Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Sofifi    25/12/2022    6 recensioni
"I risultati dei sondaggi elettorali si trovavano in terza pagina. Hermione osservò il proprio nome, collocato in cima alla classifica, e si sentì mancare il fiato.
Richiuse il quotidiano di botto."
[Questa storia partecipa alla challenge "riflessioni sulla scrittura" indetta sul forum Ferisce più la penna da Rosmary]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Priorità

 

Maledetto gufo!

Hermione si rigirò nel letto troppo grande e troppo freddo, lasciando scricchiolare il piumone sotto al proprio corpo sfinito. Il picchiettare alla finestra, quella mattina, sembrava inarrestabile.

Socchiuse un occhio, mugolando. Era passata da poco l’alba ma le grosse nuvole grigie che circondavano Londra non permettevano che fosse intuibile.

Il becco del rapace scandiva un ritmo frenetico e Hermione, distrattamente, pensò che quel battito potesse avere la stessa velocità del metronomo della sua vita.

Improvvisamente il rumore le parve insopportabile. Con uno scatto si alzò dal letto e traballò in direzione della finestra, dove poté ritirare i giornali e le riviste a cui era abbonata.

Sfilò dalla pila il settimanale della Skeeter e senza pensarci lo lanciò sul letto. L’Urlo di Londra atterrò sopra al cuscino di Ron, ultimamente sempre fresco, e il cuore di Hermione perse un colpo: i vuoti, in quella casa, avevano contorni ben definiti.

Hermione allungò la mano verso la bacchetta poggiata sul comodino, ma arrestò il braccio a mezz’aria. Merlino, che le saltava in testa? Riequilibrare le piume non sarebbe servito a riportarlo a casa. Non sarebbe servito a niente. Ingoiò lo sconforto e aprì la Gazzetta.

I risultati dei sondaggi elettorali si trovavano in terza pagina. Hermione osservò il proprio nome, collocato in cima alla classifica, e si sentì mancare il fiato.

Richiuse il quotidiano di botto.

Sul retro, una fotografia in movimento catturò la sua attenzione. Victoire e Dominique splendevano, giovani e fiere, con le loro spille sul petto. Hermione osservò le nipoti sventolare una bandiera del C.R.E.P.A. accanto a Kreacher che scuoteva la testa.

C’era stata una manifestazione, domenica.

Se l’era persa.

Accarezzò l’immagine e il trillo della sveglia la fece sobbalzare. Allungò una mano verso il comodino impolverato, la spense, e spostò lo sguardo sul portagioie in marmo.

Poggiato lì sopra c’era un biglietto che aspettava di essere letto da giorni; Hermione lo afferrò, tremando, e ci soffiò sopra. Poi se lo rigirò tra le dita, mordendosi il labbro.

La sua relazione con Ron, in quell’istante, era ancora piena di potenzialità. Siamo in un periodo difficile, tutto qui, pensò, spaventata all’idea che lui potesse vederla diversamente. Una volta lette le sue parole, infatti, di tutti i futuri possibili ne sarebbe rimasto uno solo, e quel futuro – Hermione se lo sentiva – non sarebbe stato abbastanza.

Eppure doveva sapere.

“Ora o mai più,” gemette, rammentando l’agenda colma d’impegni. “Leggiamo questo ultimatum.” Prese un respiro profondo e spalancò il foglio; la grafia disordinata di Ron aveva il sapore di casa.

Sono da Harry.

A dispetto di ogni logica, Hermione si trovò con gli occhi pieni di lacrime.

“Sono da Harry,” ripeté incredula. Scosse la testa e scoppiò in una risata isterica. “Tutto qui. Sul serio?”

Lasciò cadere il foglio a terra e si piegò su se stessa. Ron non l’aveva abbandonata, le stava semplicemente dando spazio. Vai e sii chi vuoi, le stava sussurrando. Se mi cerchi sono a un camino di distanza. Era buono, troppo buono – come sempre.

Si asciugò le guance con il dorso della mano, poi lanciò un’occhiata all’orologio. Era quasi ora dell’ultima conferenza stampa.

Tirò fuori dall’armadio un tailleur.

Maledetto Ministero!

 

*

 

“Notizie della Granger? I giornalisti stanno perdendo la pazienza…”

“Sembra che si sia ritirata, Signore. È tornata a casa.”

 


 

 

 

 

 


Grazie a chiunque sia arrivato fin qui♡

Non sono sicura che questa storia abbia senso, e soprattutto non sono sicura che abbia senso come flash, però ho deciso di buttarmi comunque. Sinceramente non riesco a immaginare Hermione come Ministra della Magia e quindi, ignorando totalmente Harry Potter e la maledizione dell'erede, ho deciso di donarle una piccola crisi di mezza età anticipata. Hermione, per come la vedo io, è una persona testarda, che non ama i compromessi e che, di conseguenza, non credo si troverebbe bene in politica. Nel mio headcanon, dopo essersi licenziata, accetta di lavorare per la rivista di Domi, ma in una flash non avevo lo spazio per sviluppare anche questa cosa, e quindi qui Domi si limita a essere una di quelle persone in grado di ricordarle le sue origini, le sue priorità.

Sono in un periodo in cui non vado molto d’accordo con la scrittura, ma ci tengo davvero molto a migliorare, e quindi per qualunque critica i miei MP e i miei commenti sono aperti.

Insomma, grazie e a presto, spero con qualcosa di meglio. E buon Natale a chiunque festeggi – buona domenica a tutti gli altri.






 

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Sofifi