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Autore: Patman17    20/12/2022    1 recensioni
Quanto può esser forte l'amore per affrontare l'odio? Ikeda Kenta è un ragazzo delle superiori che odia profondamente l'autunno ma è proprio da qui che la sua bizzarra storia d'amore ha inizio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Tokyo, classe di Natsume.
Mancavano pochi giorni al festival e lei aveva appena terminato i suoi bagagli, sarebbe partita il giorno stesso.
Natsume adorava esser al centro dell'attenzione, amava vestirsi in maniera appariscente e sentirsi idolatrata per qualcosa, era la stella di ogni gruppo. Amava indossare cianfrusaglie che lei trovava carine, spesso si addobbava di accessori vari ed un trucco molto appariscente.
Nella sua classe era la reginetta, tutti le volevano bene e la consideravano una grossa bambinona... tutti tranne uno, Akihiro.
Akihiro era un ragazzo enigmatico, per certi punti di vista era molto simile a Natsume, difatti loro due si conoscevano fin da quando erano bambini.
Natsume ed Akihiro erano come cane e gatto ma prevalentemente era perché quei due andavano dannatamente d'accordo, gli anni passati insieme avevano forgiato un rapporto molto stretto, si poteva dire che Akihiro fosse il suo secondo fratello non di sangue.
Tutti sapevano che Natsume presto si sarebbe trasferita definitivamente nel paesino in cui abitavo, non aveva spiegato i motivi ma era un favore richiesto dal padre, non era costretta anzi lei per prima aveva preteso di andare da sola, presto o tardi avrei scoperto perché di questa decisione.
“Natsu-chan quindi stai andando?” Domandò Akihiro mezzo addormentato sul banco, quel tipo era un completo idiota quando si trovava a scuola. “Akkun sai che non ho scelta e poi voglio vedere la recita di Ken-nii, sai che farà il protagonista? È assurdo come stia cambiando così in fretta...” Sospirò, aveva parlato troppo a sproposito senza pensarci, lei conosceva Akihiro e prevedeva qualcosa di nefasto. “Cosa? Ken-kun il protagonista di una recita? Non ci credo, da quanto tempo io e lui non ci vediamo? L'ultima volta penso che sia stato quando è morto suo nonno.” Akihiro per me era il fratello maggiore che non avrò mai, da bambino tendevo a copiarlo costantemente. Lo rispettavo parecchio, era una persona con cui potevi chiacchierare di qualsiasi cosa, sapeva farti tornare il buon umore con poco... Gli volevo davvero bene.
“Se vuoi posso dargli i tuoi contatti quando lo vedrò, l'importante è che tu non ti intrometta troppo con la storia di quella ragazzina.” Natsume ci aveva visto lungo, se Akihiro aveva un difetto era il non poter mai stare in silenzio. “Perché? Quei due non stanno insieme ora?” La conversazione continuava fra i due, Natsume stava provando a non far venire in mente ad Akihiro di raggiungerla per nessun motivo, nascondeva qualcosa e probabilmente temeva che lui potesse rovinarle tutto.
“Kenta non ricorda nemmeno il nome di quella ragazzina, per questo non voglio che tu entri nel discorso con lui, sai bene che non sai tenere la bocca chiusa.” Natsume quando voleva esser aggressiva ci riusciva perfettamente, sapeva esser pungente e cattiva al punto giusto, era in grado di far rimanere male un tipo solare come Akihiro semplicemente guardandolo. “Va bene non parlerò con Ken-kun di quella storia ma, andrò a vederlo recitare mi dispiace ho già deciso!” Akihiro conoscendo Natsume si era già dileguato appositamente per non esser mal menato, era impossibile fargli cambiare idea e d'altro canto lui non voleva cambiare idea, era davvero volenteroso di vedermi dopo tutti quei anni.
Festival culturale, Natsume passeggiava nervosamente per l'istituto, non poteva tenermi d'occhio a causa dei lavori per lo spettacolo e l'idea che Akihiro potesse comparirmi davanti e dire qualcosa di fuori posto la stava mandando in bestia, nemmeno tutto quel bel cibo poteva calmarla in quel momento, era un lato di Natsume nascosto.
Aveva i capelli scompigliati per il nervoso, digrignava i denti rabbiosamente e lanciava occhiatacce in giro a tutti quelli che si giravano verso di lei, era diventata pericolosamente cattiva tutto ad un tratto, se avesse preso Akihiro in quel momento probabilmente lo avrebbe ucciso.
“Natsuneesan?” Come se un demone si fosse appena risvegliato in lei si girò all'improvviso, dinanzi a lei vi erano Junpei ed Iroha, nessuno dei tre si aspettava di vedersi.
“Che c'è?” Gridò Natsume avanzando pericolosamente contro Junpei. “Kenta non ci ha detto che saresti venuta, siamo sorpresi e felici! Come mai sei nervosa?” Domandò Iroha con un sorriso – falso – stava sudando freddo in quel momento, era sul punto di mettersi a piangere nel vedere un ghoul aver preso il corpo della loro adorata sorellona preferita.
Natsume era pericolosamente vicino ai due, alzò le braccia e.. diede un caloroso abbraccio come solo lei sapeva fare.
“Guarda guarda ci sono i due piccioncini da soli! Cosa fate? Giretto romantico? Volevate nascondere il vostro amore al resto della classe? Che carini...” Era appena tornata la ragazza di sempre.
“No!” Urlò Junpei con tono schifato “ Siamo alla ricerca di cibo per Kenta, l'ansia lo sta divorando!” Iroha diede un grosso pugno sulla nuca a Junpei, si era sentita toccata dopo quel tono bizzarro.
“Intanto dovrei io schifarmi di dover esser affibbiata ad un rettile come te!” Sbraitò pestando il povero Junpei.
“Ohh... Quindi il mio piccolo fratellino non si sente pronto per questo grande passo... Come biasimarlo, è sempre stato così timido, cresce così in fretta...” Natsume si lasciò andare a dei fantastici – imbarazzanti – ricordi di me da bambino.
“Comunque scusate se ho reagito così ma, c'è un tipo che deve assolutamente evitare di incontrare Kenta, è davvero pericoloso anche se non sembra.” Junpei – completamente inerme ormai – e Iroha rimasero di sasso nel sentire quelle parole, davvero qualcuno così pericoloso voleva avvicinarsi a me? “E questo tipo perché è così pericoloso?” Domandò Junpei, essendo il mio migliore amico era il primo ad esser preoccupato, soprattutto dopo quello che stavo passando.
“Quel tipo vuole distruggere la vita di Kenta, ho provato a fermarlo ma non sono riuscita a pestarlo. Se vedete un tipo di nome Akihiro fatemi il favore di allontanarlo da Kenta, per piacere.” Natsume non sembrava propriamente sincera, era palese che stava modificando la realtà per far apparire Akihiro un mostro, loro però provarono a fidarsi, dopotutto non vi era motivo per lei di mentire.
“Va bene faremo la guardia.” Disse Iroha prima di abbandonare Natsume per comprare il cibo.
Era nuovamente da sola ma questa volta più calma, ed aveva un nuovo piano: Avvertire tutti della presenza di Akihiro per evitare che succeda qualcosa.
Iniziò a camminare per tutto il tempo fino a quando non incontrò Fuyumi, purtroppo lei aveva già parlato anche troppo con lui... Non aveva fatto in tempo.
Le due quindi partirono per cercare Haruka che, fortunatamente, non aveva ancora incontrato Akihiro. Una volta avvertita iniziarono ad addentrarsi verso la palestra dove era stato allestito il teatro.
“Come mai temi così tanto la presenza di Aki?” Domandò curiosamente Fuyumi, era terrorizzata dalla sua presenza dopo tutte quelle brutte parole dette.
“Io, lui e Kenta ci conosciamo fin da quando siamo bambini, lui come me è ancora in contatto con quella fantomatica bambina, non voglio che dica qualcosa di troppo a Kenta.” Fuyumi rimase di sasso, quindi effettivamente Akihiro stava parlando di me quando raccontava di quella storia, era scioccata e a tratti delusa, non voleva che qualcuno ora che si era decisa di lottare per i suoi sentimenti potesse portare via le sue uniche chance.
“Quindi lui potrebbe dire a Kenta chi sia questa bambina, vero?” Tremolante Fuyumi fece un ultima domanda prima di rimanere in silenzio. “No, lui potrebbe dare il contatto di quella bambina a Kenta. Fuyumi so che a te piace il mio fratellino ma, non appena Kenta ricorderà di quella bambina io li farò incontrare.”
Calò il silenzio fra le due, lo spettacolo stava per iniziare e, poco prima dell'inizio Haruka si presentò con Akihiro. Natsume era furiosa, stava per tirare un morso sul capo del ragazzo ma non poteva attirare troppo l'attenzione per cose simili.
Lo spettacolo iniziò.

   
 
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