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Autore: Effye90    22/12/2022    1 recensioni
E se... E se El Cid, Sisifo e altri Gold Saint fossero sopravvissuti alla guerra contro Hades? E se i sentimenti iniziassero ad avere la meglio? Il ricordo della guerra appena conclusa è ancora vivido nelle loro menti ma altri problemi stanno per insorgere.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aries Shion, Capricorn El Cid, Leo Regulus, Nuovo Personaggio, Sisifo di Sagitter
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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L’indomani, come ogni mattina, un’ancella andò a cambiare le bende al cavaliere di capricorn poi arrivò Shion.
Nonostante fosse diventato da poco igrande sacerdote, quanto successo ad El Cid lo aveva fatto preoccupare non poco e oltre a lui, anche Sasha.
Fu proprio lei ad incaricarlo di assicurarsi delle condizioni del cavaliere d’oro finchè non si fosse rimesso completamente.

“Buongiorno El Cid; ti trovo bene!”

“Sto molto meglio, grande sacerdote!”

Chinò il capo.

“Facciamo per questa volta che questa non sia una visita formale ma di semplice cortesia!” –vide le bende gettate a terra non più sporche di sangue- “vedo che la ferita si è rimarginata del tutto, bene!”

L’ancella finì la medicazione, chinò il capo prima di fronte a Shion, poi in direzione di Cid e lasciò la stanza.

“Si, ne stavo parlando giusto ieri con Sisifo. Se non avessi avuto la prontezza di rimarginarla subito io non so…”

Ma Shion lo bloccò con un cenno di mano.

“L’importante è che tu sia sano e salvo. Sasha ed io eravamo molto in pensiero per te e anche Sisifo lo era!”

Sospirò e si lasciò cadere su una sedia.
Cid ne osservò ogni minimo movimento; era ovvio che fossero tutti stanchi.
Erano stati giorni intensi, drammatici e anche stressanti.

“Non volevo causare tutto questo, perdonatemi grande sacerdote!” –mise la mano sul bicipite- “se non avessi sottovalutato Icelos, tutto questo non sarebbe successo!”

Si chiuse in sé stesso e tacque.

“Sono i rischi che si corrono ad essere un cavaliere, El Cid. Non turbarti per quanto successo! Ormai sei in via di guarigione ed è ciò che più conta…”

Guardò in basso e gli occhi divennero lucidi.

“Mi dispiace per il vostro maestro. Posso immaginare cosa abbiate provato in quel momento!”

“Dammi del tu per favore; almeno per ora. In fondo, sono ancora il cavaliere d’oro dell’ariete quindi un tuo pari!” –fece una pausa e si alzò per aiutarlo a reindossare la maglia- “ho provato non so quante emozioni tutte in una volta. Rabbia, tristezza, voglia di vendetta, ira...”

“E’ ciò che ho provato anche io quando Icelos apparve alla nona casa per sgraffignare l’anima di Sisifo! Non ho avuto la prontezza…”

Strinse il pugno e digrignò i denti.

“Queste sono emozioni negative che non portano a nulla. Ad ogni azione, corrisponde una reazione uguale e contraria e noi ne siamo il miglior esempio! Persino Dohko si è scagliato contro Hades inutilmente, purtroppo…”

Shion gli diede poi le spalle e tornò a sedersi.

“Siamo stati avventati proprio come Tenma. E pensare che gli avevamo anche fatto la predica a lui, Yuzuriha e Yato!”

Cid non disse nulla per parecchio tempo.
Avventati lo furono anche i suoi allievi nel voler scontrarsi a tutti i costi contro Oneiros.

“Sai Cid, mi è dispiaciuto molto quando appresi dei tuoi allievi. Loro ti veneravano! Eri una guida, un riferimento ed un esempio proprio come il maestro Hakurei, lo era per me.” –incrociò le braccia al petto e buttò la testa indietro- “non possiamo incolparli. Per un allievo, seguire il maestro in battaglia è motivo di orgoglio e loro si son scontrati contro un Dio nonostante la paura che li attanagliava!”

“Tuttavia hanno disubbidito ad un mio ordine preciso: rimanere qui! Loro non erano ancora pronti per uno scontro tanto importante e ne hanno pagato le conseguenze. Un gesto del tutto avventato; troppo avventato ma…” –fece una pausa e si voltò verso Shion- “hai ragione! Io sono fiero di loro e non vi è morte più nobile di quella toccata a loro. Sono morti con la fierezza negli occhi e con la consapevolezza di aver aiutato me, il loro maestro!”

Shion si alzò e si avvicinò al letto incrociando le mani dietro la schiena.

“Voglio dirti una cosa in confidenza!” –il tono di voce divenne severo e più autoritario- “quando Hakurei mi disse che io avrei preso il suo posto come sacerdote e consigliere della Divina Athena, ho dubitato e indugiato per un istante. Non mi ritenevo all’altezza di un simile incarico e tutt’ora, a dirtela tutta, non mi sento pronto per prendere alcune, importanti decisioni!”

“Posso affermare con certezza che il compito di grande sacerdote ti si addice alla perfezione invece o Hakurei non ti avrebbe scelto come successore suo e del sommo Sage!”

Shion sorrise.

“Ti ringrazio El Cid. Provo a fare del mio meglio ma ti assicuro che non è un compito facile; io non sono come il mio maestro. Lui rifletteva di più mentre io troppo spesso ho preso decisioni sbagliate dovute alla troppa fretta. Delle volte mi sembra di vestire i panni di Tenma o Yato!”

Tornò nuovamente a sedersi.

“Ma cerco di fare del mio meglio proprio per non deludere il maestro Hakurei! La veste del grande sacerdote è molto pesante da indossare, Cid. Può non sembrare ma ti assicuro che è così!” –fece una pausa e guardò fuori dalla finestra pur rimanendo seduto- “dovrò trovare qualcuno che mi sostituisca come cavaliere dell’ariete.”

Il capricorno non battè ciglio.

“Ci sarebbe quel giovane di nome Atla… Lui ha grandi poteri telecinetici e potrebbe essere un degno custode della prima casa però non so; dovrò valutare molto attentamente.”

“Sembra un bravo ragazzo, si!”

“Mi sono trattenuto abbastanza ed è ora che ritorni ai miei affari quotidiani. Dirò a Sasha che ormai non vi è più alcun bisogno che io venga personalmente ad accertarmi delle tue condizioni; direi che sei quasi guarito! Buona giornata El Cid!”

“Buona giornata a voi!”

Cid chinò il capo poi si alzò e andò in sala.
Si chiese se Sisifo lo avrebbe accompagnato a Rodorio anche quella sera e poi, nella sua mente, si immaginò la ragazza del locale.
Avrebbe voluto conoscerne il nome.

Non visto, sorrise a quel pensiero.

“Chissà se la rivedrò…”

Disse a voce leggermente alta.

Senza perdere tempo, si recò in arena come al solito per vedere chi si stava allenando.
Vi trovò nuovamente Regulus ma senza suo zio sugli spalti.
Lo trovò strano ma non chiese nulla.
Si sedette e notò che il cavaliere del leone, si stava allenando con le stesse reclute della mattina precedente.

Per un attimo, sentì la mancanza dei suoi allievi.
Se mai si fosse rimesso del tutto, avrebbe nuovamente allenato delle reclute anche lui; di certo, la mancanza del braccio non lo avrebbe mai fermato.
Oltre a ciò, non vedeva l’ora di tornare ad allenarsi seriamente alla scogliera.
Quello era il suo posto; solitario, non visto dai più e silenzioso.

Solo lui ed il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli.
   
 
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