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Autore: Pandora13    17/12/2022    0 recensioni
Draco combatte le proprie paure e il proprio orgoglio grazie... beh al proprio orgoglio!
(TW: omofobia interiorizzata, linguaggio omofobo)
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Il trio protagonista, Neville Paciock | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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NdA: questa storia è stata scritta per la #25daysofficsmas del gruppo facebook Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom.
TW: Linguaggio scurrile e omofobo e accenni ad omofobia interiorizzata.
Prompt: Genitori molto ostili
               X ha un caratteraccio
               "Da quanto tempo va avanti questa storia?"
                Omosessualità
               
               

 
"Sai Dray, ho dato via la camicia che mi aveva regalato Millie…"
"Ah sì? Perché?" quel colore era orribile, ma a Blaise sembrava piacere.
"Non hai detto tu che sembrava da frocio?!"
"Infatti! Non fraintendermi amico, Merlino sa se non fosse l'ora, io l'avrei bruciata." rise, senza neanche aver registrato davvero le parole di Blaise su quello che lui stesso aveva detto in passato.

 
Lo scontro con un altro corpo, mentre svoltavano l'angolo, fece quasi cadere a terra Harry.
"Ehi! Fai-"
"Guarda dove cammini, Potter!"
"Per le palle di Merlino, questo è troppo, li faccio fuori!"
"Miseriaccia Harry, calmati! È solo Malfoy che fa l'arrogante come sempre, pensavi davvero che la guerra avrebbe cambiato anche questo? Non ne vale la pena."
Sospirò sconsolato.
"Già, e poi guarda il lato positivo." intervenne Neville.
"C'è un lato positivo?" chiese sarcasticamente in coro il Trio.
"Ottavo anno serpeverde: un intero gruppo di persone in più che ti tratta come Harry e non come Il Salvatore".
"Già, forse dovrei ringraziare il caratteraccio di Malfoy, almeno mi tiene con i piedi per terra." rise, una risata forzata, ma che bastò a convincere tutti.
Una risata necessaria allo scopo di far sembrare la rabbia per lo scontro ormai dimenticata, peccato che non fosse un sentimento reale.
Per Godric, non ne poteva più di mentire!
Beh almeno la rabbia non aveva dovuto fingerla, solo non era stato lo scontro a disturbarlo.
L'amarezza per lo scambio di battute tra Draco e Blaise prima che svoltassero l'angolo era rimasta.
Non avevano offeso nessuno, no?
Scherzavano tra loro.
Eppure quella parola faceva sempre male, anche senza essere rivolta direttamente a lui, soprattutto se usciva dalle labbra del suo ragazzo.
Draco aveva davvero un carattere di merda… a lui piaceva così, pregi e difetti inclusi. Uno dei motivi era proprio quello che aveva fatto notare Neville: Draco lo faceva sentire solo un normale ragazzo, il suo ragazzo.
Beh questo quando non era impegnato a fare lo stronzo con i suoi amici nei corridoi!
Nessuno sapeva di loro, neanche Ron ed Hermione, neanche Blaise e Theo.
Harry aveva accettato di mantenere il segreto per un po', consapevole, conoscendo la famiglia di Draco, che quel "solo un po'" avrebbe potuto prolungarsi almeno fino al primo stipendio di Draco e visto che dovevano ancora diplomarsi…
Aveva accettato perché conosceva bene il proprio ragazzo e conosceva la sua famiglia: era testardo e orgoglioso, non gli avrebbe mai permesso di mantenerlo, nemmeno per un paio di mesi, se i suoi lo avessero diseredato e lo avrebbero fatto nel momento stesso in cui avrebbero saputo che era gay, Merlino sa come avrebbero reagito sapendo di lui!
E quella era solo la parte di cui Draco era consapevole, poi c'erano la paura e la vergogna, l'omofobia interiorizzata dopo anni in quella casa… accettare così non pesava, quello che diventava pesante erano le conseguenze di tutto questo su Draco, quelle frasi del cazzo che sputava fuori ogni tanto, senza pensare, come quel discorso non curante sulla camicia di Blaise.
Razionalmente sapeva cosa stava succedendo, ma intimamente in quei momenti si sentiva solo uno sporco segreto.
 


 
"Da quanto va avanti questa storia?"
Sembrava che fosse la domanda del secolo, o forse solo la domanda del giorno. 

 
"Non so di cosa tu stia parlando."
"Tu e Potter, insieme…"
"Pix ti ha fatto qualche scherzo e hai battuto la testa?"
Quella mattina, quando Blaise gliel'aveva posta, aveva pensato di negare.
"Pensi di parlare con un Grifondiota, Draco?"
aveva provato quasi sollievo.
Blaise sorrideva togliendogli quel peso dalle spalle. Da allora avrebbe avuto un nuovo alleato, o meglio il solito amico, ma senza più segreti tra loro.


Quando quel pomeriggio Harry gli aveva detto che tra tutti, proprio Neville Longbottom aveva posto quella domanda era stato stupito.
"Neville è molto più sveglio di quanto pensi, comunque credo che in questo caso non si tratti di intuito, né empatia, ma solo… comprensione tra purosangue?"
Longbottom era gay? Non lo avrebbe mai detto, ma non lo aveva neanche mai osservato davvero.
In ogni caso era insolitamente tranquillo.
Pensava sarebbe stato terrorizzato dal dirlo agli altri, ma se anche uno come Longbottom, che avrebbe avuto tutto il diritto di odiarlo, non lo giudicava, di cosa doveva aver paura?
Le persone importanti per loro li appoggiavano.
Era anche immensamente felice per il suo ragazzo che non avrebbe più dovuto fingere, almeno con qualcuno-

 
In quel momento… non sapeva dire ciò che provava, un misto di timore reverenziale, rabbia, disgusto, sollievo, orgoglio.
Lì, di fronte al camino della preside, faccia a faccia con le teste dei suoi genitori, apparse tra le fiamme, ringraziò silenziosamente che non avessero mandato una strillettera e che non potessero lasciare il maniero a causa degli arresti domiciliari.
Cosa avrebbe dovuto rispondere?
Non voleva che lo sapessero così presto, voleva avere la propria indipendenza economica prima che lo diseredassero, ma al tempo stesso era così stanco di mentire, così stanco di vedere Harry star male e sentirsi uno sporco segreto, così stanco delle cose che -a causa della loro educazione- uscivano dalla sua stessa bocca.
Fu per questo che squadrò le spalle, alzò la testa, sguardo alto e fiero da vero Malfoy -anche se lo sarebbe stato più per pochi minuti, un Malfoy- e disse con voce chiara: "Da due mesi, Padre."
Lo vide tirare un sospiro e capì che suo padre pensava fosse un capriccio ancora recuperabile, prima ancora che iniziasse a parlare.
"Beh, allora non c'è problema-" iniziò diplomatica Narcissa, forse pensando che avrebbero potuto occuparsene durante le vacanze di Natale.
"No, nessun problema, solo che tuo figlio è gay, omosessuale, hai presente? Una checca, un cazzo di frocio per Salazar!"
Inarcò un sopracciglio, di fronte a quella inusuale perdita di controllo da parte di Lucius.
"Caro sono sicura che sia una fase."
Stava cercando di tranquillizzare suopadre o di convincere lui?
"Non è una cosa passeggera Madre -sputò la parola come un tempo aveva sputato Potter- sono gay e rimarrei tale anche se le cose con Harry dovessero andare male."
Sogghignò, Narcissa era una statua di sale, Lucius era furioso e la sua faccia oltraggiata e disgustata al contempo era uno spasso.
Voltò le spalle per andarsene, senza alcun ripensamento.
Aveva già la mano sulla maniglia, quando la voce di suo padre che pronunciava il voto con cui lo avrebbe diseredato ufficialmente arrivò alle sue orecchie.
Finse che il brivido che lo stava scuotendo dipendesse dalla magia che lo attraversava e niente di più.
Draco -da anni ormai- non era più orgoglioso del cognome che aveva portato, ma perderlo faceva male comunque.
Draco però, anche se col cuore ferito, in quel momento era soprattutto era orgoglioso di se stesso, dell'uomo che era diventato.

 
   
 
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