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Autore: ladyzaphira    08/12/2022    1 recensioni
Dal primo capitolo:
“... E’ inchiostro” realizzò Sensei Garmadon, stupito “Sei una maestra dell’inchiostro”
Le labbra della ragazza si piegarono in un sorriso di conferma prima di offrire a Karlof il mantello che aveva portato con sé.
“Questo essere per Karlof?”
La ragazza annuì con entusiasmo.
Karlof prese l’indumento e se lo avvolse sulle spalle, emettendo un sospiro di sollievo nel momento in cui la lana lo schermò dall’aria fredda della notte “Oh, ora Karlof non ha più freddo!!” dichiarò sorridendo, il conflitto di poco prima apparentemente dimenticato.
“Karlof ringrazia”
***
Fanfiction crossover Ninjago/BATIM, ambientata a partire dall'inizio della quarta stagione ^^ e passato un po' dall'ultima volta che ho pubblicato qualcosa su EFP ed è la prima storia che scrivo su Ninjago, spero vi piaccia.
Genere: Angst, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jay, Lord Garmadon, Nuovo personaggio, Nya
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ok, forse avere Skylor come vicina di stanza sarebbe stato meno piacevole di quanto Kai si aspettasse.

“QUELLA LAMA E’ MIA!!”
Avevano appena avuto il tempo di vedersi sui rispettivi balconi e presentarsi quando la voce di Chen aveva preso a risuonare per tutta la struttura mediante l’uso di altoparlanti.

“Amici combattenti!!” aveva dichiarato, facendo sobbalzare tutti per la sorpresa “Nascoste nella mia umile dimora ci sono lame di Giada sufficienti per tutti i partecipanti tranne uno!! Quello che tornerà all'arena del palazzo a mani vuote avrà perso!! Il torneo inizia ADESSO!!”

Fu per puro caso, nell’atto di guardarsi intorno spaesati dall’annuncio, che entrambi si erano accorti della presenza di una lama di Giada incastrata innocentemente tra le tegole del tetto sopra di loro.


Skylor si era mossa per prima, saltando agilmente sul balcone del castano così da poterlo spingere a terra e guadagnare qualche prezioso secondo di vantaggio.

Gli occhi color ambra bruciavano di pura determinazione sotto la frangia rosso fuoco.

Fosse stato un altro momento Kai l’avrebbe trovato quasi sexy, tuttavia non si permise di perdere un solo istante a saltarle dietro.

Riuscì a raggiungerla e non ci volle molto prima che finissero in un incontro corpo a corpo su uno dei balconi superiori.

“Vattene, ti ho detto che quella è mia!!” sbottò la rossa, schiaffeggiandolo in faccia.

“Oof!! E chi l’ha detto che devo lasciartela?” replicò Kai, cercando di immobilizzarla.
Nell’enfasi del combattimento il ninja del fuoco non fece caso al modo in cui una delle mani di Skylor venne avvolta da un alone ambrato nel momento in cui entrò in contatto con la sua pelle.

La ragazza riuscì a distanziarlo e cercò di saltare sul balcone successivo, ma non fu abbastanza veloce poiché Kai riuscì ad afferrarla per la caviglia.

Tuttavia anche quella di Kai non si rivelò una buona mossa perché, fermandola in quel modo, a mezz’aria, rischiò quasi di farla cadere da un’altezza di ben quattro piani.

Era una fortuna che avesse una buona presa.

“Aiuto!!” guaì Skylor, impaurita quando si trovò improvvisamente a penzolare nel vuoto.

Kai rafforzò la stretta sulla sua caviglia e, istintivamente, nella paura che potesse cadere si accertò di farla oscillare verso il balcone successivo.
 

Lo slanciò fu abbastanza forte da portarla sul bordo del piano superiore, proprio vicino alla lama.

“Scusa, tamales bollente” ebbe quantomeno la decenza di scusarsi, per quanto il tono suonasse scherzoso “Sono certa che ne troverai un’altra, ci si vede all’arena” dopo di che si arrampicò verso la finestra più vicina per completare la sfida.

“Come no, grazie per la fiducia” borbottò Kai imbronciato.

“GRR, ARRIVA KARLOF!!” il rumoroso arrivo di Karlof nel cortile sottostante attirò la sua attenzione, dandogli un nuovo bersaglio …
… Oltre che l’occasione di pareggiare i conti.
 

***

Nel momento in cui Nora era riuscita a tranquillizzarsi abbastanza da poter riflettere in modo lucido sulla situazione, alla fine aveva concluso che non poteva fidarsi della parola di un ladro ricattatore come Clouse.

Se poi si teneva in considerazione il fatto che Chen avesse accuratamente evitato di rispondere alla domanda di Garmadon, era evidente che la migliore linea d’azione era cercare di rimanere nel torneo il più a lungo possibile.
O, quanto meno, il tempo sufficiente da permettere a Bendy di trovare il ritratto di papà.

Per tal motivo, seppur controvoglia, la ragazza si era subito alzata dal letto all’annuncio improvviso di Chen.

Seriamente, che problemi aveva quel tipo? Dare inizio al torneo così, di punto in bianco.

Il povero Bendy aveva avuto la sfortuna di trovarsi proprio davanti ad uno degli alto parlanti (sì, ce ne erano anche all’interno delle stanze) mentre giocava a restare in equilibrio su una delle travi del soffitto.
Gli occhi gli erano usciti fuori dalle orbite con un effetto scenico tipico di quei cartoni animati in stile “Tom e Jerry”.

Poi era caduto e, una volta rimessosi in piedi, sfoggiava un grosso cerotto bianco sulla testa.

Nora si cambiò a tempo di record, di certo gli altri concorrenti erano già partiti alla ricerca delle lame e poteva solo sperare che anche loro avessero perso qualche minuto per prepararsi a quella caccia alle uova inaspettata.

Mentre si vestiva l’occhio le cadde sullo scrittoio o, ancor meglio, sulle boccette d’inchiostro poste su di esso ed un’idea le venne in mente.

Determinata, Nora si avvicinò allo scrittoio.
Prese tutte boccette contenenti inchiostro nero, avrebbe potuto lavorare anche con quelle colorate ma l’inchiostro di quel tipo le risultava più impegnativo da controllare.
Una alla volta, versò tutto il contenuto delle boccette sul parquet fino a formare una piccola pozzanghera.

La superficie nera si increspò sotto l’ombra delle sue mani tese.

Bendy si avvicinò, osservando incuriosito il modo in cui l’inchiostro si sollevò in aria modellato dai movimenti delle mani di Nora.
 

Una figura nera a quattro zampe prese lentamente forma, accompagnata da un ringhio cupo.

 

***

L’euforia iniziale provata da Jay alla prospettiva di soggiornare in una suite era sciamata abbastanza rapidamente quando il Maestro della Natura aveva fatto irruzione nella sua stanza proprio mentre lui si stava godendo la vasca idromassaggio.
Col senno di poi, avrebbe dovuto aspettarselo conoscendo la sua fortuna.

Di sicuro gli altri non erano stati colti nel bel mezzo di un bagno.

“Uhg, questa stanza avrebbe proprio bisogno di un po' d’aria fresca” dichiarò Bolobo, squadrandolo con sufficienza “Fulmine, ti presento la Natura!!”

Fu quasi comico il modo in cui Jay riuscì a schivare il primo attacco di rampicanti scivolando sul bordo bagnato della jacuzzi da cui era frettolosamente uscito.
Afferrò di volata uno degli asciugamani blu che aveva preparato vicino alla vasca, avvolgendoselo alla bell’e meglio attorno alla vita “Di tutte le stanze in cui potevi andare dovevi proprio scegliere la mia?!”

Detto ciò, riuscì a colpirlo con una scarica elettrica a media potenza che lo scagliò a terra.

L’improvviso cambio d’espressione del Maestro elementare che, seppur sdraiato a terra, prese a sorridere spinse Jay a seguire il suo sguardo verso la plafoniera della stanza principale della suite.
Gli occhi blu elettrico sgranarono alla vista di una lama di giada nascosta proprio lì.

Roba da non credere, Chen era davvero stato così sadico da nascondere alcune delle lame nelle stanze personali dei maestri?

Ma non ebbe tempo di rimuginarci troppo sopra poiché Bolobo tornò all’attacco intrappolandolo dietro un muro di rampicanti.

“EHI!!” protestò Jay, cercando di farsi strada tra di essi.

Non poteva bruciarle con il suo fulmine senza rischiare di dare fuoco anche alla stanza quindi non aveva altra scelta che procedere a tentoni.

Inutile dire che quando riuscì ad uscirne fuori Bolobo aveva già preso la lama di giada.
Ebbe anche la faccia tosta di rivolgergli un sorrisetto compiaciuto prima di darsi alla fuga, ma non prima di averlo chiuso dentro con un’altra serie di rampicanti.

“La mia solito fortuna” sospirò il ninja blu.

Beh, se non altro ora avrebbe potuto vestirsi senza rischiare di essere strangolato.
 

***

L’atmosfera si era scaldata abbastanza in fretta.
Ben sei concorrenti, tra cui Lloyd, si stavano affrontando tutti nello stesso momento per la STESSA lama di giada in uno dei corridoi del palazzo e Cole non era esattamente nelle condizioni migliori per affrontare una zuffa.

“Ugh, non posso combattere con la pancia piena …” si lamentò difatti il ninja nero, sentendosi nauseato anche solo a guardarli.

Per di più, c’era già Lloyd che puntava a quella lama.

Cole si diede un’occhiata attorno mentre decideva da che parte provare a cercarne il suo premio e, neanche a farlo apposta, finì per adocchiarne una riposta dentro un vaso al piano di sotto.
“Oh, perfetto” commentò, avviandosi con una certa calma dal momento che nessun’altro concorrente sembrava averlo notato.

Peccato per lui però che la sua presenza non passò del tutto inosservata.

Difatti proprio il Maestro della Velocità, Griffin, lo aveva visto muoversi nella direzione opposta al combattimento, fatto che lo spinse a seguire il suo percorso con lo sguardo finché non vide anche lui la lama di giada.
Vedendo un’occasione, il velocista si sbarazzò dei due concorrenti che lo stavano placcando e scattò.
Una scia bianca delineò la sua corsa, che concluse afferrando la lama di giada appena un’istante prima che potesse prenderla Cole.
“Ahah!! Troppo lento pietruzza!!” schernì Griffin.

“Ehi, fermo …!!” protestò Cole.

Inutile dire che Griffin era già sparito.
 

Cole sospirò, rassegnandosi a dover cercare un’altra lama.

Per fortuna ne notò subito una, anche quella già contesa da altri tre maestri nella sala centrale del palazzo.

Avrebbe potuto provare a prendere quella.

Il Maestro della Terra si lanciò direttamente giù dal primo piano, provocando con il suo atterraggio un piccolo terremoto che fece perdere l’equilibrio a tutti gli avversari nelle vicinanze.
Ne seguì una colluttazione che, nonostante i crampi alla pancia, non ebbe troppi problemi a gestire.

“Scusate ragazzi” dichiarò Cole, sforzandosi di ignorare le proteste del suo stomaco “Ma quella è mia!!”

Tuttavia, di nuovo, non fece in tempo a prendere a raccogliere la lama da terra che questa cominciò a “fluttuare” misteriosamente.

Non ci voleva un genio per capire che un certo Maestro della Luce si era appena unito alla lotta, approfittando della sua invisibilità per sgattaiolare verso il suo premio indisturbato.

Ma il furbacchione non aveva tenuto conto della rapidità di pensiero di Cole.

Il moro diede un potente pugno ad una delle colonne e la vibrazione che ne scaturì fece cadere dal controsoffitto una nuvola di polvere proprio dove stava scappando il concorrente.

“Eccoti là” ghignò il ninja nero.

Il Maestro della Luce perse la presa sulla lama, la quale venne scagliata lontano dal vortice di Spinjitsu con cui Cole lo mise K.O.

Fece un paio di rotazioni nell’aria, pronta a cadere nella mano tesa di Cole.

Fu allora che un verso minaccioso, a metà tra l'abbaiare ed il ruggito riecheggiò nella sala ed una macchia nera balzò sopra la testa del ninja.

“Ma che diavolo …?!” l’esclamazione di Cole venne seguita dai sussulti spaventati di quei pochi altri concorrenti che erano ancora presenti.
“COS’E’ QUELLA COSA?!” strillò una ragazza dai lunghi capelli viola, Camille, la Maestra della Forma, indietreggiando.

La “Cosa” si era rivelata essere una specie di grosso coyote nero dall’aspetto malnutrito, scarno e gocciolante di …
“… Ma … quello è … inchiostro?!” balbettò il maestro della Mente.
Macchie nere sporcavano il pavimento segnando il passaggio della creatura, il cui intero corpo sembrava proprio essere composto da quel liquido nero.

Gli unici cenni di colore erano il giallo bruciante degli occhi, lo scintillio bianco delle fauci e il verde dalla Lama di Giada rubata a Cole che giaceva tra quest’ultime.

“Deve averlo mandato LEI” sibilò Camille, la paura in parte sostituita dall’indignazione “Anziché combattere lei stessa ha preferito mandare un mostriciattolo a farlo per lei, codarda”
Il coyote d’inchiostro ringhiò un’ultima volta minaccioso prima di scappare via dalla sala, lasciando il ninja ed i suoi tre avversari a bocca asciutta.
 

***

Una sana inquietudine montò nel petto di Jay quando, dopo essere riuscito ad uscire dalla sua stanza superando i rampicanti di Bolobo, venne accolto dalla vista di un corridoio mezzo distrutto.
Segni d’artigli sfiguravano muri e pavimenti, insieme a tende strappate e diversi mobili distrutti o rovesciati.
Jay sperò con tutto il cuore che quelli fossero semplicemente i segni di un combattimento un po' movimentato tra maestri e non un qualche strano, grosso e spaventoso animaletto domestico di Chen.

Il torneo era già abbastanza pericoloso così com’era.

Camminò con cautela, in cerca di una lama di cui potersi appropriare e tenendosi pronto a lanciare un fulmine in caso di attacco.
Non poté fare a meno si sentirsi come Belle quando si era introdotta nell’ala Ovest del castello della Bestia, di certo il livello di tensione era lo stesso.
Alcune delle lampade sui tavolini erano state rovesciate a terra, provocando una parziale oscurità nell’ambiente a causa dello sfarfallio morente delle lampadine e piume provenienti da cuscini strappati fluttuavano ancora nell’aria come se tutto quel macello fosse accaduto da poco.

“Sperò che Chen non decida di indebitare i danni a noi” scherzò tra sé e sé, nel tentativo di tirarsi su di morale.

Camminò per un po', non incrociando nessuno dei suoi amici o degli altri partecipanti il che cominciava ad essere preoccupante.
Possibile che avessero tutti già trovato le proprie Lame di Giada?

Sarebbe stato il primo eliminato?

Prima che potesse lasciarsi andare all’isteria un rumore di passi attirò la sua attenzione spingendolo a guardare vicino ad una delle rampe di scale che portavano ai piani superiori del palazzo.

Una figura familiare stava curiosando dietro ad una delle poltroncine decorative.
 

“Oh, Leonora?


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