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Autore: mughetto nella neve    17/12/2022    2 recensioni
"Sakura osserva annoiata le decorazioni natalizie della lavanderia. Che ore sono? Le sette, le otto di sera? È comunque troppo presto per abbassare la saracinesca e tornarsene a casa. Di tutti i lavori, ha scelto proprio quello che resta aperto la vigilia di Natale. Sua madre si è infuriata quando ha avuto il coraggio di riferirglielo: le ha dato della stupida, dell’egoista, le ha urlato che il Natale è una cosa importante e che lei lo passava fuori per stare appresso ad uno sciocco ragazzo. Ha provato a spiegarle che non c’entrava nulla Sasuke in tutto questo e che, invece, la colpa è tutta del suo capo che è convinto di fare miliardi la sera della vigilia; ma è stato come parlare ad un muro.[...]"
[ Modern!AU | Calendario d'avvento 2022 ]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Autore: mughetto nella neve
Fandom: Naruto
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno; [minori] Kakashi Hatake, Sasuke Uchiha (menzionato)
Generi: Commedia, Generale
Avvertimenti: Modern!AU
Note: questa storia è stata scritta per il “Calendario d'Avvento” indetto dalla pagina facebook 'Fanwriter.it'

 

Sakura osserva annoiata le decorazioni natalizie della lavanderia. Che ore sono? Le sette, le otto di sera? È comunque troppo presto per abbassare la saracinesca e tornarsene a casa. Di tutti i lavori, ha scelto proprio quello che resta aperto la vigilia di Natale. Sua madre si è infuriata quando ha avuto il coraggio di riferirglielo: le ha dato della stupida, dell’egoista, le ha urlato che il Natale è una cosa importante e che lei lo passava fuori per stare appresso ad uno sciocco ragazzo. Ha provato a spiegarle che non c’entrava nulla Sasuke in tutto questo e che, invece, la colpa è tutta del suo capo che è convinto di fare miliardi la sera della vigilia; ma è stato come parlare ad un muro.

Sua madre si è sempre mostrata contraria a quel lavoro. A suo dire, Sakura deve concentrarsi sull’università, perché medicina non è una facoltà facile ed un part time diminuisce drasticamente le ore di studio. Sapere della cotta per Sasuke ha solo aumentato le sue lamentele. Ma che importa? Cosa può capirne? Probabilmente sua madre non ha mai sperimentato ciò che Sakura sa di provare per Sasuke. Un po’ la compatisce, un po’ la trova snervante.

Osserva il suo libro di anatomia e gira stancamente le pagine. Come immaginava non riesce a studiare. Ha promesso a se stessa che avrebbe finito il capitolo entro fine serata; ma perché mentire? non riesce proprio a concentrarsi. Continua a guardare la porta in attesa che qualche cliente entri; ma ovvio che non succederà. Quale imbecille se ne va in lavanderia la sera della vigilia di Natale?

« Sakura! Vogliamo appendere anche queste? »

Alza lo sguardo dal telefono ed osserva la figura sorridente di Naruto. Il ragazzo regge tra le mani l’ennesima scatola con palline e varie decorazioni natalizie. 

Sakura spalanca gli occhi, inorridita: « Ancora palline? Ma non finiscono più! Queste dove le hai trovate? »

« Nel ripostiglio » Il ragazzo la guarda confuso, come se quella fatta fosse la domanda più stupida mai ricevuta.

Si massaggia le tempie, già provata da quella conversazione. Lo sa che finisce sempre così quando decide di fare conversazione col ragazzo. È il collega più stupido che potesse capitarle ma, per qualche strana ragione, il loro capo continua a metterli insieme nei turni. Ha provato a parlarne con Kakashi; ma la sua risposta è stata che “letteralmente lancia freccette nel fare i turni, quindi deve prendersela col destino non con lui”. Questo, oltre che spiegarle l’assurdità di quei turni, le fa questionare le reali capacità psicofisiche del suo datore di lavoro.

Fatto sta che mesi passati in compagnia di Naruto, hanno ridotto il suo cervello ad un colabrodo. Probabilmente è anche per colpa sua se fa così tanta fatica a studiare, le ha bruciato tutte le connessioni neuronali rimaste. 

Guarda torva il collega, ora incrociando le braccia al petto: « Ti avevo detto di non curiosare nel ripostiglio! »

« Vero, ma mi hai detto anche di andare a vedere cosa trovavo perché non vuoi che vada fuori ad attirare clienti! » L’altro le sorride furbescamente, forse perché convinto di averla messa in un angolo con la sua “logica”. « Vuoi aiutarmi ad appendere anche queste? »

Sakura assottiglia lo sguardo, infastidita: « Non voglio che vai fuori perché, a quest’ora, in giro, ci sono ubriachi o comunque malintenzionati! Se vuoi farti rapinare, liberissimo; ma fallo quando sei solo qua dentro! »

Naruto si gratta la testa borbottando qualcosa circa il non voler farsi rapinare; gli si legge in faccia un leggero imbarazzo, ma ha ancora quello stupido sorriso stampato sul viso. Sakura lo guarda grattarsi goffamente la testa, cercando probabilmente un modo per svincolarsi da quel discorso. 

« Quindi posso appendere le palline, sì? » Naruto continua a mostrarle fiero la scatola.

« Fai come ti pare » alza le spalle lei, cercando di tornare a studiare. Forse se la lascia un po’ in pace può davvero sperare di finire il capitolo. L’altro, però non muove un passo, cominciando ad agitare una mano nella scatola. Sakura sbatte un pugno sul tavolo: « Ma non qui! »

L’altro si dilegua ridendo. Le ricorda un bambino dispettoso. Sakura sbuffa, rassegnata. Sono mesi che conosce il ragazzo ed ormai può dire di essersi abituata al comportamento sopra le righe dell’altro. Naruto è estremamente vivace e pieno di energie, non ha mai visto un suo coetaneo così pieno di vita. Probabilmente dipende dal fatto che si tiene ben lontano dall’università e spende il proprio tempo libero cacciandosi in guai più grandi di lui. Una volta le ha chiesto se intende passare tutta la sua vita dentro quella lavanderia e l’altro è scoppiato a ridere, senza però darle una vera e propria risposta. 

Una parte di lei trova assurdo che il ragazzo non abbia piani per il futuro e che si limiti a pensare alla giornata — insomma, dovrebbe preoccuparsi almeno un minimo! Invece passa gran parte del suo tempo guardando i panni girare nell’oblò delle lavatrici; in alternativa, si diverte ad attaccare bottone con i clienti. Sono arrivati ad un punto in cui questi salutano prima lui dello stesso Kakashi. Sakura non ha davvero idea di cosa gli passi per la testa. Non sa nemmeno se le piacerebbe scoprirlo.

« Sakura! Sakura! Guarda qua! » si sente chiamare. Immediatamente si gira e trova Naruto con due palline sistemate a mo' di orecchini. « Come mi stanno? »

Sakura sbatte le ciglia e torna a guardare il libro senza commentare. No, decisamente non vuole sapere come funziona per l’altro ragazzo: è certa che ne uscirebbe pazza.

Lo sente ridere e, con la coda dell’occhio, lo osserva tornare a posizionare le palline in giro in modo sgraziato. Vorrebbe poter dire che Kakashi continua a metterli insieme perché spera che lei possa guidarlo sulla retta via; ma l’uomo, a quanto pare, usa letteralmente le freccette per decidere i turni quindi questo è semplicemente il caso beffardo.

Sakura sospira. Perché è ancora qui? Perché si ostina ancora a lavorare presso quella stupida lavanderia? La risposta la sa già ed ha anche un cognome. Sasuke Uchiha è uno dei clienti abituali di quel postaccio; viene due volte a settimana (martedì e venerdì) e Sakura fa di tutto per essere presentabile in simili occasioni. Una volta, ha letteralmente lasciato Naruto in cima alla scala con le buste dei panni da lavare per correre a saldare il conto del ragazzo. Il collega le ha tenuto il broncio per cinque/dieci minuti, poi ha fatto finta di non ricordarsene.

Lo stesso collega le è tornato accanto, questa volta con alcune palline impigliate appositamente nel vecchio maglione arancione. Lo vede appoggiare entrambe le mani sui fianchi.

« Stai facendo la faccia che fai quando pensi a quell’idiota » esclama, mettendo su una facciata di falsa serietà.

Sakura sbuffa, lasciando cadere la testa contro il libro di anatomia. Ormai non ha più le forze per fare conversazione: « Naruto, perché non provi per una volta a lavorare? »

« Ma non c’è niente da fare! »

« Potresti lavare il pavimento o, non lo so, provare a mettere in ordine le fatture di questo mese … » Sakura agita il braccio continuando a tenere la testa contro il libro. Si mantiene sul vago, magari è la volta buona che l'altro la lascia andare, Naruto invece continua a guardarla interessato. Le pagine sono fresche, è una strana sensazione. Tira l’ennesimo respiro e, rassegnata, chiude il suo volto nel libro. « … sto cominciando a temere che Sasuke abbia con chi passare il Natale »

L’altro sistema le mani sui fianchi, inclinando leggermente la testa di lato: « Ah sì? E con chi? »

La stupidità di quest’uomo a volte la lascia senza parole. A tratti, non riesce nemmeno ad arrabbiarsi con lui per quanto è scemo. Probabilmente Naruto si diverte anche un po’ nel vederla alterarsi, si diverte a punzecchiarla e cerca in tutti i modi di attirare le sue attenzioni. Ricorda davvero un bambino. Sakura si chiede in che modo possa condurre una vita in autonomia. 

Lo guarda di sbieco, cercando una risposta. Non la trova. L’altro continua a giocare con le palline appesa al maglione, ha un sorriso divertito sul viso. Sakura torna con la schiena dritta, sa già che è inutile cercare di capire il ragazzo.

Guarda le lampade al neon e poi di nuovo Naruto: « Secondo te, Sasuke ha— »

« Non ha una ragazza »

Sakura cerca di trattenere il fastidio di essere stata interrotta: « E tu come lo sai —aspetta, avete parlato di questa cosa l’altra volta? »

Naruto scuote il capo, ora cercando di apparire più serio: « Continua a scegliere lavatrici che non gli danno il resto e se la prende con me. È un cretino »

« Non è un cretino » lo corregge immediatamente lei, ora aggrottando le sopracciglia. Non le è mai piaciuto il tono che usa quando parla di Sasuke; ma, al momento, è altro a preoccuparla. « Quindi, dici che la ragazza potrebbe averla … »

Naruto si gratta la testa, meditabondo. Nonostante dica sempre di essere infastidito dai discorsi che hanno al centro Sasuke e le sue abitudini, finisce sempre con starla ad ascoltare e proporre sue personali interpretazioni. Questo, forse, lo rende un po’ un ipocrita; ma anche un buon amico. Certo, essere arrivata a considerare Naruto come amico non fa che rendere ancora più critico il panorama di relazioni sociali; ma Sakura si è ormai rassegnata. Salvo poi schioccare le dita, colto da un’improvvisa realizzazione.

« Non ce l’ha! Non ha la ragazza … e so anche dirti il perché, Sakura! » esclama improvvisamente l’altro, gesticolando vittorioso. « Se io avessi una ragazza, non spenderei mai tutti questi soldi per la lavanderia perché - e questo punto è importante - chiederei a lei di lavarli. Quello scemo viene qui due volte a settimana perché non ha nessuno a cui chiedere, quindi è libero! »

Ne segue il silenzio. Sakura lo osserva con insofferenza.

« Faccia contro il muro per tre minuti. Adesso. » ordina, indicando l’angolo della sala che da ormai diversi mesi ha scelto come luogo di punizione.

« Sei cattiva, Sakura » si lamenta l’altro, sperando di impietosirla. Non ottiene nemmeno un battito di ciglia, tanto da sbuffare e accettare il rimprovero.

La ragazza lo osserva recarsi all’angolino, continuando a brontolare che è sempre colpa di Sasuke se finisce in queste situazioni. Non è troppo falso, ma Sakura preferisce non dargli ragione ed illudere che uscirà da quella situazione facilmente.

Sospira, chiudendo definitivamente il libro di anatomia. Il pensiero del ragazzo è troppo forte per permetterle di concentrarsi. Da quando l’ha visto per la prima volta ha desiderato con tutta se stessa conoscerlo ed ottenere le sue attenzioni. Non ha mai provato un così forte interesse per qualcuno; ed è forse proprio per questo che ha scelto di lavorare nel posto in cui l’ha scorto per la prima volta.

Si domanda quanto gli ci vorrà per notarla o, al contrario, se dovrà essere lei quella a cercarlo. Dovrebbe cominciare a pensare cosa dirgli quando lo rivedrà; certamente, dovrà dire qualcosa di memorabile ma anche simpatico. Qualcosa di non troppo scontato, ma nemmeno troppo astruso. Chissà se Sasuke è quel tipo di ragazzo a cui piacciono le feste o se non gliene importa nulla, tanto da pensare che in una sera come questa è un’ottima idea fare le lavatrici. E se apparisse proprio in quel momento? Lei cosa dovrebbe dirgli? Lei cosa potrebbe fare? Sakura osserva intensamente la porta. 

Questa, come in ascolto dei suoi pensieri, si spalanca.

« Ragazzi, non avete fame qua dentro? Guardate un po’ cosa vi ho portato per ravvivare lo spirito natalizio … ramen istantaneo! Qua ne siete entrambi grandi fan, dico bene? »

Ed invece è sfortunatamente il suo capo a fare la sua apparizione. Lo vede agitare i suoi acquisti, presi probabilmente dal combini più vicini. Non ha idea se stia sorridendo per davvero, è difficile capire che espressione abbia quando porta la mascherina.

Sakura vorrebbe lamentare la poca voglia di cibo, ma Naruto è già schizzato via dal suo angolino urlando a Kakashi che “è il miglior capo del mondo” e qualcosa come il ramen sia il cibo migliore a Natale.

Rimane a guardarli in silenzio, senza protestare per il rumore che stanno facendo. Dopotutto, la notte della vigilia è lunga, può sempre sperare che quella porta sia apra ancora. Sarebbe un bel regalo di Natale, ammette a se stessa.

 

.when he see me (under the Christmas lights)



 

Il Mughetto dice:

C’è voluto un anno intero, ma finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa! Non potevo mancare al calendario d’avvento di Fanwriter.it! Questo è il quarto anno che partecipo ed è sempre una gioia ritrovarmi con altri artisti per questa stupenda iniziativa!

Come al solito, però, mi sono ridotta all’ultimo per scrivere questa shot. Inizialmente, era mia intenzione scrivere qualcosa di più festaiolo, con più personaggi dentro; ma questo è quello che è venuto fuori.

In queste settimane sto rileggendo naruto ed ammetto di aver trovato la Sakura del manga classico un personaggio più piacevole di quel che ricordassi. A differenza dei due penidotati protagonisti, è una normale ragazzina con difetti e desideri come tanti; ed è forse per nostalgia di anni più lieti che ho scelto di scrivere un suo POV.

Prendete questa storia per come è. Spero in futuro di poter ampliare questa AU e poterci dare più forma e sostanza. Fino a quel momento, bacini galattici!

 
  
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