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Autore: Marlowe    21/12/2022    3 recensioni
Stiles Stilinski è solo, Scott l'ha abbandonato per unirsi al branco di Derek e lui non è il benvenuto. Cerca di crearsi una nuova vita, peccato che i guai sembrano avercela con lui anche se ha tagliato i ponti con tutti il soprannaturale. Branchi di Alpha, serial killer e ora una malattia che sperava di non avere. Ben presto Stiles scoprirà che tutto ciò che sapeva di sè è una bugia.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Derek/Stiles, Deucalion, Scott McCall
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 13
 
PETER
 
Avevo da poco lasciato l’ospedale e mi stavo dirigendo al loft di Derek. Dopo l’ululato che avevo sentito, e probabilmente non solo io, mio nipote doveva essere a pezzi.
Avevo dovuto chiamare un taxi visto che la mia bellissima macchina era ridotta a un mucchio di lamiere inutilizzabili, appunto per me: rompere le ossa agli alpha per i danni alla mia auto.
Se c’era una cosa che detestavo era lasciare l’indirizzo di casa a un perfetto sconosciuto dall’aria losca, però a ben vedere la via data non era la mia e di certo questo umano grassoccio non costituiva un vero pericolo per il sottoscritto, anche se una tartaruga zoppa sarebbe andata più veloce rispetto a questa stupida macchinina gialla.
Ci misi venti estenuanti minuti ad arrivare, una volta sceso mi apprestai a fare tutti i gradini di quel palazzo decadente, non sia mai che mio nipote scegliesse un’abitazione dotata di ascensore.
Aprii la porta non sapendo bene cosa aspettarmi e di certo l’assalto di un’impanicata Cora non era previsto.
<< Dove sei stato zio? Ti ho chiamato più volte ma risulti sempre irraggiungibile>>
Per forza, il mio cellulare si era distrutto insieme alla mia macchina.
<< C’è stato un piccolo incidente Cora, tranquilla sto bene. Piuttosto ho sentito Derek… lui come sta?>>
<< Non capisco cosa abbia? Tutto a un tratto si è messo ad ululare e a lanciare i mobili. Ora si è seduto in un angolo vicino alla vetrata. Nessuno del branco è riuscito a farlo parlare, sono rimasta solo io>>
Poggiai una mano sulla spalla di mia nipote.
<< Non preoccuparti, so cos’ha. Me ne occupo io>>
In effetti l’appartamento, che già aveva bisogno di una sistemata, sembrava fosse stato colpito da un tornado. Le sedie e i divani erano a pezzi così come tazze e bicchieri.
Derek sedeva in un angolo vicino alla vetrata, non sapevo cosa stesse fissando ma avevo lo sguardo vacuo.
Accidenti, se questi erano gli effetti del perdere il proprio compagno ero stato fortunato a non averla mai incontrata fino ad ora.
Mi avvicinai con cautela a lui, poteva essere imprevedibile in quello stato.
<< Derek>>
Lui si girò a guardarmi, era un buon segno che reagisse.
<< Non lo sento più zio>>
Allora, dare le brutte notizie non era il mio forte, nemmeno quelle belle in realtà ma era meglio togliersi subito il dente, Cora prese una delle sedie superstite e si sedette vicino a lui, se fossi stata in lei non l’avrei fatto, non con quello che gli dovevo dire.
<< C’è stato un incidente>>
<< Un incidente?>> mi chiese Cora.
<< Stavo riaccompagnando Stiles a casa dopo una seduta di chemioterapia. Siamo stati attaccati da un alpha e ci ha colpito in pieno. La macchina ha fatto un volo ed entrambi siamo finiti fuori dal mezzo, nel bosco>>
Nessuno dei due fece domande così continuai il mio racconto.
<< Io sono guarito subito ma Stiles… era ridotto davvero male. L’hanno trasportato d’urgenza all’ospedale e hanno tentato di operarlo>>
<< Perché dici tentato?>> Derek me lo chiese con voce tremante, non l’avevo mai visto così, nemmeno quando aveva saputo che ero stato io ad uccidere Laura.
<< Perché Stiles è morto Derek>>
Rapido e deciso, era inutile girarci intorno. Cora sussultò e Derek ruggì dal dolore, si teneva la mano destra sul cuore.
<< Però non c’è bisogno di preoccuparti ora>>
<< Che accidenti dici? Il mio compagno è morto e io dovrei essere contento?>>
<< Direi di sì visto che è tornato in vita>>
<< L’incidente deve averti fatto impazzire del tutto zio, quello che dici non ha senso>>
<< Mai stato più lucido, Derek alzati da terra e siediti come una persona civile. Stiles e vivo e vegeto, a quanto pare ho capito il perché del suo odore tanto particolare>>
Mio nipote per una volta fece quanto chiesto e si sedette vicino a Cora, sembravano due bravi scolaretti in attesa della lezione.
<< Vi farò un rapido riassunto, anche perché ci sono ancora troppi dettagli che ancora sono poco chiari>>
<< Spiega e basta>>
<< A quanto pare il piccolo Stiles da bambino ha subito un rituale da parte di Deaton, sotto suggerimento di vostra madre, che ha sigillato i suoi poteri>>
<< Poteri? Che poteri? E poi perché la mamma si sarebbe intromessa in questione che non riguardavano il branco?>>
<< Questo sinceramente non lo so. Però la vera natura di Stiles è rimasta dormiente fino ad ora. La malattia ereditata da sua madre ha preso il sopravvento rischiando di portarlo precocemente alla morte>>
<< Ma se è stato Deaton a fare il rituale perché non l’ha sciolto per salvare Stiles?>>
<< Ottima domanda Cora. A quanto pare servivano entrambe le parti coinvolte nell’incantesimo, lo sceriffo e sua moglie e dato che lei è morta da anni, nessuno poteva annullarlo>>
Che poi che clausole stupide, dove aveva trovato un rituale del genere Deaton?
<< Comunque a quanto pare forse dovremmo ringraziare Deucalion, se chi ci ha attaccato stanotte non avesse provocato la morte di Stiles, a quest’ora il rituale sarebbe stato ancora attivo e lui sarebbe morto per la malattia>>
<< Ma perché io non lo sento? Fino ad ora mi accorgevo sempre della sua presenza, invece ora sento il nulla>>
<< Probabilmente quando il suo cuore si è fermato la connessione fra voi si è interrotta. Ma ora che è davvero ciò che sarebbe dovuto essere fin dall’inizio, sono sicuro che la prima volta che i vostri occhi si incroceranno il legame sarà ancora più forte di prima>>
<< Ma quando voi due dite compagno…intendete nel senso in cui lo intendono i licantropi? Compagno di vita?>>
<< Si Cora. Il tuo caro fratellone ha avuto l’immensa fortuna di incontrare il suo, in giovane età, c’è chi passa una vita a cercarlo senza mai trovarlo. Invece lui l’ha trovato, e con la sua solita idiozia l’ha pure allontanato dal branco. Stiles è dannatamente potente>>
<< Potente?>> chiese ancora Cora.
<< Molto potente. Il mio ragazzino a quanto pare è un elementale della terra. Non solo può controllarla ma può sfruttarla per guarirsi molto più velocemente di quanto facciamo noi. È stata la terra a guarirlo e a riportarlo in vita. Credo anche che inconsciamente ti abbia aiutato a guarire dalle ferite degli alpha. In più a quanto pare possiede la telecinesi e una più che utile capacità di disegnare il futuro>>
<< Stiles??>> Derek sembrava sconvolto, era un bello smacco per lui, il ragazzino umano che tanto aveva preso in giro era capace di farlo volare e rivoltarlo come un calzino.
<< Proprio Stiles. E giusto per infierire ulteriormente sulla tua già precaria mente, come al solito aveva ragione lui sul serial killer. L’ha disegnato e Deaton l’ha identificato come un Darach, un druido oscuro. Indovina un po' di chi si tratta?>>
<< Non lo so, il postino?>>
<< Ti piacerebbe nipote ma no, la tua cara insulsa maestrina>>
<< Jennifer?>>
<< Proprio lei, Deaton deve ancora capire a cosa sta mirando ma se la rintracciamo non dovrebbe più riuscire a fare danni. Tutto ciò è stato scoperto per merito di Stiles e ci tiene a farti sapere che per un po' sarebbe meglio per te astenerti dal frequentare pazze omicide, ma non penso sia un problema ora no?>>
Derek si alzò e fece per uscire, lo bloccai.
<< Dove pensi di andare?>>
<< Da lui, devo vederlo e accertarmi che stia bene>>
<< No invece>>
<< Tu non capisci, devo vederlo>>
<< Hai ragione, non lo capisco. Non ho mai avuto un compagno. Ma ora devi lasciare a Stiles il tempo per riprendersi da quello che ha subito, solo un paio di giorni Derek, poi potrai attaccarti a lui come una cozza sullo scoglio, te lo prometto. Adesso dagli il tempo di digerire tutta la storia. È stato un duro colpo per lui e vederti in questo momento non credo sia una buona idea. Guardati, non hai il controllo delle tue emozioni, hai gli occhi rossi e gli artigli di fuori>>
<< Ma…>>
<< Un paio di giorno, te lo prometto. Poi potrei andare da lui>>
Mio nipote sospirò e si risedette, gli stavo chiedendo molto ma il ragazzino aveva davvero bisogno di metabolizzare quello che gli era successo.
 
 
STILES
 
Erano passati due giorni dall’incidente, non so cosa avesse raccontato Deaton ai medici ma ero stato dimesso senza domande. Ero praticamente morto ma nessuno si domandava come ero resuscitato? Mi sarei aspettato di finire in un laboratorio di ricerca. In compenso mio padre era diventato apprensivo a un livello che superava nettamente il paranoico. Prima ero malato e potevo passarci sopra, ma ora anche se starnutivo si girava a guardarmi spaventato, cosa credeva che avrei lanciato fuoco dalle narici?
L’annullamento del rituale stava pian piano facendo riaffiorare i miei poteri, primo fra tutti la telecinesi e l’adoravo! Era il mio sogno da sempre poter spostare gli oggetti con la forza del pensiero e non mi richiedeva nemmeno molto sforzo, dovevo solo immaginarlo ed ecco che succedeva. La manipolazione della terra era un altro paio di maniche, al momento riuscivo a spostare piccole zolle di terra ma niente di più e Deaton mi aveva dato un libro enorme sulle piante per memorizzarle, dovevo conoscerle per poterle fare crescere… ma tentare prima con una banale margherita no?! Proprio l’enciclopedia della botanica dovevo studiarmi?
La mia capacità rigenerativa era sorprendente, non potevo negarlo, avevo passato dieci minuti buoni a punzecchiarmi con un coltello per vedere la pelle che guariva, alla faccia vostra lupi mannari!
Ma come dicono in Spiderman “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, perciò ogni pomeriggio dovevo andare dal veterinario ad allenarmi.
Deaton era curioso di sapere se con la terra potevo curare gli altri o se potevo disegnare a comando il futuro, risposta? No. Il futuro al momento non voleva saperne di me e tutto quello che toccavo non guariva, forse un procedimento mi sfuggiva oppure era semplicemente impossibile.
Fu proprio il pomeriggio del secondo giorno che ebbi il primo dei confronti in sospeso, Scott.
A quell’ora doveva essere a scuola, avevo scelto appositamente gli orari in cui andare da Deaton per non trovarmelo davanti e invece eccolo qui.
<< Ciao Stiles>>
Ciao Stiles un corno!
<< Scott>>
Lui si schiarì la voce e si dondolò sui piedi, tipico gesto che faceva quando era insicuro.
<< Non dovresti essere a scuola ora?>>
<< Dovrei, ma l’ho saltata. La mamma mi ha raccontato cosa è successo>>
Figuriamoci, Melissa non sapeva tenersi un cecio in bocca, ma più confidarle un segreto!
<< E quindi?>>
<< Volevo sapere come stavi>>
<< Molto bene come puoi vedere, ora se non c’è altro avrei da fare>>
Scott sospirò e mi si avvicinò.
<< Ti prego Stiles, non possiamo parlare un attimo?>>
<< Oh, come tu hai fatto con me prima di darmi il ben servito? In quel modo intendi?>>
<< Lo so di aver sbagliato. Ma mettiti nei miei panni. Un branco di alpha si presenta in città e ho seguito il suggerimento di Derek, ho tagliato i ponti con chi potevo mettere in pericolo>>
Risi freddamente.
<< Non mi pare tu sia anche andato via di casa o no? Melissa è al di sopra del pericolo? Allison e Lydia pure? Ero solo io il problema giusto?>>
Lui non sapeva cosa rispondermi era evidente.
<< Cosa ti aspettavi Scott? Che vedendoti qui, con lo sguardo da cucciolo pentito, ti avrei abbracciato e amici come prima?>>
<< Veramente un po' ci speravo>>
<< Non sono un paio di calzini che hai gettato via, sono una persona. “Siamo fratelli” ripetevi e poi? Al primo ordine di Derek mi pianti e fai tabula rasa intorno a me>>
<< Ti prego Stiles>>
<< E non credere che Peter non mi abbia raccontato del tuo piano per impormi il morso! Per impormi il tuo volere senza degnarti ancora di rispettare i miei sentimenti!>>
Forse mi stavo un tantino arrabbiando, i barattoli di Deaton stavano iniziando a levitare e Scott se ne accorse, c’è da dire che non scappò a gambe levate.
<< Volevo solo evitare la tua morte>>
<< Sono morto lo stesso Scott, morso o non morso e ora non ho bisogno di essere protetto. Quindi prendi i tuoi sensi di colpa e vattene. Se pensavi di tornare mio amico con un semplice scusa dimostri di non conoscermi affatto>>
<< Non mi arrenderò con te!>>
<< Non farlo, ma non credere che ti renderò le cose facili. Mi hai spezzato il cuore Scott. Il perdono per te è ancora lontano>>
Me ne andai, queste cose delle uscite di scena ad effetto mi stavano sempre venendo meglio.
Che faccia tosta aveva avuto, l’avrei fatto sudare sette camice prima di poter ritornare amici, e ripeto amici, non fratelli.
 
 
Ci sono giornate stupende e altre in cui non vale nemmeno la pena di alzarsi al mattino, decisamente oggi rientrava fra quest’ultime.
Dopo l’incontro con Scott, mi ero recato in pasticceria per rivedere i miei nuovi orari, ora che stavo bene potevo tornare operativo. La signora Collins si era dimostrata entusiasta di riavermi a lavoro, avrei ripreso la settimana seguente. Uscii dal retro dove avevo parcheggiato e di nuovo una brutta sorpresa era vicino alla mia jeep.
Ethan e Aiden mi aspettavano sorridendo, come non li sopportavo quei due!
<< Stiles, stavamo aspettando proprio te>>
<< Che gioia, mi domandavo quando vi sareste fatti vivi>>
Il gemello più basso, supponevo fosse Ethan si mise a ridere.
<< In realtà noi aspettavamo di leggere il tuo necrologio, invece siamo riamasti sorpresi nell’apprendere che sei più che in perfetta forma>>
<< Deduco quindi che l’incidente l’abbiate causato voi due>>
<< Era un regalino dei Deucalion per Derek, uccidere il suo compagno l’avrebbe devastato e reso il lavoro più facile>>
Compagno in che senso? Compagno d’avventura? Di merenda? Di giochi?
<< Mi spiace che il regalo non sia andato in porto, ma non demoralizzatevi troppo, la pratica rende perfetti, si dice così no? Ora se non vi dispiace levatevi dalla mia macchina>>
I due mi si avvicinarono ringhiando leggermente, una volta ne sarei stato terrorizzato, ora invece ero quasi deliziato.
<< Non ti conviene fare il gradasso con noi moccioso, la prossima volta potrebbe essere il tuo adorato paparino a finire vittima di un incidente>>
La frase peggiore che potessero dirmi. Un semplice gesto della mano mi bastò per scaraventarli contro il muro del negozio, potevo sentire le ossa che scricchiolavano sotto il peso della mia telecinesi, sarebbe bastato un minimo sforzo per spezzare loro l’osso del collo.
I loro visi stavano diventando paonazzi, stavo premendo troppo sui loro fragili polmoni? Bè loro a me l’avevano perforato uno.
Mi avvicinai lentamente e nel farlo aumentai la pressione, non mentirò dicendo che non provai un minimo di soddisfazione.
<< Fatemi chiarire una cosa ragazzi, non vi conviene più minacciarmi. Mi basterebbe solo pensarlo e le vostre teste rotolerebbero sul terreno. Provate ancora a minacciare mio padre e vi giuro che il vostro branco di alpha si accorgerà ben presto che il branco di Derek Hale non è la cosa più pericolosa in zona. Sono stato chiaro?>>
I due erano ammutoliti.
<< Non ho sentito la vostra risposta ragazzi, devo forse ripetere la domanda? È una cosa che detesto>>
<< Sei stato chiaro>>
Li mollai facendoli precipitare a terra.
<< Ora sparite dalla mia vista>>
Se ne andarono veramente, mai visto due bulli correre via da me. Una domanda però mi assillava quindi presi il cellulare e feci partire la chiamata.
<< Ehi Peter, sono io. Sì sto bene, ho appena avuto una chiacchierata amichevole con i gemelli. Senti… cosa vorrebbe dire che Derek è il mio compagno?>>
 
 
JENNIFER
 
Urlai in preda alla rabbia distruggendo tutti gli oggetti presenti sul tavolo. Quel dannato ragazzino aveva rovinato tutto. Mesi di progetti, vite umani sacrificate per niente! Tutto il mio duro lavoro era andato in fumo a causa di Stiles Stilinski e del suo sangue. Un sangue mille volte più potente di quello che lei aveva sacrificato, un sangue che per suo sfortuna aveva completamente bagnato le radici del Nemeton e ora tutti i suoi piani erano andati a monte. La sua vendetta non poteva fermarsi per quello, se il sangue del ragazzino era così potente avrebbe utilizzato lui per vendicarsi di Deucalion. Dopotutto ora quell’albero potente era strettamente legato al giovane… forse poteva ancora utilizzarlo a suo vantaggio.
 
 
 
 ANGOLINO DI MARLOWE

Finalmente mi hanno ridato il portatile!!!! Che ho deciso di chiamare Roger. Comunque torniamo alla storia. Mi sembra che Peter abbia avuto abbastanza tatto con Derek no?! Insomma, poteva andare molto peggio quella conversazione. Ormai ci siamo avvicinando alla fine della storia, chissà cosa farà la cara Jennifer.
Intanto i gemelli sono scappati con la coda fra le gambe.
Buon Natale!!!
Mar
  
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