Ok, forse avere Skylor come vicina di stanza sarebbe stato meno piacevole di quanto Kai si aspettasse.
“Amici combattenti!!” aveva dichiarato, facendo sobbalzare tutti per la sorpresa “Nascoste nella mia umile dimora ci sono lame di Giada sufficienti per tutti i partecipanti tranne uno!! Quello che tornerà all'arena del palazzo a mani vuote avrà perso!! Il torneo inizia ADESSO!!”
Skylor si era mossa per prima, saltando agilmente sul balcone del castano così da poterlo spingere a terra e guadagnare qualche prezioso secondo di vantaggio.
Gli occhi color ambra bruciavano di pura determinazione sotto la frangia rosso fuoco.
Fosse stato un altro momento Kai l’avrebbe trovato quasi sexy, tuttavia non si permise di perdere un solo istante a saltarle dietro.
“Vattene, ti ho detto che quella è mia!!” sbottò la rossa, schiaffeggiandolo in faccia.
“Oof!! E chi l’ha detto che devo lasciartela?” replicò Kai, cercando di immobilizzarla.
La ragazza riuscì a distanziarlo e cercò di saltare sul balcone successivo, ma non fu abbastanza veloce poiché Kai riuscì ad afferrarla per la caviglia.
Tuttavia anche quella di Kai non si rivelò una buona mossa perché, fermandola in quel modo, a mezz’aria, rischiò quasi di farla cadere da un’altezza di ben quattro piani.
Era una fortuna che avesse una buona presa.
“Aiuto!!” guaì Skylor, impaurita quando si trovò improvvisamente a penzolare nel vuoto.
Lo slanciò fu abbastanza forte da portarla sul bordo del piano superiore, proprio vicino alla lama.
“Scusa, tamales bollente” ebbe quantomeno la decenza di scusarsi, per quanto il tono suonasse scherzoso “Sono certa che ne troverai un’altra, ci si vede all’arena” dopo di che si arrampicò verso la finestra più vicina per completare la sfida.
“GRR, ARRIVA KARLOF!!” il rumoroso arrivo di Karlof nel cortile sottostante attirò la sua attenzione, dandogli un nuovo bersaglio …
***
Se poi si teneva in considerazione il fatto che Chen avesse accuratamente evitato di rispondere alla domanda di Garmadon, era evidente che la migliore linea d’azione era cercare di rimanere nel torneo il più a lungo possibile.
O, quanto meno, il tempo sufficiente da permettere a Bendy di trovare il ritratto di papà.
Per tal motivo, seppur controvoglia, la ragazza si era subito alzata dal letto all’annuncio improvviso di Chen.
Seriamente, che problemi aveva quel tipo? Dare inizio al torneo così, di punto in bianco.
Gli occhi gli erano usciti fuori dalle orbite con un effetto scenico tipico di quei cartoni animati in stile “Tom e Jerry”.
Poi era caduto e, una volta rimessosi in piedi, sfoggiava un grosso cerotto bianco sulla testa.
Nora si cambiò a tempo di record, di certo gli altri concorrenti erano già partiti alla ricerca delle lame e poteva solo sperare che anche loro avessero perso qualche minuto per prepararsi a quella caccia alle uova inaspettata.
Mentre si vestiva l’occhio le cadde sullo scrittoio o, ancor meglio, sulle boccette d’inchiostro poste su di esso ed un’idea le venne in mente.
Determinata, Nora si avvicinò allo scrittoio.
Una alla volta, versò tutto il contenuto delle boccette sul parquet fino a formare una piccola pozzanghera.
La superficie nera si increspò sotto l’ombra delle sue mani tese.
Bendy si avvicinò, osservando incuriosito il modo in cui l’inchiostro si sollevò in aria modellato dai movimenti delle mani di Nora.
Una figura nera a quattro zampe prese lentamente forma, accompagnata da un ringhio cupo.
***
Col senno di poi, avrebbe dovuto aspettarselo conoscendo la sua fortuna.
Di sicuro gli altri non erano stati colti nel bel mezzo di un bagno.
“Uhg, questa stanza avrebbe proprio bisogno di un po' d’aria fresca” dichiarò Bolobo, squadrandolo con sufficienza “Fulmine, ti presento la Natura!!”
Fu quasi comico il modo in cui Jay riuscì a schivare il primo attacco di rampicanti scivolando sul bordo bagnato della jacuzzi da cui era frettolosamente uscito.
Afferrò di volata uno degli asciugamani blu che aveva preparato vicino alla vasca, avvolgendoselo alla bell’e meglio attorno alla vita “Di tutte le stanze in cui potevi andare dovevi proprio scegliere la mia?!”
Detto ciò, riuscì a colpirlo con una scarica elettrica a media potenza che lo scagliò a terra.
Roba da non credere, Chen era davvero stato così sadico da nascondere alcune delle lame nelle stanze personali dei maestri?
Ma non ebbe tempo di rimuginarci troppo sopra poiché Bolobo tornò all’attacco intrappolandolo dietro un muro di rampicanti.
“EHI!!” protestò Jay, cercando di farsi strada tra di essi.
Non poteva bruciarle con il suo fulmine senza rischiare di dare fuoco anche alla stanza quindi non aveva altra scelta che procedere a tentoni.
“La mia solito fortuna” sospirò il ninja blu.
Beh, se non altro ora avrebbe potuto vestirsi senza rischiare di essere strangolato.
***
“Ugh, non posso combattere con la pancia piena …” si lamentò difatti il ninja nero, sentendosi nauseato anche solo a guardarli.
Cole si diede un’occhiata attorno mentre decideva da che parte provare a cercarne il suo premio e, neanche a farlo apposta, finì per adocchiarne una riposta dentro un vaso al piano di sotto.
“Oh, perfetto” commentò, avviandosi con una certa calma dal momento che nessun’altro concorrente sembrava averlo notato.
Peccato per lui però che la sua presenza non passò del tutto inosservata.
Difatti proprio il Maestro della Velocità, Griffin, lo aveva visto muoversi nella direzione opposta al combattimento, fatto che lo spinse a seguire il suo percorso con lo sguardo finché non vide anche lui la lama di giada.
Vedendo un’occasione, il velocista si sbarazzò dei due concorrenti che lo stavano placcando e scattò.
“Ahah!! Troppo lento pietruzza!!” schernì Griffin.
“Ehi, fermo …!!” protestò Cole.
Inutile dire che Griffin era già sparito.
Cole sospirò, rassegnandosi a dover cercare un’altra lama.
Per fortuna ne notò subito una, anche quella già contesa da altri tre maestri nella sala centrale del palazzo.
Il Maestro della Terra si lanciò direttamente giù dal primo piano, provocando con il suo atterraggio un piccolo terremoto che fece perdere l’equilibrio a tutti gli avversari nelle vicinanze.
Ne seguì una colluttazione che, nonostante i crampi alla pancia, non ebbe troppi problemi a gestire.
“Scusate ragazzi” dichiarò Cole, sforzandosi di ignorare le proteste del suo stomaco “Ma quella è mia!!”
Tuttavia, di nuovo, non fece in tempo a prendere a raccogliere la lama da terra che questa cominciò a “fluttuare” misteriosamente.
Non ci voleva un genio per capire che un certo Maestro della Luce si era appena unito alla lotta, approfittando della sua invisibilità per sgattaiolare verso il suo premio indisturbato.
Ma il furbacchione non aveva tenuto conto della rapidità di pensiero di Cole.
“Eccoti là” ghignò il ninja nero.
Il Maestro della Luce perse la presa sulla lama, la quale venne scagliata lontano dal vortice di Spinjitsu con cui Cole lo mise K.O.
Fece un paio di rotazioni nell’aria, pronta a cadere nella mano tesa di Cole.
“Ma che diavolo …?!” l’esclamazione di Cole venne seguita dai sussulti spaventati di quei pochi altri concorrenti che erano ancora presenti.
La “Cosa” si era rivelata essere una specie di grosso coyote nero dall’aspetto malnutrito, scarno e gocciolante di …
“… Ma … quello è … inchiostro?!” balbettò il maestro della Mente.
Macchie nere sporcavano il pavimento segnando il passaggio della creatura, il cui intero corpo sembrava proprio essere composto da quel liquido nero.
Gli unici cenni di colore erano il giallo bruciante degli occhi, lo scintillio bianco delle fauci e il verde dalla Lama di Giada rubata a Cole che giaceva tra quest’ultime.
“Deve averlo mandato LEI” sibilò Camille, la paura in parte sostituita dall’indignazione “Anziché combattere lei stessa ha preferito mandare un mostriciattolo a farlo per lei, codarda”
***
Segni d’artigli sfiguravano muri e pavimenti, insieme a tende strappate e diversi mobili distrutti o rovesciati.
Il torneo era già abbastanza pericoloso così com’era.
Camminò con cautela, in cerca di una lama di cui potersi appropriare e tenendosi pronto a lanciare un fulmine in caso di attacco.
Alcune delle lampade sui tavolini erano state rovesciate a terra, provocando una parziale oscurità nell’ambiente a causa dello sfarfallio morente delle lampadine e piume provenienti da cuscini strappati fluttuavano ancora nell’aria come se tutto quel macello fosse accaduto da poco.
“Sperò che Chen non decida di indebitare i danni a noi” scherzò tra sé e sé, nel tentativo di tirarsi su di morale.
Possibile che avessero tutti già trovato le proprie Lame di Giada?
Sarebbe stato il primo eliminato?
Prima che potesse lasciarsi andare all’isteria un rumore di passi attirò la sua attenzione spingendolo a guardare vicino ad una delle rampe di scale che portavano ai piani superiori del palazzo.
Una figura familiare stava curiosando dietro ad una delle poltroncine decorative.
“Oh, Leonora?”
........................................