Serie TV > La famiglia Addams
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Autore: vale_gada    13/12/2022    0 recensioni
Non è una ff con tante pretese ecco. Di solito nelle serie tv preferisco le coppie psicopatiche e in tal caso non ho fatto eccezione! Aggiornerò circa 1 volta a settimana compatibilmente con impegni universitari!
MercoledìTyler ovvio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sai sto conoscendo una ragazza della Nevermore. Un po' strana effettivamente, niente di così eclatante per una reietta, ma ne son terribilmente attratto" disse Tyler giocando con delle foglie di pianta carnivora.

"Di chi si tratta? Magari può tornarci utile per il nostro piano?"

La professoressa Thornill era impegnata con i suoi enormi occhiali a selezionare altre piante per tener sotto controllo il suo Hyde a sua insaputa.

"Si chiama Mercoledì Addams"

La professoressa sgranò gli occhi e fece rotolare a terra un vaso di terracotta.

"Assolutamente NO."

"Come no?"

"Da quanto la conosci?" Trasalì preoccupata.

"Da qualche settimana"

"E perché me lo dici solo adesso?"

"Non credevo fosse rilevante"

"Devi stare lontano da lei."

"E perché mai?"chiese Tyler incuriosito.

"Perché...beh perché ci servirà in seguito e tu non puoi affezionarti..."

"Ci servirà in seguito?"

"Sì Tyler"

Tyler fissò il vuoto mordendosi le labbra.

"Io..."

"Tu?" La professoressa prese tra le mani il suo volto fissandolo negli occhi.

"Io credo di...vedi quando mi hai ordinato di fermare Rowan...ecco...io è come se sentissi un innato senso di protezione nei suoi confronti"

"Tu non la ami Tyler vero? Di a mamma che non ami quella mocciosetta"

"Io non lo so io..."

La Thornill sgranò gli occhi e lanciò per terra un altro vaso, stavolta distruggendolo in mille pezzi.

"TI ORDINO DI TENERLA A DOVUTA DISTANZA."

"Perché!" 

"Perché sì. Non vuoi farmi arrabbiare vero? Chi ha rivelato la tua vera natura? Chi?"

"Tu"

La professoressa si avvicinò e infilzò nel suo braccio una strana fiala di colore rosso.

"Obbedirai?"

Tyler cambio sguardo, i suoi occhi si fecero di un bianco asettico, privo di emozioni e sensazioni.

"Sì"

Mercoledì si alzò di scatto fissando il vuoto della sua stanza. Strinse tra le mani le lenzuola in preda ad una rabbia che non sapeva neppure descrivere. Corse verso il libro ancora sul pavimento e lo raccolse stringendolo tra le mani. Decise di studiarlo, voleva e doveva capire se il suo sogno fosse qualcosa di collegato a reali visioni oppure uno scherzo della sua testa. 

 

 

————

 

Le enormi catene intorno al suo collo e ai suoi polsi, il sudore che scendeva sui suoi muscoli e quella sensazione di panico e vuoto. Questo era ciò che vedeva lo Sceriffo di fronte ai suoi occhi, al di là di un vetro piombato.

"Non esiste nessun modo per curarlo? E' la sola cosa che mi resta, la sola cosa mi tiene in vita"

"Non sappiamo niente di queste cose Sceriffo. Siamo solo un'equipe medica di un carcere e con simili reietti non abbiamo mai avuto a che fare"

"Temevo questo giorno da quando ho perso mia moglie per lo stesso motivo"

La dottoressa strinse la sua mano in segno di conforto.

"Mi ascolti. Gli unici che possono far qualcosa sono in quella scuola che lei tanto odia. Deve parlare con loro."

"Questo è escluso. Lo vogliono morto."

La dottoressa sospirò finché non fu interrotto da una figura rimasta ad osservarli nel buio della stanza.

"Io conosco chi può aiutarlo"

"Sei solo uno specializzando alle prime armi, resta al tuo posto" intimò la dottoressa.

"Lascialo parlare"

"Ecco, mio fratello andava alla Nevermore nei tempi in cui gli Hyde erano creature ammesse...e durante un incontro con le famiglie decisi di seguirlo in una strana biblioteca. Mi nascosi sulle scale per far sì che non mi notasse. In quel momento lo sentì parlare con un ragazzo riguardo ad un libro sulla cura degli Hyde."

"La cura?" Disse speranzoso lo sceriffo.

"Sì loro parlavano di questo libro. L'altro ragazzo gli intimò di lasciar perdere in quanto gli Hyde son creature imprevedibili e pericolose...e poi si è preso questo libro e lo ha messo in una borsa dicendo che lo avrebbe portato via dalla Nevermore per evitare che altri con strampalate idee potessero usarlo"

"Sai qualcosa riguardo a questa persona che ha in custodia il libro?"

"Mi ricordo solo che aveva dei baffetti neri piuttosto caratteristici che mio fratello lo chiamava Addams, ma non credo fosse il nome."

"Sei stato gentilissimo"

Lo sceriffo fu interrotto dalle grida di suo figlio: una richiesta di aiuto. Disse solo un nome inconfondibile "Mercoledì".Lo sceriffo fissò suo figlio diventare la stessa bestia. Strinse le nocche fin a sbiancarle e corse via dirigendosi da quello che considerava il suo peggior nemico. Forse messe da parte tutte le divergenze poteva essergli di nuovo utile. 

   
 
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