunge e ne conviene. È vero! Questo confronto ci voleva! 
<< E poi sono sicura che avrai scritto bellissime lettere d’amore a Isabella in queste settimane. Se è vero che l’amore ispira gli uomini in questo modo! >> Considera Paola, riferendosi alla lettera di Gonzalo.
<< Diciamo che ci ho provato. Ho tirato fuori un lato romantico che non conoscevo. Mi dispiace però dirti queste cose, considerando che con te non lo sono stato. >> Considero.
<< Non ti preoccupare. Il nostro rapporto era di un altro tipo! >> Constata.
<< Questa è un’altra prova del fatto che Gonzalo ti ami davvero: il mio lato romantico è emerso con Isabella, così come il suo è emerso con te. >> Le faccio notare.
<< Ricordati che Isa ed io ci saremo per qualunque cosa avrai bisogno. >> Le ricordo.
<< Capisco perché ti sei innamorato di lei. È lontana da ogni sorta di invidia, cattiveria o sete di vendetta. Non come me…. Diego, mi porterò nella tomba i sensi di colpa per la faccenda del filmato… >> Rivanga.
<< Non dovevo tradirti con Giulia, soprattutto quella sera. Non hai fatto altro che darmi una bella lezione, tranquilla! È tutto superato. >> La rassicuro. È un gesto naturale il suo quando appoggia la testa alla mia spalla.
<< Sono contenta che siamo ancora amici. Sei una bella persona, Diego. >> Interviene.
<< Anche tu. Devi solo imparare ad essere meno impulsiva, è sempre stato il tuo più grande difetto. >> Le faccio notare, visto che scattava subito ed era un litigio per una banalità fra di noi. Visto anche che non ha esitato a dire a sua madre del filmato, anziché fermarsi a pensare, e si è gettata nel letto di Ferdinando senza chiedersi se fosse o meno una buona idea.
<< Scusate. Abbiamo trovato un abito per te. >> Interviene la mia fragolina sulla porta della stanza. Paola ringrazia e la raggiunge per afferrare il capo di abbigliamento.
 
 
[Lorenzo]
Bel modo di festeggiare il secondo mesiversario! Roby non si è praticamente staccata dall’open bar, dopo la discussione con mia sorella, avvenuta quando siamo arrivati.
<< … E così oggi è il nostro secondo mesiversario! >> Termina di raccontare a delle ragazze, figlie di chissà quale industriale amico di papà. Non le abbiamo mai frequentare prima d’ora… come le viene in mente di raccontare loro gli affaracci nostri?
<< Scusate ragazze, la mia ragazza ed io dobbiamo salutare delle persone, scusate! >> Cerco di congedarmi da loro trascinando via Roby prima che spieghi solo anche del disastro con l’azienda, e che Patrizia Fernandez è la sua madre biologica! Le strappo il bicchiere di mano, quando siamo in disparte.
<< Ma che fai? Stavo chiacchierando con le mie amiche! >> Protesta.
<< Amiche? E ti ricordi i loro nomi? >> Le chiedo. Guarda in alto mordendosi il labbro inferiore.
<< Bhe, nuove amiche, allora! Con il tempo imparerò i loro nomi! >> Esclama.
<< Per curiosità: quale di loro interpreterebbe il ruolo di Cami? >> Le domando brutalmente.
<< Perché mi parli così? >> Mi domanda con le lacrime gli occhi.
<< Perché è evidente che ti sei avvicinata a quelle tizie per far vedere a Camilla che senza di lei stai bene ugualmente, ma non è così, e si nota! Raccontare gli affari nostri ad un nutrito gruppo di sconosciute non serve! >> La redarguisco.
<< Ho pensato che magari le sarei mancata, vedendomi ridere e scherzare con altre ragazze. >> Ammette. I suoi occhioni celesti sono velati di lacrime e non posso vederla così!
<< Ma è ovvio che le manchi. Ma in questo momento è delusa e nera di rabbia, devi darle tempo! E tu faresti bene a sfogarti tra le mie braccia, anziché bere così tanto. >> Le consiglio. Appoggia la fronte al mio petto e piano piano comincio a sentirla singhiozzare. L’abbraccio, le accarezzo i capelli, sui quali cade una mia lacrima.
<< Ti porto via. >> Le sussurro. Al diavolo se si porranno delle domande sulla nostra sparizione, tanto peggio di così non può andare!
 
 
 
[Armando]
<< Almeno stavolta non siamo stati noi a dare spettacolo. Ma che sarà successo? >> Domando al mio migliore amico, che quest’oggi sembrerebbe trovarsi su un altro pianeta.
<< Chissà. >> Chiosa impassibile.
<< Hai visto l’unicorno all’ingresso? Secondo te di che razza è? >> Gli domando, per testare la sua attenzione che è evidentemente nulla!
<< Hai ragione. >> Borbotta sorseggiando qualcosa. Meglio che gli tolga il bicchiere!
<< Ma che fai? >> Mi domanda, quando glielo strappo dalle mani. Annuso il contenuto.
<< Mi assicuro che non ci siano allucinogeni in questo calice. Mi hai appena dato ragione quando ho detto che all’ingresso c’era un unicorno! >> Gli spiego.
<< Scusami. Non ci sto con la testa. >> Confessa. Questo si era visto!
<< Cosa succede? Pensi ancora alla faccenda di capodanno del 2001? >> Gli domando. Scuote il capo.
<< No. Non mi interessa più di tanto scoprire se tua sorella e Daniele quella sera hanno pomiciato o fatto chissà che altro! E poi eravamo d’accordo nel non dire niente, per evitare di risvegliare in loro un ricordo che forse è stato cancellato grazie alla sbronza di quella notte. >> Mi ricorda. Sto per ribattere ma una voce alle mie spalle mi fa raggelare.
<< Ma siete impazziti? Di cosa state parlando? >> Ci domanda mia sorella. Ci voltiamo e osserviamo il suo viso incredulo.
<< Di questo confabulavate ieri sera prima che arrivassi? >> Ne deduce. Nicola annuisce.
<< MA DICO, COME VI VIENE IN MENTE UNA COSA DEL GENERE? >> Si altera. L’afferro per un braccio e la trascino in un corridoio secondario quando mi rendo conto che ha attirato l’attenzione di alcune persone, compresi Daniele e suo marito! Che situazione!
<< Se sei impazzita lo devo chiedere io a te: abbassa la voce! >> Le ordino.
<< Ho tutti il diritto di incazzarmi, Armando! State accusandomi di aver, di nuovo, tradito mio marito con Daniele, dopo che ho detto che, a parte quello che sapete, non ci sono state altre volte! >> Ci accusa.
<< Io vi ho visti, però! >> Interviene Nicola.
<< Bhe, Nicola, scusa se te lo dico ma allora dovevi farti operare di cataratte tanti anni fa! >> Ironizza, per poi fermarsi a pensare.
<< Che c’è? Camilla? Non farmi preoccupare! >> Esclamo. La sua faccia non promette bene!
<< Lo dicevamo che se non se lo ricordava! >> Esclama Nicola.
<< Ricordo tutto di quella notte. Ricordo che Daniele ci ha provato con me, ma io l’ho respinto! Forse è questo che hai visto. Poi ho chiesto ad un cameriere di occuparsi di lui e vi ho raggiunti fuori. Ne deduco che sia tornato a casa salvo, non so quanto sano però, visto che ci ammorba con la sua presenza. >> Ironizza. Che per lei la presenza di quello sia ammorbante è tutto da appurare.
<< No. Io ho visto chiaramente che eravate avvinghiati, che vi baciavate, e che ti palpava il sedere, anzi lo stritolava! >> Specifica Nicola.
<< Allora c’è una mia gemella nel mondo. Perché quella non ero io. >> Insiste.
<< Camilla, ne sei sicura? È importantissimo! Oltre al bacio di qualche settimana fa, di cui Patrizia è già a conoscenza, non ci sono state altre volte? >> Le domando in tensione. Ingoio una pillola.
<< No, Armando. Te lo giuro. Ti prendo un bicchiere di acqua? >> Mi domanda, accarezzandomi una spalla.
<< No, grazie. Sto bene. Sono pillole che posso prendere senza acqua. >> Spiego.
<< No, scusate, ma voi avete paura di Patrizia? >> Domanda divertita. Beata lei che si diverte! Nicola ed io ci scambiamo uno sguardo.
<< Patrizia ha ricattato Armando. È preoccupata che tu possa tediare suo marito e lo ha minacciato di rivelare ai nostri figli della Terramoda, qualora avvenisse. Per quello eravamo preoccupati che fossi tu la donna di capodanno. In quel caso sarebbe stata una catastrofe! >> Spiega il mio amico.
<< E poi la pazza sarei io? Quella donna mi batte su tutti i fronti. >> Reagisce Camilla.
<< Ecco, ora sai tutta la storia. Ma se non eri tu, chi era allora? >> Mi domando. Camilla inizia a comportarsi in modo strano!
<< Che fai? Stai bene? >> Le domanda Nicola. Ci scambiamo uno sguardo.
<< Cerco risposte. >> Risponde criptica, mentre osserva le foto appese al muro in onore di Carmen Ortega Marquez. Ho capito! Allora c’è ancora della materia grigia nella sua testa! Leggiamo sul suo viso un’espressione soddisfatta quando punta una foto con il dito.
<< Cazzo. È la volta buona che Patrizia lo ammazza se lo scopre. >> Commento, osservando la donna designata da Camilla nella foto. Indossa, come lei che è più in là nel gruppetto ritratto nella foto, un abito lungo nero dal taglio simile e hanno il medesimo colore di capelli, che tengono entrambe legati. Bhe, era legittimo dubitare di lei!
 
 
 
[Isabella]
<< Sei arrabbiata, tesoro? >> Mi domanda Diego, mentre sorseggiamo qualcosa seduti al di fuori. Che sia felice di averlo visto così vicino alla sua ex, no!
<< Di cosa avete parlato? >> Gli domando, cercando di svicolare dalla sua di domanda. Sorride.
<< Ho capito. Ti ha infastidito vedermi vicino a lei, vero? Era un confronto del tutto innocente e amichevole, te lo giuro! >> Risponde.
<< Hai ragione, scusami. Mi sono fatta prendere da paure e paranoie inutili! >> Ne convengo. Dopo tutto non stavano facendo niente di male!
<< Parlavamo di Gonzalo, e del contenuto della lettera. Devo confessarti che l’ho letta. >> Mi rivela, leggermente imbarazzato.
<< Me ne ero accorta, amore. Vedevo i tuoi occhi vagare da una riga all’altra. È brutta? >> Gli chiedo.
<< No. Fra le righe c’è scritto che si è innamorato follemente di lei, ma tutte le cose che sono successe lo hanno destabilizzato, e probabilmente crede che non funzionerà questa storia se ha trovato tanti ostacoli sul suo cammino. >> Mi spiega.
<< Quindi che si fa? Lo lasciamo scappare? >> Gli domando. Se sono così innamorati è un peccato che non provino a stare insieme!
<< Cos’altro si può fare? Scovarlo e riportarlo a casa di peso? Quando farà pace con sé stesso in primis, tornerà. >> Afferma.
<< La lettera diceva anche cosa lo ha spinto a prendere la decisione di partire? C’è stato un motivo innescante o è stato un mix di avvenimenti? >> Gli domando.
<< Paola è Ferdi… hai capito, no? >> Mi confida. Spero che Paola attenda il suo ritorno facendo la calza, per non combinare altri casini!
<< Chiaro. Se sono destinati a stare insieme, tornerà. >> Constato.
<< Esatto. Non mi impiccerei troppo, costringerlo a tornare servirebbe solo a fomentare eventuali risse e discussioni tra lui e suo fratello o suo cugino! >> Osserva giustamente Diego. Un po’ di lontananza farà bene a tutti.
<< Cambiando argomento… Prima, quando tu e Roby siete andate al bagno, dietro di noi sono apparsi Giulio e Silvia. Lui aveva un sorrisetto soddisfatto in faccia. E che dire della battuta di poco fa in piscina? Sì, sa tutto, e sta macchinando come smerdarci, secondo me! >> Mi racconta, preoccupato.
<< Amore, dubito che lo farebbe a questa festa. E poi Silvia mitigherà la sua rabbia, lo so! >> Lo rassicuro, accarezzando la sua mano.
<< Spero solo che non scopra mai quello che le ha fatto Lorenzo, come l’ha presa in giro, o sì che vorrà vendicarsi di noi. >> Osserva Diego. Deglutisco.
<< Non ci avevo pensato. Perderei la sua amicizia se sapesse che non gliel’ho detto! >> Osservo.
<< Amore, tu non ne hai colpa, ti ho supplicato io di non dirglielo! Dopo tutto si erano già lasciati… Non aveva senso infliggerle la sofferenza di scoprire che Lorenzo era tornato con lei e l’aveva presentata alla nostra famiglia solo per paura che potesse avvicinarsi a Giulio e spifferare tutto. Anche se poi è proprio quello che è accaduto! >> Osserva Diego.
<< No, Silvia non appoggerà la sua sete di vendetta, te l’ho detto. A questo punto spero non lo scopra mai perché perderei la mia più cara amica! >> Constato.
 
 
[Giulia]
Non mi aspettavo che questa sarebbe stata una domenica tranquilla. Ma pensavo che le nausee fossero finite, invece oggi il mio stomaco è in ribellione. La verità è che non sono abituata a mangiare cose caloriche e tanti carboidrati, quindi il mio stomaco si rivolta contro di me per questo motivo. Quando torno in sala la prima persona che mi aspetto di incontrare non è di certo lui.
<< Salve, Giulia. Ti trovo bene! >> Mi saluta.
<< Paco Martinez. Non mi aspettavo di trovarti a Bogotà. >> Lo saluto. Ci scambiamo un guancia a guancia. Non ci siamo più sentiti da quando mi chiamò per offrirmi il ruolo da protagonista, che ho rifiutato, poco dopo aver scoperto di essere incinta.
<< Mi è dispiaciuto che tu abbia rifiutato. Saresti stata una protagonista perfetta! >> Mi lusinga.
<< Che vuoi farci? La vita mi ha regalato sorprese ben più piacevoli! >> Esclamo.
<< Ho saputo e, a proposito, io e tutta la produzione ci congratuliamo. >> Interviene.
<< Grazie mille! Ti trovi a Bogotà per la serie? >> Gli chiedo.
<< In effetti sì. Stiamo girando alcune scene qui, dato che Belen, la protagonista, si trasferisce da questa città a Buenos Aires. È a Bogotà che incontra il mio personaggio per la prima volta, ma non dire a nessuno di questo spoiler! >> Mi anticipa, strizzando l’occhio.
<< Manterrò il segreto! Ora perdonami, ma devo raggiungere il mio fidanzato e le nostre famiglie. >> Cerco di congedarmi.
<< Aspetta, c’è qualcosa di cui vorrei parlarti. La produzione, con il mio pieno appoggio, ti offre un ruolo nella serie! >> Mi annuncia. Sbatto ripetutamente le palpebre.
<< Voi lo sapete che sono incinta, giusto? >> Preciso.
<< Sì. Il tuo personaggio entrerebbe in scena tra un po’, già in stato interessante. Alla produzione sei piaciuta tanto così, quando hanno letto della tua gravidanza, hanno pensato a te. Mi hanno incaricato di cercarti per chiedertelo, già che ero in città. Cosa ne dici? >> Mi propone su due piedi.
<< Quindi non capiti qui al circolo per caso. >> Ne deduco. Cercava me.
<< Sì e no. Sono qui con Pia Aredondo, la mia co-protagonista, e speravo di incontrarti. >> Mi spiega.
<< Dovrei trasferirmi a Buenos Aires? >> Gli chiedo, mentre istintivamente mi accarezzo il ventre. Sì: l’idea è allettante, ma come faccio a dirlo a Massi?
<< Per un breve periodo sì. Alcune scene devono necessariamente essere girate là, altre possiamo girarle qui. Ti lascio il biglietto da visita della produzione e ci pensi, ok? >> Mi propone, allungandomi un biglietto che è quello della casa di produzione con sopra scritto il nome del regista e non il suo personale.
<< Va bene. Buona giornata. >> Lo saluto, riponendo il fogliettino nella borsetta.
<< A te. A presto. >> Mi saluta. Non appena si allontana Massimiliano e parte della sua famiglia si avvicinano.
<< Ma quello non è Parco Martinez? L’attore del provino a Buenos Aires? >> Mi domanda Massimiliano. Annuisco.
<< E cosa voleva? >> Mi domanda.
<< Nulla. Si trova qui per girare alcune scene con Pia Aredondo, la mia amica che è stata scelta per la serie, e ci siamo salutati. >> Spiego. Mi serve del tempo da sola con lui per dirgli della proposta avanzata da Paco.
<< Con la nausea come va? >> Mi domanda poi, dimenticandosi di Paco.
<< Insomma! Spero che ora che entro nel secondo trimestre le cose vadano meglio. >> Rispondo.
<< Certo che quello che è successo prima con la tua amica non è stato d’aiuto. Ti sei preoccupata, lo sai che non devi stressarti. >> Mi ricorda Massimiliano.
<< Ma chi era l’altra donna caduta in piscina? >> Mi domanda Clara, più interessata al pettegolezzo anziché a conversare con me, a quanto pare!
<< Helena Cruz Torres, la madre del ragazzo di cui è innamorata la mia amica. >> Spiego.
<< Chiedo al bar se possono prepararti una tisana? >> Mi chiede Massi. Annuisco.
<< Ti dispiace se poi ce ne andiamo? Polly oggi è irrequieto, a quanto pare! >> Gli domando. Ho lo stomaco in subbuglio!
<< No, tesoro. Giro di saluti e ce ne andiamo? >> Propone.
 
 
 
 
[Daniele]
Non mi aspettavo una domenica tranquilla, ma questa festa rischia di trasformarsi nell’ennesima cafonata con urla e magari un cazzotto. La zuffa in piscina l’abbiamo già avuta! I ragazzi continuano a comportarsi in modo strano evitandosi, la mia consuocera vorrei strozzarla, Marcella è di umore nero come la pece, e mancava all’appello Camilla che si mette ad urlare contro suo fratello e il mascellone. I tre si sono appartati e mi domando cosa stiano complottando!
<< Dai Marce, staranno parlando di lavoro. Dopo tutto c’è anche Guillermo con loro. >> Commenta Patrizia, mentre osserviamo il marito di Marcella intrattenersi con Guillermo e la figlia minore. Effettivamente, perché il cervello gli ha suggerito di accettare tale incarico? Per di più sapendo che mia sorella lo avrebbe saputo?
<< Voi non vedete quello che vedo io. Non cogliete la mimica del suo viso, il suo linguaggio corporeo! >> Osserva Marcella. Effettivamente lo si vede sorridere, ma spero non sia così cretino da flirtare con quella che potrebbe essere sua figlia dinanzi al padre di lei e a mia sorella!
<< Sono suoi clienti Marce, credo sia normale che sorrida e si comporti amabilmente. >> Commenta Bea che continua ad avere un buon rapporto con lui. Il discorso si esaurisce quando Russell congeda i due e viene verso di noi. Marcella si allontana e lui la segue. Mi guardo in giro nel tentativo di individuare uno dei miei duemila figli per scoprire cosa li rende così nervosi, ma sembrano tutti essersi dileguati nel nulla! L’unica che ci viene incontro è Giulia.
<< Scusate, ma noi ce ne andiamo, ho lo stomaco in subbuglio quest’oggi! >> Annuncia mia figlia.
<< Tesoro, ti sei fatta preparare qualcosa di caldo? Hai sgranocchiato dei crackers? >> Le consiglia mia moglie.
<< Sì mamma. Ho fatto entrambe le cose, ma Polly sembra non gradire questa festa! >> Ci spiega. È grande come un fagiolo e già subisce le tensioni del mondo esterno… Un altro nevrotico in famiglia ci mancava!
<< Va bene. Telefona verso sera per farci sapere come stai. Passate una buona serata! >> Li saluto. Prosegue la sfilata di saluti e la osservo con lo sguardo mentre si allontana con il suo fidanzato per completare il giro di saluti. Aggrotto le sopracciglia quando vedo Armando dal fono della sala che, con fare sospetto, mi fa cenno di raggiungerlo.
<< Scusatemi, torno subito. >> Mi congedo da mia sorella e mia moglie per raggiungere il mio consuocero, domandandomi cosa voglia! Mi invita a seguirlo e lo accontento, abbastanza spazientito. Aggrotto ancora una volta sopracciglia quando vedo che ad attenderci ci sono Nicola Mora e Camilla. Di questo passo mi riempirò di rughe prima del tempo a forza di aggrottare le sopracciglia!
<< Che succede? >> Domando abbastanza perplesso ma anche incuriosito, tuttavia preoccupato perché si sente odore di problemi lontano un miglio!
<< Cerchiamo di raggiungere un punto di accordo, Daniele. Cerchiamo di evitare che i ragazzi sappiano della Terramoda! >> Interviene Armando.
<< Non posso essere responsabile delle uscite e delle paranoie di Patrizia. Staremo tutti bene finché tua sorella si terrà a debita distanza da me, e non la farà indispettire! >> Protesto.
<< Non è proprio così, Daniele! Diciamo che in questi anni Camilla non è stata l’unica a lasciarsi andare a vecchie passioni, qualche settimana fa con quel bacio! >> Commenta Armando.
<< Patrizia sa di quell’episodio e sto per perdere definitivamente la pazienza. >> Li avviso. Ma dove vogliono arrivare? Camilla mi afferra per un braccio e mi trascina dinanzi ad una foto, scattata la sera di capodanno del 2001. I nostri sguardi si incrociano e deglutisco. Camilla mi rivolge un sorriso eloquente.
<< Come lo sapete? >> Domando loro. Ero convinto che nessuno ci avesse visti, perciò ho sepolto la questione per il bene di tutti!
<< Lo sappiamo. Poi ho visto questa donna nella foto, e sappiamo tutti di chi si tratta! Visto che è vestita come me, e pettinata come me, ho tirato le somme! >> Ne deduce. Scuoto la testa fingendo divertimento per le sue parole, per mascherare il fatto che ci ha azzeccato!
<< Ti stai dando troppa importanza, cara mia! >> La canzono.
<< Ricordo bene le cose che mi dicesti quella sera. E poi sei stato beccato a fare chissà cosa con una donna che è stata scambiata per me… tiro solo le somme! >> Esclama.
<< Ebbene questo sarebbe un ricatto? >> Domando, mettendo fine a questa pantomima. Veniamo al sodo.
<< Sì. Se solo uno dei ragazzi viene a sapere della Terramoda, tua moglie scoprirà che l’hai tradita con questa tizia che mi somiglia, con cui per di più fa shopping, pilates e chissà quali altre attività, poco dopo essere stato rifiutato da me! >> Mi minaccia. Contraggo i muscoli della mascella perché in questo momento non so se vorrei strozzarla, o darle una lezione di altro tipo, dato che si vanta così tanto di avermi respinto, 27 anni fa! Sono un essere vile perché tengo alla mia famiglia, in un certo senso amo mia moglie, ma l’ineluttabile realtà è che Camilla Mendoza ha da sempre avuto la capacità di risvegliare i miei sensi!
<< Bene. I nostri segreti ce li porteremo nella tomba! >> Accetto.
 
 
 
[Giulio]
Dopo aver salutato mia sorella e il suo futuro marito, sto raggiungendo la mia ragazza all’esterno con due drink per aggiungerci al tavolo di Diego e Isabella, anche se l’idea non mi fa impazzire, quando la vedo correre verso di me nella direzione opposta rispetto alla mia sorellastra e mio cognato.
<< Tutto bene, amore? >> Le domando. Mi ignora e corre verso i bagni, dopo avermi leggermente urtato. Il contenuto dei calici traballa macchiandomi la camicia. Appoggio i due calici dove capita e la raggiungo nel bagno. Sta piangendo disperata e tenta di frenare il pianto inondandosi il viso di acqua.
<< Piccola, che succede? >> Le domando preoccupato. Silvia mi abbraccia premendo il viso contro il mio petto all’altezza del cuore. La stringo a me lasciandola sfogare, anche se comincio a preoccuparmi!
<< Amore, riesci a calmarti e a dirmi cosa succede? Qualcuno ti ha fatto del male? >> Le domando. Annuisce.
<< CHI È QUEL BASTARDO?! >> Mi altero.
<< Lorenzo! >> Balbetta. Ora lo ammazzo! Faccio retro front ma Silvia mi trattiene.
<< TI HA INSIDIATA? MENTRE STA CON LA MIA SORELLASTRA?! >> Strillo.
<< Non è come pensi… >> Balbetta, tra gli singhiozzi, mentre il pianto inizia a cessare.
<< Ho sentito Isabella e Diego parlare… >> Introduce, dopo essersi soffiata il naso e aver respirato a fondo.
<< Quando stavo con Lorenzo, ad un certo punto l’ho lasciato perché avevo intuito che non volesse impegnarsi. Nello stesso periodo tu cominciavi a ronzarmi intorno, così gli ho fatto credere di essere interessata per farlo ingelosire. Lorenzo dopo quella volta ha cominciato ad interessarsi di più a me tanto da presentarmi ai suoi, così avevo pensato di aver raggiunto il mio scopo! >> Inizia a raccontarmi.
<< Invece? >> Le do l’imbeccata.
<< Invece non mi aveva presentata ai suoi per gelosia! Ma perché era preoccupato che ti spifferassi tutto! E Isabella lo sapeva! >> Mi spiega, per poi scoppiare a piangere all’ultima frase. Maledetti! Quei quattro si sono spinti ben oltre i guai professionali! Lascio andare la mia fidanzata e sto per imboccare la porta d’uscita, deciso a spaccare la faccia di quei due esseri indegni. Lorenzo è uno stronzo e il fratello gli ha retto il gioco! Meritano una lezione memorabile!
<< Fermo, amore! Una scenata qui e ora non mi sembra una buona idea. Non dobbiamo agire impulsivamente. L’azienda è già sulla bocca di tutti per via del video di Giulia e Diego, e a breve ne parleranno male per il flop della collezione, ed è strano che non sia già accaduto a questo evento! Non mi sembra il caso di gettare altra benzina sul fuoco con una rissa al centro della sala. >> Mi frena la mia ragazza.
<< Ma io devo spaccarli fa faccia per averti preso in giro! >> Protesto. Mi accarezza una guancia.
<< Ti ringrazio, amore. Però dobbiamo essere furbi. Presto sarai il nuovo presidente, e non credo tu voglia cominciare il tuo mandato venendo associato ad una rissa a questa festa. >> Mi fa notare la mia arguta ragazza. Le sorrido ritrovando la calma.
<< Hai ragione. Allora sarà il caso di andare via, perché potrei perdere le staffe. Salutiamo tutti velocemente e andiamo, va bene? >> Propongo. Annuisce.
 
 
[Russell]
Riesco a raggiungere mia moglie che si stacca dal gruppo per uscire a prendere una boccata d’aria.
<< Ti trovo bene! >> Commento. Marcella è sempre stata bellissima, con qualsiasi abito addosso!
<< Anch’io ti ho visto a tuo agio, poco fa! >> Commenta.
<< Il rapporto con Guillermo Marquez si rivelerà un’ottima occasione d’affari, lo sento. >> Commento. Quell’uomo ha molte conoscenze, e mi conviene approfittarne se voglio trapiantare la mia agenzia qui a Bogotà, dopo il trasferimento di Marcella e di mio figlio con quella che sarà sua moglie per allora!
<< Purché tu non commenta qualche imprudenza. Guillermo sarebbe capace di commettere qualche gesto estremo in quel caso. Viste quante ne ha passate di recente, sarebbe la goccia che farebbe traboccare un vaso già pieno! >> Commenta. La guardo perplessa.
<< Cosa intendi? >> Le domando.
<< Parlo di te che ti porti a letto sua figlia. >> Risponde fuori dai denti.
<< Marce, non penserai che abbia accettato il lavoro perché…. Non è che salti addosso ad ogni ragazza! >> Protesto. Ho commesso l’errore più grande della mia vita, sì, ma non sono un maniaco sessuale a caccia di venticinquenni!
<< Penso che è stato al quanto assurdo che tu abbia accettato di lavorare per una ragazzina, dopo tutto quello che è successo! >> Digrigna.
<< È solo lavoro. >> Preciso. Non deve farsi un’idea sbagliata!
<< È inopportuno. Soprattutto averlo accettato sapendo che lo avrei saputo, che ti avrei dovuto guardarti parlare con lei… >> Blatera. Sapere che è ancora gelosa di me mi fa piacere. Avviene tutto in una frazione di secondo: le tappo la bocca con un bacio, accarezzandole dolcemente le guance. Quello che spero possa diventare un bacio ricambiato si trasforma in un incubo quando Marcella si separa bruscamente da me e mi tira uno schiaffo. Rimango basito.
<< Non ci provare mai più! Se credevi che la mia fosse una scenata di gelosia, ti sei sbagliato, e di grosso anche! >> Si altera, prima di lasciarmi lì.
 
 
 
[Clara]
No: la notizia di queste nozze non l’ho presa affatto bene, È tutto affrettato, perché solo io lo penso? Tre mesi fa mio figlio ha fatto le valigie per venire qui e riconquistare la sua ex, ed invece ha finito col mettere incinta una perfetta estranea, ed ora la sposerà. Oltretutto Giulia non è certo il ritratto della brava ragazza! Sono preoccupata!
<< Sì, sorellina, ho sentito la nuova suocera di Giulia che ne parlava con il figlio. Che, a proposito, è un bel bocconcino! >> Sento dire dall’amica di Giulia di poco fa. Lei e altre due ragazze discutono accanto a me, mescolate alle persone accanto al buffet, senza accorgersi di me.
<< Io ve l’ho sempre detto che il tipo del video era Diego Mendoza. Quella sera è scomparso per diverso tempo. A dove si trovasse Giulia, invece, non ho fatto caso! >> Prosegue la tipa. Quindi il ragazzo nel video è Diego, il fidanzato di Isabella? E lei saprà che il suo ragazzo è protagonista di un video reso pubblico, dove fa sesso con sua sorella?
<< Quindi Paola Ribeiro è stata tradita dalla sua amica e dal suo fidanzato… Poverina. >> Commenta un’altra ragazza.
<< E non è tutto, ragazze. Ho sentito Paco Martinez parlare al telefono. Pare che abbiano proposto a Giulia un ruolo, dovrà trasferirsi a Buenos Aires. >> Racconta la prima ragazza alle altre due. Perciò è questo che quell’attore voleva da Giulia. Altro che un semplice saluto!<< Hai capito! Nonostante il male che ha inflitto alla sua mica, le cose le sembrano andare bene! >> Esclama la terza ragazza che era rimasta muta fino ad ora.
<< Bhe, mi sembra che lei e Paola siano ancora amiche. Anche Paola e Diego. Come si possa perdonare un tradimento non lo capisco! Io giuro che metterei sotto con l’auto Samuel se me lo trovassi davanti, sulle strisce pedonali! >> Commenta una delle ragazze. Mi allontano perché ho sentito abbastanza!
 
 
[Camilla Senior]
 E Daniele è sistemato. Spero di non dover più cercare di convincere i miei parenti che Daniele è un errore che non intendo ripetere! Anche perché finirei col diventare la sua amante e dovermi azzuffare con quell’oca della moglie… Passo! Ho un marito che devo riconquistare, e due figli di cui devo riguadagnarmi la fiducia! Questa scoperta fatta su quella sera a capodanno è una prova tangibile del fatto che Daniele non tiene a nessun’altro se non a sé stesso. Davvero non prova il minimo senso di colpa per aver tenuto segreto alla moglie l’ennesimo tradimento? Io ci sono passata ed è qualcosa che ti logora da dentro, invece lui sembra perfettamente tranquillo, dato che interagisce come se niente fosse con la sua famiglia e bacia sua moglie. Mi lancia uno sguardo indecifrabile quando si rende conto che lo sto osservando. Distolgo lo sguardo.
<< Potevi rispiarti certe allusioni alle “cose che ti ha detto quella sera”. >> Commenta Armando.
<< È un fattore importante di quella sera, Armando. Cercavo di porre l’accento sulla gravità delle sue azioni per convincerlo ad accettare il nostro accordo. Ti rendi conto cosa accadrebbe se Patrizia scoprisse che l’ha tradita con quella sua amica, somigliante a me come fisicità e che quella sera era acconciata come me, dopo che lo avevo rifiutato? >> Gli faccio notare.
<< Le cose che mi ha detto quella sera sono un aggravante importante. >> Aggiungo.
<< L’unica cosa che immagino è Patrizia che scava due tombe, una per te una per suo marito! >> Commenta.
<< Ad ogni modo potevate evitare di flirtare! >> Mi accusa.
<< Scusami?! Non flirtavo affatto! >> Protesto.
<< Invece sì Cami, ero lì! Cami, non fare niente di stupido! >> Mi ricorda.
<< Tipo diventare l’amante di un tizio che salta da una gonnella all’altra senza sensi di colpa? No, grazie, passo! >> Esclamo. Mi congedo da mio fratello e da questa discussione ridicola per raggiungere mio marito.
<< Ciao. >> Lo saluto, ponendomi accanto a lui al buffet del finger food.
<< Ciao. Tutto apposto con Nicola e tuo fratello? Vi ho notato discutere. >> Mi domanda. Effettivamente ci siamo fatti notare.
<< Sì. Lo sai che Armando ed io battibecchiamo per delle sciocchezze, a volte. >> Mento, anche se non proprio, dopo tutto è vero che abbiamo discusso! E’ troppo rischioso raccontare tutto a Kris… Potrebbe decidere di spifferare tutto a Patrizia, unicamente per fare torto a Daniele.
<< Bene, ci vediamo in giro! >> Cerca di congedarsi da me.
<< Hai scelto un bel completo per oggi. >> Mi complimento, nel tentativo di trattenerlo.
<< Ho scelto questo perché non lo indossavo da tempo. >> Mi spiega.
<< Me lo ricordo. Lo comprammo in Puglia, qualche mese dopo esserci stabiliti a Vienna. >> Rammento. Ricordo che alloggiamo in B&B, una delle ultime volte, dato che ben presto i B&B hanno ceduto il posto agli alberghi di lusso!
<< Davvero? Non lo ricordavo! Ora perdonami, vado a cercare i nostri figli per salutarli, e vado via. Buon proseguimento. >> Si congeda da me. Lo saluto di rimando.
 
 
[Clara]
 Riesco ad intercettare mio figlio prima che se ne vada. Sta aspettando Giulia vicino all’auto di quest’ultima, mentre lei sta salutando un paio di amiche.
<< Tesoro, dovrei parlarti, hai un minuto? >> Gli domando.
<< Sì, mamma. Giulia sta salutando le ultime amiche. Dimmi. >> M’invita. Sì: affrontare con lui l’argomento è la cosa giusta, è mio dovere di madre proteggerlo!
<< Tu sai che la ragazza di quel video che gira online è Giulia? >> Domando a bruciapelo a mio figlio.
<< Sì, mamma, è ovvio. Ma tu come lo hai saputo? >> Mi domanda.
<< E ti sta bene? Ha tradito la sua migliore amica, con Diego, facendosi riprendere alla loro festa di fidanzamento, ed è finita online… >> Gli faccio presente. Non riesco ad accettare che la stessa ragazza autrice di queste azioni diverrà sua moglie!
<< Giulia ha un passato pesante e ingombrante, e allora? Lei lo sa che l’ho superato! Giulia è cambiata molto e ci amiamo. E spero questa sia l’ultima volta che io debba riaperteti questa frase! Se vuoi posso volare fino a Padova per appenderti dei post-it per tutta la casa con su scritta tale frase! >> Ironizza.
<< Io cerco solo di proteggerti, tesoro. >> Gli faccio notare.
<< Non ho bisogno di protezione, ma di sostegno, perché sto per diventare genitore e non so nulla in materia. Ma non sembri intenzionata a darmi tale supporto. >> Constata con amarezza.
<< Sono solo preoccupata per il futuro. È che ti ho sempre immaginato accanto ad una ragazza diversa… Più semplice, più presente… E poi Giulia, qualora accettasse la proposta, partirà per Buenos Aires… >> Introduco. Dalla sua espressione ne deduco che mia impressione fosse esatta e che non sappia nulla.
<< Quel tale, l’attore, le ha fatto una proposta lavorativa. Non te lo ha detto? >> Gli domando, anche se conosco già la risposta.
<< A te chi lo ha detto? >> Mi domanda.
<< Ho sentito delle ragazze parlarne. Parlavano anche del video. >> Rispondo.
<< Del video? E hanno detto che quella era Giulia? Quali ragazze? >> Mi domanda sotto choc.
<< Le figlie del tizio che ha dato la festa. Sì, sanno che si tratta di Giulia e Diego. >> Ammetto.
<< E COME DIAMINE HANNO FATTO A SCOPRIRLO?! >> Tuona preoccupato.
<< Una di quelle ha sentito mentre parlavo con tuo fratello… >> Confesso.
<< Ma siete matti a parlare di questo in mezzo a tanta gente?! >> Mi redarguisce.
<< Ti prego amore, vorrei solo che ci pensassi bene prima di sposarla. Si può crescere un figlio anche senza essere sposati! >> Cerco di convincerlo. Per la gravidanza non si può fare niente, ma il matrimonio potrebbe anche attendere!
<< Mamma io non so più come dirtelo: amo Giulia! Da morire! Qualsiasi tuo tentativo di farla desistere a stare con me, o il contrario, come ad esempio ignorarla facendo gli occhi dolci ad Isabella, o correre a raccontarmi per prima della proposta di Martinez e gongolare perché non me ne ha ancora parlato, è destinato a fallire! Ora ti saluto, fai buon viaggio, non penso che domani mattina Giulia ed io verremo a salutarvi all’aeroporto! >> Sbotta, per poi salire in macchina e sgommare via. Si avvicina a Giulia e con un colpo di clacson richiama la sua attenzione affinché salga in macchina. Perché nessuno comprende i mi dubbi su quella ragazza?
 
 
[Paola]
Infilo le chiavi nella toppa della porta e la apro. Fatico a individuare l’interruttore della luce perché l’abitazione a cui sto accedendo non è la mia. Tante volte nel corso di queste settimane mi sono ritrovata a fantasticare su di me che entro qui dentro, ma quando lo facevo aprivo la porta con il mio mazzo di chiavi personali perché mi ero trasferita qui, e non perché trafugavo le chiavi dalla borsetta di mia madre. Inalo il suo olezzo che è dappertutto in questo loft. Avverto chiaramente le note del suo dopobarba che ho avuto il piacere di inalare durante i nostri baci spinti prima che il mondo mi crollasse sulle spalle con quella scoperta. Sarà perché sono masochista che salgo le scale arrivando alla sua camera da letto open-space sul soppalco. Mi porto le mani giunte al viso non trattenendo più le lacrime. Quante volte ho immaginato di risvegliarmi qui fra le sue braccia? Come si può essere travolti così da qualcuno? Ci sono ancora alcuni suoi vestiti sul letto, probabilmente mollati qui dopo aver preparato un bagaglio di fretta. Come in trance, inizio a ripiegare i vari maglioncini e t-shirt, aprendo i cassetti per capire dove va cosa. Inizio a riporre al proprio posto i vari indumenti quando una scatoletta di velluto blu attira la mia attenzione. Quando la prendo in mano noto un bigliettino sulla cui busta c’è scritto il mio nome. Non riesco a reprimere la voglia di aprirlo e ne leggo il contenuto: “buon compleanno piccola”. Mi tremano le mani e mi lascio andare ad un pianto liberatorio mentre apro la custodia: fatico a mettere a fuoco i due pendenti tempestati di diamanti celesti. Ha notato che mi piacciono gli orecchini pendenti! E poi il mio compleanno è in Agosto… Mi sento ancora peggio se penso che mi aveva già comprato un regalo! Con le mani che continuano a tremare ripongo tutto al suo posto. Mi darà questo regalo quando tornerà.
 
 
 
[Isabella]
Per una ragione o per l’altra, siamo riusciti per tutto il pomeriggio ad evitare mio padre, così impegnato com’era a chiacchierare con i suoi amici e altri uomini d’affari.
<< Sei Isabella Valencia, vero? >> Mi domanda una tizia che non conosco. Annuisco.
<< Lucrecia Soto Velasco! >> Si presenta. Afferro la sua mano e la stringo.
<< Molto piacere. >> Le rispondo.
<< Mi chiedevo se, a te e Diego, andasse si partecipare alla mia festa di compleanno. Sono appena tornata, ho studiato all’estero, quindi ho passato tanti compleanni fuori. Sarà una festa in grande! >> Ci invita, anche se non so chi sia.
<< Ne parlo con Diego, e ti faccio sapere? >> Rispondo per non declinare e passare per maleducata.
<< Fico! Allora ci scambiamo il follow? >> Mi domanda. Accetto indicando sotto quale nome può trovarmi su instagram. Penserà che venga da un altro pianeta, viste le poche foto che pubblico!
<< Trovi tutti i dettagli sulle mie IG. Aspetto che mi contatti, buona domenica tesoro. >> Mi saluta, un po’ invadentemente, visto che avvicina la sua guancia prima a destra e poi a sinistra.
<< Buona domenica a te. >> La saluto. E non porto ancora ufficialmente il cognome di mio padre… Cosa dovrò aspettarmi quando, anche per la legge dello stato, sarò Isabella Valencia? Riemergo dai miei pensieri quando noto Clara uscire dalla sala, ha l’aria preoccupata!
<< Clara, tutto apposto? >> Le domando.
<< Mi serviva un po’ di aria. >> Risponde.
<< Ti capisco. Con il tempo ci si abitua a questi eventi! >> La rassicuro.
<< Abbiamo parlato poco. Come va, cara? >> Mi domanda.
<< Bene. Ho una nuova famiglia, un fidanzato che mi ama, e sto per diventare zia. Va tutto bene! >> Elenco, non dimenticarmi di specificare che sua nuora è incinta.
<< E con Giulia vai d’accordo? Dev’essere choccante scoprire all’improvviso di avere una sorella. >> Mi domanda.
<< Per me no, dato che ero figlia unica. Anche Giulia l’ha presa bene. Per fortuna avevamo legato prima che lo scoprisse. >> Narro, evitando di citare le nostre divergenze prima di legare proprio grazie al suo test di gravidanza!   
<< Clara, mi sembri turbata! È ancora per il matrimonio? Giulia e Massi sono molto felici, sai? Non l’ho mai visto così felice Massi. >> Cerco di farle capire.
<< Isa, io te lo devo chiedere perché per me non si cancellano tanti anni di amicizia tra madre e figlia, solo perché mio figlio ha una nuova fidanzata! Tu sai che quelli del video... Sì, insomma... Sono Diego e Giulia! >> Esclama. Questa domanda non me l’aspettavo!
<< Sì, lo sapevo. >> Ammetto.
<< E ti va bene? Secondo te è tutto normale? Tua sorella prima ha tradito la sua amica, e ti sta bene che ci sia un loro video su internet? >> Mi domanda.
<< A parte che non sapevamo nulla della nostra parentela all’epoca. Anzi, io neanche conoscevo Diego. Diego e Giulia hanno commesso degli sbagli, ne commettono come tutti noi. Sì: per me è tutto superato in nome di qualcosa di più grande ovvero l’amore, dimostrato in diverse forme. Quello romantico con Diego e quello fraterno con Giulia. E poi la gente non conosce l’identità dei due del video. >> Le faccio notare.
<< Non è così… Ho sentito delle ragazze che ne parlavano. >> Mi rivela. Sbianco. Che venga resa nota l’identità di Diego e Giulia è l’ultima cosa che serve, specialmente visto il casino con la collezione!
<< Che ragazze? Da chi lo hanno saputo? >> Le domando. Me le indica.
<< Sono le sorelle Marquez. E da chi lo hanno saputo? >> Mi chiedo. Questa non ci voleva.
<< Mi dispiace, hanno sentito me e Marco che ne parlavamo. >> Mi confessa.
<< Clara, perché vi siete messi a parlare di questo proprio qui? >> Le domando. Non sapevo neanche se sapesse del video.
<< Io mi stavo sfogando con Marco! >> Cerca di giustificarsi. Che casino!
 
 
[Daniele]
Non penso di aver mai partecipato ad una festa più strana di questa: fra la rissa in piscina che ha coinvolto Helena Cruz Torres e Paola Ribeiro Solari, la mia consuocera che proprio non reggo, mia figlia con le sue nausee, Lorenzo e Roberta che si sono magicamente dileguati suscitando le domande di quel ricattatore e pure bugiardo di suo padre, Camilla, David, Michael e Cèsar che avranno a stento detto due parole in croce, al contrario di mia sorella Bea che mi ha fatto venire un cerchio alla testa con le sue chiacchiere con Alex e Olga riguardo alle nozze imminenti, l’improvvisata di mio cognato che ha fatto cambiare l’umore di Marcella, la seconda sparizione misteriosa ovvero quella di Giulio e Silvia… Mi scoppia la testa! Alzo gli occhi al cielo quanto, uscendo in compagnia delle mie sorelle di mia moglie, vediamo una delle amiche mantenute di mia moglie venirci incontro.
<< E ora che vuole questa? >> Domando sotto voce un attimo prima che ci venga incontro.
<< Daniele, non mi sembrava elegante prima affrontare la questione davanti a tutti, ma ora che siamo soli te lo devo chiedere! Cos’è successo con gli abiti della nuova collezione? >> Ci domanda. Sbatto ripetutamente le palpebre.
<< È un problema che stiamo cercando di risolvere. >> Improvviso. Farei la figura dello scemo se si accorgesse che non so di cosa stia parlando!
<< Mi fa piacere, e spero che mia cugina riceva il rimborso! >>> Esclama. Rimborso? Sto sudando!
<< Tua cugina a Barranquilla, vero? >> Le domanda Patty.
<< Esatto. Ha acquistato un abito il giorno dopo il lancio per il suo anniversario di nozze. Lei è fissata con la pulizia e non indossa niente che esca da un negozio e non sia prima stato lavato nella sua lavanderia di fiducia, neanche abiti di alta moda! Inutile che vi dica come ci è rimasta quando è andata a ritirarlo il giorno della festa, e si è resa conto che era diventato celeste pallido! Per fortuna ho desistito dall’acquisto! Allora sono curiosa di vedere i nuovi abiti. A presto! >> Ci saluta. La ricambiamo con poco entusiasmo per poi guardarci tutti vicendevolmente. Patrizia si porta una mano alla bocca.
<< Patty, ma tu non hai acquistato un paio di abiti? >> Le domanda Marcella. Io non riesco a proferire parola.
<< Sì, ma devo ancora ritirarli dalla tintoria! >> Ci informa.
<< Non stiamo rischiando la bancarotta, di nuovo, vero? Io ho prenotato un altro lifting facciale! >> Squittisce Mariabeatrice, peggiorando il mio mal di testa.
 
 
 
[Betty]
La prima cosa che faccio una volta rientrata e togliermi le scarpe con i tacchi e gettarle a casaccio sul pavimento. Imito mio marito sedendomi accanto a lui sul divano.
<< Il tuo amico non si è visto oggi. >> Osservo. Non che la cosa mi dispiaccia!
<< È a Los Angeles. Non voleva far partire sua nipote da sola, dopo le varie delusioni che ha attraversato di recente. >> Mi spiega.
<< Armando, tu sei certo di quello che avete fatto? >> Gli domando. Durante il tragitto verso casa mi ha narrato del ricatto morale rifilato a Daniele, per proteggere il segreto della Terramoda.
<< È un tentativo, amore mio. Daniele avrà qualcosa da perdere quanto noi, se solo darà motivo a Patrizia di dubitare di lui, spingendola così ad eseguire la sua minaccia. >> Mi spiega.
<< Per lo meno sappiamo che la donna di quella sera non è Camilla. >> Constato. Un pensiero in meno, anche se mio marito non è dello stesso avviso!
<< È una cosa positiva, no? >> Gli domano, non vedendolo troppo convinto.
<< Non sono convinto che “il problema Camilla” sia risolto, anzi… >> Si tormenta.
<< Armando, che dici? >> Gli domando al quanto preoccupata.
<< Tra quei due c’è tensione sessuale. Si avverte chiaramente! >> Esclama. Mi porto una mano alla fronte.
<< Ne sei certo? >> Gli domando.
<< Certissimo. Dovevi vederli uno accanto all’altra. Ho una pessima sensazione! >> Esclama.
<< Io ne ho una simile sui ragazzi… Secondo te cosa sarà successo di tanto grave? Roberta sembrava uno zombie, finché non si è dileguata con nostro figlio…. Ci hanno evitati per tutta la festa i gemelli e le loro fidanzate. Non che la mostrilla fosse più allegra! >> Ricordo.
<< È per scoprirlo che domani punterò la sveglia presto e andremo in Ecomoda. Tisana, che ne dici? >> Propone.
 
 
 
 
[Isabella]
Non appena varchiamo la porta d’ingresso, Diego scaraventa le chiavi della macchina sul divano, le quali rimbalzano e finiscono per terra. Il telecomando si apre in vari pezzi. Fa la stessa cosa con la giacca che scaraventa su una sedia. Non l’ho mai visto così fuori di sé!
<< NON CHIEDERMI DI INTERAGIRE CON LEI ALLE NOZZE DI GIULIA E MASSI! L’UNICA INTERAZIONE POSSIBILE POTREBBE ESSERE IO CHE LA SOFFOCO QUALORA ALLA FRASE DEL PRETE “CHI HA QUALCOSA DA DIRE PARLI O TACCIA PER SEMPRE” SI ALZASSE PER INTERVENIRE! >> Tuona.
<< Mi dispiace Diego. C’è qualcosa che possiamo fare a questo punto? >> Gli domando, accarezzandogli il petto.
<< Un biglietto sola andata per Marte! >> Ironizza, prima di abbracciarmi.
<< Domandi sarà una giornata infernale, vero? >> Gli domando, con amarezza.
<< No. Molto più che infernale. Mi sorprende che oggi nessuno abbia parlottato del disastro con gli abiti… Ma non è detto che domani i nostri genitori non lo scoprano! Sarà una lunga notte d’attesa! >> Osserva. Domani sarà una giornata dura e imprevedibile!
 
 
 
 
[Massimiliano]
 Giulia sembra abbastanza serena, perché dopo tutto mia madre non si è comportata in modo pessimo con lei ieri e oggi, nausee a parte, e mi dispiace doverla turbare dandole certe notizie!
<< Amore, c’è qualcosa di cui devo parlarti. >> Le introduco, afferrandola dolcemente per un polso. La faccio accomodare sulle mie ginocchia, sul divano.
<< È vero che Martinez ti ha proposto una parte? >> Le domando. Annuisce con il capo mesto.
<< Te ne avrei parlato, lo sai, vero? >> Mi domanda. Annuisco.
<< Lo so. Mia madre non era della stessa convinzione, ma non m’importa! >> Ironizzo.
<< È corsa lei ha dirtelo? Palla curva per me! Ha preso la palla al balzo per cercare di mettermi in cattiva luce! >> Ne deduce.
<< Ed io l’ho rimessa al suo posto, amore. Le ho detto che domani non andremo all’aeroporto! >> Le narro.
<< Ne sei certo, amore? Insieme a lei partiranno anche tuo padre, Marco… >> Tenta di convincermi.
<< Non è solo questo. Io non so come dirtelo, ma mia madre ha scoperto del video e ha sentito Adelina, Angelina e Manuela parlare di te e Diego. Sanno che siete voi. >> Le annuncio. Giulia sbianca. La conversazione viene interrotta dallo squillo del mio smartphone.
<< Isa, dimmi! >> Esordisco.
<< Scusa se ti disturbo. È successo un disastro… tua madre sa del video, e conosce l’identità dei protagonisti! Al circolo ne parlavano! >> Mi spiega.
<< Sì, lo so. Mia madre ed io abbiamo litigato di brutto. Tu come lo hai saputo? Te lo ha detto lei? >> Le domando chiarimenti.
<< Sì. È corsa subito a chiedermi se sapessi che quello del video fosse Diego. Massi, tua madre non accetta le nostre relazioni con Diego e con Giulia… Non che la mia debba accettarla, nel senso che non accetta che non stiamo più insieme io e te, che ci siamo rifatti delle vite, e non so cosa fare, soprattutto per aiutare mia sorella! >> Mi confida. Gli occhi di Giulia, che ascolta tutto benché non sia in viva voce, si velano di lacrime.
<< Giulia sa che non dipende da te, tranquilla. Io sono più avvilito di te. Ora vado, ci aggiorniamo domani mattina, ok? >> Taglio corto.
<< Ok. Buona serata. >> Ci augura.
<< Speriamo lo sia, altrettanto. Grazie per averci avvisati subito. >> Le auguro, prima di porre fine alla chiamata.
<< Amore? Tutto apposto? >> Le domando in ansia.
<< No! >> Esclama un attimo prima di correre al bagno coprendosi la bocca con la mano. Sento la porta del bagno sbattere.
<< Tesoro, cambio le coperte e metto il piumino peloso che ti piace tanto, e ti preparo qualcosa di caldo, ok? >> Le annuncio attraverso la porta, dal corridoio.
 
 
 
[Marcella]
Accediamo tutti e quattro alla villa avvolti da un silenzio tombale. Questo cocktail ha sconvolto tutti quanti!
<< Mi serve un bagno caldo, e un cachet! >> Commenta mia cognata, mentre si libera del soprabito primaverile.
<< A me serve uno psicologo! >> Ironizza mio fratello.
<< A me un po’ di compagnia. Forse esco! >> Annuncia Bea. Scuotiamo tutti il capo rassegnati.
<< Scusate, io dovrei parlarvi. >> Annuncio, trattenendo tutti i miei parenti che si accingevamo per raggiungere le rispettive stanze.
<< Domani affronterò Russell per comunicargli che chiederò il divorzio. >> Vomito tutto d’un fiato. Nessuno sembra particolarmente sorpreso, tranne Bea!
<< Marce! >> Esclama dispiaciuta. Una lacrima sfugge al mio controllo e la raccolgo con il dito.
<< Ne sei sicura? >> Mi domanda mio fratello.
<< Se provassi più niente per lui non staresti piangendo. >> Osserva mia cognata, accarezzandomi una spalla.
<< Sì. Sicurissima. Prima al circolo avrei voluto sotterrarmi mentre lo vedevo chiacchierare amabilmente con Adelina Marquez, con la quale passerà tanto tempo per lavoro. E nella mia testa mi continuavo a chiedere se con Kelly non sia cominciata nello stesso modo! Ma vi pare possibile che, dopo tutto quello che è successo, abbia accettato quella ragazzina come cliente? E che si sia messo a conversare con lei dinanzi a me? >> Mi lamento. Questo dimostra l’impegno che ci sta mettendo nel cambiare! Non mi abbasserò chiedendogli di rinunciare a quella cliente, no! Ad ogni azione corrisponde una reazione e se lui non è stato in grado di pensare che non era il caso di accettare quel lavoro, io mi comporterò di conseguenza.
<< Effettivamente! >> Conviene mio fratello.
<< Non posso accettare che la persona che discute e sorride amabilmente ad ogni giovane donna ai vari party sia associata alla figura di mio marito. Non farò la figura della zimbella! >> Protesto. La tristezza per questa decisione cede il passo alla rabbia e al disprezzo che provo in questo momento verso quell’uomo!
<< Vero, Marce! Poteva evitare questo incarico e di discutere di affari con lei proprio a questo cocktail! >> Osserva mia cognata.
<< Se il suo era un mero tentativo di suscitare in me qualche reazione eccola: il divorzio. Anche se, probabilmente, non era la reazione che pensava che avrei avuto! >> Osservo, accettando il bicchiere della staffa offerto da mio fratello, il quale ha appena versato un aperitivo a tutte. Pensava davvero che avrei provato gelosia anziché rabbia visti i precedenti? Questa è la prova che di me in questi anni non ha capito niente!
 
 
 
[Giulia]
Bel modo di festeggiare il secondo mesiversario con Massi! Con tutta la potenza che posso, che non è tanta visto il mio corpo esile, i miei problemi di salute visto che sto perdendo peso a causa dell’iperemesi gravidica, busso alla porta della loro stanza.
<< Giulia! Vieni, entra. >> Mi accoglie mio suocero, sorpreso di vedermi lì. Richiude la porta alle sue spalle e mi accompagna nel salottino della camera dove sono tutti riuniti e nessuno con un’espressione così contenta in volto!
<< Noto che il processo alle streghe è già iniziato! >> Esclamo ironica. Mattia si porta una mano in viso imbarazzato.
<< Giulia… >> Tenta di intervenire la mia detestabile suocera.
<< GIULIA CHE? STA PER DIRE CHE NON SONO LA DONNA ADATTA A SUO FIGLIO? SI RISPARMI DI DARE ARIA ALLA BOCCA, GIA’ LO ABBIAMO CAPITO CHE LE STO SULLE PALLE! >> Esplodo, al culmine della mia pazienza. Ho sopportato tutto da lei: i suoi dubbi, la pessima reazione all’annuncio della gravidanza, che alla prima cena si sia interessata più ad Isabella che a me, che mi ignorasse… Ora basta! Mi chiamo Giulia Valencia Fernandez e non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno!
<< Non credi che i miei dubbi su di te siano legittimi? Non sei di certo la Madonna! >> Esclama quella senza peli sulla lingua. Lo ha detto sul serio?
<< Oh cazzo, lo ha detto davvero? >> Borbotta Marco verso sua sorella.
<< Sì. Lo ha detto sul serio caro cognatino, perché tua madre è una stronza di prima categoria, almeno quando io son sgualdrina per lei! >> Tuono. Restano tutti attoniti.
<< STRONZA?! Quando sarai madre lo capirai: certe volte bisogna fare la parte della stronza! >> Afferma.
<< Sa, sono contenta di averla conosciuta! In questo modo ho capito come non deve essere una madre! È “stronza”, cara signora, è riduttivo, visto che non appena ha saputo di quel video è corsa a preoccuparsi di Isabella! E a me non rivolge neanche un “come stai”! >> Ribatto.
<< Quindi il problema è Isabella? Ce l’hai tanto perché sono così affezionata a lei? >> Mi domanda.
<< No. Lo posso capire. E posso anche accettare che le starò sulle palle a vita, le assicuro che dormirò sonni tranquilli, e che saranno i pianti di nostro figlio a tenermi sveglia, non l’opinione che lei ha o non ha di me! >> Esplodo. Devo fermarmi e deglutire perché il pianto sta prendendo il sopravvento. << Ma il fatto che non faccia il minimo sforzo per tollerarmi ferisce Massimiliano, anche se lo maschera bene per non darmi pensieri, e vederlo soffrire sì che mi ferisce mortalmente! >> Concludo prima di imboccare l’uscita. Percorro senza fermare i piedi e il pianto il percorso che mi separa dalla hall dell’albergo, dove vi trovo il mio futuro marito che trae un sospiro di sollievo quando mi vede. Mi fiondo tra le sue braccia.
<< Giulia, cazzo, mi avevi promesso che non saresti sparita mai più! E che abbiamo la casa piccola e sei riuscita sgattaiolare via senza che me rendessi conto… E se andremo a vivere in un castello? Spero che questo bambino non prenda da te la passione per il gioco “nascondino”! >> Esclama, strappandomi un sorriso.
<< Come facevi a sapere dov’ero? >> Gli domando, con la testa nascosta nell’incavo del collo.
<< Intuito. Qualcosa mi suggerisce che non è stato un confronto civile! >> Ne deduce.
<< Le ho dato della stronza! >> Annuncio. Massimiliano reprime una risata. Mi separo da lui solo per osservare la sua espressione divertita.
<< Bhe, a mali estremi, estremi rimedi! >> Esclama.
<< Ma ho dato della stronza a tua madre! Potrei aver peggiorato le cose! >> Ipotizzo.
<< No. Non potevano andare peggio, semmai hai dato una svolta alle cose! >> Esclama.
 
 
[Marco]
Quella povera ragazza abbandona la stanza sbattendo la porta alle sue spalle. Papà si accomoda sul divano a scuote la testa.
<< Nessuno ha il coraggio di dirle niente? Allora lo faccio io: sei pazza o che? >> Domando a mia madre. So che è mia madre, ma quando ci vuole ci vuole!
<< Marco! >> Mi redarguisce mio padre.
<< Direi che di tensione ce n’è già troppa, non credi? >> Interviene mio cognato.
<< Davvero ti rivolgi così a tua madre? >> Mi domanda mamma con gli occhi lucidi.
<< Sì. Perché o lo sei davvero, oppure sei cieca! Hai ancora il coraggio di dire che quella ragazza non è innamorata di Massimiliano? Che non tiene a lui? O che è una persona cattiva d’animo? >> Le domando.
<< Non ho mai detto che non lo ama… >> Obietta.
<< No, ma poco ci mancava! Sarebbe stata la prossima frase quando e semmai ti saresti stancata di ripetere come un pappagallo che non è la ragazza adatta a Massi! >> Esclamo.
<< Dubbi legittimi, non pensi? È così diversa da Isabella. >> Constata.
<< Giuro che sbotto di brutto se ti sento ancora nominare la sua ex, per quanto cara sia quella ragazza! Hai tutta la notte per pensare a cosa fare, e ti consiglio si scusarti, con loro e con i Valencia. In caso contrario, non vedrai tuo figlio cullare per la prima volta il bimbo, e pronunciare il fatidico “sì”. Se domani mattina non ti sarai risvegliata con il giusto stato d’animo, giuro che resto qui a Bogotà! >> Esclamo prima uscire dalla stanza per dirigermi nella mia lasciando tutti sbigottiti. Rigorosamente sbattendo la porta.
 
 
 
 
[Mariapaola]
 È imbarazzante stare qui in questo ascensore insieme al mio ex marito.
<< Mi ha sorpreso che il tuo… Marcus, si sia fatto da parte! >> Interviene, rompendo il ghiaccio.
<< Sei tu il padre di Paola, lo ha ben presente. È giusto che affrontiamo questa cosa con lei noi due. >> Ribatto.
<< E tu sei sicura che si trovi qui? >> Mi domanda.
<< Così come sono sicura che quei due prima o poi si ricongiungeranno. La chiave di Gonzalo è sparita, era nella mia borsetta! L’avevo lasciata nel guardaroba. >> Spiego. Mio marito si rabbuia.
<< Scusa per la battuta. Mi è scappata! >> Mi rendo conto poi.
<< Fa nulla. Suppongo che debba abituarmi, no? >> Constata con amarezza.
<< Osvaldo, io ti ho amato veramente, non sei stato un tappabuchi per me! Hai risanato le ferite del mio cuore e mi hai regalato due splendidi gioielli, che continueremo a guidare e crescere insieme, e un nipotino pestifero e adorabile! >> Gli ricordo. Accenna una specie di sorriso prima che le porte dell’ascensore si aprano al piano.
<< Per fortuna che Paola non ha sottratto anche le doppie chiavi. >> Intervengo, mentre apro la porta. L’appartamento è buio e, quando accendo la luce, faccio cenno a Osvaldo che la borsetta e il soprabito di Paola sono appoggiate su una poltrona. Saliamo le scale e la vediamo raggomitolata nel letto di Gonzalo: si è addormentata stringendo a sé quella che sembra una sua camicia. Quando stava con Diego l’ho vista sbraitare e lamentarsi, ma non l’ho mai vista piangere e disperarsi come oggi!
<< Tesoro? >> La chiamo, scuotendola leggermente. Apre gli occhi di botto per poi sbattere le palpebre e stropicciarsi gli occhi.
<< Mi sono addormentata. >> Ne deduce.
<< Ti va di parlarne? >> Le domanda Osvaldo, mentre Paola si mette seduta sul letto.
<< Parlare di cosa? Che ho rovinato tutto? >> Risponde mestamente.
<< Tu? È stato lui a macchinare quel piano con Maria… >> Obbietta suo padre.
<< Gonzalo ha scoperto che sono andata a letto con Ferdinando. >> Ci confida, con un certo imbarazzo. Osvaldo chiude gli occhi e conta fino a 10 prima di sbottare!
<< Aspetto la predica papà, me la merito! Volevo ferirlo, immagino, e direi che ho raggiunto il mio scopo! >> Ironizza.
<< Tesoro mio, vedrai che prima o poi vi perdonerete a vicenda. >> Cerco di rincuorarla.
<< Vorrei avere il tuo ottimismo, mamma! Mi portate a casa? >> Ci domanda.
 
 
[Giulia]
 Massimiliano questa mattina è una corda di violino, e non è difficile intuirne il motivo! Si alza e torna a sedere al tavolo, ogni volta dimenticando quando il succo, quando il cucchiaino…
<< Guarda che se vuoi andare all’aeroporto non mi offendo, davvero! >> Intervengo.
<< No. Mi sono schierato dalla tua parte, com’è giusto che sia, e se ci andassi sarebbe come dare soddisfazione a mia madre! >> Risponde, prima di venire interrotti dal suono del campanello, prima di scambiarci un’occhiata e alzarci. Apriamo la porta insieme e rimaniamo abbastanza sorpresi. Sua madre si erge in piedi sull’ultimo gradino mentre il resto della famiglia aspetta vicino al taxi.
<< Buongiorno. >> Saluta Clara.
<< Buongiorno. >> Ricambiamo. Se è venuta qui per litigare, le tiro in faccia la torta con la crema chantilly che stamattina Massi ha acquistato al panificio qua vicino!
<< Probabilmente non mi crederete, ma sono qui per porvi le mie scuse. Non potevo ripartire senza chiarire le cose. >> Introduce. Ci mancano solo i ceci in questo quadretto!
<< Accomodati, ho appena fatto il caffè. >> La invita Massi, richiudendo poi la porta alle sue spalle.
<< Giulia, vorrei che sapessi che non ce l’avrò mai con te perché mi hai dato della stronza, me lo sono meritato! >> Interviene.
<< Clara: conosco a sufficienza i motivi per cui ce l’hai tanto con me. >> Ribatto.
<< Vorrei che vi metteste nei miei panni. Hai attraversato l’oceano per riconquistare la ex fidanzata che conoscevamo a cui avevi chiesto di sposarti, e scopro che aspetti un bambino da una ragazza che non conosco e scopro certe cose su di lei… Ma Giulia ha ragione, l’ho giudicata in base a questi avvenimenti ed è sbagliato. Ti chiedo scusa. >> Risponde.
<< Il problema è che lei è arrivata qua già prevenuta verso di me, prima di scoprire del video. E questo non ha agevolato la conoscenza tra di noi. >> Obietto.
<< Ti chiedo scusa. Spero che in futuro potremmo recuperare, magari alle nozze di Mattia e Sara. La distanza geografica magari mi permetterà di pensare ai miei errori, e di accettare che il futuro di Massimiliano non è con chi avevo sempre immaginato. >> Ribatte.
<< Mamma… Io ho amato Isabella, tanto, ma è stato un amore fra ragazzi! Non era destinato a diventare un sodalizio. Giulia invece mi è entrata prepotentemente dentro e ha scosso il mio cuore, la mia personalità… è come se dento di me mancasse un tassello, ed è stata Giulia e posizionarlo nel buco vuoto, completandomi! >> Espone Massi, accarezzando le guance della madre. No, non è possibile vivere costantemente con le lacrime agli occhi e la testa china nel water!
<< Cercherò di tenerlo a mente, questo tuo sorriso quando parli di Giulia. >> Risponde lei. Alleluia! Devo annotarmelo: quando mia suocera supera il limite metterla al suo posto dandole della stronza! Madre e figlio si abbracciano e timidamente poi facciamo altrettanto anche io e lei.
<< Mi piacerebbe andare con voi alla villa dei tuoi genitori, per scusarmi anche con loro. >> Propone Clara. Papà sarà felice di questa visita mattutina non annunciata!
 
 
[Mariabeatrice]
Mi guardo in giro in cerca della salma, della corona di fiori, del carro funebre… No, non siamo ad un funerale, anche se dalle facce dei miei fratelli e di mia cognata parrebbe il contrario!
<< Dopo la visita in azienda andiamo a pranzo al circolo? >> Propongo, per rompere questo silenzio noioso!
<< Sì. Bella idea. Ho solo una domanda da porti Bea: cosa diamine c’è da festeggiare? Il fiasco della collezione, il fatto che stasera annuncerò al telegiornale delle 20 le mie dimissioni, o la consuocera che mi è capitata?! >> Sbotta Danielino. Nervoso già di prima mattina!
<< Non mi sembra il caso, Bea. >> Risponde sotto voce Marcella.
<< Volevo solo tirarvi un po’ su il morale! >> Protesto risentita.
<< Lo sappiamo, tesoro. Ma non è il caso! Oggi si prospetta una giornata nera. >> Mi risponde Patrizia.
<< L’unica cosa che ingioierò sarà nervoso, me lo sento! >> Esclama Daniele, prima di sbuffare quando sente il campanello suonare. Ma quando impareranno che Danielino detesta gli ospiti inattesi, specialmente a colazione?
<< Buongiorno. >> Sentiamo dire da Rhonda.
<< Buongiorno, Rhonda. >> Sentiamo coralmente da parte di Giulia e Massimiliano. Ci alziamo. Mia nipote e il suo compagno fanno il loro ingresso in sala da pranzo seguiti dalla famiglia di lui. Non voglio dover portare le arance in carcere a mio fratello, a Natale! Tutti salutano tutti con un semplice augurio di buongiorno anche se per mio fratello evidentemente non lo è.
 << Noi tra un paio d’ore abbiamo il volo di ritorno, ma ci tenevo a scusarmi con voi personalmente, prima di ripartire lasciando i rapporti così tesi. Sono stata pessima con vostra figlia, senza concederle alcuna chance. Proverò ad essere meno prevenuta, durante le future chiamare e videochat. >> Interviene Clara. Bhe, è stata carina!
<< Per lo meno non ha giurato. >> Borbotta Daniele verso sua moglie.
<< Grazie per le sue scuse, sono ben accette, vero Daniele? >> Interviene Patrizia.
<< Sì. Per il bene dei ragazzi spero si possa imparare a convivere civilmente, per poter passare insieme la nascita di questo nipotino, le nozze e il Natale sereni. >> Risponde Daniele. Giulia abbraccia il suo papà provocando tenerezza in tutti noi.
<< Fate buon viaggio e spero di rivedervi, magari per le vacanze estive. >> Fa da apri coda Marcella, salutando tutti con una stretta di mano. Anche Danielino compie tale sforzo! Dopo altri formali saluti la famiglia Zanonato e Giulia abbandonano la villa.
<< È stata carina a voler passare per scusarsi. E ho visto Giulietta più serena di ieri, no? >> Intervengo.
<< Sì. Ma non è la protagonista della celebre tragedia! >> Esclama Danielino. Aggrotto le sopracciglia.
<< Non starai per chiedere “in che senso”, spero! >> Mi anticipa Daniele, sgomento. Marcella scoppia a ridere mentre Patrizia si ammira le unghie. Il campanello suona nuovamente.
<< E che cavolo! È una processione? >> Brontola Daniele. Lo dicevo che stamattina si respira un clima funebre!
 
 
 
FINE CAPITOLO 90.
 
 
Lo so. Mi sto ancora asciugando le lacrime per la lettera di Gonzalo! È stato un capitolo bello tosto da scrivere, ma sono soddisfatta del risultato. Cosa ne pensate? Che mi dite del finale bomba con la decisione di Marcella? Chi saranno i secondi visitatori mattutini a villa Valencia?
(*) Volevo specificare che la frase “devo mettere in pausa la mia vita per capirla” l’ho gentilmente presa in prestito da Marco Mengoni (Tutti i miei ricordi). 
 
 
 
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Betty la fea / Vai alla pagina dell'autore: Mew_vale