Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: aki_penn    08/12/2022    3 recensioni
[IwaOi - Superheros!AU]
Oikawa è un avvocato che sta cercando il nipote scomparso misteriosamente. Iwaizumi è l'unico supereroe che Oikawa possa permettersi.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Takeru Oikawa, Tobio Kageyama, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti, torno con un inaspettato anticipo! Non sono certa che riuscirò a mantenerlo, ma ci provo. :D

Giuro che quello che succederà nel capitolo avrà un senso, anche se sul momento sembreranno cose a caso. XD

Come sempre, grazie per essere passati e aver dedicato tempo a leggermi. Buona lettura! <3 

How to hire a superhero on a tight budget

Undicesimo capitolo

Oikawa

 

Oikawa scese alla fermata della metro dove lui e Iwaizumi avevano appuntamento e si mise ad aspettarlo, ancora con la sua borsa di pelle in mano. Non aveva avuto tempo di riportarla a casa, ma supponeva che il suo vestiario elegante l’avrebbe aiutato a darsi un tono.

Si voltò quando sentì un fischio alle sue spalle "Oh, wow! Come sei tutto incravattato oggi, avvocato!"

Oikawa gli fece una linguaccia, Iwaizumi lo stava prendendo in giro, ma pensava che vestito così stesse bene. 

"Beh, la Corte richiede un dress code di un certo tipo. Lo chiedono anche a te al bar dove lavori?"

Iwaizumi pensò che se avesse avuto i poteri del tizio del Vortex l'avrebbe incenerito. Oikawa sorrise "Per fortuna non li hai".

Iwaizumi scosse la testa e si mise le mani nelle tasche dei jeans. "Hai detto che questo è l'ultimo della lista di Kenma?"

Oikawa annuì. 

Avevano visitato varie decine di extra che potevano sparare fuoco dalle mani: un paio erano in una casa di riposo in periferia e ormai non avrebbero nemmeno potuto accedere i bastoncini di incenso sulle proprie future lapidi; cinque o sei bambini delle elementari erano stati direttamente depennati; il capo vigile del fuoco, un tizio molto ansioso e molto stressato per le dimissioni del suo vice, che a quanto pareva aveva mollato il lavoro per andare a pescare pesce spada in Italia, era stato cassato dopo un breve colloquio; un vetraio che non poteva essere il colpevole perché quel sabato era con l’amante, e la sua unica preoccupazione era che la moglie non lo venisse a sapere, e un ex commercialista che aveva detto loro che quando si innervosiva dava fuoco a tutto ciò che aveva intorno, a quanto pareva l'invenzione del Cloud gli aveva salvato la vita, ma poi un hacker gli aveva rubato tutti i documenti. In ogni modo, avevano perso un sacco di tempo e non avevano trovato niente di utile. 

"Come si chiama il nostro prossimo uomo?"

Oikawa si morsicò il labbro e gli passò il foglio sul quale un ultimo nome non ancora cancellato spiccava evidenziato in giallo. 

"Lui? Pensi che sia lui?"

"Assolutamente no! Per questo l'ho lasciato per ultimo, pensavo che avremmo trovato il colpevole molto prima!"

Iwaizumi alzò gli occhi dal foglio e li piantò su Oikawa "Quindi entriamo lì e..."

"Fingiamo un saluto. Tu, dato che sei tanto bravo, lo interroghi e io gli leggo la mente. Non troveremo niente ma almeno potremmo dire di non aver lasciato intentata nessuna pista."

Iwaizumi aggrottò le sopracciglia "Ma non possiamo andarlo a trovare a lavoro senza una scusa. Non possiamo aspettare che esca e fingere di passare di qui per caso?"

Oikawa sbuffò infastidito "Non ho tempo da perdere con quello lì. Tanto sarà un buco nell'acqua, ci vorranno dieci minuti! Ahi!"

Iwaizumi l'aveva acchiappato per un orecchio "Smetti di fare la merda!"

Oikawa si allontanò con un orecchio rosso e la faccia paonazza "Non toccare le mie orecchie assolutamente ordinarie. Se tiri si staccano!"

Iwaizumi studiò di nuovo l'elenco che Oikawa gli aveva passato "Non è possibile che si tratti di qualcu..."

"Si tratta certamente di qualcun altro, ma probabilmente è qualcuno che non è residente in questa città o un cazzo di extra non registrato!"

Iwaizumi alzò gli occhi e li fissò nei suoi: Oikawa lo sentì nitidamente pensare 'Ma guarda, il tuo stratagemma si ritorce contro di te'. 

Oikawa decise di ignorarlo e si voltò per attraversare la strada. Un secondo dopo si rimise a guardarlo: mentre si girava aveva visto qualcosa che sul momento non aveva notato.

“Che hai sul collo? È una scottatura?”

Iwaizumi arrossì e fu come se anche la sua mente arrossisse a propria volta. Oikawa fece una smorfia “Oddio, non ci posso credere!”

Iwaizumi era ancora rosso, ma si strinse nelle spalle e sorrise “Non mi ha fatto vedere la sua collezione di candele, purtroppo”.

Oikawa cercò di coprirsi gli occhi con la mano ingessata, ma purtroppo avere gli occhi chiusi non fermava i pensieri che fluivano nella sua mente tramite quella di Iwaizumi e il gesso ruvido gli grattò il naso. 

“Potresti smettere di pensarci?”

“Non riesco, adesso mi ci hai fatto ripensare.” 

Iwaizumi non era neanche un po’ desolato e continuava a ripensare a come lui e Atsumu Miya si fossero presi selvaggiamente nella cucina del locale dei gemelli. A quanto pareva alla fine Iwaizumi l’aveva chiamato. 

Oikawa strinse i denti, per qualche motivo gli dava un fastidio micidiale che Iwaizumi avesse fatto sesso con Atsumu. Non che Oikawa fosse interessato a Iwaizumi, figurarsi, ma trovava sgradevole doversi sorbire i suoi ricordi così nitidi. 

Gli sembrava che Atsum gli ansimasse nelle orecchie, erano quelle di Iwaizumi ma il ricordo è così limpido che ad Oikawa sembrò di avere lui stesso Atsumu accanto a gemergli addosso. Strizzò gli occhi quando sentì il bruciore della mano letteralmente incandescente sul collo. Nel ricordo di Iwaizumi era un brivido caldo, ma se quella cosa qualcuno l’avesse fatta a lui, Oikawa sarebbe stato ricoverato nel reparto grandi ustionati. Stupidi corpi extra-umani super forti!

Si tolse la mano dalla faccia e guardò Iwaizumi con tanto d’occhi “Scusa, c’era anche Osamu?”

Iwaizumi fece una smorfia addolorata “Beh…”

“Ha colpito Atsumu con una padella?”

Iwaizumi si strinse nelle spalle “A quanto pareva non era la prima volta che Atsumu faceva sesso con qualcuno in cucina e…a Osamu non fa piacere”.

“Te l’avevo detto che la pulizia di quel posto lasciava a desiderare!”

Iwaizumi alzò gli occhi al cielo e Oikawa lo sentì distintamente pensare ‘Ma che noioso!’ Poi lo guardò di sottecchi e pensò ‘Non ci credo che tu non abbia mai fatto niente del genere’.

“Non nella cucina di un locale! Bestia!” e a passo di marcia attraversò le strisce pedonali che li separavano dall'entrata della centrale ecologica. 

Iwaizumi si mise accanto a lui, mentre Oikawa guardava con odio le porte a vetri.

“Pronto per rivedere vecchi amici?”

Oikawa grugnì e con il suo miglior passo da avvocato penalista si fece avanti, le porte automatiche si aprirono e Iwaizumi lo seguì.

Alla reception c’era una ragazza bionda con una camicia con le frappe e un cardigan pied de poule che Oikawa si ricordava di aver già visto da. Strizzò gli occhi cercando di ricordare il suo nome, ma la targhetta che la ragazza portava sul petto gli venne in aiuto ‘Hitoka Yachi’. 

Il primo pensiero di Yachi che Oikawa riuscì a captare appena le porte si aprirono e prima che la ragazza alzasse lo sguardo su di lui fu ‘Devo andare al cesso’ e poi il secondo, dopo averlo visto ‘Oh no! Un rompicoglioni!’.

Oikawa strabuzzò gli occhi e si bloccò sullo zerbino dove stava scritto a grandi lettere il nome dell’azienda. 

Decisamente quello non era come si ricordava la segretaria del Tanaka Recycling Lab. Tra l’altro, nome estroso per una discarica, dava un tono a un posto che fondamentalmente era piuttosto sudicio, doveva ammetterlo. 

Oikawa batté un paio di volte le palpebre, ma rilassò le spalle quando vide Yachi sorridere da dietro il bancone. “Buongiorno signore, cosa posso fare per lei?”

Oikawa sorrise di rimando e si disse che forse era solo una brutta giornata, ne avrebbe avute parecchie pure lui se avesse dovuto lavorare in una discarica.

Iwaizumi si mise accanto a lui, poggiando i gomiti sul bancone, del tutto ignaro dell’umor nero della ragazza che continuava a sorridere amabilmente. 

“Sono Oikawa Tooru, mio nipote Takeru Oikawa faceva qui un tirocinio scolastico, sono venuto a ritirare le sue cose. Come sa…” Si sentì stringere il petto, cercava di non pensarci, ma a volte la consapevolezza lo colpiva con forza “è scomparso”. 

Il sorriso di Yachi si spense e la ragazza annuì “Certo”. Non ci fu nessun commento sgradevole questa volta, in compenso Iwaizumi pensò ‘Takeru lavorava qui e non me l’hai mai detto?’ così forte che Oikawa dovette arretrare di un passo. Era come se Iwaizumi gli avesse urlato quelle parole direttamente nelle orecchie con un megafono. 

Si voltò a guardarlo, trasognato. Iwaizumi si era voltato verso di lui e lo fissava a bocca aperta e sopracciglia aggrottate. Oikawa si strinse nelle spalle e accennò a Yachi, che era uscita da dietro la scrivania e li aspettava impettita lì accanto a loro. "Di qua, signori" disse dolcemente e poi pensò 'Cazzo, odio il mio lavoro. Devo andare al cesso'.

Oikawa le lanciò un'occhiata sospettosa e lei sorrise, prima di voltarsi verso gli ascensori e fare strada. 

Li lasciò entrare e poi li seguì all'interno della cabina. Le porte automatiche si chiusero dietro di loro e Yachi premette il tasto per il piano interrato. 

Tooru si schiarì la voce e si voltò verso la ragazza che lo fissava con un sorriso plastico "Ehm, già che siamo qui, pensa che potremmo anche passare a trovare il mio amico Kageyama Tobio? Sa, eravamo compagni di classe ai tempi della scuola".

Il sorriso plastico di Yachi si allargò mentre pensava 'Spero ti esplodano gli occhi. Devo andare al cesso, sto malissimo' subito prima di rispondere "Certo signori, non c'è alcun problema".

Oikawa sorrise a sua volta e si premette in un angolo della cabina, prendendo appunto mentalmente di chiedere a Kenma se Yachi Hitoka non fosse per caso un extra-umano capace di far esplodere gli occhi alla gente o se avesse un qualche precedente penale. Difficile credere avesse una fedina pulita. 

Lanciò un'occhiata a Iwaizumi che, con le mani in tasca, sembrava tranquillissimo, ignaro di essere chiuso in ascensore con una psicopatica. 

L'ascensore tintinnò per informarli che fossero arrivati al piano desiderato "Kageyama lavora qui, nella parte di bruciatura rifiuti" e così dicendo affrontò a grandi passi il corridoio vuoto (‘grandi’ era un modo di dire, ma comunque al massimo di lunghezza le sue gambette consentissero).

Al piano interrato faceva molto più caldo che in superficie, Oikawa tentò di allentarsi un poco il nodo alla cravatta con l'indice del braccio ingessato, ma fallì e lasciò perdere. 

Nel frattempo i pensieri di Yachi si facevano sempre più tormentati. Aveva smesso, grazie al cielo, di imprecare o augurare esplosioni di bulbi oculari, ma era ovviamente in preda al dolore. Un dolore che Oikawa faceva fatica a collegare al bisogno di andare in bagno. 

"Oh ecco, c'è anche Hinata" esclamò Yachi con un'allegria che cozzava tremendamente con la cupezza dei suoi pensieri. 

Effettivamente in fondo al corridoio c'era un tizio che Oikawa riconobbe essere Hinata. Non erano mai stati ufficialmente presentati, ma sapeva che quando Kageyama faceva il supereroe lui e il piccoletto lavoravano insieme. 

Hinata, seduto su uno sgabello, alzò la testa dalla sua rivista sportiva e salutò con la mano, sfoderando uno di quei sorrisi per i quali era famoso. Oikawa, dal vivo, l’aveva sempre visto con la maschera, quando si faceva chiamare Giant Yellow, ma nei pensieri di tutti appariva sempre come un raggio di sole. 

La mente di Iwaizumi si rilassò vedendo Hinata, a quanto pareva anche lui lo conosceva e gli stava simpatico. Magari si era scopato anche Hinata Shouyou oltre che Atsumu Miya! 

Si voltò e gli lanciò un’occhiataccia che gli fece sparire il sorriso dal volto e fiorire nella mente la domanda ‘Che cos’hai adesso?’. Oikawa non rispose e tornò a guardare Hinata, lasciando Iwaizumi ribollire come una caffettiera. 

"Hinata, Kageyama ha una visita. Puoi aprire la porta della fornace?" domandò Yachi con voce trillante. 

"Lui sta lì ad aprire la porta?" domandò Iwaizumi. 

"Ah beh" i pensieri dolorosi di Yachi vacillarono "a un certo punto il meccanismo che apriva e chiudeva la porta della fornace si è rotto e costava parecchio sostituirla e dato che Hinata lavorava già qui...".

"Quindi è un apri-porta" La situazione era perfino più ridicola di quanto Oikawa avesse pensato. 

"Oh certo che no!" si affrettò a dire Yachi, mentre contemporaneamente pensava 'Oh certo che sì!'

Oikawa strinse le labbra sinceramente colpito da quando Yachi riuscisse a sembrare convincente pur pensando esattamente il contrario di quello che diceva. Era una dote attoriale da non sottovalutare. Probabilmente era una serial killer. 

Nel frattempo il ragazzo aveva avuto il tempo di scambiarsi un paio di pacche virili con Iwaizumi, che avevano dato modo a Oikawa di scoprire che, no, non avevano mai scopato (non che a Oikawa interessasse, ovviamente!), ed aveva afferrato la grossa maniglia di metallo del portale. Con uno stridio la porta si aprì riversando nel corridoio un'ondata di caldo anomalo. 

Yachi urlò nella propria testa 'ODIO QUESTO LAVORO!' e Iwaizumi fece una smorfia ma il suo fastidio non andò oltre a questo. Hinata, del canto suo, pensò che quel caldo gli ricordasse quella missione a Rio che aveva fatto quando era ancora un supereroe.

Oikawa si sentì come se gli avessero cotto gli occhi. 

Dovette battere le palpebre un paio di volte per assicurarsi di essere ancora in grado di vedere, probabilmente non sarebbe mai più riuscito a piangere: gli si erano desertificati i dotti lacrimali. Se li stava ancora sfregando quando sentì i pensieri del nuovo arrivato. Oikawa avrebbe potuto riconoscere il flusso di pensieri di Kageyama tra mille altri. 

"Tobio-chan!" 

Cercò di darsi un tono, ma dovette passarsi di nuovo le mani sugli occhi perché non riusciva a tenerli aperti. 

"Ciao...O-Oikawa?" 

Kageyama, a giudicare da quello che Oikawa poteva sentire nella sua testa, sembrava piuttosto stupito di vederlo lì. Era un po' difficile tenere l'attenzione su di lui però perché Yachi, seppur non emettendo neanche un lamento a voce, stava mentalmente urlando improperi irripetibili tra un 'Odio questo lavoro' e un 'Mi si sono appiccicate le lenti a contatto agli occhi!'

Oikawa lanciò un'occhiata a Iwaizumi: era concentrato ma pareva perfettamente a proprio agio. Hinata intanto stava richiudendo la porta chiedendosi che ore fossero in quel momento in Brasile.

Yachi aveva smesso di imprecare mentalmente, ma continuava a stare male. 

Oikawa tornò a guardare Kageyama. 

"Sono venuto a prendere le cose di mio nipote Takeru." Sentì il cuore stringersi mentre lo diceva.

Kageyama sobbalzò ed annuì, come se fino a quel momento si fosse dimenticato di Takeru. 

"Oh sì, ho saputo che è scomparso. Sono certo che starà bene e che tornerà presto a casa sano e salvo" e così dicendo fece un inchino. 

Oikawa fece un sorriso tirato e trattenne l'impulso di rifilargli un malrovescio. La cosa che gli stava più sul cazzo tra tutte era la sicurezza con cui diceva che Takeru sarebbe tornato a casa. Non lo diceva per dire, ne era stupidamente convinto. Era un idiota ma Oikawa avrebbe davvero voluto che quello scemo di Kageyama avesse ragione. 

Si costrinse a sussurrare un 'Grazie'.

Tutt’intorno l’atmosfera si era fatta pesante, anche Yachi e Hinata stavano pensando a Takeru, l’unico che interrompeva quella coltre di depressione era Iwaizumi. 

"Hai notato qualcosa di strano qui alla discarica, finché Takeru lavorava qui?" 

Iwaizumi si era fatto avanti e si era messo accanto a lui, guardando negli occhi Kageyama.

Il ragazzo scosse la testa, facendo un broncio che lo faceva sembrare più giovane di quanto non fosse. 

Hinata si strinse nelle spalle “Non ci abbiamo avuto molto a che fare, Takeru lavorava negli uffici” per sottolineare il concetto indicò il soffitto con l’indice “però l’abbiamo incontrato diverse volte in mensa e durante le spedizioni all’aperto”.

“Le spedizioni all’aperto?” ripeté Iwaizumi.

Oikawa vide un identico pensiero formarsi nella mente dei due extra-umani davanti a loro.

Hinata scrollò le spalle “Sì, io e Kageyama ci occupiamo della distruzione di rifiuti pericolosi, dobbiamo andare a cercarli nella discarica. Qualche volta abbiamo incontrato anche Takeru”. Oikawa si rese conto di aver visto alcune di quelle immagini nella mente di Takeru tempo prima, prima che litigassero per Ushijima. 

“Vi ha mai detto di volersene andare di casa?” Oikawa sentì la propria voce meno salda di quanto avrebbe voluto.

Hinata e Kageyama si guardarono e Oikawa li sentì rispondere prima che lo dicessero: no. 

Quella era una perdita di tempo, si voltò per andarsene, ma Iwaizumi fece un passo avanti verso Kageyama “Scusami, ti posso fare una domanda da nerd?”

Kageyama si guardò in giro come se si aspettasse che qualcuno rispondesse per lui, Iwaizumi non si fece abbattere e continuò “Fino a quanti gradi puoi sopravvivere?”

Kageyama fece una smorfia, piegando la testa da una parte. Oikawa sentì gli ingranaggi del suo cervello cercare di ricordare. A differenza di Tooru lui era stato testato. 

“Circa la temperatura di fusione del ferro.” 

Oikawa lo sentì distintamente pensare di non riuscire a ricordarsi la temperatura esatta. Che cretino!

“Quindi potresti sopravvivere anche dentro un vulcano?” Iwaizumi aveva fatto un altro passo avanti e aveva gli occhi che gli luccicarono. 

Oikawa notò, con un’ombra di fastidio, che quello fosse, sì, un interrogatorio utile al loro scopo, ma anche Iwaizumi fosse sinceramente curioso di sapere come funzionasse il corpo ignifugo di Kageyama. Se ne voleva passare un altro, dopo Atsumu Miya?

Ricacciò quel pensiero e cercò inutilmente di incrociare le braccia. Dietro di sé sentì i lamenti interiori di Yachi ormai ridotti a un pigolio. Si voltò a guardarla e la trovò seduta sulla sedia dove stava Hinata quando erano arrivati, che si fissava le scarpe con aria vacua. Era evidente stesse molto male, a Oikawa sembrava quasi di sentire il suo dolore. 

“Una volta sono caduto dentro al vulcano Aso. Era molto caldo.” Kageyama non era mai stato un grande oratore. Hinata fece una risatina, ricordandosi di come fosse successo. 

“E quella roba che ha fatto il tizio alla televisione la sapresti fare?” chiese ancora Iwaizumi, finalmente arrivando al sodo. 

Oikawa vide la mente di Kageyama richiamare le immagini di un telegiornale che trasmetteva il video di sorveglianza del Vortex. Sospirò, non che lo sospettasse davvero, ma quella era la certezza che Kageyama non fosse il vigilante mascherato.

Tobio aprì la bocca per rispondere ma un allarme soffocò le sue parole. Era così forte che per un attimo Oikawa fece fatica a sentire i pensieri dei presenti, anche se teoricamente suoni e pensieri non avrebbero dovuto funzionare sulla stessa lunghezza d'onda. 

Tutti sembravano essersi scordati la conversazione e Yachi sembrava perfino essersi dimenticata di quanto stesse male. Oikawa l'aveva sentita mentalmente imprecare ‘Merda!’. Era ovvio fosse ancora addolorata, ma il pensiero era finito nelle retrovie del suo cervello. 

"Cos'è?"

Hinata si grattò la testa "Sembra ci sia qualcosa all'impianto di sicurezza". Kageyama annuì.

"Sarebbe meglio andare a controllare!" La voce di Yachi era urgente ma sempre cordiale, ma i suoi pensieri suonavano un po' come "Sbrigatevi, stupidi extra-pesaculi!".

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: aki_penn