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Autore: luvsam    19/12/2022    1 recensioni
Per uscire da casa Brannon, John si era appoggiato a Dean lanciando occhiatacce a suo figlio minore e una volta arrivati al pronto soccorso, lo aveva fulminato costringendolo a rimanere da solo in macchina. Sam aveva aspettato il loro ritorno senza mai alzare lo sguardo e non aveva osato proferir parola quando aveva sentito dire a suo fratello che non potevano viaggiare a lungo e che si sarebbero schiantati al primo motel. Quando si erano fermati, aveva riprovato a sotterrare l’ascia di guerra, ma con un gesto stizzito della mano John gli aveva ribadito che non si sbagliava sul suo conto e che non avrebbe mai avuto le palle di un vero cacciatore.
Buffo, quella storia era iniziata proprio perché voleva dimostrargli il contrario…
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Famiglia Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I due Winchester viaggiavano a tutta velocità verso la cittadina del Dakota del Sud quando Dean strinse nervosamente il ciondolo nella mano destra e chiese:
“Sei sicuro che sia andato a Deadwood? “
“Sì, ne sono sicuro. Bobby mi ha detto che mancano da casa tutte le ricerche che aveva fatto su casa Brannon e ricorda perfettamente di averle messe nel cassetto della scrivania dopo aver discusso con tuo fratello. Le ha prese lui, non c’è altra spiegazione”
“Ma perché?”
“Perché è Sam, ecco perché”
“Ma, papà, Sammy odia cacciare, non posso credere che di punto in bianco abbia deciso di lanciarsi in una missione kamikaze quando avrebbe potuto prendersela comoda da Bobby e seppellirsi nei libri”
“Onestamente ho smesso di chiedermi che cosa passa per la testa di tuo fratello, è da un pò che fa cose senza senso. Gli basta andarmi contro, per lui è più che sufficiente”
“Non ne sono convinto, Sam riflette sulle cose”
“E ti sembra che la cazzata che sta facendo ora sia frutto del ragionamento? Ha lasciato di notte casa di Bobby per andare a caccia da solo e senza armi. Dimmi che cosa c’è di logico in tutto questo e ti pago da bere”
Il giovane Winchester non seppe che cosa ribattere e scosse la testa.
“Hai ragione, è una stronzata colossale. Pensi che stia bene?”
“Secondo i miei calcoli, non dovrebbe essere arrivato a Deadwood da molto, quindi spero che non si sia precipitato a casa Brannon e di riuscire a bloccarlo prima che lo faccia. E quando lo avremo trovato, Dean, toglimelo dalle mani, o non rispondo di me”
John premette ancora sull’acceleratore e pur in preda all’ira per l’ennesima insubordinazione di suo figlio minore, non poté impedirsi al suo stomaco di stringersi al solo pensiero del suo ragazzo faccia a faccia con un fantasma, o con qualsiasi altra cosa ci fosse all’interno di quella maledetta casa.
Non era pronto, maledizione, non lo era neanche un pò. Anche se lo aveva addestrato duramente, Sam non era deciso sul campo come Dean, questo era un dato di fatto e la cosa gli toglieva il sonno. Aveva notato più di una volta che era titubante quando si trattava di premere il grilletto e questo atteggiamento non era tollerabile perché sul campo la minima esitazione poteva costarti la vita. Aveva provato a farglielo capire con calma e poi con modi meno urbani, ma, nonostante i suoi sforzi, Sam aveva sempre lo stesso sguardo terrorizzato di quando gli aveva messo tra le mani una pistola la prima volta anni prima. All’epoca aveva bloccato il suo tentativo di lasciarla cadere e non lo aveva ascoltato quando gli aveva detto che aveva paura, anzi lo aveva sgridato e lo aveva costretto a sparare i suoi primi colpi contro delle bottiglie, ignorando le sue lacrime. Gli avevano fatto male, ma il suo compito, da quando erano rimasti senza Mary, era quello di insegnare ai suoi figli a proteggersi e aveva ingoiato in fretta il boccone amaro del senso di colpa.
“Dean, siamo coperti?”
“Sì, papà, siamo a posto”
“Okay”
L’Impala divorò miglia su miglia e in poco tempo portò i Winchester a Deadwood.
John si fermò nei pressi di un parco pubblico e scese dall’auto alla ricerca di informazioni su come raggiungere casa Brannon. Fermò un’anziana passante, che stava portando a spasso il cane, e dopo averla salutata, le chiese dell’edificio di epoca coloniale spacciandosi per un inviato di un giornale locale.
“Casa Brannon? State alla larga da quel posto, è maledetto”
“Onestamente, signora, lo farei volentieri, ma il mio editore non sarebbe d’accordo. Si è messo in testa di pubblicare una serie di articoli sulle case più infestate d’America e casa Brannon è sulla sua lista ”
“Per che razza di sciroccato lavori, figliolo?”
“Uno che mi paga uno stipendio”
La donna sorrise e rispose:
“Beh, se proprio ci tieni a farti venire qualche capello bianco, devi andare al 1906 di Deadwood Mountain Drive. Devi percorrere fino in fondo questa strada, poi a sinistra e subito dopo a destra. Non puoi sbagliare, ti troverai proprio davanti a casa Brannon”
“Lei crede che ci sia davvero uno spettro? Speravo che fosse un altro buco nell’acqua come il resto delle case che ho visitato insieme al mio fotografo”
“Purtroppo per voi, non credo che sia così. Personalmente mi tengo alla larga da quel posto, non ci entrerei nemmeno se mi pagassero”
“Beh, non ho molta scelta, temo, non voglio perdere il mio lavoro”
“In bocca al lupo allora”
Dopo aver ricevuto le informazioni necessarie i due cacciatori ritornarono in auto e partirono a razzo verso casa Brannon. Vi arrivarono nel giro di pochi minuti e Dean lasciò l'abitacolo quando l’Impala non era ancora del tutto ferma. Stava già precipitandosi all'ingresso quando suo padre gli urlò di fermarsi.
Il giovane Winchester si voltò e gli chiese con lo sguardo perché diavolo lo stesse bloccando a pochi passi dalla porta: Sammy poteva essere dentro e soprattutto poteva essere in balia di un fottuto fantasma, perché perdere tempo?
“Non azzardarti ad entrare in quel modo, non ti ho addestrato a rischiare il collo”
“Ma, papà, si tratta di Sam"
“Non lo aiuti se ti fai ammazzare e se entri senza nessuna precauzione, costringerai me a fare lo stesso”
John , che nel frattempo aveva raggiunto il figlio maggiore, lo afferrò forte per un braccio e intimò:
“Resta lucido"
“Okay, ho capito"
“Sei sicuro? Perché altrimenti ti mando a calci in auto"
“Sì, signore, sono sicuro"
“Bene, allora vai a perlustrare il retro, mentre io mi occupo della parte anteriore. E se trovi qualcosa, mi chiami, non prendi nessuna iniziativa. Mi sono spiegato bene?”
“Sì, signore"
I Winchester si separarono e Dean si affrettò a raggiungere il retro della casa. Mentre lo faceva, pensò che quella era una delle volte in cui odiava la mania del controllo di suo padre. Come diavolo poteva rimanere così freddo davanti alla possibilità che in quello stesso istante Sam potesse essere ferito, o peggio?
Forse Sammy non aveva tutti i torti quando diceva che nella scaletta delle priorità di suo padre era all'ultimo posto?
Dean senti per un attimo mancargli l'aria e si fermò sconvolto. Da dove diavolo era arrivato quel pensiero? John li amava, questo era sicuro, e se non si stava lanciando come il settimo cavalleggeri contro la porta, non era per mancanza di affetto, ma solo per la determinazione a fare il massimo per salvare suo figlio. Si rimise in movimento e raggiunse il retro della casa. Si avvicinò all'ingresso secondario e cercò di affacciarsi all’interno dell'edificio, ma gli scuri alle finestre glielo impedirono. Si mise così in ascolto per intercettare qualsiasi rumore proveniente dall'interno, ma anche in quel caso i suoi sensi non gli restituirono nulla.
Dall'altra parte John non era stato più fortunato e si chiese se forse Sam non avesse cambiato idea lungo la strada perchè in fondo era sempre un ragazzo. Forse non si era mai avvicinato a casa Brannon e lo avrebbero intercettato tra le strade di Deadwood in attesa di tornare a Sioux Falls, o meglio ancora avrebbero scoperto che aveva rinunciato alla folle impresa ancor prima di arrivare in città.
Il cuore gli diceva di credere ad una delle due ipotesi, ma la mente e l'istinto di cacciatore tiravano in senso opposto e fece qualche passo indietro per osservare la casa ad una certa distanza.
Nulla faceva pensare a qualsiasi attività, umana o non, all'interno e se ne convinse ancora di più quando Dean tornò dalla sua ispezione e fece rapporto.
“Che facciamo, papà?”
“Non lo so. Da una parte entrerei lo stesso per sicurezza, ma siamo in pieno giorno e qualcuno ci ha già catalogati come forestieri. Una denuncia per violazione di domicilio non ci serve proprio dati i nostri trascorsi con la legge, quindi direi di allontanarci per il momento "
Dean seguì lo sguardo di suo padre e vide sulla veranda di una casa dall'altra parte della strada una signora in vestaglia e bigodini che parlava al telefono senza perderli di vista.
“Sta chiamando gli sbirri?”
“Molto probabile e penso che sarebbe molto difficile far credere a qualcuno che siamo interessati alla casa. Deve costare una cifra enorme, decisamente non alla nostra portata”
“Ci mancava anche la pettegola del quartiere"
“Smettila di fissarla e andiamo"
I due Winchester salirono in auto e John pensò che potevano accertarsi alla stazione degli autobus se Sammy era arrivato a Deadwood, oppure no. Si diresse al terminale e dopo aver chiesto un po’ in giro, si avvicinò ad un’autista della Greyhound lines.
“Mi scusi, è lei che ha effettuato la corsa da Sioux Falls arrivata qualche ora fa?”
“Sì, signore, sono io. Come posso aiutarla?”
“Mio figlio era sul suo autobus e ha dimenticato uno zainetto sotto il sedile. Per caso lo ha trovato ?”
“Me lo può descrivere?”
“Magro, alto, con i capelli castani. Le faccio vedere una foto?”
“No, me lo ricordo bene. In genere non viaggiano molti ragazzi a quell'ora, soprattutto non viaggiano ragazzi come suo figlio. Lo ha educato bene, deve esserne orgoglioso”
“Lo sono"
“Comunque ho controllato l'autobus a fine corsa e non ho visto nessuno zainetto. Forse qualcuno lo ha notato e lo ha preso. C'erano cose importanti dentro?”
“Non molto, per fortuna. La ringrazio e le auguro buona giornata”
“Aspetti, magari lo hanno consegnato al lost and found. Resti qui, faccio un tentativo. Mi può descrivere lo zaino?”
“È blu e ha una toppa con la testa di un'aquila reale sul lato destro”- intervenne Dean.
“Nessuna targhetta con il nome?”
“No, signore"
“Immagino che anche questo giovanotto sia suo figlio, stessa educazione”
“Si, è il maggiore"
“Ce ne fossero come loro, non ha idea di chi sono costretto a scarrozzare. Aspettatemi qui, chiedo alla collega e speriamo di essere fortunati"
L’autista si allontanò e John disse:
“Grazie per il soccorso, non avrei saputo descrivere lo zaino di tuo fratello”
“Quello che è in realtà importante è che sappiamo che è sceso a Deadwood”
“Già. Aspettiamo la risposta, che non ci serve, e poi andiamo"
Dopo pochi minuti l'autista tornò e disse ai Winchester che lo zaino non era stato consegnato. I due ringraziarono, tornarono all'Impala e si rimisero in movimento.
“Ragioniamo alla Sam. Che cosa avrà fatto quando è arrivato?”
“Avrà cercato un posto dove stare”
“Giusto, ma non ha contanti sufficienti per una stanza e attirerebbe troppo l'attenzione presentandosi in un motel”
“Quindi?”
“ È a piedi e non conosce la città. Se fossi al suo posto,  avrei cercato di non allontanarmi troppo da qui e da Casa Brannon”
“Sono d’accordo”
Dean guardò ancora fuori dal finestrino e ad un certo punto, indicò una costruzione alla sua sinistra.
“Che ne dici di quello?”
“Potrebbe andare bene"
L’uomo fermò l'auto e con il figlio maggiore si avvicinò all’edificio che aveva accolto poche ore prima un altro Winchester. Entrarono e si misero ad esplorare. Ci volle poco per trovare le cose di Sam e John commentò:
“È evidente che ha intenzione di tornare"
“Lo aspettiamo qui?”
“Mi metterei comodo per godermi la sua faccia al suo ritorno, ma questa storia è già durata troppo, senza contare che dobbiamo liberare quella casa. Prima faccio questo favore a Bobby, poi mi metto sotto tuo fratello e gli farò passare un brutto quarto d'ora"
Dean non replicò e provò solo una puntina di dispiacere sapendo che cosa attendeva il ragazzone. In realtà era molto arrabbiato con lui, tra le tante levate di testa che aveva avuto questa era il top del top.
“Dean"
“Sì, papà?”
“Sputa il rospo”
“Ecco, è che..”
“Coraggio, dimmi che stai pensando”
“Vuoi saperlo? Okay, te lo dico subito. Non riesco a credere che abbia potuto fare una stronzata così grossa e sono davvero incazzato con lui. Che gli è saltato per la testa? Lasciare il Singer Salvage di notte e senza dire una parola a Bobby? E adesso che ci penso, come ha fatto ad arrivare alla stazione degli autobus? È lontana dalla rimessa! Se scopro che ha preso un passaggio da uno sconosciuto, lo faccio nero, con tutti i pervertiti che ci sono in giro. E dove ha trovato i soldi per il viaggio? Ha rubato? Cazzo, se lo ha fatto, se ha…”
“Ehi, frena, stai diventando blu. Credevo di essere io quello più arrabbiato per la sua fuga, ma mi sa che dovrò fargli da scudo invece che punirlo “
“Non può comportarsi così, non può farmi questo!”
John sorrise dinanzi allo sfogo di suo figlio maggiore e disse:
“Hai ragione, non può farti questo”
“Scusa, volevo dire che non può farci questo"
“Tranquillo, va bene così. So perfettamente quanto ti sei dato per crescerlo e che spesso hai dovuto fare il padre di quella testa calda"
“Sei tu nostro padre, ho solo preso il timone quando ce n’è stato bisogno"
“E questo è successo spessissimo! Non sminuire il tuo ruolo, Dean, io sono molto fortunato ad averti come figlio. Ti sei preso responsabilità da adulto da quando eri un ragazzino e non ha mai protestato"
“Veramente una volta l'ho fatto e stava finendo molto male"
“Fort Douglas è un capitolo chiuso per me"
“Se lo dici tu"
“Dean, ti ho punito duramente quella volta, anche troppo. Ero così spaventato che quella Shriga avesse fatto del male a Sammy che non ho capito che il vero colpevole per la situazione ero io, non tu. Dovevo essere lì con voi e non in giro sapendo che quel mostro attaccava i bambini dell’età di tuo fratello"
“Ma mi avevi armato ed era compito mio proteggerlo"
“Sì, ti avevo armato, ma eri un ragazzino e troppo spesso ho fatto finta di non vederlo. Mi dispiace per quello, Dean, come mi dispiace non dare a Sam la stabilità di cui ha tanto bisogno. So che ne soffre, non sono cieco, e capisco anche il suo risentimento ”
“Sam ti vuole bene"
“A giorni alterni forse, ma in questi ultimi mesi è molto irrequieto. Sta crescendo in fretta e lo scontro diventerà sempre più duro. Anche di questo mi dispiace perché, quando siete nati, mi ero ripromesso di essere un buon padre e invece, sotto certi aspetti, mi sto comportando come il mio vecchio”
“Non parli mai di lui"
“Non c’è molto da dire, la classica storia dell’uscire a prendere le sigarette, solo che lui non fumava. Ha aperto la porta e ha mollato me e mia madre senza una spiegazione”
“Tu non sei come lui, non ci hai mollati”
“No e non vorrei mai lasciarvi indietro, ma a volte è indispensabile”
“Lo capisco"
“Lo fa anche Sammy?”
La conversazione fu interrotta dallo squillo del telefono di John, che, riconoscendo il numero del chiamante, rispose subito mettendo il vivavoce.
“Winchester”
“Avete trovato il fuggitivo?”
“Solo dove ha stabilito la sua base"
“Che palle"
“Che c’è ancora?”
“Mi ha appena chiamato il mio contatto e mi ha detto che la macchina lo ha piantato in mezzo al nulla. Il telefono non aveva campo e solo ora ha potuto avvertirmi che qualsiasi cosa ci sia a casa Brannon è ancora lì”
“Siamo andati sul posto ed era tutto tranquillo. Penso che Sammy si stia sgranchendo le gambe per le strade di Deadwood e…”
“Non avete visto nessuno? Maggie doveva essere li! Ci siamo sentiti stamattina e stava andando a far vedere la casa ad un potenziale cliente”
“Era tutto chiuso"
“Non c'era nemmeno la sua macchina?”
“Quale macchina?”
“Una Camaro grigia, il suo orgoglio”
“Oh, merda"
“Che cosa c’è, Dean?”
“Ho visto quell'auto era parcheggiata sul retro”
“Non me l'hai detto"
“Non mi sembrava importante, poteva essere di chiunque. L'ho notata solo perché era proprio bella, a parte gli adesivi dei gatti sul parabrezza”
“È la sua, John"
“Dean, andiamo”
John si precipitò fuori e in breve i due Winchester furono di nuovo davanti alla casa, ma questa volta si fermarono sul retro. Scesero velocemente convinti che la donna fosse stata presa, e rimasero molto sorpresi quando ne videro il corpo riverso davanti alla porta di servizio.
“Non c'era, papà, giuro che prima non c'era"
L'uomo si chinò su Margareth e con grande sollievo le trovò il battito. Era conciata male, ma non potevano chiamare semplicemente il 911, né tantomeno portarla loro in ospedale senza destare sospetti. A toglierli  dall'impiccio ci pensò un postino, che sbucò all’improvviso alle loro spalle.
“Oh, meno male che è arrivato qualcuno a darmi una mano. Stavo facendo il mio solito giro e l'ho vista. Sono tornato al furgone per chiedere aiuto, stanno arrivando”
“Che le è successo?”
“Non ne ho proprio idea! Potete restare? Vado sulla strada a farmi vedere dall'ambulanza"
“Certamente"
L'uomo si allontanò di nuovo e i due Winchester rimasero accanto alla donna finché non arrivarono i paramedici. La visitarono in modo sommario, poi aprirono la barella e ve la adagiarono sopra. Mentre stavano per muoversi, Maggie mormorò con un filo di voce:
“Lo ha preso, Sara Brannon lo ha preso"
Dean e John si fissarono e in un attimo il quadro fu chiaro. Non appena la scena fu libera, tirarono fuori le armi dal bagagliaio dell’Impala e si avviarono alla porta: casa Brannon doveva restituire ciò che non gli apparteneva.
   
 
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