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Autore: My Pride    20/12/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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It was a stupid idea Titolo: It was a stupid idea
Autore: My Pride
Fandom:
Batman
Tipologia: One-shot [ 950 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Richard John Grayson, Jason Peter Todd
Rating: Verde
Genere: Generale, Slice of Life,
Commedia
Avvertimenti: What if?
Behind the curtain challenge: A: "Puoi, per favore, essere serio/a per, tipo, cinque minuti?"
B: "Il mio record è di quattro, ma credo di potercela fare."
A: "Che cazzo, B! Non sto scherzando!"
B: "Nemmeno io, ripeto: posso farcela."

 

BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Non poteva crederci. Non poteva assolutamente crederci e si rifiutava di pensare che fossero finiti in quel casino proprio a causa di quello che avrebbe dovuto essere “il migliore tra tutti loro”.

    La missione che era stata affidata loro quella notte avrebbe dovuto essere semplice: i Freaks avevano occupato il Planetario che si ergeva al centro del Robinson Park e loro avrebbero dovuto sgomberare l’area e abbatterli per il tempo che sarebbe occorso al Commissario Gordon e alla sua squadra per prelevarli e portarli in gattabuia, e fin quando lui e Nightwing si erano precipitati lì per fare piazza pulita e avevano anche confiscato loro delle merci rubate, era tutto filato liscio come il culo di un pupo. Il peggio era arrivato quando avevano scoperto un passaggio segreto al di sotto della botola del globo olografico e avevano deciso di seguirla per un paio di chilometri fino ad uscire in una costruzione abbandonata dai muri di lamiera, anche se quello che non si erano minimamente aspettati era stata la presenza di Harley e Ivy; Harley l’aveva subito presa sul giocoso e aveva cercato di spappolargli la faccia con il suo martello mentre flirtava divertita con Ivy, anche se quest’ultima era apparsa più intenzionata a mettere al sicuro le sue piante che dar retta a lei; alla fine, scocciata, aveva usato dei rovi per fermare entrambi e si era trascinata via Harley e, quando Jason aveva provato a correrle dietro, Dick aveva lanciato un bastone da escrima e lui ci era inciampato dentro come un idiota quando le piante lo avevano deviato e si erano chiuse davanti a loro, facendogli sbattere il grugno contro una parete di foglie verdi e rami intrecciati.

    Era stato a quel punto che avevano cominciato a litigare mentre tentavano di uscire, nessuno dei due intenzionato a chiedere aiuto tramite comunicatore per non essere bellamente presi per il culo, per quanto fossero passati già quindici minuti e non ne avessero ricavato un ragno dal buco. Jason poteva già sentire le battutine di Stephanie e quelle di Barbara, il pungente sarcasmo di Damian e qualche parola ironica anche da parte di Alfred e Bruce, e il solo pensiero gli faceva storcere il naso e salire la bile.

    «Non hai pensato neanche per un momento che quella spilungona avrebbe fatto rimbalzare il tuo colpo con le sue piantine di merda?» sbottò di punto in bianco nel cercare di sradicare i rami, infilando le mani in quell’intreccio di verde tra un’imprecazione e l’altra. «L’avrei già beccate se non fosse stato per te».

    «Se non fosse stato per me, adesso avresti un bel buco in fronte grazie a quelle gigantesche spine proprio ad altezza della testa, invece sei caduto come un sacco di patate e hai solo sbattuto il naso alla base».

    «Non migliori la tua posizione, lo sai?»

    «La risposta giusta è “Grazie, Nightwing, sei il mio eroe”», ironizzò Dick nel cercare di usare la punta dei suoi bastoni l’una contro l’altra per creare una piccola detonazione, ma parve non servire a nulla: le piante sfrigolarono per un secondo e parvero gridare – fu più un fischio, in realtà, ma abbastanza da ferire le orecchie – all’unisono, facendoli imprecare e are la presa per tapparsi i timpani. «Va bene, non è stata una buona idea».

    «Tu credi?» abbaiò Jason in risposta, dando un calcio alla base di quelle stupide piante sotto lo sguardo stranamente divertito di Dick, che diede vita ad un sorriso a trentadue denti.

    «Oh, coraggio, Little Wing. Almeno non puoi dire di non avere la migliore delle compagnie».

    «Stai scherzando?»

    «Conosco un paio di persone che pagherebbero per stare--»
   
    Jason lo zittì immediatamente, facendo risuonare sul soffitto un colpo di pistola. «Puoi, per favore, essere serio per tipo cinque minuti?» sbuffò. Era fortunato che i suoi proiettili fossero a salve, o gli avrebbe sparato davvero visto il nuovo sorrisetto che si dipinse sulla sua faccia da schiaffi.

    «Il mio record è di quattro, ma credo di potercela fare».

    «Che cazzo, ‘Wing! Non sto scherzando!»

    «Nemmeno io. Ripeto: posso farcela», asserì Dick nell’assumere un’espressione decisa, e Jason stavolta dovette reprimere la vocina che, nella sua testa, gli stava sussurrando di strozzarlo e di far passare la cosa per un semplice incidente. Erano cose che capitavano, no? Tutti finivano col collo su un paio di mani almeno una volta nella vita, dopotutto.

    Stava davvero per saltargli alla gola quando venne salvato da uno scoppio proveniente da fuori, e furono entrambi costretti ad indietreggiare alla svelta per non essere colpiti dalla furia dell’esplosione; le piante urlarono ancora una volta, stavolta più ferocemente, e presero fuoco tra pezzi e detriti che cadevano pesantemente sul pavimento, e Jason dovette aspettare che il fumo si diradasse per riuscire a vedere la figura che si erse dinanzi a loro, con quell’espressione tronfia e col petto gonfio come quello di un uccellino che aveva appena catturato il suo verme. E l’ultima cosa che Jason avrebbe voluto, era proprio il farsi trovare da Damian in evidente difficoltà, dannazione.

    «La soluzione è arrivata da noi, visto?» la prese alla leggera Dick, e Jason chiuse una mano a pugno.

    «Io ti--»

    «Oh, aspettate che questa la sappiano gli altri», soggiunse Damian e, con un ghigno che avrebbe fatto invidia al gatto dello Cheshire, sparò il rampino verso il tetto di un edificio e sparì dalla loro vista prima ancora che Jason potesse mettergli le mani addosso, con la sua risata che echeggiava nella notte come quella di un fottuto personaggio dei suoi stupidi manga.

    Jason imprecò e, nel guardare l’espressione divertita di Dick, lo giurò a sé stesso: un giorno sarebbe diventato figlio unico.





_Note inconcludenti dell'autrice
Scritta per l'iniziativa #behindthecurtain indetta dal gruppo Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom
Partiamo dal fatto che Dick è un completo idiota ahah quindi un po' è normale che Jason abbia voglia di ammazzarlo una volta sì e l'altra pure, ma che ci possiamo fare... puoi togliere il ragazzo dal circo, ma non il circo dal ragazzo, ricordiamolo! E' un uomo di spettacolo, ecco
Per fortuna (o per sfortuna, visto come ci resta Jason) in loro soccorso arriva Damian, che avrà davvero tante cose da raccontare al resto della famiglia... c'est la vie, Jason! Le gioie e i dolori di avere dei fratelli minori
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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