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Autore: AndreMCPro    10/12/2022    1 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ma questo vale anche per le fanfiction, milioni di mondi paralleli a quelli delle opere originali.
Tempo fa, io e mio fratello ci siamo trovati coinvolti nel compimento di una delle nostre stesse storie. Ma il nostro viaggio non è ancora finito, e così, dieci mesi dopo, qualcosa succede... e siamo richiamati in quel mondo per intervenire.
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Herobrine, Notch, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
La Guerra del Cosmo

Cap.23 – Nuove strade, nuovi amici
 
Sono in viaggio da tre giorni da quando quello strano vecchio mi ha aiutato nella mia fuga. Ho seguito il suo consiglio e mi sono allontanato dal fronte in direzione nord, cercando di tenere un profilo basso e tenermi lontano dai villaggi e le città che incontro lungo la strada.
Nello zaino, a sorpresa, ho trovato una busta con una lettera e delle monete d’oro.
 
“Amico mio, ho pensato che per il tuo viaggio in una terra straniera ti avrebbero fatto comodo un po’ di contanti. Non sono molti, ma credo che ne farai buon uso. Non pensare a restituirli, ne hai bisogno più di me. Buon viaggio”
 
«Devo molto a quel vecchietto, eh?»
Mi sfugge un sorriso, ma un rumore attira la mia attenzione. Qualcuno si avvicina alla mia posizione, e subito mi nascondo tra gli alberi della foresta dove sono finito.
Davanti a me passa una piccola truppa di soldati in viaggio verso nord. Tra le loro fila riconosco gli abiti dei mie carcerieri, quindi suppongo sia una loro squadra. Che stiano cercando me? Di certo non mi hanno visto, o adesso starei correndo come un maiale selvatico inseguito dai cacciatori.
Superano la mia posizione proseguendo verso Nord-est. Guardo sulla mappa cambiare il mio itinerario, e nel farlo mi rendo conto che in quella direzione ci sono solo alcuni villaggi di poco conto. Metto via tutto e controllo la bussola, ma fatti i primi passi il mio istinto mi ferma. Torno indietro e seguo le loro tracce per il resto della giornata fino a raggiungere il loro accampamento.
Mi avvicino dietro le loro tende e ascolto alcune delle loro conversazioni.
Mi rendo conto molto in fretta che questa truppa non ha il compito di trovarmi, ma di reclutare nuovi membri tra le loro fila, non necessariamente volontari. A quanto pare vogliono raggiungere i cinque villaggi nelle vicinanze ed eseguire i loro ordini li.
Mi allontano velocemente. Quella gente è in pericolo e non posso far finta di niente. Non saranno del mio regno, ma in questo momento sono l’unico che può difenderli… o per lo meno provarci.
Mi avvicino alla zona dove hanno lasciato i loro cavalli e li libero, costringendoli ad allontanarsi. Domani mattina avranno una pessima sorpresa.
Ne prendo uno e parto subito in direzione del primo villaggio. Lo raggiungo in mattinata, abbandono il cavallo -che lascio libero di andare- e cerco subito il capo villaggio, bussando alle prime porte che trovo.
«Chi è? Cosa cercate?» risponde un abitante, affacciandosi alla finestra ancora assonnato.
«Cerco il capo villaggio, è un’emergenza!»
«Il vecchio mastro fabbro? Chi lo vuole?»
«Sono solo un viandante che ha informazioni per voi. Una truppa sta venendo qui e non con buone intenzioni» rispondo subito.
«Ah, sì, li conosciamo. Vengono a prendere le provviste»
«Non vogliono le provviste, vogliono reclutare soldati!»
«Che ci provino, forse qualcuno accetterà. In fondo sono il nostro…»
«Signore, quelli non fanno parte del vostro esercito! Prenderanno tutti, chiunque sia in grado di brandire un’arma, e poi probabilmente metteranno a ferro e fuoco il vostro villaggio!»
«Cos’è questo baccano?» borbotta un vecchio proveniente dalla strada con una canna da pesca e un cestello.
«Oh, Roberto. Questo ragazzo la cercava. Dice che è in arrivo la truppa delle provviste»
«Non è la truppe per le provviste, sono persone senza scrupoli che vogliono prendere tutti gli abili al combattimento e distruggere il villaggio!»
«L’esercito, distruggere il villaggio? Ragazzo, torna a casa, o giuro che ti metteremo in carcere sotto il sole senza cibo né acqua per insegnarti a portare rispetto al nostro glorioso esercito»
«Ma io…»
Non posso dire chi sono, o verrei consegnato proprio a coloro che mi stanno dando la caccia. Faccio un sospiro e scuoto la testa.
«Siete liberi di non credermi, ma almeno abbiate la premura di nascondere i giovani…»
«Sparisci, ragazzo»
Un nuovo sospiro, ma non posso costringerli con la forza. Faccio un passo indietro.
«Io vi ho avvisati, ma non posso fare altro. Buona fortuna»
Mi allontano, osservato da occhi giudicanti. Raggiungo la boscaglia vicina e sparisco dalla loro vista, in direzione del prossimo villaggio. Mi fermo quando raggiungo la cima di una collina da dove si intravede il mio punto di partenza.
Guardo verso sud, verso casa, ma non posso far finta di niente, e anche se non vogliono il mio aiuto devo fare qualcosa.
«Ecco fatto, alla fine doveva succedere. Chi va con lo zoppo…»
Mi sgranchisco il collo e scrocchio le nocche. È parecchio che non impugno un’arma, e probabilmente non sono abbastanza in forze per affrontare un gruppo di soldati, anche se piccolo. Devo lavorare di astuzia. Mi viene da sorridere ripensando ai mie due vecchi amici.
«Andiamo a caccia di guai…»
 
***
 
Tra battute e risate prendiamo il nostro tè con Sam e Clara. Beh, per lo meno io scherzo e rido, mentre Massimo viene un po’ tenuto a distanza. Lui però non se ne cura e continua a sorridere e lasciarci parlare, raccontare alcune delle nostre avventure, fare un resoconto degli eventi che hanno portato alla magia e le nostre disavventure con Seth e Spark. Mentre il discorso diventa più serio, con Sam che inizia a fare qualche collegamenti tra alcuni eventi della nostra storia e la sua Massimo si alza e si avvicina a uno scaffale con una decina di libri. Lì ne vede uno e inizia a ridere fragorosamente prendendo in mano l’oggetto.
«Andrea guarda che ho trovato!1000 modi +1 per uccidere il dottore”!»
Lo apre e annuisce soddisfatto.
«Questa, poi… Chi di voi due l’ha completato?» chiede voltandosi, soddisfatto dell’opera.
«Io… Tu come fai a sapere che era incompleto?» chiede Clara sorpresa.
«Okay, Andrea. Credo sia il momento di dire la verità. Lo so che muori dalla voglia di farlo»
«Quale verità?» chiede Sam, alzando la testa e guardandomi perplesso.
«Immagino che ti sarai posto una domanda» rispondo io. «Una domanda a cui inconsciamente, dentro di te, hai già trovato risposta»
Respiro profondamente prima di continuare.
«Noi sappiamo chi siete. Chi siete veramente»
«Non so di cosa parli, Andrea. Siamo di un paese lontano, e ci siamo stabiliti qui»
«Sì, anche noi, solo che quel paese lontano dove sono tornati i vostri amici non è poi così irraggiungibile» replico a Sam, mentre Massimo chiude il libro e lo da’ a Clara. Sam diventa improvvisamente serio e la stanza più cupa.
«E questo tu come fai a saperlo?»
«Andrea, cosi si innervosisce…» e utilizzando l’energia del fuoco acceso e di qualche altro elemento fa’ tornare la stanza luminosa, contrastando Sam che rimane come stordito.
«Va bene, va bene. Sam, Clara… Noi sappiamo il nome del vostro paese, e che in realtà è un pianeta. La Terra. E prima che ti allarmi ti dico subito che lo sappiamo perché anche noi veniamo da lì»
«Abbiamo un amico in comune, a cui è dedicato un libro intero. Lo so perché l’ho iniziato io, quel libro, Clara» prosegue Massimo sorridendo alla ragazza. «E devo dire che mi piace come l’hai concluso»
«Grazie…» risponde lei sottovoce «No, aspetta, ma questo libro…»
«L’hai trovato in un altro mondo parallelo, lo sappiamo» concludo io «così come sappiamo che avete attraversato altri due mondi, prima di tornare qui, e da tutti loro hai portato con te qualcosa, solo che adesso non te ne rendi conto»
«Ma come fate a sapere tutte queste cose?»
«Massimo ce l’hai?» chiedo a mio fratello, che tira fuori dal suo inventario un libro: la loro storia completa con tutti gli eventi descritti. Sam lo prende e lo guarda, e dopo una veloce occhiata lo passa a Clara e ci guarda sorpresi.
«Ma questa è solo parte della storia. Vedi, abbiamo scritto noi quel libro»
«Tu l’hai scritto, io ho solo assistito» corregge mio fratello.
«Sì, ok, l’ho scritto io, ma dal mio punto di vista era una storia come un’altra. Non sapevo che stavo scrivendo il vostro futuro. In realtà non so nemmeno se ho scritto il vostro futuro o ho solo predetto quello che sarebbe accaduto, ma sta di fatto che un giorno quell’amico in comune si è presentato in camera mia, ha prelevato me e Massimo e ci ha portati qui. Proprio qui, sulla stessa spiaggia e la stessa riva, collina e bosco dove siete arrivati la prima volta tutti e quattro, con un preciso compito…»
«…ovvero spianare la strada verso il vostro futuro» conclude Massimo, che torna a sedersi.
«Quindi voi siete venuti qui solo per aiutarci?» chiede Clara.
«Visto? Non siamo dei semplici viandanti pazzi costruttori. Beh, non solo, almeno» e sorride alla ragazza, che non sa più che cosa pensare.
«Ma ci è stato detto che questo mondo…»
«…può supportare la presenza solo di un abitante extramondo alla volta. Così come la tua essenza è stata alterata,  per così dire, con i poteri di un Ender Mutant, anche io e mio fratello abbiamo subito la stessa sorte, e questo ci donò i poteri che abbiamo»
Concludo la frase teletrasportandomi sul soppalco vicino in un istante.
«Ho il potere del fulmine, un derivato di quelli di Herobrine. Un dono del dio Notch»
«Per me la cosa si complica. Per qualche motivo che non comprendo il mio potere è momentaneamente al cinquanta per cento, ma se mi presti Olga ti do’ una dimostrazione»
«Olga?» chiediamo in coro.
«Sì, la bacchetta che ti è passata in custodia»
Subito la bacchetta si sfila dalla sua giacca e, roteando, colpisce Massimo, che si regge la testa dolorante
«Ahia! ma che devo fare con te, Olga non ti piace? Ne troviamo un altro, ma sempre con la “O” altrimenti non ha senso!»
Come risposta si becca anche una fulminata, e poi la bacchetta torna tra le mani del suo mago.
«Ma questa bacchetta è viva?» replica Sam, scioccato dall’evento.
«Certo che sì, e se ti concentri e ti armi di pazienza imparerai anche ad ascoltare la sua voce… Il suo canto. In fondo sono bacchette del Primario»
«No, adesso è troppo. Voi mi state dicendo che siete anche voi umani, che siete venuti qui prima di noi per spianarci la strada… e la domanda è come avreste fatto, intanto… e che anche voi come me avete avuto una sorta di modifica per restare?»
«È grazie a noi se esiste Enderia cosi come la conoscete. Lo stesso vale per Skyblock, Atlantis e Bedground. Sono opera nostra. Non che non ci sarebbero arrivati da soli, ma non sarebbero mai state pronte per quando sareste arrivati voi. Lo stesso regno ha avuto origine da questa evoluzione. Siamo stati un po’ la scintilla, e molti ci ritengono dei semidei per via delle nostre capacità»
«Per questo abbiamo tenuto il più possibile nascoste le nostre origini e le nostre identità durante gli anni qui, ma i guai ci seguono, e purtroppo qualcuno ci ha lasciati. Voi ad esempio non conoscete il primo Re del regno. Il Re Marco»
«Ma il re è Spark! Non vorrete dire che…?»
«No, è ancora lui al potere, anche se malconcio. Il suo predecessore regnò per meno di una settimana e fu subito catturato dai nemici di allora, nemici che poi lo uccisero durante il tentativo di recupero e fuga della nostra squadra speciale, composta da Seth, Angelo, Stefano, Ettore, Spark e noi due»aggiunge Massimo
«Ho sentito alcuni di questi nomi, sono pezzi grossi. Come fate a conoscerli?»
«Seth e Spark esclusi, gli altri sono stati reclutati da noi e si sono dimostrati grandi investigatori e guerrieri con a cuore il bene del regno. Quando siamo tornati a casa sapevamo che questa nazione sarebbe stata in mani sicure»
«Tornati a casa? E come avete fatto a tornare?»
«Un ponte rimasto aperto per ogni evenienza. Non ne sapevamo niente nemmeno noi, ma siamo qui oggi e il regno è nei guai. Stiamo cercando di riportare pace e ritrovare un amico disperso, il Generale Ettore. Nel farlo abbiamo ritrovato te, il nuovo Primario dell’Ordine e successore di qualcuno che conoscevamo bene»
«E visto il modo in cui viene usata la magia ho una richiesta da farti. So che usi anche il potere della Distorsione. Lo percepisco come d’altronde anche tu lo hai sentito in me. Ti chiedo di venire all’accademia con noi e presentarti ai quattro rimanenti per unirti a loro e addestrarti alla magia. Servirà l’aiuto di tutti per capire cosa succede»
A questa richiesta Sam non è molo convinto, ma annuisce, mentre Clara si rifiuta.
«Eh no, abbiamo girato quattro universi, lottato ogni giorno contro mostri e nemici di altre specie e adesso voi vi presentate qui e ci chiedete di combattere ancora per voi?»
«Clara, lo so che vorresti un po’ di pace, ma sono amici che chiedono solo una mano…»
«Conoscono tre generali, quel folle di Seth e per giunta il Re Sparklez di persona! A cosa serve il nostro aiuto?» ancora più infuriata di prima.
«Ha ragione, in fondo chi siamo noi per chiedere loro di fare questo ulteriore sacrificio? Scusate, ho sbagliato» Massimo si alza e va verso la porta, fermandosi all’uscio «Gli eventi che si sono scatenati non porteranno a niente di buono» ed esce. Ma io no.
«Senti, Clara… fino ad oggi le sensazioni di mio fratello hanno avuto sempre ragione. In fondo ha chiesto a Sam solo di imparare ad usare i suoi poteri. Nel frattempo noi continueremo con le nostre indagini e cercheremo di capirci qualcosa. Vi chiediamo solo di essere pronti nel caso serviste una mano. E poi… Potreste pensare di essere al sicuro solo perché vivete in un punto sperduto del mondo, ma Sam in particolare è come un faro nella notte. Come vi abbiamo trovati voi, non possiamo escludere che possano farlo anche le forze che stiamo combattendo»
Clara ammutolisce e rimane pensierosa per qualche momento, ma poi sospira.
«Non mi piace questa siuazione…» inizia, ma prima che possa proseguire Massimo rientra di corsa.
«Guai in vista! Preparatevi!»
  
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