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Autore: VigilanzaCostante    08/12/2022    4 recensioni
A Marti.
Dolores Umbridge è la migliore docente di filosofia della Scuola Statale Helena Corvonero, ed è con questa assoluta convinzione che attraversa i corridoi dell'istituto vestita di rosa il giorno del suo compleanno.
Scuola!AU, Modern!AU
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alastor Moody, Altro personaggio, Argus Gazza, Dolores Umbridge
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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A Marti, che quest’anno ha realizzato il suo sogno di diventare professoressa di filosofia, e mi fa quasi venire voglia di tornare al liceo per essere sua alunna. Tanti auguri di buon compleanno.
 
 
Meditazioni ‘doloresiane’
 

I tacchetti della professoressa Umbridge risuonavano per il corridoio vuoto, come se nella Scuola Statale Helena Corvonero non ci fosse nessun’altra se non lei, il che pareva strano essendo un giorno feriale come tutti gli altri.
Non poteva di certo sapere che tutto il brusio era concentrato all’interno della sala insegnanti, dove una preoccupata Pomona Sprite - docente di scienze della terra - stava parlando proprio della temuta e intransigente insegnante di filosofia.
 
«Cosa potremmo mai regalarle per il compleanno? Non abbiamo tutta questa confidenza!».
«Suvvia, Pomona, quanto può essere difficile accontentare una donna così ossessionata dal colore rosa?», chiese il vicepreside Vitious. Il suo ruolo nel corpo docenti non era ben chiaro, dato che a volte si occupava del coro scolastico, e a volte – solo ogni tanto – lo si trovava a insegnare matematica ai ragazzi più giovani.
«Potremmo rubare una versione delle Meditazioni Metafisiche di Cartesio dalla biblioteca e spacciarla come nuova» propose svogliatamente Severus Piton, insegnante di chimica. Ma la proposta fu bocciata perchè, a quanto pare, l’unica copia presente nella biblioteca della scuola dell’opera filosofica di Descartes l’aveva comprata e portata personalmente proprio Dolores Umbridge.
Non riuscirono a mettersi d’accordo in tempo perchè furono interrotti da un concitato “Ehm ehm”, segnale dell’arrivo della festeggiata.
 
Dolores non si preoccupò molto degli auguri freddi e rapidi dei suoi colleghi, sicura che si comportassero in quel modo solo perchè lei era simbolo di ordine e disciplina, una figura da rispettare all’interno di quell’istituto, e da guardare con rispetto e compostezza. Certo, però, le avevano fatto anche piacere le lusinghe del bidello Argus Gazza, che con voce petulante l’aveva adulata prima di metterle in mano un cioccolatino tutto sciolto. Lo mangiò tutto d’un colpo prima dell’arrivo dei suoi studenti, che dovevano continuare a credere che stesse rispettando una dieta ferrea, e nascose con uno scatto repentino la carta stropicciata sotto la cattedra.
«Auguri, professoressa Umbridge» dissero in coro i suoi alunni di 3B quando furono tutti seduti. Dolores chiuse gli occhi e si beò, per un attimo, di quel suono simbolo di fedeltà, di ubbidienza, di nient’altro che puro ordine. Musica per le sue orecchie.
 
Finite le sue due ore di filosofia in 3B e l’ora di storia che svogliatamente aveva fatto in 1A, le toccava un’ora di supplenza nella classe peggiore dell’istituto, nell’ora più spiacevole che potesse capitare: quella successiva ad Alastor Moody, il suo rivale, il suo più acerrimo nemico, colui che pensava di essere il miglior professore di filosofia in circolazione.
«Auguri bamboluccia» le disse senza vergogna, di fronte ai suoi stessi alunni, minando alla sua autorità.
«Grazie, professor Moody. Ora vada, e mi lasci fare supplenza, la sua ora è finita».
«Ma come, non vuole vedere il mio regalo?» le chiese con un sorriso sghembo, che deformava ancora di più le cicatrici. Le porse un pacchetto color rosa pastello, con un bel fiocco fucsia. Sembrava avere la forma di un libro. La tentazione di aprirlo era tanta, e la preoccupazione non poca, ma non poteva di certo dimenticare il suo ruolo di docente solo perchè era un’ora di supplenza!
«Lo lasci qui, lo aprirò più tardi. Grazie, comunque, non doveva disturbarsi nelle sue condizioni» disse maligna accennando alla protesi alla gamba del collega.
«Bamboluccia, sono storpio, non incapace di vivere» e con questa risposta piccata e ruvida, la lasciò a continuare la sua ora di supplenza.
 
Arrivata a casa, finalmente, dopo aver ritrovato il corridoio nuovamente vuoto (stava iniziando ad avere il sospetto che i suoi colleghi la stessero evitando, e non rispettando), poté mettere finalmente mano sul suo regalo. Lo scartò con foga, dato che nessuno la stava osservando. Tastò la forma di un libro sotto i suoi polpastrelli tozzi e i suoi occhi famelici cercarono il titolo. Meditazioni Cartesiane, di Edmund Husserl.
Vergogna, ripudio, orrore! Come osava, quell’Alastor Moody, prendersi gioco di lei? Regalarle l’opera di un filosofo infimo, uno dei pochi che non poteva sopportare e che in classe accuratamente non citava? Colui che aveva insultato Cartesio, il suo amato Cartesio, tentando di riscrivere uno dei testi più fluidi, sensati e meglio scritti della storia della filosofia! Ma… ma Alastor Moody lo sapeva. Sapeva bene quanto amasse Cartesio, pur non avendone mai parlato, un amore da lui condiviso (d’altra parte, solo un paranoico come lui poteva dare così tanto credito ai dubbi cartesiani). Era forse un messaggio, un segnale?
Aprì la prima pagina del libro, un po’ per abitudine, un po’ per curiosità e ci trovò una dedica: Alla professoressa di filosofia più intransigente che abbia mai avuto il piacere di incontrare. Sperando di poter massacrare insieme quest’opera, un giorno, davanti a una tazza del tuo famoso the. Buon compleanno, Alastor.
 
E Dolores, per un attimo, si dimenticò ufficialmente della compostezza, dell’ordine e della disciplina, e si concesse la possibilità di arrossire.
 






 

Nda e disclaimer:
La ship Dolastor è nata e sopravvive grazie a Lady.Palma, la destinataria di questo regalo. In precedenza ha già scritto una Dolastor High School!AU: Anche i filosofi fanno brutti sogni, che vi invito a leggere perché è molto più bella e seria della mia.


 
   
 
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