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Autore: Nao Yoshikawa    15/12/2022    2 recensioni
"Sarebbe bello se esistesse un incantesimo in grado di controllare l'amore". Questo è quello che pensa Yumichika. Non un incantesimo, ma un filtro d'amore è quello che gli viene casualmente "offerto" da Kisuke Urahara. La soluzione più semplice e veloce per fare innamorare Ikkaku di lui. Ma quando il vapore di quel filtro si diffonde per tutta la Soul Society, cose TERRIBILI iniziano a succedere. Chi sarà vittima in questo strano gioco d'amore?
«Cos’è questa cosa?» domandò prendendo in mano la boccetta, pesante e in vetro. Kisuke strabuzzò gli occhi.
«Umh, quella? Ma tu pensa, erano anni che non la vedevo, pensava di averla distrutta. Quello è semplicemente un filtro molto pericoloso che ho creato ai tempi in cui ero a capo del Dipartimento di ricerca e sviluppo. Uno dei miei primissimi esperimenti a dire il vero, ma ho lasciato perdere quasi subito.»
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Ayasegawa Yumichika, Inoue Orihime, Ishida Uryuu, Mayuri Kurotsuchi, Urahara Kisuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sottile linea tra amore autentico e amore indotto
 

 
Alle volte bisognava mollare e questo era ciò che Izuru Kira aveva fatto. Ancora ansante, si ritrovò con la testa di Rangiku sul suo petto, i suoi capelli lo solleticavano e le sue mani lo accarezzavano languidamente.
«È stato bellissimo, vero?» domandò lei, lo sguardo innamorato e perso nel vuoto. Izuru deglutì, in difficoltà. Era stato molto più che bello, e inoltre aveva scoperto di essere molto dominante, cosa sorprendente per lui. Ma adesso? Si era andato a cacciare in una situazione complicata. A lui Rangiku piaceva davvero, ma affezionarsi così all’idea di loro due insieme era pericoloso. Ma come poteva una cosa tanto sbagliata, essere tanto giusta?
«Sì, lo è stato» mormorò.
 
«Non preoccupatevi, capitano Hitsugaya. Avete sentito, no? La dodicesima compagnia sta già pensando ad un antidoto. Noi possiamo solo limitare i danni» Unohana era come sempre positiva e Toshiro non se la sarebbe sentita di andargli contro.
«Lo spero. Comunque vorrei tanto sapere dove la mia luogotenente si è cacciata. Ora che è vittima di quel filtro è diventata ancora più sfuggente. Sarà di sicuro in compagnia di Kira, vista la sua cotta spaventosa per lui. Beh, almeno posso fidarmi.»
Toshiro Hitsugaya aveva sottovalutato un po’ troppo la potenza del desiderio, ma dopotutto era ancora giovane. Lui e Unohana, dopo aver a lungo girovagato, arrivati agli appartamenti della terza compagnia, aprirono una delle porte. In realtà fu Toshiro a farsi avanti, al diavolo le buone maniere. Ma di certo non era pronto a quello che si ritrovò davanti: Izuru e Rangiku avvinghiati dopo aver palesemente fatto sesso.
Izuru sgranò gli occhi e si tirò addosso il kimono per cercare di coprirsi, mentre Rangiku sembrava a suo agio.
«Oh, capitano. Mi avete trovata. Ma che dispettoso, non vi hanno mai detto che si dovrebbe bussare?»
Toshiro era arrossito con violenza e si era anche bloccato. Unohana si portò una mano sul viso, molto più divertita che scioccata.
«Oh, ma guarda. Temo che siamo arrivati in un momento sbagliato.»
«A-aspettate! Giuro che non è come sembra, posso spiegare!» disse Izuru.
Ma sì, Hitsugaya avrebbe capito che non era un pervertito che approfittava della gente non del tutto consenziente. In compenso, però, quando il capitano della decima compagnia si riprese, tirò fuori la zanpakuto, sorridendo in modo minaccioso.
«Io ti ammazzo, brutto pervertito.»
 
 
Ukitake aveva deciso che quell’aria piena d’amore era fin troppo soffocante per uno di salute cagionevole come lui. Quindi si era ritirato in casa sua. Bere un tè, leggere qualcosa, godere del silenzio e della calma, quelle erano cose che facevano al caso suo. Inoltre era piuttosto arrabbiato con Kyoraku, malgrado lui non si arrabbiasse mai. Certo, non era colpa sua se quel filtro d’amore aveva colpito Nanao.
C’era poco da fare, Jushiro Ukitake era geloso senza ombra di dubbio. Anche se sapeva di non averne diritto, visto che lui e Shunsui non erano una coppia, non in modo ufficiale. E sapeva anche che era immaturo da parte sua essere geloso, Shunsui non avrebbe fatto niente di riprovevole.
Era troppo vecchio per certe cose…
«Jushiro! Ecco dove ti nascondevi!»
Oh, Shunsui aveva sempre la brutta abitudine di sbucare all’improvviso. Adesso lo aveva fatto sussultare con talmente tanta violenza da fargli cadere la tazzina di mano. Ukitake sospirò.
«Shunsui, vedo che sei tutto intero» disse, senza riuscire a nascondere del tutto il fastidio.
«Eh, già! La mia dolce Nanao non si stacca un attimo da me, devo dire che è piuttosto strano e inquietante.»
«La cosa ti diverte, capisco» disse. Non sopportava rispondere in quel modo così scontroso, non era da lui, ma proprio non riusciva a farne a meno.
«Ammetto che la cosa è un po’ divertente, ma solo un po’. Dai, Jushiro. Non fare così, non mi dirai che sei geloso, eh? Ma se non ho occhi che per te.»
Avrebbe evitato di guardare Shunsui negli occhi, perché era capace di scioglierlo come neve al sole. Ma bastava anche solo il suo tono di voce per fare ciò.
«Siamo una coppia?» gli domandò.
«Beh, sì! Anche se non ufficialmente.»
Erano tanti anni oramai che si amavano in segreto. Non avevano idea di come sarebbe stata accolta la loro relazione, le cose non erano poi cambiate molto da quel punto di vista, malgrado i secoli.
«Non so se questo mi sta bene. Voglio dire… è frustrante, non trovi? Dover fare finta di niente» disse guardando da un’altra parte. Vedere la luogotenente Ise approcciarsi così a Shunsui, gli aveva smosso qualcosa. Anche a lui sarebbe piaciuto lasciarsi andare a certi gesti affettuosi senza doversi preoccupare. Shunsui si avvicinò, cercando il suo sguardo.
«Ti ho mai detto che sei adorabile? Se vuoi che si sappia, io non ho problemi. Secondo me qualcuno se lo aspetta già, insomma, guarda come siamo legati!»
«Ma… e non hai paura che la cosa possa causarci dei problemi?» sussurrò Jushiro, già sciolto. Non aveva proprio spina dorsale con lui. Era debole, lo erano entrambi l’uno nei confronti dell’altro. Shunsui sorrise, accarezzandogli il viso.
«I guai non mi hanno mai spaventato. Vieni qui» sussurrò sulle sue labbra, per poi baciarlo con dolcezza e passione. Jushiro sospirò, più rilassato. Peccato per Nanao che aveva appena trovato il suo amato.
«Capitano Kyorakuuuu! Perché mi avete lasciato da sola! Voi! Ah! Ma voi… e voi, capitano Ukitake? Ma cosa…?»
Nanao non sembrava molto in sé, con gli occhiali storti, il fiato corto e i capelli – di solito in ordine – scompigliati. Kyoraku sgranò gli occhi. Bene, adesso che li aveva visti, di sicuro non avrebbero potuto nascondere niente, neanche volendolo.
«D-dolce Nanao, ma come hai fatto a trovarmi?»
La luogotenente si aggrappò al capitano, disperata.
«Ecco perché non mi amate! Amate lui? Questo è troppo doloroso, non posso accettarlo. Perché, capitano Ukitake? Da voi non ve lo aspettavo!»
«Ma… aspetta» Jushiro era arrossito, aveva caldo, rischiava uno svenimento. «Ti prego, calmati, non sei in te. E nemmeno io mi sento molto in me.»
Shunsui decise di prendere la situazione in mano. Filtro d’amore o no, era importante essere diretti. Così poggiò le mani sulle spalle della sua luogotenente e assunse l’espressione e il tono più seri possibili.
«Cara Nanao. Devi capire che, per quanto il tuo interesse nei miei confronti mi lusinghi, tra noi non può funzionare. Sono troppo vecchio per te e i nostri ruoli renderebbero un’eventuale relazione impari. Senza contare che sono sentimentalmente impegnato con il capitano Ukitake. Però questo non lo sa ancora nessuno, quindi ti sarei grato se al momento lo tenessi per te.»
Ukitake avrebbe tanto voluto scomparire sotto il pavimento. Come sperava di essere convincente in questo modo?  Nanao si aggiustò gli occhiali e per un attimo sembrò aver ritrovato la sua lucidit.
«Capitano Kyoraku…. SIETE UN TRADITORE!»
«… Eh?»
Dopodiché gli arrivò uno schiaffo in viso, un gesto inaspettato che però in effetti avrebbe dovuto prevedere.
«Ahi» piagnucolò Shunsui. «Mi hai fatto male, dolce Nanao.»
La luogotenente si attaccò al suo braccio, lanciando ad Ukitake uno sguardo infuocato.
«Non intendo lasciarvelo, capitano Ukitake. Se proprio lo volete, combatterò contro di voi fino alla morte.»
Questo sì che era inaspettato!
«M-ma io non posso combattere contro di te!»
«Farei qualsiasi cosa affinché il capitano Kyoraku scelga me!» Nanao sembrava davvero decisa. E Kyoraku, per la prima volta, non sapeva come comportarsi.
«Oh, dai… non litigate per me, così mi mettete in imbarazzo.»
«Shunsui, ti prego» sospirò Ukitake. Nanao non era interessata al fatto che fossero due capitani, due uomini di una certa età che stavano insieme. Lo detestava a prescindere al momento, e questa era una consolazione niente male.
 
«Byakuya, a te piacciono i biscotti? A me piace molto prepararli. Se vuoi posso preparali anche a te. Suppongo che ci vedremo spesso, visto che io e Rukia adesso stiamo insieme. Perché non vieni in vacanza nel mondo degli umani? È divertente, secondo me ti piacerebbe!»
Quell’umana era davvero tanto logorroica. Parlava e straparlava con un entusiasmo che gli faceva venire la nausea. E decantava le lodi di Rukia in ogni modo, questo almeno gli faceva piacere. Era la diretta interessata a essere in profondo imbarazzo: Orihime e suo fratello che parlavano. Anzi, Orihime che parlava di lei. Sperava tanto che non se ne uscisse con qualcosa di troppo imbarazzante. Allo stesso tempo però era così carina l’idea di loro due come coppia.
«Dubito fortemente che lì potrei trovare qualcosa di mio interesse» disse Byakuya. Orihime rise, lo trovava divertente nel suo essere serio.
«Lo sai, Byakuya? Tu mi piaci. Rukia è fortunata ad averti. Anche io avevo un fratello a cui ero molto legata. Secondo me sareste andati d’accordo.»
Né Rukia né Byakuya si erano aspettati che potesse tirare fuori una cosa del genere sul suo passato.
«Sì… Rukia mi ha accennato a qualcosa. Io… sono desolato per la tua perdita» si limitò a dire.
«Oh, non fa niente. Io non sono triste. Ho molti amici. Poi c’è lei. E ci sei tu e visto che io Rukia stiamo insieme, ora è come se fossi anche mio fratello!»
Rukia scorse un po’ di tristezza nel suo sguardo. Si chiese dove finiva l’effetto del filtro e dove iniziavano i veri sentimenti.
«Tieni davvero a lei?» domandò Byakuya. Per lui era un po’ strano pensare a sua sorella con una donna, aveva sempre pensato che in caso avrebbe sposato un uomo. Ma alla fine, che importanza poteva avere?
«Tengo tantissimo a lei» rispose Orihime seria. Talmente tanto seria che a Rukia vennero gli occhi lucidi.
«Così… così mi fate commuovere.»
«No, ti prego! Non volevo farti piangere. Posso fare qualcosa di buffo per tirarti su il morale?»
Nel guardarle, Byakuya dovette rendersi conto che quelle due stavano incredibilmente bene insieme, erano molto diverse eppure si capivano. Provò un’improvvisa simpatia all’idea di loro come coppia, ma si ricordò anche che l’effetto dei filtro non sarebbe durato a lungo.
«Beh» sospirò. «Almeno voi due insieme siete meno fuori di testa di Renji e Hanataro. Vedrete cosa farò loro passare, una volta tornati alla normalità.»
 
 
Chad non era riuscito a bere un solo goccio di sakè, e questo non solo perché era minorenne e non voleva andare contro le regole, ma perché aveva lo stomaco chiuso. Shinji invece aveva bevuto parecchio ed era anche un po’ brillo. Yumichika alla fine, arrabbiato, si era unito a loro. Lui non aveva bevuto fino ad ubriacarsi, lo considerava inelegante, però aveva il viso arrossato e gli occhi lucidi.
«Stupido Ikkaku.»
«Ah, e non fare così» disse Shinji. «Qual è il problema? Trovatene un altro!»
«Ma io non voglio un altro, io voglio il mio Ikkaku e basta» piagnucolò. Shinji alzò gli occhi al cielo e poi si rivolse a Sado.
«E tu, mio gigante amico? Non sei innamorato?»
«… No, ma considerando quello che sto vedendo, dubito che vorrò mai innamorarmi. E lei, capitano Hirako?»
«Tsk, certo che no!» borbottò mandando giù un sorso di sakè. «Certo che però è strano. Chissà perché non sono caduto vittima del filtro. Io come altri. Forse più sei forte e meno sei soggetto. Allora sono fortissimo.»
Chad dubitava fosse per questo. Bevve il sakè e fece una smorfia. E poi vide con la coda dell’occhio qualcuno di familiare.
«Quello non è Abarai?»
Renji camminava mano nella mano senza vergogna con Hanataro. Erano talmente innamorati che sembravano circondato da un’aura rosata tutta loro.
«Ah, ma tu guarda» disse Shinji divertito. «Abarai e Yamada, ma sapete che state bene insieme? Il felice esempio di due opposti che si attraggano»
«Grazie, capitano» disse Renji. «Allora Fiorellino, vuoi bere qualcosa?»
«Oh, lo sai che non reggo l’alcol» rispose Hanataro.
«Non preoccuparti, in caso io posso reggere te.»
Yumichika batté un pugno sul tavolo.
«Ma insomma! Come osate venire qui a comportarvi da coppietta innamorata? Guardare che qui c’è gente che soffre per amore. Non sopporto più nessuno!»
E dicendo ciò si alzò, allontanandosi con fare teatrale. Renji si sedette e si portò Hanataro seduto sulle proprie gambe. Davvero senza alcun pudore quei due, però erano divertenti.
«Sembrate felici, quasi mi dispiace che debba finire» ammise Shinji.
«Non so di cosa parlate, capitano Hirako. Non finirà proprio niente, amo davvero molto Hanataro, un giorno vorrei sposarlo. In realtà non so nemmeno se è una cosa legale, ma lo farò lo stesso.»
Hanataro si commosse tantissimo a quell’indiretta proposta di matrimonio.
«Tu…? Oh, Renji.»
Shinji borbottò qualcosa. D’accordo l’amore, ma quello era troppo anche per lui.
«Emh… scusate, capitano» disse ad un tratto Chad, fin troppo imbarazzato dalle moine di quei due. «Non dovremmo cercare la luogotenente Kurotsuchi? Era compito nostro tenera d’occhio.»
«Già, ma ci è scappata e non sono così stupido da impedire ad un’innamorata di raggiungere il suo amato. Non preoccuparti, il capitano Kurotsuchi ci perdonerà, prima o poi.»
E poi non avrebbe avuto tempo al momento di arrabbiarsi.
 
 
In tutto ciò, Mayuri Kurostuchi stava già lavorando ad un antidoto. E mentre lo faceva, si lasciava andare a commenti e a imprecazioni contro Kisuke Urahara. Cosa era venuto in mente a quel pazzo? Perché mai aveva creato qualcosa di così inutile e potenzialmente pericoloso? Il vero criminale era lui, altroché. Oh, ma gliel’avrebbe pagata una volta che lo avesse incontrato.
«Se l’hai creata è perché avevi puntato a qualcuno, Kisuke Urahara…  In mezzo, adesso, ci siamo finiti tutti. Sei davvero sgradevole» disse fra sé e sé. Di sicuro sarebbe stato più facile per lui lavorare, se solo non avesse avuto la costante sensazione che qualcuno lo stesse spiando. In quel caso però non si trattava di una sensazione: Nemu in effetti lo stava spiando da fuori e ad un certo punto si era introdotta dentro il suo laboratorio, dopotutto lo conosceva bene.
«Nobile Mayuri!» esclamò.
In quel momento Nemu poté vantare di essere stata l’unica ad aver fatto paura al capitano Kurotsuchi.
«Che cosa ci fai tu qui? Hirako doveva tenerti d’occhio, eh? Effettivamente non è che potessi fidarmi molto di lui» disse infastidito, ma in realtà anche molto inquietato. «E non ti avvicinare.»
Al diavolo! Lui non aveva paura di niente, ma quella cosa, l’amore… quella sì che gli faceva venire i brividi.
«Ma Nobile Mayuri, io vi amo» affermò Nemu con serietà. «Prendete il mio corpo, fatene ciò che volete. Se vi eccita potete anche legarmi, sono resistente.»
«Si può sapere chi ti ha insegnato certe cose? Oh beh, lasciamo perdere, non sono ancora così fuori di senno da assecondare le tue voglie.»
Nemu si avvicinò a lui. Non lo ascoltava, questo era fastidioso.
«Io sono qui solo per compiacervi» sussurrò e poi si avvicinò per baciarlo. Non arrivò a farlo, però, perché svenne poco dopo tra le sue braccia. Mayuri stringeva tra le mani una siringa, le aveva iniettato un leggero anestetico per tenerla a bada.
«Quanto parli! Stattene buona qui senza molestarmi, mentre trovo una soluzione al disastro che Urahara ha creato. Deve pregare di non incrociarmi presto, perché non sopravviverà, altrimenti!»
 
 
Ichigo era stanco.
Anzi, prima di essere stanco era sollevato e ancora un po’ sconvolto per quanto successo con Zaraki. Per quello che era quasi successo.
«Credo che mi sia bloccata la crescita» ansimò Ichigo. «Ma perché sono venuto? Perché non mi sono fatto gli affari miei, almeno per questa volta?»
«Oh, ho capito» sbottò Ishida. «Ora non fare la regina del drama.»
«CHE COSA? Tu non hai idea di quello che mi ha fatto. Mi ha quasi… mi voleva deflorare! Ma ti immagini che dolore atroce? E poi con Kenpachi? Una volta tornato normale mi avrebbe ammazzato di sicuro!»
Ichigo non scorgeva il fastidio nello sguardo e nel tono di Uryu. Per forza, non si accorgeva mai di niente!
«Senti, Kurosaki. Ho capito, perché pensi che sia venuto a salvarti?»
Ichigo si bloccò, guardandolo.
«In effetti… come ti è venuto in mente di venire da solo?» domandò sorpreso. Ishida arrossì. Non era più così bravo a dire le bugie.
«Ero preoccupato per te. E non volevo che Zaraki ti toccasse. Okay, non voglio che nessuno ti tocchi. Ti piace come risposta o è patetica?»
Ichigo si guardò attorno. Per come Ishida parlava, sembrava geloso. Ma questo non era possibile.
«… Sei caduto vittima del filtro pure tu?» tentò. Ishida s’indispettì. Perché non poteva prenderlo sul serio?
«Kurosaki, sei un cretino. La prossima volta salvati da solo.»
A giudicare dalla sua reazione, Ichigo doveva aver toccato un nervo scoperto. Ishida sembrava quasi innamorato di lui, da come si comportava. Ma questo non era possibile. O sì? Non sapeva come comportarsi, al riguardo!
«Ma… aspetta un momento, Ishida! Non pensare di potermi mollare qui, merito delle spiegazioni!»
Anche perché aveva paura che Zaraki lo avrebbe ritrovato presto.
 
E in effetti Ichigo non aveva torto a temere per la sua incolumità: Zaraki, furioso per essere stato interrotto dal Quincy, aveva giurato vendetta. E inutili erano le parole di Yachiru, che iniziava ad essere stufa di quella situazione.
«Lo sai, Kennuccio? Ora non è più divertente. La gente è fin troppo impazzita e nessuno bada nemmeno più a me. E poi daaai. Proprio Icchi, poi.»
«Fa silenzio, Yachiru. Ritroverò Ichigo e quel Quincy me la pagherà molto cara per avermelo portato via. Vedrai, se non lo faccio!»
Yachiru sospirò. No, infatti, non era divertente, soprattutto perché Kennuccio non sembrava in sé. In genere l’ascoltava molto di più, ma adesso…
Ikkaku, mollato da Yumichika senza un valido motivo, si era sorpreso quando aveva visto il suo capitano correre come un pazzo nella sua direzione. Era sparito per delle ore!
«Capitano, ma allora siete-»
«TOGLITI DI MEZZO, NON HO TEMPO DA PERDERE!» gridò Kenpachi, quasi investendolo. Yachiru perse l’equilibrio e cadde addosso a Ikkaku, il quale imprecò.
«Che cavolo! Ma si può sapere che succede?»
«Waaa, succede che Kennuccio è impazzito per colpa del filtro e ora vuole Icchi» piagnucolò Yachiru in braccio a lui.
«… Con Icchi intendi Ichigo Kurosaki? Perché se è così, mi dispiace per lui.»
«La colpa è tutta tua, pelatino!» Yachiru gonfiò le guance.
«Io? Ma che cosa ho fatto, io?» domandò Ikkaku confuso.
«Uffaaa, certo che sei lento a capire! Ma non ci arrivi o no che Yumichika è innamorato di te? Capito? Lui ha fatto tutto questo perché voleva che ricambiassi i suoi sentimenti. Però è successo un caos e ora tutti sono impazziti, anche Kennuccio.»
Ikkaku rimase immobile a riflettere sulle sue parole. Davvero era questo il motivo?
«Ma… ma se era per questo, perché non me l’ha detto?»
«Ma non lo so! Voi adulti ragionate in modo strano. Ma credo che sia perché non hai alcun senso del romanticismo e quindi è convinto che tu non lo ricambi. Beh, se si è sbagliato, farai bene a dirglielo.»
Ikkaku la rimise giù con delicatezza. Yumichika aveva davvero scatenato quel pandemonio per lui? Certo, l’idea che volesse somministrargli un filtro era inquietante e di quello avrebbero dovuto parlarne, però… lo amava.
«Devo cercare quell’idiota. Grazie, Yachiru.»
«Prego, pelatino. E tanti auguri!» esclamò ridendo. Ecco, questo sì che la divertiva: l’amore autentico.

Nota dell'autrice
Grazie a Yachiru, Ikkaku finalmente ha capito l'ovvio! E pure Ichigo finalmente sta capendo che forse Uryu non prova un semplice sentimento di amicizia nei suoi confronti. Personaggi come loro me li immagino MOLTO imbranati in amore, della serie che non capiscono nemmeno se glielo sbatti in faccia. Kyoraku e Ukitake non sono messi benissimo, ma almeno sono consapevoli di amarsi. La vera domanda è, che cosa farà Kenpachi, bramoso di vendetta contro Uryu? E Mayuri riuscirà a creare un antidoto senza essere molestato? E Izuru sfuggirà alla furia di Toshiro? Rimanete sintonizzati per scoprirlo.

Nao

 
   
 
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