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Autore: Farkas    17/12/2022    1 recensioni
Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma certe cose non cambiano mai come il fatto che è la bacchetta a scegliere il mago. Gerard Olivander, figlio del leggendario Garrick Olivander ha assunto la guida dell'attività di famiglia ed è pronto a vendere le sue bacchette ai maghi e alle streghe che si preparano a cominciare la loro istruzione.
Jon, Tyrion, Daenerys, Eddard e tutti gli altri personaggi del Trono di Spade entrano nella bottega alla ricerca dell'oggetto che diverrà il loro compagno inseparabile. Se siete curiosi di vedere quali bacchette li sceglieranno (e di saperne un po' di più sulle bacchette), non vi resta che entrare in negozio con loro.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davos Seaworth, Eddard Stark, Jon Snow, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando il gioco si sposta a Hogwarts'
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La scelta della bacchetta

Capitolo 14: La bacchetta dell’insicuro

 
 
In un assolato pomeriggio di fine giugno, Gerard aveva appena ultimato una bacchetta di agrifoglio e unicorno, quando udì aprirsi la porta del negozio e corse dietro al bancone, giusto in tempo per veder entrare un ragazzino ciccione, dai capelli scuri che mormorò timidamente: -Buongiorno. Vorrei comprare una bacchetta se è possibile-.
Il mantello verde e la lunga veste in tinta da mago, riccamente rendeva ovvio che il ragazzo non fosse essere un Nato Babbano, ma Gerard nel vedere la sua espressione ansiosa, capì che comunque si sentisse a disagio per qualche motivo.
Sorrise incoraggiante e disse: - Ma certo che è possibile, anzi per me sarà un piacere trovarle lo strumento più adeguato, signor…? -.
-Tarly. Samwell Tarly-.
Sentendo quel cognome Gerard capì perché il ragazzo fosse venuto solo. Randyll Tarly aveva la fama di essere un uomo duro e inflessibile, certo non il padre che si prende un giorno libero dal lavoro per accompagnare il figlio a prendere ciò che serve per Hogwarts.
Prese le misure Gerard prelevò una prima selezione di bacchette.
- Abete*, crine di unicorno, quattordici pollici, rigida-.
Sam la impugnò timoroso, rimanendo poi a guardarla, senza far niente.
-Suvvia, la agiti! - lo spronò Olivander.
Il ragazzino arrossì e fece un movimento circolare con la bacchetta. Un attimo dopo si udì uno schioccò e ci fu un lampo di luce bianca e Sam Tarly si ritrovò con un grosso porro sul naso.
-Per la barba di Merlino! No, davvero non va bene! - fece Olivander, curando il cliente con un colpo di bacchetta.
-Tenti questa: cipresso, corda di cuore di drago,undici pollici. Estremamente rigida. Non amo autoincesarmi, ma le assicuro che è una bacchetta eccezionale-.
Sam non dubitava della qualità della bacchetta, ma era certo che se davvero era eccezionale, non avrebbe mai voluto lui come padrone. Era un codardo che non valeva nulla, come sempre gli ripeteva suo padre. Agitò debolmente la bacchetta e con suo sollievo non accadde nulla.
-Ebano, undici pollici, piuma di fenice, flessibile. Anche questa è una bacchetta di cui ho motivo di andare particolarmente orgoglioso-.
Ma perché mi fa provare bacchette di cui è così fiero? Come mai crede siano adatte a me?” si chiese perplesso il giovane Tarly, mentre provava la bacchetta. Anche con quella non riuscì a fare nulla.
-Frassino, crine di unicorno, quattordici pollici, rigida-.
Stavolta agitando la bacchetta Sam produsse un paio di scintille bianche. Dopo avergli fatto provare un’altra dozzina di bacchette, Olivander parve cominciare ad avere le idee più chiare.
-Be’ malgrado il primo tentativo non sia andato tanto bene direi che l’elemento giusto per lei è l’unicorno- sentenziò il fabbricante dopo che una bacchetta di ontano e unicorno si era rivelata inadatta.
-Un po’ me lo aspettavo- sospirò Sam. Non che avesse qualcosa contro gli unicorni, ma quella mattina suo padre gli aveva detto “Un codardo come te, non potrà avere che una bacchetta di unicorno. Sono le più deboli” -.
-Guardi che l’unicorno è un ottimo nucleo- osservò Gerard scrutando con occhio severo il cliente.
-Lo so, lo so. È il nucleo meno soggetto a causare incidenti e che crea le bacchette più fedeli… solo… mio padre è convinto che le bacchette di unicorno siano deboli-.
-Bene, è mia opinione di rinomato artigiano, che una bacchetta di unicorno se usata bene, non abbia nulla di meno di una di fenice o di drago e potrei citare dozzine di individui passati alla storia le cui bacchette erano di unicorno. La sua potrebbe essere questa: noce e crine di unicorno, undici pollici e mezzo, mediamente rigida-.
Fu un altro fiasco.
-Senta, non avrebbe qualche bacchetta più… più… modesta? -.
-In che senso modesta? –.
-Adatta a qualcuno che … che… che non è un granché, ecco. Io non sono mai stato bravo in nulla…-.
-E come sapeva delle qualità delle bacchette di unicorno? -.
-Ho letto un libro che ne parlava. Io leggo sempre, ma questo non è certo un merito-.
Olivander inarcò un sopracciglio: - Insomma lei vorrebbe una bacchetta scarsa, perché si ritiene un incompetente, dico bene? E scusi se non si è ancora messo alla prova a Hogwarts, come può sapere di esserlo? -.
-Me lo hanno sempre detto tutti-.
-Non vuol dire che avessero ragione. Provi a fare un vero incantesimo con questa: larice, crine di unicorno, quattordici pollici e un quarto, rigida-.
Pur non capendo il perché di quella richiesta, Sam afferrò la bacchetta e disse: -Lumos- accendendone l’estremità.
-Direi che l’incantesimo ha funzionato, no? -.
-Vuol dire che è questa la mia bacchetta? - chiese perplesso Sam. D’accordo che non aveva grandi aspettative, ma si era aspettato di sentire qualcosa di più nel trovare lo strumento più adatto a lui.
-No, non lo è- rispose il negoziante. - Ma devi sapere che qualunque mago mediamente dotato è in grado di incanalare il suo potere in quasi tutti gli strumenti, come tu hai appena fatto, quindi non ti serve una bacchetta debole, ma solo un po’ di fiducia… e comunque io non vendo bacchetta scadenti-.
Sam rimase ammutolito e quasi non sentì le caratteristiche della bacchetta successiva. Olivander credeva che lui valesse qualcosa? Sam non aveva mai avuto amici, tutti i figli dei conoscenti di suo padre lo avevano disprezzato come faceva Randyll, e lui aveva pensato che a Hogwarts sarebbe stato lo stesso, anche se almeno sarebbe stato lontano da suo padre.
Eppure… eppure il famoso fabbricante, sembrava certo che lui avesse delle qualità. Forse, avrebbe incontrato qualcun altro che l’avrebbe pensata così una volta al castello? Forse… avrebbe potuto avere degli amici? Magari a scuola avrebbe dimostrato di non essere un buono a nulla.
Sam era tutto preso da queste riflessioni e dalla tenue speranza che provava quando Gerard gli porse una bacchetta declamando: -Salice, crine di unicorno, quattordici pollici, mediamente flessibile. Una bella bacchetta per un lavoro d’incanto-.
Non appena la prese in mano il giovane Tarly sentì una strana sensazione di completezza e decise di usare di nuovo l’incantesimo accendi-bacchetta. Ci riuscì di nuovo e stavolta la luce, fu molto più brillante. Per la prima volta Samwell Tarly avvertì la sensazione di aver fatto qualcosa di giusto.
-Complimenti! Il salice è un legno raro, sa? Possiede poteri curativi ed è molto adatto sia agli incantesimi più complessi che alla magia non verbale, per questo è molto richiesto-.
Sam rimase a bocca aperta. Una bacchetta rara e adatta a magie tanto complesse aveva scelto lui come padrone?
-Ed io… io sono il padrone di una bacchetta del genere?!- fece esterrefatto Sam.
-Pare di sì. E dato che certo non la sanno lunga quanto la sua bacchetta, coloro che l’hanno denigrata un giorno dovranno ricredersi- rispose deciso Gerard. -Nella mia famiglia c’è un detto: chi più lontano deve andare, con il salice più in fretta ci potrà arrivare. Potrei citare dozzine di grandi maghi e streghe compagni di bacchette di salice, ma forse ne basta uno: Ron Weasley-.
-Ron Weasley aveva una bacchetta come la mia? - ripeté incredulo Sam.
-Tutte le bacchette sono diverse, proprio come le persone, ma quella di Ron Weasley e la sua condividono sia i materiali che la lunghezza- rispose sorridendo Gerard.
Il giovane Tarly sorrise a sua volta e pagò, lasciando la bottega con un passo più baldanzoso di quello con cui ci era entrato. Aveva una bacchetta come quella di un eroe. Roba da non credere!
Olivander era lieto di aver risollevato l’umore del suo cliente. In fondo chi faceva acquisti nel suo negozio, diveniva compagno di vita un oggetto semisenziente da lui fabbricato… ci teneva che i compagni delle sue creazioni, fossero felici in quei primi momenti passati insieme.
 
 
 
 
  • Le bacchette di abete sono adatte a proprietari determinato e occasionalmente intimidatori, motivo per cui tale legno non ha gradito il tocco di Sam.
 
 
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Per cominciare: buone feste! Manca ancora un po’, ma non penso che la storia avrà un altro aggiornamento prima di Natale, quindi vi faccio subito gli auguri!
Il salice sarà pure un legno raro, ma nella serie ci sono ben quattro personaggi che hanno una bacchetta fatta con esso: Lily Evans, Ron Weasley, Scorpius Malfoy e Penelope Fawley.
Trovo che ci siano molti paralleli tra Sam e Ron, anche se il primo è di certo più maturo e intelligente; c’erano altri legni adatti a Sam, ma alla fine mi sono detto che il salice era il più indicato.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto fin qui, coloro che hanno recensito lo scorso capitolo e coloro che preferiscono/seguono la storia. Spero di ritrovarvi tutti nelle recensioni!
  
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