Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: InstantDayDream    11/09/2009    2 recensioni
I Grifondorono continuarono a festeggiare fin quando la McGrannitt, nella sua migliore tenuta da notte, non venne ad intimargli di smettere immediatamente. Borbottando si diressero tutti verso i propri dormitori.
-Hey Jen, mi dai una mano a mettere a posto?- le chiese Fred bloccandola per un braccio.
-Perché proprio io?- borbottò lei, sperando di essere riuscita a fare un tono annoiato abbastanza convincente.
-Perché sei l’unica rimasta…hai vinto una nottata di pulizie con il tuo amico Fred, non sei contenta?-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Fred Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
We’ll be free together

Era la fine di un’altra giornata, l’ennesima in cui Jenny era tornata tardi dopo una lunga punizione con la Umbridge. La mano sanguinava ancora copiosamente mentre entrò nel dormitorio di Grifondoro; quasi tutti dormivano oramai già da parecchio, conseguentemente la Sala Comune era vuota, eccetto per uno studente seduto su di una poltrona accanto al fuoco. Jenny lo riconobbe subito ed un debole sorriso le attraversò il volto per un attimo
-Stavo per venire a controllare che non ti avesse rapito- disse Fred sorridendo, vedendo la ragazza che entrava. Jenny non rispose subito ma buttò la borsa con i libri su una sedia a caso e si buttò letteralmente tra le braccia di Fred.
-Non dovresti aspettarmi sveglio tutte le notti, lo sai. Finirai per essere distrutto anche tu.- mormorò poggiando il capo sul suo petto. Fred non rispose ma le prese la mano, guardando contrariato il sangue che usciva ancora dai tagli.
-Ti ucciderà se continua così….- mormorò scuotendo il capo –ma io ho la soluzione!- esclamò tanto improvvisamente che Jenny, seduta sulle sue gambe, sussultò. Sul volto di Fred c’era quella gioia e quell’entusiasmo che lei aveva ormai imparato ad associare ad una delle solite imprese da gemelli Weasley. Tuttavia la bottiglietta che Fred aveva appena tirato fuori dalla tasca sembrava innocua. Jenny la prese e ne lesse l’etichetta, quindi alzo gli occhi su Fred, visibilmente preoccupata.
-Fred…dove hai preso l’essenza di dittamo?- chiese, lanciandogli una di quelle occhiata penetranti che erano indubbiamente un’eredità dello zio. Fred le accarezzò i capelli, gesto che normalmente la faceva sospettare che ciò che stava per seguire non fosse nulla di buono: era lo stesso che faceva ogni volta che doveva dirle che era in punizione.
-L’ho rubato a Madama Chips, dove sennò?- Rispose lui con semplicità, senza sembrare troppo toccato dall’occhiata che gli aveva rivolto la ragazza, oramai ci si era abituato.
-Fred!- sbottò Jenny con aria scandalizzata –Tu non puoi metterti a rubare, non puoi! Se lo scopre la Umbridge non voglio sapere cosa potrebbe farti e tu devi stare attento…non puoi farti espellere all’ultimo anno!- Fred posò una mano sulla spalla di Jenny, tirandola nuovamente verso di sé.
-Lo so, Jen, lo so- le sussurrò in risposta dandole un bacio in testa –Ma oggi era per una buona causa, volevo trovare un modo rapido per alleviarti il dolore stanotte.- Jenny lo guardò interrogativa, non capiva cosa avessero di speciale proprio quella notte rispetto alle altre tre precedenti in cui aveva avuto una punizione con la Umbridge.
-Cosa mi sono persa? Tu e George avete trovato la formula giusta per colorare i puffksein ed impedirgli di crescere?- chiese, associando l’evento da festeggiare con qualche nuovo successo nel campo dei Tiri Vispi Weasley. Fred scosse il capo.
-Guarda che ore sono….-le suggerì, mentre versava alcune gocce di essenza di dittamo sulla mano ferita della ragazza, che prese a fumare e a cicatrizzarsi all’istante. Jenny guardò il suo orologio da polso, che in realtà un tempo era appartenuto a sua madre: segnava mezzanotte.
-Mezzanotte...e allora?- domandò, non riuscendo evidentemente ancora a cogliere cosa volesse farle capire il ragazzo, che adesso la osservava scuotendo il capo divertito.
-Se è mezzanotte vuol dire che è già domani, quindi è il 27 quindi…- adesso Jenny si battè la fronte con una mano, con l’aria di chi ha finalmente capito qualcosa.
-Quindi sono due anni che stiamo assieme!- completò la frase per il ragazzo, guardandolo sorridendo: chissà cosa aveva architettato.
-Allora signorina Silente, è pronta a seguirmi?- le domando con un fare pomposo che non gli si addiceva affatto e che fece ridere Jenny.
-Ma certo che lo sono!- esclamò tra le risate, mentre Fred la rendeva invisibile con un incantesimo di disillusionamento e faceva lo stesso con sé. Si alzò, quindi, prendendo Jenny in braccio e si avviò verso il buco del ritratto. Jenny avrebbe voluto chiedergli cosa avesse in mente ma allo stesso tempo era terrorizzata che qualcuno potesse scoprirli, quindi decise di stare zitta ed attendere la fine del viaggio, sperando che arrivasse presto. Quando passarono davanti alla strega orba per un attimo temette che Fred volesse portarla a Hogsmeade, fortunatamente neppure lui era così temerario da portarla fuori dal castello adesso che Voldemort era di nuovo a piede libero e, soprattutto, che il ministero si rifiutava di combatterlo. Continuarono ad avanzare per un po’, finchè non si trovarono al settimo piano, di fronte ad un arazzo che lei conosceva anche troppo bene.
-Fred...stiamo andando nella stanza delle necessità?- chiese guardando il ragazzo perplessa, dimentica per un attimo del fatto che lui non poteva vederla. Fred non rispose ma si limitò ad entrare in quella porta che era appena apparsa sul muro. La stanza aveva adesso assunto le sembianza della camera dei gemelli alla Tana. Jenny si guardò attorno ancora più perplessa mentre Fred la fece scendere delicatamente dalle sue braccia e tolse l’incantesimo in modo che fossero tutti e due visibili nuovamente.
-Ti ricordi quando mi hai detto che avresti dato qualunque cosa per essere con me in camera mia alla tana piuttosto che a Grimmauld Place?- le chiese abbracciandola dolcemente da dietro. Jenny annuì, cercando di capire dove volesse arrivare con scarsi risultati.
-Non so tra quanto tempo potremo stare di nuovo lì insieme, mai probabilmente se le cose vanno come devono andare e volevo dartene un’ultima possibilità.- Spiegò lui calmo, mentre le labbra scivolavano lentamente sul collo di Jenny dandole piccoli baci.
-Sono sicura che l’appartamento a Diagon Alley sarà bellissimo lo stesso…- rispose lei girandosi, par andare a baciare delicatamente Fred sulle labbra.
-Grazie Fred, è un pensiero carinissimo- gli sussurrò quindi sorridendo all’orecchio. Fred la strinze a sé per un po’, quindi la prese per mano portandola sul suo letto.
-Peccato che a Diagon Alley…ci sarà camera nostra- le disse sorridendo, mentre lei lo guardava spalancando gli occhi.
-Mia e tua?- chiese Jenny stupita, mentre un sorriso andava pian piano allargandosi sul suo volto. Fred annuì, andando a baciarla nuovamente. Era così semplice tra loro due, tutto perfetto, come in una fiaba. Erano le due metà della mela che si erano finalmente trovate.
-Andremo via prima della fine della scuola, lo sai Jen- le disse piano lui, scostandole una ciocca di capelli castani dal volto. Jenny annuì, ma gli occhi le si riempirono di lacrime: Hogwarts senza Fred per lei era impensabile, non sapeva come avrebbe fatto senza di lui. Lentamente una lacrima le scesa sulla guancia. Fred sorrise e, avvicinando una mano al volto di lei, gliela tolse.
-Non fare così- le sussurrò, avvicinandoglisi –Non cambierà nulla, ti aspetterò a King’s Cross e passerai l’estate con me a Diagon Alley, il primo di settembre ti accompagnerò a prendere l’Espresso e verrò ad Hogsmeade ogni volta che ci sarete voi, proprio come avevamo stabilito.-
Le disse rassicurante, ma lei scosse il capo, con fare deciso.
-Passeremo meno tempo insieme quest’anno e non voglio, non voglio che tu vada via da qui, figuriamoci se voglio che lasci tutto prima- protestò, ma Fred la strinse a sé, accarezzandole piano la schiena.
-Non pensare al tempo che non trascorreremo insieme, pensa che ora siamo qui, io e te, e che abbiamo tutto il tempo che vuoi davanti…insieme- le bisbigliò all’orecchio. Jenny alzò il capo dal petto di lui e gli sorrise, andando poi a cercare le sue labbra. Fred socchiuse gli occhi, andando a baciarla a sua volta, schiudendo le labbra. Strinse più forte Jenny a sé, mentre si perdeva nei ricordi di quei due anni passati insieme, quei meravigliosi due anni che erano trascorsi in un soffio. Era veramente magico come, quando stringeva a sé quella ragazza, la vita diventava semplice. Si sdraiò lentamente sul letto, portando Jenny su di sé, separando momentaneamente le labbra dalle sue. -Saremo liberi insieme, te lo prometto- le sussurrò ad un orecchio. Jenny sorrise e lo strinse ancora di più a sé.
-Saremo liberi insieme- ripetè in un sussurro, come se si stesse gustando le parole appena dette dal ragazzo. Si avvicinò nuovamente a Fred, baciandolo ancora, mentre lui si muoveva lentamente, in modo da trovarsi steso sopra di lei. Jenny lo osservò per un attimo, contemplò il suo volto perfetto incorniciato dai capelli rossi, adesso piuttosto scompigliati, i suoi occhi di un marrone così profondo da farla tremare che la fissavano, le sue labbra incurvate in un sorriso solo per lei. Sorrise a sua volta, percorrendo lentamente i lineamenti del viso di Fred con le mani, come se volesse imprimerseli nella memoria. Il ragazzo rise, senza un motivo preciso, fin quando le dita di Jenny non gli sfiorarono le labbra. Allora si riavvicinò a lei e fece lo stesso, solo che percorse i lineamenti del suo volto con piccoli baci, finchè non giunse nuovamente alle labbra. Ben presto le preoccupazioni divennero superflue e con loro anche i vestiti, che finirono a terra: in quella stanza c’erano solo loro due, insieme, liberi.
***

La mattina dopo si svegliarono con calma, la sveglia che c’era sul comodino, come quella in casa dei gemelli, non funzionava. Fred non voleva svegliare Jenny, quindi si limitò a solleticarle la schiena,sorridente. Non riusciva a credere a quello che era successo la notte prima, gli sembrava di essere in un sogno meraviglioso, da cui non voleva svegliarsi. Sorrise, pensando a sé stesso, Fred Weasley, probabilmente la peggiore disgrazia di Hogwarts assieme a suo fratello, che si sentiva così per una ragazza. Corresse subito quel pensiero: si sentiva così per la sua ragazza, quella con cui aveva condiviso due anni della sua vita e che non aveva nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire, non adesso e difficilmente gli veniva in mente un momento in cui avrebbe potuto farlo. Senza accorgersene, aveva smesso di solleticargli la schiena.
-Mhmm riprendi, era rilassante- borbottò Jenny, che doveva essersi svegliata da qualche minuto. Fred sorrise e le si avvicinò per baciarle una spalla. Jenny si girò verso di lui, radiosa, e Fred la strinse a sé in un abbraccio.
-Pentita?- le sussurrò in un orecchio. Jenny scoppiò a ridere.
-Il tuo senso dell’humor va peggiorando Fred Weasley- rispose, divertita.
-Lo prendo per un no- osservò lui, ridendo a sua volta, andando a sfiorare le sue labbra con un bacio.
Gli ci vollero un altro paio d’ore prima che uno dei due trovasse il coraggio di alzarsi e porre fine a tutto quello, almeno altrettanto tempo passò, prima che fossero completamente vestiti, tra uno scherzo e l’altro, tra le carezze e i baci, e pronti per uscire da lì. Camminarono per il corridoio del terzo piano, ridendo ogni volta che i loro sguardi si incrociavano. A giudicare dal via vai degli studenti che si affollavano in direzione della Sala Grande dovevano aver saltato tutte le lezioni della mattina, ma non gli importava affatto. Non notarono nemmeno un gruppo di Serpeverde che gli passarono accanto, lanciandogli qualche frecciatina acida, come al loro solito. Sembrava andare tutto benissimo, anzi, andava tutto benissimo, finchè non incrociarono la McGrannitt nei corridoi.
-Weasley! Silente! Nel mio ufficio, subito! La Umbridge vi cerca da tutta la mattina…-
Jenny e Fred la seguirono senza fiatare, notando con piacere che più che arrabbiata sembrava preoccupata. Se avessero incontrato la Umbridge quel giorno, probabilmente, l’avrebbero davvero trasfigurata in un rospo col tutù, come aveva proposto Fred, ma così si sarebbero guadagnati un’espulsione con i fiocchi e nessuno dei due voleva che questo accadesse. Fortunatamente per i corridoi non la incontrarono e fu con un sospiro di sollievo che entrarono nell’ufficio della direttrice della loro casa.
-Si può sapere dove siete stati? Mi sono inventata che eravate in infermeria…ma a breve passerà anche lì!- esclamò la professoressa McGrannitt, torcendosi le mani.
-Nella stanza delle necessità…vede, Jenny stava male dopo la punizione della professoressa Umbridge ma non voleva andare in infermeria per paura che la Umbridge la scoprisse…- improvvisò Fred e Jenny si affrettò ad annuire.
-Silente! Per l’amor del cielo, sarebbe stato meglio…io avrei potuto fare qualcosa in quel caso ma adesso…sbrigatevi! Vi accompagnerò da Madama Chips e, se siete fortunati, prima che quella donna ci scopra, sarete in un letto con un po’ di pozione febbricitante!- esclamò la professoressa, esasperata. Jenny e Fred si scambiarono un sorriso: non c’era niente di meglio che vedere i professori allearsi con loro per combattere la Umbridge. Con aria circospetta la McGrannit li condusse fuori dal suo ufficio e, attraverso molti corridoi, per la maggior parte sconosciuti, almeno a Jenny, dato che Fred poteva quasi vantarsi di conoscere il castello come le sue tasche, li condusse all’ingresso dell’infermeria.
-Avanti, entrate!- esclamò Madama Chips, facendoli correre dentro ed afferrando Jenny per un braccio.
-Prima tu- dichiarò. Chiudendole le tende attorno e dandole una camicia da notte bianca. La ragazza se la infilò il più velocemente possibile, andando poi a sistemarsi sotto le coperte. Madama Chips, nel frattempo, le aveva dato un bicchierino di una pozione violetta, che buttò giù tutto d’un sorso e in breve la fece sentire accaldata e sonnolenta. Soddisfatta del risultato, Madama Chips aprì le tende, pronta ad afferrare Fred sta volta, ma la McGrannitt si precipitò verso di lei, sibilando:
-Poppy! Sta arrivando!-
Fred afferrò al volo una sedia e si sedette accanto al letto di Jenny, prendendole una mano. Qualche secondo dopo udirono l’inconfondibile ticchettio delle scarpe della Umbridge avvicinarsi. Fred guardò Jenny, che stava fingendo di essere mezza addormentata, con ottimi risultati, e tirò un sospiro di sollievo.
-Proprio come ti avevo detto Dolores…sono qui!- disse la McGrannitt, in tono leggermente irritato.
-Oh lo vedo Minerva! Ma il signor Weasley mi sembra in ottima forma…cosa ci fa qui?- domandò la Umbridge, con la sua odiosa vocetta da bambina.
-Visto che la signorina Silente aveva le febbre così alta che delirava stanotte, continuando a chiedere di lui, gli ho dato il permesso di restare- sbottò secca la McGrannitt
-Ma lei non aveva nessuna autorità di farlo, minerva, mi spiace, ma temo che il signor Weasley sia in punizione. Alle otto nel mio ufficio, se non le spiace- e dicendo questo sorrise a Fred, con quel suo orribile e falso sorriso, che stonava tanto su quel volto da rospo, quindi girò i tacchi ed uscì dall’infermeria.
-Scusa, è colpa mia…-gli sussurrò Jenny.
-Shhh, ne è valsa la pena..e ricorda, liberi insieme- rispose Fred, chinandosi su di lei per darle un altro bacio.


Ebbene sì! Dopo due anni ho deciso di riprendere in mano questa fic e di portarla a termine! Sono affezionata a questi pg in fondo <3
Fatemi sapere cosa ne pensate ;)

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: InstantDayDream