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Autore: ROSA66    24/12/2022    13 recensioni
Vivere a fianco del Ministro della Magia non era certamente facile, ma quando il Ministro si chiamava Hermione Granger la faccenda diventava estremamente complicata. Da quando era stata eletta alla carica più importante del Mondo Magico, la loro vita non era stata più la stessa.
... Ho bisogno di averti al mio fianco. Verrai con me?
Questa storia partecipa ai 72 prompt in attesa del Natale indetti da Mari e Sofifi sul forum Ferisce la penna
Questa storia partecipa agli "Oscar della penna 2024" indetti sul forum "Ferisce la penna".
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Verrai con me?
 
 
 
A Chiara, mia stella luminosa,
A Legar, mio costante punto di riferimento,
A Futeki, mia musa inarrivabile,
A Giorgia, mia prima compagna di viaggio nell'universo Dramione
A Flofly, mia dolce compagna di ship e di canzoni
A tutte voi, meravigliose creature,
i miei migliori auguri di buon Natale
 
 
Erano più di quarantotto ore che nevicava senza sosta, i fiocchi candidi che scendevano silenziosi da un cielo bigio.
Draco guardava fuori dalla finestra, apparentemente assorto nella contemplazione della città che spariva sotto quell’oceano bianco e freddo ma, in realtà, tradendo tutto il suo nervosismo con un leggero picchiettare dell’unghia sul legno dell’infisso.
Alle sue spalle Hermione stava finendo di preparare la valigia, sistemando in rigoroso ordine abiti e maglioni; dopo un’ultima rapida occhiata richiuse il tutto con un colpo di bacchetta e alzò gli occhi.
Osservò il volto di suo marito riflesso nel vetro: sembrava evitare il suo sguardo, fissando ostinatamente un punto imprecisato al di là della finestra.
Sospirò.
“Draco, la passaporta si attiverà tra dieci minuti esatti. Io… vorrei salutarti come si deve”.
L’uomo contrasse impercettibilmente le spalle, come se stesse portando un fardello enorme, ma non si mosse.
Passarono alcuni istanti: un silenzio gelido pareva aver assorbito tutta la gioia e l’amore che avevano condiviso in quella stanza da quando si erano sposati. Draco restò fermo nella sua posizione, senza parlare.
Vedendolo immobile, Hermione gli si avvicinò alle spalle, camminando lentamente.
“Draco, ti prego”.
Uscendo dalla bolla in cui si era volontariamente recluso, Draco ghignò.
“Tu preghi me? Sono stato io a pregarti ma, a quanto pare, mi hai ignorato  decidendo di trascorrere il Natale lontano da casa”.
Si girò a guardarla negli occhi con un’intensità tale da farla arrossire e, per un attimo, Hermione si sentì come se le stesse frenando il terreno sotto i piedi.
“Te l’ho già spiegato. Come Ministro della Magia ci sono dei doveri ai quali non posso sottrarmi. C’è una crisi in atto al Consiglio Supremo dei Ministeri Europei della Magia  che potrebbe avere delle ripercussioni anche a livello mondiale. Non posso non andare”.
Quelle parole, anziché tranquillizzarlo, lo fecero innervosire ancora di più.
“Ti avevo chiesto una cosa, Hermione, una sola. Ma è evidente che io non sono poi così importante per te”.
 
Il messaggio recapitato dal gufo reale dei Malfoy non lasciava molte speranze, e Draco l’aveva letto con il cuore in gola e le lacrime agli occhi. Era corso a cercare Hermione trovandola, com’era prevedibile, nello studio tra milioni di scartoffie.
“Mio padre sta di nuovo male, e mia madre vorrebbe che trascorressimo il Natale al Manor. Sono i miei genitori, non posso ignorare la loro richiesta. Ho bisogno di averti al mio fianco. Verrai con me?”
Posando la piuma che teneva in mano, Hermione si massaggiò una tempia.
 
“Draco, sai quali sono i miei impegni al Ministero. Le notizie dall’Europa non sono delle più confortanti. Anche il Primo Ministro babbano è stato allertato. Potrei… potrei dover partire urgentemente da un momento all’altro…”
L’uomo sentì come un pugno allo stomaco. Stringendo forte la pergamena tra le mani, ripeté ancora una volta la sua richiesta, con una calma impressionante.
“Verrai con me?”
“Io, non lo so”.
 
Draco era tornato a guardare quei milioni di cristalli di ghiaccio che svolazzavano per l’aria al di là della finestra, ma un freddo gelido era sceso nel suo cuore.
Vivere a fianco del Ministro della Magia non era certamente facile, ma quando il Ministro si chiamava Hermione Granger la faccenda diventava estremamente complicata. Da quando era stata eletta alla carica più importante del Mondo Magico, la loro vita non era stata più la stessa.
Se prima il senso del dovere la portava a fare gli straordinari per finire in giornata ogni pratica che le capitava tra le mani, adesso non aveva più un solo momento libero tra ricevimenti, meeting e riunioni varie.
Draco si sentiva come un eterno secondo, perennemente in attesa che sua moglie terminasse i suoi impegni e trovasse un momento per stargli accanto.
Almeno se gli avesse chiesto di accompagnarla nei viaggi di lavoro…
 
Hermione si allungò verso di lui e gli diede un bacio sulla guancia, indugiando per qualche secondo con la speranza che voltasse la testa per salutarla.
Ma l’uomo restò fermo.
“A presto, Draco”, gli sussurrò con un filo di voce.
Prese la valigia in mano e, afferrando un vecchio orologio da tavolo dalle rifiniture barocche, venne di colpo risucchiata sparendo nel nulla. 
Draco rimase a fissare i fiocchi che avevano iniziato a cadere sempre di più, sforzandosi di trattenere una lacrima che chiedeva prepotentemente di uscire.
 
§§§§
 
Nonostante non fosse più giovanissima, Narcissa manteneva quell’aria di  elegante bellezza che le era propria, evidenziata ancora di più dal lungo abito di velluto verde che aveva deciso di indossare per Natale.
Voleva che per quell’occasione tutto fosse perfetto. Così, un enorme abete decorato in blu e argento era stato posizionato nel salone di Malfoy Manor, la tavola era apparecchiata con le migliori tovaglie in lino di Fiandra e le più preziose porcellane di Limoges;  nel camino, le fiamme che bruciavano i ceppi donavano all’ambiente un’atmosfera calda e accogliente.
Narcissa guardò quello spettacolo con apparente compiacimento, ma dentro si sentiva morire.
Lucius era seduto sul divano davanti al fuoco, il volto smagrito e pallido, come se tutto il sangue fosse defluito dal suo corpo; la sua alterigia era scomparsa, restando solo un ricordo sbiadito di giorni lontani. Si voltò verso la moglie, sorridendole debolmente e allungando la mano in un chiaro invito a raggiungerlo.
“Cissy…”
Narcissa si avvicinò, intrecciando le dita con quelle gelide del marito.
“Sono qui, Lucius”.
Sapevano entrambi che avrebbero dovuto godere ogni singolo istante insieme perché la vita, ormai, era un lusso che non poteva essere comprato neanche con tutto l’oro della Gringott.  
 
Appoggiato al muro vicino al camino, Draco osservava la scena, sforzandosi di restare impassibile come gli era stato insegnato, ma sentiva solo un nodo in gola.
Hermione era partita da sole tre ore e già gli mancava terribilmente.
Lei doveva essere lì, accanto a lui, e non persa da qualche parte in giro per l’Europa a salvare l’intero Mondo magico. Aveva bisogno di lei, in quel momento più che mai.
Prese un calice di vino elfico, fermandosi a osservarne il colore in controluce.
Sospirando, avvicinò il cristallo alle labbra per bere.
Il rumore di una Materializzazione, e la coda dell’occhio colse i contorni di una figura vestita di blu.
Non può essere…   
Draco si voltò lentamente, il cuore che già gli scoppiava nel petto.
Hermione, la sua Hermione, era lì, lo sguardo pieno d’amore.
Percorse velocemente i pochi metri che lo separavano da lei e l’abbracciò stretta, respirandole tra i capelli.
“Draco, non volevo-“
Le parole le morirono in bocca, soffocate da un bacio che spazzò via tutta la sofferenza e la tristezza di quelle ultime ore.
“Shhhh, non parlare. Sei qui, adesso”.
Gli posò un dito sulle labbra per farlo tacere.
“Ascoltami. Tra due giorni dovrò tornare al Consiglio Supremo dei Ministeri Europei della Magia, ma non voglio più andare da sola. Verrai con me?”
Draco le fece un ampio sorriso.
“Anche in capo al mondo, Signor Ministro. Anche in capo al mondo”.
 
 
 
 
 
N.d.A. : Questa storia partecipa ai 72 prompt in attesa del Natale indetti da Mari e Sofifi sul forum Ferisce la penna".
Il giorno è il 24, il prompt è : Verrai con me?
Auguro a tutti voi un sereno Natale.
 
 
 
 
  
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