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Autore: musa07    07/12/2022    3 recensioni
[IwaOi][XMas Fic]
"Hajime aveva trovato la sua personale maniera per far tacere Tooru e indurlo così a smetterla di dargli il tormento con le sue proposte senza senso, anche solo minacciandolo con lo sguardo.
Il solletico.
Ecco perché - in quel pomeriggio nevoso e freddissimo, nel quale il suo miglior amico lo stava tormentando senza tregua perché uscissero per andare in centro a mangiare il pollo fritto come da tradizione della Vigilia di Natale – ad Iwaizumi bastò semplicemente scrocchiarsi le dita delle mani dopo aver gettato il libro che stava leggendo sul tavolino accanto al divano sul quale era seduto, perché l’alzatore lasciasse le sue parole a mezz’aria[...]
E Tooru si limitò semplicemente ad agitare una mano davanti a sé, come se si stesse liberando da un insetto molesto e fastidioso.
- L’abbiamo sempre fatto anche tu ed io ogni anno. - proseguì imperterrito.
- Perché tu mi hai sempre obbligato. –
A dirla tutta ad Iwaizumi non era mai dispiaciuto, ovviamente[...]"
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Takeru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Proseguono le storie a tema natalizio.
Questa volta è uscita una IwaOi
che non avevo assolutamente previsto
ma, ehy: è la magia del Natale.

 

Enjoy

 

 

L’uomo teme quello che ha dentro ma è l’unico posto dove troverà tutto quello che serve

 

 

Hajime aveva trovato la sua personale maniera per far tacere Tooru e indurlo così a smetterla di dargli il tormento con le sue proposte senza senso, anche solo minacciandolo con lo sguardo.
Il solletico.
Ecco perché - in quel pomeriggio nevoso e freddissimo, nel quale il suo miglior amico lo stava tormentando senza tregua perché uscissero per andare in centro a mangiare il pollo fritto come da tradizione della Vigilia di Natale – ad Iwaizumi bastò semplicemente scrocchiarsi le dita delle mani dopo aver gettato il libro che stava leggendo sul tavolino accanto al divano sul quale era seduto, perché l’alzatore lasciasse le sue parole a mezz’aria.
Per un solo istante però perché nonostante Tooru sapesse che cosa significasse quello scrocchiarsi le dita, non si diede per vinto. Non si dava mai per vinto. Figurarsi in quel momento. Nel momento in cui aveva preso la decisione di dire, finalmente!, a quello che era sempre stato il suo miglior amico ciò che provava per lui. Arrivati in terza Liceo era anche ora, dato che Tooru era da un bel po' che si era reso conto di ciò che provava per Hajime.
- Shittykawa, quale tradizione esattamente? È una cosa che fanno le coppie questa. -
E Tooru si limitò semplicemente ad agitare una mano davanti a sé, come se si stesse liberando da un insetto molesto e fastidioso.
- L’abbiamo sempre fatto anche tu ed io ogni anno. - proseguì imperterrito.
- Perché tu mi hai sempre obbligato. –
A dirla tutta ad Iwaizumi non era mai dispiaciuto, ovviamente. Nonostante il suo cipiglio sempre apparentemente incazzato, sotto sotto era un vero e proprio cuore di panna. E, in quanto tale, non sfuggiva neppure lui all’atmosfera natalizia. Senza contare che, anche volendo, non ne poteva sfuggire dato che Tooru iniziava da metà Novembre a canticchiare canzoni natalizie e, molto poco democraticamente, ad addobbare anche la sua stanza.
Solo che quest’anno c’era qualcosa di particolare. Di diverso. Passare quella Vigilia come facevano di solito le coppie senza essere una coppia, ecco… gli pesava. Perché lui, con Tooru, avrebbe voluto essere davvero una coppia. Ne aveva preso consapevolezza con una naturalezza disarmante solo che ora… ora non sapeva che cosa fare. Ovvio, avrebbe voluto dirglielo - non era da lui non essere diretto e oltretutto presto o tardi Tooru si sarebbe reso conto che c’era qualcosa che non andava in lui, si conoscevano troppo bene, era difficile sfuggire dagli occhi attenti l’uno dell’altro – solo non sapeva bene quando.
Terribilmente confuso, desideroso di poter guadagnare dell’altro tempo per capire come dirglielo e, sopratutto, quale fosse il momento migliore, Hajime si alzò dal divano con fare minaccioso.
- Iwa-chan… oggi non vale il solletico è la Vigilia di Natale. - ci provò Tooru iniziando ad indietreggiare verso la sua via di fuga.
- Ma certo, proprio per questo! Proprio perché a Natale si fanno i regali, oggi avrai razione doppia. – lo minacciò ghignando, proseguendo ad avanzare verso di lui.
Trovando molto presto la parete dietro di sé, Tooru alzò le mani davanti in segno di resa, non abbandonando neanche in quel caso il suo proverbiale sorriso sfacciato e la sua faccia di bronzo.
Forse, dopotutto, sarebbe riuscito a far volgere in qualche modo le cose a suo favore. Forse...

Troppo immerso in questi pensieri si distrasse nel suo vano tentativo di fuga e Iwaizumi lo colse di sorpresa. Tooru incespicò sui suoi stessi piedi, finendo lungo disteso a terra e Hajime gli fu sopra con un balzo. Gli si mise a cavalcioni e iniziò la sua personale tortura.
- Iwa... ti prego… ti prego… sme… - ma non ce la fece mai a finir quella frase, tanto le risate gli si stavano soffocando in gola. Tanto più che l’altro non avrebbe mai accolto le sue suppliche.
Tooru, in preda a delle vere e proprie convulsioni, sgusciava come un’anguilla sotto il peso del corpo dell’altro, incredibilmente divertito da quella visione. Tanto che molto presto, inconsapevolmente, un sorriso gli impreziosì le labbra. Se ne avvide immediatamente Tooru di quel sorriso ma, per non peggiorare la sua già precaria situazione, decise saggiamente di ignorarlo, tentando ancora una volta la via della fuga. Ma Iwaizumi non gli diede tregua.
- Dove credi di andare? – lo minacciò divertito, recuperandolo per i fianchi mentre l’alzatore cercava di gattonare via, ed imprigionandolo nuovamente sotto di lui, sollevandogli il maglione – orrendamente natalizio - per andar meglio nella sua tortura. Inutile dire che sentire la pelle bollente di Tooru, i muscoli addominali tesi allo spasmo per lo sforzo, fu in grado di spiazzarlo per un secondo, perché quello sfiorarlo in quella maniera, quasi violandolo, gli procurò brividi elettrizzanti. Momento di distrazione che gli fu fatale perché Tooru pensò bene di tentar di difendersi, ripagandolo con la stessa moneta.
Ecco perché, nel giro di un secondo, a chiunque fosse passato in corridoio davanti a quella porta, sarebbe arrivate in orecchio le risate ansanti dei due.
- Basta, basta Iwa-chan, ti prego! – lo implorò per l’ennesima volta con le lacrime agli occhi e il fiato ansimante, portando lo sguardo su quello di Iwaizumi.
E fu allora…
Fu allora che gli occhi di Tooru incrociarono quelli verde scuro di Hajime e ci fu solo silenzio.
Una ciocca di capelli castani indisciplinata era sfuggita al controllo ed ora andava a solleticare la punta del naso del legittimo proprietario, che tentava inutilmente di scostarla da davanti al volto soffiandovi sopra. Facendo perno sulla mano libera che lo sorreggeva dal corpo di Tooru, ci pensò Hajime ad aiutarlo in quel compito, scostandogli la ciocca ribelle, in un contatto così intimo che diede i brividi ad entrambi. Continuavano a fissarsi negli occhi, in silenzio, in attimi che parevano durare un’eternità, tanto che il tempo sembrava essersi fermato.
Era come se si vedessero per la prima volta. Perché una cosa ora fu chiarissima ad entrambi. Non poteva nascondersi nulla. Erano in grado di comunicare in silenzio all’altro anche i propri sentimenti, anche senza volerlo.
E Tooru sapeva. Sapeva che Iwaizumi, anche se avesse voluto, non avrebbe mai fatto il primo passo.
Prendendo il coraggio che in campo, nella vita, dimostrava sempre sollevò una mano verso il volto dell’altro, ad accarezzarne la guancia.
Da quello avrebbe capito… Avrebbe capito se potersi permettere di andare avanti.
E gli occhi di Hajime che si socchiusero furono la risposta. Facendo perno sul gomito del braccio sinistro si sollevò quel tanto che bastava per permettere alla sua mano di scivolare lungo il viso del suo amato fino ad intrufolarsi tra i capelli neri, per poi poggiarsi lieve sulla nuca e far avvicinare così i loro volti.
Lanciandogli un’ultima occhiata, sperando che l’audacia non gli venisse meno in quel momento, Tooru avvicinò le labbra alle sue, non stupendosi di quante morbide e vellutate fossero.
Prima di legarsi in quel loro primo bacio, Hajime gli mormorò tre parole che valevano molto più del loro significato reale, ma avevano un valore intrinseco.
- Buon Natale Tooru. -
- Buon Natale, Iwa-chan. -

E poi ci fu, nuovamente, solo silenzio.

   
 
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