Challenge: “Give me 4 ships to make fanfiction of” organizzato dal
gruppo su Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”
Prompt:
- Valentina Marigliani - OtaYuri
“Okay okay
stop asking me if I'm straight, gay, bi, whatever. I identify as a FUCKING
THREAT.” (L’ho tradotto e usato tradotto ^_^ - “Va bene, va bene, smettila di
chiedermi se sono etero, gay, bi o qualunque cosa. Mi identifico come una
fottuta minaccia”)
Fandom: Yuri on ice!
Genere:
romantico
Tipo:
one shot
Personaggi:
Yuri Plisetsky, Otabek Altin
Coppia:
yaoi
Rating: PG-13 - verde
PoV:
prima persona
Disclaimers:
i personaggi non sono miei, ma del rispettivo autore. I personaggi e gli eventi
in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.
Disclaimers:
i crediti delle immagini sono degli autori (fonte Pinterest)
Ambiguo
Sono seduto in mezzo al grande letto in questa anonima
stanza di hotel, scorro sul cellulare le pagine a me dedicate.
L’esibizione di oggi è andata molto bene, sono salito
sul gradino più alto del podio, un altro traguardo.
Eppure, alla maggior parte della gente che segue il
mio profilo, della mia performance artistica interessa assai poco, di tutta la
fatica, il sudore e le lacrime che ci sono dietro.
L’argomento principale per la stragrande maggioranza è
sapere quale sia il mio orientamento sessuale.
Molti mi definiscono ambiguo.
Sì, il mio aspetto non mi ha mai agevolato, ma non ho
più quindici anni, ma il mio fisico è snello e aggraziato a detta di molti sono
bello e non è sempre una fortuna.
Un bussare deciso mi riscuote dai miei
pensieri e dalle mie riflessioni, scendo dal letto ed apro la porta!
“Non sei ancora pronto!” esclama Otabek
entrando nella stanza, chiudo la porta poggiandomi contro di essa.
“Non ho voglia di partecipare alla ennesima cena
di gala” borbotto stringendomi nell’accappatoio.
“Non puoi esimerti” risponde con un sorriso
comprensivo.
Lui è impeccabile nel suo completo scuro ed
elegante, odia quel tipo di abiti lo so, predilige un abbigliamento più casual,
anche se vestito così è davvero bellissimo.
Scuoto la testa tornando a sedermi sul letto,
ecco qualcosa di confuso e indistinto: quello che provo per lui.
“Sono stanco di rispondere sempre alle stesse
ed inutili domande se ho il ragazzo o la ragazza. Tu no?”
Otabek si stringe nelle spalle “A me non lo
hanno mai chiesto”
Sollevo gli occhi al cielo sospirando, già
lui è dannatamente virile e mascolino e danno tutti per scontato che si scopi
una ragazza diversa tutte le sere.
“Sai cosa vorrei rispondergli?”
“Ho un po’ paura in realtà di saperlo” ridacchia
ma mi fa cenno con la testa di continuare.
“Va bene, va bene, smettetela di chiedermi se
sono etero, gay, bi o qualunque cosa. Mi identifico come una fottuta minaccia”
grido alzandomi in piedi e il kazako scoppia a ridere.
Lo guardo in cagnesco aspettando che smetta
di sganasciarsi.
“Non mi reputi una minaccia?”
“Sul ghiaccio sì, fuori da esso assolutamente
no!” mormora senza smettere di sorridere “So che hai una determinazione fuori
dal comune, che ha paura di mostrare il tuo lato tenero e dolce, ma sai essere
gentile e premuroso quando vuoi”
Trattengo il respiro per un lungo momento,
sposta i suoi occhi scuri nei miei e fa un passo in avanti.
“Te la faccio io questa domanda, che cosa sei
Yuri, etero, gay o bisessuale?”
Ho improvvisamente la bocca secca, ma non distolgo
i miei occhi dai suoi “Bisogna per forza dare una etichetta all’amore?” mormoro
e lo vedo corrugare la fronte.
“Sei innamorato?” chiede e fa un passo indietro
ed io allungo una mano trattenendolo dalla giacca elegante.
“Sì” rispondo sposta gli
occhi dai miei alla mano che stringe spasmodicamente il tessuto nero, posa la
mano sulla mia, la prende e intreccia le sue dita con le mie.
“Di chi?” sussurra, l’altra sua mano si posa sul
mio fianco.
“Lo sai” i nostri respiri si mescolano.
“Dimmelo” esige con fermezza.
“Di te” rispondo azzerando la distanza tra le
nostre bocche, in un bacio tanto desiderato.
Ambiguo è sempre stato il mio comportamento
nei suoi confronti, troppo spaventato da questo sentimento che stava crescendo
dentro di me e che in questo momento provo distintamente.
Mi sollevo un poco, solo per parlare “E tu,
Otabek, che cosa sei?”
“Bisogna per forza dare una etichetta all’amore?”
“No…” rispondo tornando a baciarlo, la sua
mano slaccia il nodo della cintura che tiene chiuso il mio accappatoio, me lo
fa scivolare oltre le spalle, mi sospinge a sdraiarmi sul letto.
“La cena di gala…”
“Hai detto che non ci volevi andare, ti do un
scusa per non farlo” mormora togliendosi la giacca.
“Non possiamo esimerci, lo hai detto tu”
“Ci aspetteranno”
Sorrido chiudendo gli occhi, che sia ambiguo
agli occhi del mondo, francamento non mi importa. Ora in questa stanza è tutto
chiarissimo.
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E con questa fic
chiudo la challenge. Pienamente soddisfatta, 3 storie in tempo e 1 fuori
challenge.
Grazie a tutti quelli che mi hanno
letta. Grazie di cuore!!!
Alla prossima avventura!