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Autore: Milly_Sunshine    18/12/2022    2 recensioni
Aurora, giovane professoressa di matematica, viene invitata a trascorrere un weekend a casa di un'amica di famiglia. Oscar è il figlio della padrona di casa, è un giornalista che ha lasciato il lavoro per inseguire il sogno di diventare scrittore. Tra i due c'è una forte attrazione e sembrano destinati fin da subito l'una altro. Tuttavia, non sempre la realtà è facile come la si immagina e a volte basta poco perché vecchi segreti che dovevano rimanere tali possano venire alla luce: nel passato di Oscar ci sono ombre e segreti dolorosi sui quali Aurora vuole fare luce. Contesto "persone adulte che vivono negli anni '80/90" non esiste come opzione, quindi vada per contesto generale/ vago, l'unica che può essere adatta.
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Aurora si allacciò i bottoni della giacca e si sistemò il foulard intorno al collo. Non aveva fretta di andare via, ma non aveva alcuna ragione per trattenersi, o almeno così pensava. Si sbagliava di grosso, dal momento che un istante più tardi, mentre era già pronta per andarsene, Nora fece il proprio ingresso nella sala insegnanti, salutandola con un sorriso a trentadue denti. Non si erano ancora incrociate, quel giorno, e doveva essere molto felice di vederla: era probabile che avesse qualche novità da raccontarle e che ritenesse di non avere nemmeno un minuto da perdere.
Come a confermare la sua impressione, Nora le corse letteralmente incontro e le domandò: «Ce l'hai un momento?»
Aurora non era sicura di essere in vena di ascoltare gli entusiasti racconti di Nora, ma sarebbe stato molto scortese rifiutarsi di farlo con una scusa.
«Sì, certo, ho tempo. Possiamo fermarci qui, sempre ammesso che le bidelle non vengano a cacciarci per pulire.»
«No, abbiamo ancora un po' di tempo a nostra disposizione» la rassicurò Nora, «A meno che tu non abbia fretta. Per caso anche oggi lo scrittore ti aspetta a casa tua?»
«No.»
«Non avete dormito insieme, stanotte, quindi.»
«Abbiamo dormito insieme» la corresse Aurora, «Ma mi ha detto che stamattina sarebbe tornato a casa perché aveva alcune cose da fare.»
Nora chiese, con vivo interesse: «Quando vi rivedrete?»
«Non lo so, spero presto» rispose Aurora, senza riuscire a mettere entusiasmo nella propria voce.
Nora la fissò per qualche istante con la fronte aggrottata, poi le domandò: «C'è qualche problema tra te e Oscar?»
«No, però altre persone ci hanno causato dei problemi» ammise Aurora.
«Per caso l'hai fatto conoscere ai tuoi genitori e loro non sono stati soddisfatti?»
«I miei genitori sanno già chi è Oscar, ti ricordo che sua madre è stata la mia madrina.»
«Ma sanno che state insieme?»
«Sì e no. Nel senso, ho detto loro che lo sto frequentando, ma non sanno altro molto altro. Lo sospettano di sicuro, ma ufficialmente è un'amicizia.»
«Allora» azzardò Nora, «È la famiglia di Oscar che vi dà dei problemi? Non sei abbastanza ricca per stare con uno come lui?»
Aurora scosse la testa.
«No, non c'entrano niente né la mia famiglia né la sua. Dopo ti racconto, se vuoi. Prima, però, forse hai qualcosa da raccontarmi tu.»
Nora fece un altro sorriso.
«Sei sicura che non ti scoccia sentirmi parlare, finalmente di qualcosa di bello?»
Aurora azzardò: «Si tratta del tizio che hai conosciuto al bar dei tuoi?»
Nora annuì.
«Mi ha chiamata ieri sera.»
«E vi siete visti?»
«No, ma una telefonata è già molto di più di quanto mi aspettassi. O almeno, non mi aspettavo che mi chiamasse così presto. È stata una bella sorpresa.»
«Quando vi rivedrete?»
«Non lo so.»
«Come non lo sai? Non ti ha chiesto un appuntamento?»
Nora negò, ma precisò: «Non ho fretta. Per il momento siamo rimasti d'accordo di risentirci. Non voglio essere troppo precipitosa. Magari, se non è tanto convinto, rischierei di farmelo scappare prima ancora di avere fatto qualcosa di più che scambiarci qualche parola.»
«Com'è questo tipo?»
«Molto elegante e affascinante.»
«Cosa fa nella vita?»
«Ha un salone di auto usate.»
«Da queste parti?»
«Non ho capito bene la zona, ma non tanto lontano.»
«Dove abita?»
«Non lo so esattamente, comunque anche in questo caso non tanto lontano.» Nora ridacchiò. «Come mai tutte queste domande? Sembri quasi me.» Si sedette. «Non mi aspettavo che fossi così impicciona.»
Anche Aurora prese posto accanto a lei.
«Non sono impicciona, mi sto solo interessando alla tua vita. Per caso la cosa ti fa così schifo?»
«No, affatto. Anzi, è bellissimo sapere di avere il tuo supporto.»
«Spero di non stroncare tutti i tuoi sogni, ma ho una domanda un po' più ostica da farti.»
Nora azzardò: «Mi stai per chiedere se sono sicura che non abbia una moglie o una fidanzata?»
«Esatto, ti stavo per chiedere proprio questo» ammise Aurora. «Gli hai chiesto se è libero?»
«Liberissimo, o almeno così ha detto. Ho chiesto a mia madre se sia mai stato al bar, prima di lunedì sera, e mi ha raccontato che qualche volta si è visto. Non ne è sicura al cento per cento, ma sa che in passato aveva una fidanzata, che però sembra essere uscita dalla sua vita già da tempo. Secondo te dovrei preoccuparmi?»
«Se le cose stanno così, non direi. Ormai non siamo più ragazzine, non possiamo pretendere di trovarci un uomo che non abbia mai avuto una donna!»
«No, certo, e anch'io ho avuto le mie storie, anche se non di recente e se tutti quelli con cui ho avuto delle storie poi si sono sposati con delle altre.»
«Magari questa è la volta buona.»
«Magari, anche se, per il momento, io e il tizio elegante non abbiamo una storia. Anzi, ci siamo molto lontani.»
«Spero che le cose possano cambiare.»
«Lo spero anch'io. Adesso, però, raccontami di te. Mi è parso di capire che ci siano delle novità.»
Aurora abbassò lo sguardo.
«Non proprio delle novità assolute. Ieri non te l'ho detto, ma lunedì pomeriggio una donna è venuta a cercarmi. Mi ha raccontato di essere un'amica di Oscar e mi ha fatto capire di essere preoccupata per me, o qualcosa del genere.»
«Preoccupata per te?» obiettò Nora. «E perché dovrebbe? C'è caso che sia preoccupata più che altro per se stessa, se aveva messo gli occhi addosso al tuo scrittore e ha capito che non aveva più speranze.»
«Me lo sono detta anch'io, ma poi sono capitate altre cose» le riferì Aurora. «Quella tizia, Emilia, mi ha dato il numero di un tale, un certo Vittorio, che a suo dire avrebbe potuto raccontarmi dei dettagli scottanti sulla vita di Oscar.»
«Questo Vittorio chi sarebbe?»
«Un amico di Oscar, o per meglio dire, un amico di Nico.»
«Il coinquilino morto in un incidente d'auto?»
«Sì, proprio quello.»
«Questo Nico sembra molto presente, per essere morto» osservò Nora. «Credevo che ormai non ci pensassi più. O quantomeno, che non fosse più un chiodo fisso come ai tempi delle tue ricerche.»
«Non sono io che penso a Nico, sono altri che sembrano pensare a lui.»
«Questa Emilia conosceva anche Nico?»
«Dice di no.»
«E tu le credi?»
«Non saprei. Visto quello che è successo dopo, mi sono venuti dei dubbi. Oscar mi ha raccontato che, insieme a Vittorio e a un altro loro amico, ha conosciuto Emilia quando Nico ormai era già morto, ma non sono sicura di potermi fidare al cento per cento.»
«Pensi che Oscar ti stia mentendo?»
«No, ma Emilia potrebbe avere mentito a tutti quanti. L'hanno incontrata per caso a una fiera ed è andata a finire che si sono messi a parlare. Questa Emilia, dopo, è diventata molto amica di Vittorio e occasionalmente hanno continuato a vederla. E se invece non si fossero incontrati per caso? Se questa donna avesse fatto credere loro di non avere mai conosciuto Nico, ma in realtà invece non fosse così?»
Nora azzardò: «Questa teoria è un gran casino. Perché avrebbe dovuto fingere di non conoscere Nico se in realtà lo conosceva? Quale sarebbe il suo scopo? Scusami, ma non riesco proprio a farmi venire un'idea. So io cosa potrebbe aiutarmi a schiarirmi la mente.»
«Una sigaretta, immagino.»
«Esatto.»
«Cerca di pazientare ancora qualche minuto, a meno che tu non voglia andare a parlarne fuori» la pregò Aurora. «Preferirei, però, che rimanessimo qui. C'è molto altro da aggiungere.»
«Oh, giusto, dopo avrai chiamato quel Vittorio» ipotizzò Nora.
«Assolutamente no! Perché avrei dovuto?»
«Secondo questa Emilia, Vittorio aveva qualcosa di importante da dirti a proposito del tuo scrittore.»
«Esatto. Una sconosciuta voleva che chiamassi uno sconosciuto perché questo potesse parlarmi male di Oscar. Perché avrei dovuto farlo? Sono tornata in casa - ero scesa per andare da Emilia, non l'ho fatta entrare - e il mio primo pensiero è stato quello di buttare via il foglio con i numeri. Però non l'ho fatto e, non so come, è andato a finire in mezzo a un giornale che avevo sul tavolo. Dopo io e Oscar ci siamo sentiti, gli ho proposto di venire a cena da me e di rimanere a dormire, poi ho finito di correggere i compiti e mi sono tolta dalla testa Emilia e quell'altro tipo.»
«Poi Oscar è venuto a casa tua» azzardò Nora, «Vi siete ritrovati a letto insieme e non ci hai pensato più fino a sera.»
«In realtà abbiamo atteso fino a sera prima di ritrovarci a letto insieme» replicò Aurora, «Però per me la faccenda di Emilia non aveva più alcuna importanza.»
«Non hai parlato allo scrittore di lei?»
«No, non credevo ce ne fosse motivo. Non ero nemmeno sicura che si conoscessero davvero. Magari era una truffatrice, che cercava di conquistarsi la mia fiducia spacciandosi per amica di Oscar, o qualcosa del genere. Pensavo che non avesse più importanza. Poi, ieri mattina, mentre io ero a scuola, Oscar ha trovato il biglietto con i numeri e ha riconosciuto il telefono di Vittorio.»
Nora borbottò: «Non mi dire che ti ha accusata di avere qualcosa da nascondere, quando a combinare casini sono stati gli amici suoi.»
Aurora la rassicurò: «No, non mi ha accusato di niente, né mi sarei lasciata accusare tanto facilmente. Però ho dovuto raccontargli del mio incontro con Emilia e del fatto che, con tutta probabilità, anche Vittorio sapeva che fosse venuta a cercarmi.»
«Cos'ha detto?»
«Mi ha raccontato chi sono Emilia e Vittorio.»
«E poi? Immagino che ci sia dell'altro.»
«Mi ha chiesto di chiamare Vittorio, più tardi, e di dargli appuntamento per quella sera stessa. Io non ero d'accordo, gli ho detto che non volevo scoprire alcun presunto "segreto scottante" su di lui e che mi bastava quello che mi aveva raccontato di sé. Oscar, però, ha insistito. Sosteneva che dare appuntamento a Vittorio era l'unico modo per scoprire che cosa si fosse messo in testa.»
«La faccenda si fa molto interessante.»
«Avrei preferito di gran lunga che questa faccenda non esistesse, ma non c'è dubbio che possa sembrarti interessante, vissuta dall'esterno. Comunque, tornando a noi, ho messo in chiaro con Oscar che non avevo alcun desiderio di conoscere questo Vittorio. Mi ha assicurato che non ce n'era alcun bisogno, che dovevo solo attirarlo all'appuntamento e che, da quel momento in poi, ci avrebbe pensato lui.»
«E tu cos'hai fatto? Hai accettato?»
«Sì.»
«Ti sei convinta così facilmente?»
«Oscar ha insistito.»
«Non pensavo fossi il tipo di donna che si arrende così facilmente solo perché un uomo insiste.»
Aurora chiarì: «Mi sono accorta che per Oscar era importante cercare di capire cosa si fossero messi in testa quei due, che intenzioni avessero.»
Nora ammise: «In effetti non aveva tutti i torti a farsi delle domande. Quindi hai telefonato a questo Vittorio.»
«Sì, più tardi, ho atteso che rientrasse dal lavoro» spiegò Aurora. «Gli ho detto che Emilia era venuta da me e mi aveva pregata di mettermi in contatto con lui. Gli ho chiesto cosa volesse.»
«Adesso provo a indovinare com'è andata. Vittorio ti ha detto di essere preoccupato per te e che Emilia era ugualmente preoccupata e che c'era qualcosa su Oscar che dovevi assolutamente sapere.»
«Più o meno.»
«Quindi hai fissato un appuntamento con questo Vittorio e hai mandato Oscar al posto tuo. Poi te ne sei rimasta a casa, preoccupata per quello che poteva succedere.»
«No, siamo andati all'appuntamento con la mia auto. Oscar è sceso, andando incontro a Vittorio, mentre io sono rimasta in macchina.»
«Se fossi stata al posto di Oscar, invece di chiedere spiegazioni a quel tizio, gli avrei direttamente tirato un calcio dove non batte il sole» replicò Nora. «Spero che il tuo scrittore abbia fatto la stessa cosa.»
«No, ma credo si sia dovuto trattenere a fatica» ribatté Aurora. «In compenso l'ha preso per il collo e l'ha sbattuto contro al muro intimandogli di lasciarmi in pace e di riferire il messaggio anche a Emilia.»
«Ha fatto la cosa giusta.»
«No, ha fatto un grave errore, perché Vittorio si è limitato a tirargli un cazzotto in faccia mettendolo a terra e non gli ha dato alcuna spiegazione. Di fatto, siamo ancora messi come prima: non abbiamo la più pallida idea di che cosa si siano messi in testa Emilia e Vittorio.»
«Mi dispiace per il tuo scrittore. Sta bene?»
«Diciamo di sì, più o meno.»
«E tu cos'hai fatto? Te ne sei rimasta in macchina per tutto il tempo?»
«No, sono intervenuta e ho pure detto a quel Vittorio di andarsene a fanculo. Non so cosa fare, adesso. Forse dovrei davvero mettermi in contatto con lui per chiedergli spiegazioni.»
«Oscar cosa ne dice?»
«Non devo chiedere il permesso a Oscar per fare una telefonata. Comunque non lo so, sono indecisa. Oppure potrei chiamare Emilia, raccontarle quello che è successo e...»
Nora interruppe quella proposta sul nascere.
«E magari cercare di portarla dalla tua parte? Non credo che ci riuscirai. Se ce l'ha con te, non le farai cambiare idea.»
«Credo che Emilia ce l'abbia con Oscar, non certo con me» obiettò Aurora. «Te l'ho detto, non mi ha dato l'impressione di essere una tizia che si era presa una cotta per lui e che adesso vuole vendicarsi del fatto che stia con me. Deve esserci qualcos'altro dietro e vorrei scoprire cosa.»
«Ammetto che è un'idea difficile da scartare» convenne Nora, «E che cercare di scoprire cosa vogliano questi due da voi sia il modo migliore per garantirsi una vita avventurosa, ma sei sicura che sia quello che vuoi? Non faresti meglio a cercare un'esistenza serena insieme al tuo scrittore e continuare a vivere esattamente come hai fatto in queste ultime settimane? Rifletti, cos'hai da guadagnarci? Per non parlare del rischio di perdere quello che hai. Io, se fossi al posto tuo, non vorrei scoprire dei segreti a tutti i costi, specie se altri li fanno passare per più grandi di quanto non siano davvero.»
Aurora annuì.
«Lo so, sarebbe la soluzione migliore sia per me sia per Oscar.»
Nora le suggerì: «Se proprio vuoi scoprire qualcosa sul tuo scrittore, potresti riprendere in mano la pista del suo coinquilino. A parte Vittorio, ci sarà qualcun altro che l'ha conosciuto. Potresti cercare di scoprire qualcosa su di lui, oppure sulla donna insieme alla quale è morto.»
«Il punto è che, con tutta probabilità, la storia di Nico ha a che vedere con Emilia e Vittorio, anche se Emilia dice di non avere mai conosciuto Nico» replicò Aurora. «Prima o poi tornerei a cozzare contro di loro. Lo capisci perché sono indecisa?» Fece un sospiro. «Sai cosa ti dico? Che ti auguro che il tizio del bar non abbia un passato complicato alle spalle. A proposito, non mi hai detto come si chiama.»
«Gabriele.»
«Bel nome.»
Nora ridacchiò.
«Il nome mi è del tutto indifferente. È un bel tipo e questo mi basta.»
«Io faccio il tifo per voi» mise in chiaro Aurora, «E scusami se ti ho tormentata con i fatti miei, rovinando il tuo momento di gloria.»
«Abbiamo parlato in un bar e abbiamo fatto una telefonata, mi sembra prematuro per parlare di momento di gloria» ribatté Nora. «Quello che è certo è che farò il possibile per arrivarci, al momento di gloria.» Si alzò in piedi. «Forza, andiamo, sto per entrare in crisi d'astinenza da nicotina.»
Senza aggiungere altro, si diresse fuori dalla sala insegnanti. Quando si accorse che l'amica non l'avrebbe aspettata, Aurora si alzò a sua volta e la seguì. La raggiunse nel corridoio e si avviarono insieme verso l'uscita.
Inaspettatamente, Nora le domandò: «Per caso sai dove abita quella donna o dove lavora?»
«Non so dove abita esattamente, ma so che lavora nel negozio di una parrucchiera e dove si trova questo negozio» rispose Aurora. «Perché lo vuoi sapere?»
«Potrebbe tornarci utile» osservò Nora. «Magari, quando abbiamo un pomeriggio libero, potremmo andare a farci fare una messa in piega da lei.»
Aurora voleva replicare che era un'idea assurda, ma si rese conto che non era affatto priva di senso.
Nora approfittò del suo silenzio per aggiungere: «Possiamo cercare il numero sulle Pagine Gialle, in caso lavorino solo su prenotazione. Hai da fare sabato pomeriggio?»

   
 
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