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Autore: annapuff    25/12/2022    0 recensioni
Yoongi e Isabel si sono incontrati all'aeroporto così proprio come il fato aveva deciso.
Entrambi ormai divisi da tre anni, provano ad andare avanti con le proprie vite e i propri problemi.
Continuano a essere separati, lei alle Hawaii dalla madre, e lui in tour con gli altri membri.
Ci troviamo nel 2017 che prospetta tante tragedie, tanti personaggi sia vecchi che nuovi e anche scandali!
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maybe it's fate'
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CAPITOLO 15 MOON MEET THE SUN
 
09 APRILE 2017 ORE 21:00
Yoongi e Jin si scambiarono uno sguardo di terrore, nessuno osava parlare con il ragazzo, erano stati appena beccati ad urlare sul ciglio della strada.
“Va tutto bene? Vi ho sentito urlare e mi sono preoccupato” disse Chung-hee sorridendo appena, e guardandoli con la fronte aggrottata.
“Oh! Si tutto benissimo!” esclamò con voce trillante Yoongi preso dal panico.
“C’eravamo persi! Ma abbiamo capito dove siamo!” inventò il maggiore di getto.
“Ah… esultavate per questo?” chiese stranito il ragazzo.
“Si giusto per questo!” annuì Yoongi, la voglia di prendere Jin per il braccio e scappare era forte in lui, non pensava avrebbe mai incontrato il nuovo ragazzo di Isabel, che tra l’altro sembrava anche molto maturo e affascinante.
“Comprendo… posso farvi una domanda?” chiese incuriosito.
“Ehm… certo!” trillò Jin sbattendo gli occhi a disagio, aveva il terrore che domandasse se stessero andando da Isabel.
“Fate parte dei bts?” chiese lui sorridendo.
“Oh!” disse Yoongi sgranando gli occhi, confuso dalla domanda.
“Ehm si… Kim Seokjin detto Jin, e lui è Min Yoongi detto Suga”
“Si, si vi conosco, mia cugina è vostra fan, l’ho accompagnata al vostro concerto a Seul” sorrise con piacere Chung-hee. “Siete veramente molto bravi, tu sei August D vero?” chiese il ragazzo rivolgendosi a Yoongi che lo guardò sempre più sconvolto.
“Ehm… si” disse balbettando in imbarazzo passandosi una mano sul collo, aveva fatica a deglutire come se avesse un groppo in gola.
“Mi piace molto il tuo Mix-tape, l’ho veramente adorato!” esclamò Chung-hee senza alcun imbarazzo.
“Oh… ehm grazie, è molto gentile.” Disse a disagio, stava parlando con il presunto fidanzato di Isabel, che tra l’altro era anche suo fan. Questo lo rendeva anche meno detestabile.
“Io sono Chung-hee, molto piacere” sorrise gentile il ragazzo porgendo la mano.
Yoongi la guardò in confusione e poi decise di stringerla anche se riluttante.
“Piacere” disse accennando a un sorriso imbarazzato, anche Jin strinse la mano al ragazzo sorridendo anche lui, con le orecchie che li andavano a fuoco, quella situazione era decisamente destabilizzante. 
“So che per voi è difficile uscire per via delle fan, io ho un po’ di ristoranti a Seul, uno in particolare è gestito da mia cugina, anche se lei non è molto grande, ha solo ventidue anni è molto brava nel suo lavoro, se volete vi do l’indirizzo, a lei farebbe piacere incontrarvi” sorrise affabile il ragazzo, la cugina usciva veramente pazza per loro, doveva come minimo provarci.
“Oh… noi non possiamo incontrare i fan senza permesso, e uscire in posti con troppa gente.”
“Si, immaginavo, ma io ho delle salette private, e nessuno verrebbe a sapere mai niente. Non siete obbligati, sia chiaro, era per offrivi un posto dove si mangia bene, e lontano dai fan e le telecamere” spiegò lui.
“Si prendiamo l’indirizzo!” esclamò Yoongi invece, gli amici tieniteli stretti e i nemici ancora di più, così diceva Michael Corleone nel film IL PADRINO, e aveva perfettamente ragione.
“Cosa?” chiese Jin esterrefatto.
“Non sarebbe male andare a mangiare in un posto riservato, lui può darcelo, poi è un mio fan!” esclamò gongolando falsamente sul posto.
“Oh… ehm si, forse non è una cattiva idea” disse leggermente a disagio Jin, non capendo molto cosa stesse pensando l’amico.
“Vi lascio il mio numero di telefono, ah se volete vi do un passaggio, vado verso l’aeroporto, se avete bisogno ho un po’ tempo” sorrise  gentile come sempre Chung-hee.
“Vada per il numero, il passaggio, non si preoccupi, noi ci facciamo un’altra passeggiata, così da goderci il nostro tempo libero alle Hawaii.” Disse Yoongi sorridendo falsamente.
“Oh, va bene come volete” disse il ragazzo per poi armeggiare con il portafoglio e prese un bigliettino da visita porgendoglielo.
“Questo è il numero privato del lavoro, a cui rispondo solo io, se avete bisogno di un ristorante chiamate senza alcun problema” sorrise gentile. Yoongi prese il bigliettino sorridente.
“Ora scusatemi, devo andare, mi ha fatto veramente piacere conoscervi, spero possiate conoscere anche mia cugina. E comunque il tuo mix tape spacca!” sorrise a Yoongi porgendoli il pugno, il ragazzo ghignò e batte il pugno contro quello di Chung-hee.
“Ah quasi dimenticavo, devo restituire la giacca alla mia ragazza, è stato in piacere! Buona passeggiata e buon riposo!” disse per poi inchinarsi salutando e dirigersi verso casa di Isabel.

“Cammina.” Disse Yoongi prendendo Jin per il braccio e incominciando a camminare ad andamento veloce, per raggiungere un vicolo nascosto.
“Non capisco perché ti sei preso il suo numero?” lo accusò Jin nascosto nel vicolo insieme a Yoongi.
“Meglio tenersi i nemici vicino.” sussurrò con far cospiratorio.
“Avversario…” disse Jin scuotendo il capo.
“Sai non sembrava male” disse poi leggermente indeciso.
“Aigoo… non dire così. Si non era per niente male.” Disse innervosito Yoongi, tamburellando con il piede.
“Eh… che si fa?” chiese Jin con il terrore che lui volesse andare via.
“Vado da lei.  Aspetto che va via.. aspetto un bel po’ non si sa mai ritorni.” Disse convinto del tutto di quella scelta.
“Il biglietto da visita è meglio che lo tenga io” disse lui annuendo.
“Hai perfettamente ragione.”  Disse dandoli il biglietto e poi sedendosi a terra sbuffando.
“Ah… ci sediamo a terra? Perfetto. Comunque che faccio ti aspetto o vado via dopo che sei andato da lei?” chiese Jin sedendosi anche lui per terra, avrebbe dovuto lavare tutto per via della sporcizia e il sudore per la camminata.
“Forse è meglio che vai?” disse titubante Yoongi, non sapeva quanto tempo avrebbe potuto avere per stare con lei.
“Nel caso mi chiami ti vengo a riprendere… dici che faccio in tempo a chiedere un passaggio a quel tizio?” chiese poi prendendolo in giro.
“Se ci provi,  i poliziotti domani troveranno il tuo cadavere in questo vicolo” assottigliò lo sguardo Yoongi e Jin si lasciò andare a una grassa risata dandoli alcuni colpetti, alleggerendo però la tensione.
 
Dopo aver aperto la porta ed essersi ritrovata Chung-hee di nuovo di fronte a lei con il suo giacchettino, Isabel l’aveva salutato nuovamente e l’aveva baciato di nuovo. Chiuse la porta, si avviò verso il salone si sedette sul divano, Nabi saltò vicino a lei addossandosi per avere le coccole.
Isabel prese la cucciola in braccio, e incominciò ad accarezzarla con una mano, mentre con l’altra si sfiorò le labbra.
Sospirò per poi passarsi la mano sulla guancia accaldata.
Baciare Chung-hee, non era stato come baciare tutti gli altri.
Era sempre insignificante baciare tutti quegli estrani. Lo faceva solo per non pensare, come anche il sesso con loro non voleva dire niente.
Era sesso, e basta, senza neanche i preliminari, non gli aveva mai fatti.
Non si era mai fatta toccare davvero da qualcuno.
Do-yoon e Dashimen erano stati un’eccezione, ma di loro si fidava, provava comunque un sentimento per loro.
Baciare Chung-hee, non era stato come un bacio con Do-yoon e Dashimen.
Era stato completamente diverso. 
Non capiva.
Inclinò la testa all’indietro confusa.
Era arrossita. Con Dashimen non era mai arrossita, stessa cosa con il fotografo.
 Sbuffò sonoramente, facendo spaventare Nabi che si spostò da vicino a lei allottandosi indignata.  
Isabel si mise in piedi con un salto, aveva bisogno di una doccia, Ghiacciata.
Sentiva immensamente caldo.
Si avviò verso il piano superiore, salendo i gradini due alla volta.
Passò vicino al comò e si tolse il bracciale che Chung-hee le aveva regalato, lo posò sul mobile.
Rimase ferma a guardare il piccolo porta gioie e lo aprì.
Afferrò la collana.
“Cazzo.” Disse con rabbia.
Le piaceva Chung-hee, e anche tanto, aveva sentito il cuore palpitare.
Nel momento in cui aveva risentito il campanello suonare, aveva sussultato.
Una parte di sé aveva pensato che qualcuno avesse dato il suo indirizzo a Yoongi.
Il pensiero si era fatto largo già da quella mattina, ma quando non lo aveva visto suonare alla porta di casa in mattinata, quando si era trovata Chung-hee davanti a lei, aveva capito.
Doveva uscire con quel ragazzo e andare avanti.
L’aveva baciato.
L’aveva ribaciato anche una seconda volta, quando il capannello era suonato, ed era di nuovo lui con il suo giacchetto in mano. 
Aveva creduto di nuovo, per una frazione di secondo, che lui sarebbe andato da lei.
Ciò non era avvenuto.
Lei aveva detto: no a quell’incontro.
Nessuno aveva dato il suo indirizzo a Yoongi.
Lui non sarebbe mai andato da lei.
Sarebbe andata avanti, doveva andare avanti.
Era la cosa giusta, doveva tenere Yoongi a debita distanza, o il padre avrebbe agito.
Non poteva rischiare, come aveva rischiato sua madre.
Non poteva perdere l’amore della sua vita.
Sua madre era impazzita, Do-yoon si era suicidato.
Lei non voleva fare la fine di nessuno dei due.
Per quanto lo amasse. Avrebbe avuto una relazione nuova, con qualcuno che il padre avrebbe approvato.
Chung-hee andava bene.
Sarebbe andato bene.
Il suo cuore però, non la smetteva di sanguinare.
Il suo cuore non avrebbe mai smesso di amare un altro.
Rimise la collana apposto, custodendola con cura, guardò per un attimo il braccialetto e sorrise triste, lo lasciò sul comò.
Si avviò in bagno, con al polso l’unico gioiello che non avrebbe mai tolto, il braccialetto di Do-yoon, quello poteva rimanere sempre al suo polso sinistro.
 
 
Dopo la doccia, decise di andare in spiaggia. Camminava più leggiadra e rilassata,  aveva indosso solo un leggero vestitino con cui dormiva, bianco di pizzo, e leggermente trasparente.
I capelli non erano stati asciugati del tutto, ma faceva caldo, e non aveva per niente la minima pazienza di stare ore ed ore ad asciugarli.
Voleva solo andare a camminare vicino al bagnasciuga, per potersi bagnare i piedi con l’acqua salata.
Le leggere onde che le accarezzavano i piedi, la facevano sempre sentire rilassata, era come se il mare avesse il potere di prendere tutti i suoi dolori e portarli via con sé.
Camminava tra la sabbia, quando un forte tonfo di qualcosa di pesante, che cadeva schiantandosi al suolo, la fece saltare per aria spaventata.
Si voltò verso la sua destra, cercando di capire quale fosse la causa del rumore e rimase quasi immobile, pietrificata sul posto.
Una sagoma si stava alzando dalla sabbia e sembrava essere una persona.
Qualche ladro probabilmente.
Isabel tremò, ma non riuscì a scappare, per quanto avesse paura che fosse un male intenzionato, c’era qualcosa che non la faceva fuggire a gambe levate.
La persona incominciò a camminare verso di lei.
Pensò che forse poteva non essere un ladro, forse poteva essere veramente lui.
“Isabel?” chiamò con voce lieve.
“Come?” chiese lei confusa sbattendo le palpebre diverse volte, la voce sembrava quella di Yoongi.
“Sono io, Yoongi” disse il ragazzo.
Per giusta risposta alla paura che l’aveva invasa e tenuta immobilizzata, Isabel incominciò a ridere istericamente, cominciando a pensare di avere anche le allucinazioni ormai.
Non poteva essere veramente lui, non poteva essere vero.
Yoongi fece altri passi verso di lei mostrandosi alla luce di un lampione, e la guardò confuso per via della risata nervosa, che usciva dalla bocca della ragazza.
“Sei scemo?” disse lei tra le risate, “Pensavo fossi un ladro!” lo rimproverò lei continuando a ridacchiare, in uno stato di semi shock.
“Se pensavi che fossi un ladro perché, non sei scappata?” chiese lui confuso, avvicinandosi di più a lei per poterla guardare meglio.
“Non è ho idea….” Disse lei sorridendo e guardandolo.
“Beh meglio per me che non sei scappata, a chiamare la polizia, o sarebbero stati guai seri” disse  lui annuendo con il capo.
“Che cosa fai qui?” chiese lei, mostrando lo stupore sul suo viso nel averlo di fronte a lei.
“Come Romeo, uso il mantello della notte per far visita alla mia Giulietta” fece la sua battuta lui.
“Finiscono morti entrambi…non dovremmo paragonarci a loro” disse lei ancora ilare.
“Si forse non dovremmo.” Disse lui annuendo con il capo.
Si zittirono entrambi, guardandosi negli occhi.
 
La luna si rifletteva sul mare, dando modo ad entrambi di riuscirsi a vedere bene in viso.
Si specchiarono, l’uno negli occhi dell’altra.
C’erano solo loro e niente aveva importanza.
 
Yoongi fece un paio di passi verso di lei sorridendo appena, le prese il polso con delicatezza e incominciò ad accarezzarglielo lentamente.
Isabel si ritrovò ad essere incatenata con gli occhi  di lui, lui che aveva  incominciato ad accarezzarle il polso in modo di leggero.
Sul volto un accenno di sorriso da parte di entrambi.
Gli occhi del ragazzo che la stavano guardando sembravano brillare di un’intensità tale da stordirla di più.
“Mi sei mancata” sussurrò lui avvicinandosi al suo viso.
“Mi manchi sempre, in continuazione” balbettò lei, mentre lui incominciò ad accarezzarle il braccio. 
“Lo sai è la stessa cosa per me, l’amarti ancora” disse sempre lei, mentre continuava a specchiarsi negli occhi di lui e con una mano andava per afferrarsi la collana, non trovandola.
Lui fece finta di non badare all’assenza del gioiello al suo collo, le prese l’altra mano nella sua, e l’avvicinò alle proprie labbra baciandola con delicatezza.   
“Lo so, ci ameremo sempre non importa ciò che accade, non importa se rimaniamo distanti. La troveremo una soluzione. La troverai? Io aspetterò. Se tu non dovessi trovarla, lo sai io mi sto impegnando, diventerò ricco e potente così potrò proteggerti” disse lui, con una mano si allontanò dal suo braccio per accarezzarle il viso e asciugarle le lacrime.
“Ti amo Isabel, ti salverò da tuo padre” disse lui con coraggio, per poi avvicinarsi e baciarla in modo delicato.
Lei si lasciò baciare, con le mani andò sui fianchi di lui, per poterlo avvicinare al proprio corpo.
“Mi manca fare l’amore con te” disse lei staccandosi dalle sue labbra, per un attimo e guardandolo dritto negli occhi.
“Certo, gli altri non saranno mai alla mia altezza, io sono sensazionale” rise lui vantandosi un po’.
“Come sei diventato egocentrico” lo prese in giro lei con una risata.
“Mi manca fare l’amore con te” sussurrò lui baciandola di nuovo e lei si fece coinvolgere in quel bacio.
“Allora facciamo l’amore, siccome manca ad entrambi” disse lei vicino alle sue labbra.
“Le conseguenze non ti preoccupano?” chiese lui sapendo che ci sarebbero state conseguenze.
“Si, mi preoccupano sempre, o sarei tornata da te, o avrei fatto di tutto per vederti” rispose lei leggermente impaurita.
“Forse questa volta non ci saranno? Forse nessuno lo scoprirà, siamo solo io e te  su questa spiaggia desolata, lontano miglia e miglia da Seul, da lui” provò a convincerla lui dandole forza.
Lei lo guardò incerta.
Lui continuò a sorriderle incoraggiante, le sfiorò la guancia e poi poggiò le sue labbra con delicatezza su quelle di lei.
Ricambiò il bacio e in quel bacio le preoccupazioni sembrarono scivolare via dal suo corpo, per poi cadere sulla sabbia e diventare granelli, che piano piano incominciarono a rotolare per raggiungere il mare e perdersi nella profondità dell’oceano, rimanendo disperse lì nei fondali e per non farne mai più ritorno.
 
Lei si staccò da lui confusa, con la testa che le girava per la troppa emozione e eccitazione.
“Cosa?” chiese lui dato lo sguardo interrogativo di lei. 
“È un sogno?” chiese, sbattendo le palpebre, non poteva essere reale, doveva essere sicuramente un sogno.  
“No, sono vero, tu sei vera… siamo io e te” disse lui provando a essere convincente.
“Io questa cosa l’ho sognata sai?” disse lei inclinando leggermente il capo.
“Hai fatto un sogno erotico su noi due?” la provocò lui, mentre le accarezzava la schiena e ammiccava.
“No, tutta la conversazione di prima, l’ho sognata” disse lei confusa, ricordava di un sogno simile fatto appena arrivata alle Hawaii.
“Io ti sogno spesso” disse lui ammiccandole leggermente.
“Sogni conversazioni o sesso?” chiese lei sogghignando e sospettando già la sua risposta.
“Mmh, non te lo dico” ridacchiò lui per poi tornare a baciarla, ma lei fermò il bacio, continuando a guardarlo interrogativo.
“Yoongi come fai a essere qui?” chiese lei tornando al discorso principale.
“Segreto...” sorrise lui accattivante.
“Yoongi…” disse lei, divincolando il suo polso, cercando di prendere le distante, ma lui l’afferrò per la vita, senza lasciarla scappare. 
“Siamo io e te, soli, non c’è nessuno. Nessuno può vederci, nessuno può ascoltarci. Non andare via. Sono riuscito a venire fin qui” disse lui vicino alle sue labbra, incominciò ad accarezzarle la schiena, insinuandosi sotto il suo vestito, e toccando la sua pelle nuda con una mano. 
“Non credo io riesca a risolvere sai? Gli anni passano così velocemente, la nostra relazione sembra così lontana” sospirò lei guardandolo tristemente.
“Si, sembra sia passato un eternità, ma ora che ci stiamo guardando negli occhi senza nessuno intorno ti sembra così lontana lo stesso?” chiese lui che sentiva come se fossero ancora quelli di un tempo.
“No, ogni volta che ti guardo è come se tutto scomparisse, come se non avesse niente più importanza” disse lei non riuscendo a trattenere un singhiozzo.
“Non piangere, no ora che siamo insieme” disse lui asciugandole di nuovo le lacrime.
“Yoongi, mi dispiace tanto…. Io ti amo, ti amerò sempre,” provò a dire lei.
“Allora, smettiamola di discutere per una volta, e facciamo quello che tanto desideriamo fare” provò a convincerla lui.
“Solo per questa volta?” chiese lei.
“Si, ti prometto che sarà solo per questa volta”  acconsentì lui mentendole, lei lo guardò rasserenata e lo baciò con slancio.
Incominciarono a baciarsi, sempre con più foga, bisognosi l’uno dell’altro.
Avevano bisogno di assaporarsi.
Dopo tanto tempo, finalmente riuscivano a sentirsi di nuovo completi.
Lei si avvinghiò ai capelli di lui, mentre lui incominciò a morderle le labbra umide, e infuocate.
Yoongi fece più presa sulla sua vita per far aderire di più i loro corpi, aveva bisogno di più, sempre di più.
Incominciò ad accarezzare il suo corpo, gli era mancata la soffice pelle della ragazza, e l’aveva desiderata da tempo.
Lei si staccò da lui con il fiatone, appoggiando la fronte sulla sua, cercando di riequilibrare il respiro, ispirò il suo profumo, gli era mancato terribilmente.
Si guardarono per un istante, lei sorrise gli passò una mano sulla guancia, accarezzandolo dolcemente, specchiandosi nei suoi occhi, così familiari.
 
“Già affannata?” ghignò lui prendendola leggermente in giro.
 
Lei ridacchiò, felice, e riavvicinò di nuovo le labbra a quelle del ragazzo, gli morse il labbro con forza, lui sussultò leggermente, per poi ricambiare il morso, incominciando a succhiarle il labbro inferiore.
Lei incominciò a sbottonarli la camicia, affrettandosi, aveva bisogno di toccare la pelle candida e dolce di lui.
Lui l’aiutò a sfilarsela, mentre lei si allontanava dalle sue labbra, scendendo piano con lentezza per tutta la linea del mento, fino ad arrivare al collo. Con la punta della lingua incominciò a leccare leggermente, mentre lui inclinava la testa all’indietro gemendo con voce rauca.
Incominciò a mordicchiarli la clavicola, mentre con le mani gli accarezzava il petto. Scese giù lentamente, continuando a baciare e leccare ogni parte del suo corpo, assaporandolo completamente.
“Isabel, vai troppo veloce” sussultò lui, per poi concedersi a un altro ansimo mentre lei affondava i denti sul suo capezzolo e incominciava a succhiare.
“Facciamo piano dopo…” sussurrò lei.
“Dopo?” chiese interrogativo, aveva la testa che gli girava per la troppa eccitazione, mentre sentiva le mani della ragazza, sbottonare i pantaloni e tirare tutto giù.
“Isabel” ansimò il nome della ragazza, mentre sentì la punta della lingua muoversi sul suo pube.
“Devo farmi perdonare” sussurrò lei tra un bacio e l’altro, mentre continuava a scendere.
Con le dita percosse leggera tutta la lunghezza, posò piano la lingua sulla punta, la mosse piano risalendo.
Yoongi non riuscì a trattenere un mugolio di piacere, che fuoriuscì dalla sua bocca quasi serrata, con i denti si stava mordendo con forza il labbro inferiore, beandosi di quella sensazione di piacere che la lingua di Isabel gli stava provocando, la ragazza stava andando ancora, leggera con una lentezza tale da farlo impazzire.
Continuava a leccare, senza perdersi nessun punto, e lasciava leggeri baci, salendo e scendendo lentamente, fino a quando, non decise di aver bisogno di sentirlo di più, appoggiò di nuovo le labbra sulla punta del suo pene, incominciando a succhiare in quell’unico punto.
Lui infilò una mano tra i suoi capelli, inclinando la testa all’indietro, mentre il suo corpo diventava più caldo e aveva leggeri piacevoli, spasmi.
Isabel aprì di più la bocca, con l’aiuto della mano, incominciò a spingerlo sempre più affondo dentro di lei.
L’era mancato terribilmente quell’atto, non l’aveva mai più fatto, non era mai riuscita ad avere un rapporto orale con un’altra persona.
L’aveva sempre evitato.
Era un qualcosa che giudicava troppo intima, non l’avrebbe mai potuto fare con qualcuno per cui non provasse un sentimento forte.
Il sesso era solo sesso, ma quello specifico atto, lei l’aveva sempre visto come amore puro.
Yoongi incominciò ad ansimare sempre più, non riuscendosi più a controllare, sentiva caldo, il sudore gli stava colando per tutta la fronte. Si trovava in una sensazione di estasi pura, nessuno gli aveva mai fatto provare quel senso di piacere, così com’era in grado di fare Isabel.
L’unica cosa che poteva fare era rimanere in piedi, tremante, sempre più eccitato e lasciar fare a lei. Lei sapeva come fare, lui non aveva bisogno di darle direttive, non aveva bisogno di spingere con la sua mano la sua testa, sempre più affondo come faceva con le altre.
Non aveva bisogno di mettere forza, no, lo faceva lei, sapeva quando era il momento di andare più veloce, sapeva cosa a lui faceva impazzire.
Avrebbe tanto voluto che quel momento durasse per sempre, sentiva le pareti della bocca di Isabel contrarsi e stringere sempre di più il suo membro.
Faceva caldo, estremamente caldo, ed era piacevole.
Chiuse gli occhi stringendoli forte.
“Oh… Isabel” rantolò con voce rauca, mentre il suo corpo tremava, raggiungendo l’apice di quel momento e venendo dentro la bocca della ragazza.
Isabel ingoiò tutto il suo liquido caldo, reggendosi con le mani ai glutei del ragazzo, si staccò leggermente, leccando ogni minima goccia, non ne avrebbe lasciata neanche una vagare in solitaria, assaporare il suo sapore, era una goduria per il suo palato, le era mancato.
Yoongi cadde in ginocchio, continuando ad ansimarne, con gli occhi serrati. 
Lei era di fronte a lui, anch’essa in ginocchio, lo osservava con un luccichio intenso.
Era lui, era veramente lui e stava di fronte a lei, si leccò le labbra, senza staccare gli occhi dal ragazzo, in attesa che lui la guardasse.
Yoongi aprì gli occhi ritrovandosela di fronte.
Era lei, era veramente lei.
“Perdonata?” sussurrò lei lievemente, lui scosse la testa leggermente in imbarazzo, li era mancato terribilmente, il suo sguardo malizioso  e soddisfatto per la prestazione appena effettuata, li era veramente mancato.
Scosse la testa, si avvicinò la lei, con una mano andò dietro al suo collo, strattonandola per farla avvicinare.
“Questo era solo l’inizio” sogghignò lui.
Lei emise un risolino, mezza compiaciuta, “Vuoi altro Min Yoongi?” provocò avvicinandosi e leccandoli le labbra con malizia.
“Si, mi prederò altro, mi prederò talmente tanto stanotte, che dovrà bastarmi per tutti gli anni in cui non abbiamo fatto nulla” sussurrò lui con voce rauca, per poi fiondarsi sulle sue labbra in maniera violenta e passionale.
 
Isabel interruppe il bacio.
“Puoi aspettare almeno di andare in camera?” chiese guardandolo interrogativa.
“Vuoi andare lì? Vedi che rischio di distruggertela”
“Sono ricca, ricopro tutto” disse lei ridendo.
“Si, hai ragione. Portami via da questo mare di sabbia, pizzica” disse lui con una smorfia sul viso, che la fece ridacchiare.
“Per quello ho detto di andare via da qui, per quanto romantico possa essere farlo su una spiaggia, penso sia anche alquanto fastidioso.” Disse lei convinta, rimettendosi in piedi e porgendoli una mano per farlo rialzare.
Lui si mise in piedi e si risistemo le mutande e i pantaloni su, alzò lo sguardo su di lei, la luna illuminava tutta, e risplendeva sul suo candido leggero vestito bianco di pizzo.
“Sembri una sposa” disse lui con lo sguardo intenerito.  
Lei alzò un sopracciglio a quel commento e ridacchiò di nuovo, rossa in viso.
“Le spose non hanno i miei capelli scombinati” disse lei passandosi una mano tra i capelli e cercando di aggiustarli.
Lui si avvicinò le tolse la mano dalla testa, così da poterli aggiustare lui.
“Dovresti dirmi che io sembro uno sposo”
“Con quella camicia Hawaiana direi proprio di no” disse prendendolo in giro.
“aigoo.. non sei cambiata, non ti si può dire niente di romantico che rispondi subito ironica”
“Ti ho detto che quando dici queste cose mi fai venire solo la voglia di saltarti addosso.” Sorrise lei sempre in modo malizioso, posando la sua mano sul suo pacco da sopra i pantaloni.
“Se fai così, non arriviamo in camera” la rimproverò lui scherzosamente.
“Ah no? Non riesci a resistere?” sogghignò lei provocandolo.
“Isabel. Muoviti!” diede l’ordine lui, togliendole la mano da sopra i suoi pantaloni e trascinandola via, verso l’entrata di casa.
 
Salirono le scale spintonandosi e baciandosi, fermandosi quasi a ogni gradino. Arrivarono in camera di lei, continuando a baciarsi con foga e ridendo, ubriachi ma no di alcool, ubriachi d’amore.
Isabel chiuse la porta alle loro spalle, sbattendolo con forza, non fece in tempo a voltarsi per guardarlo, che lui gli fu addosso, spintonandola sulla porta e bloccandola.
Le afferrò le mani e le portò sopra la testa, tenendole strette, con velocità si fiondò sul collo di lei, tirandole un morso.
Lei ansimò, eccitata, non aspettandosi una tale e improvvisa furia.
Lasciò andare la presa sulle mani della ragazza e andò verso l’orlo del vestito, lo strinse con forza, e con uno strattone lo tirò su, fino a sfilarglielo dalla testa.
Lei tornò sulle sue labbra con violenza. 
Non voleva perdersi neanche un bacio.
Con le mani tornò di nuovo a sbottonargli i pantaloni, non aveva bisogno di passare per la camicia, quella ormai era dispersa da qualche parte sulle scale insieme alle scarpe del ragazzo.
“Avevi detto che saremo andati lenti dopo” sussurrò Yoongi, staccandosi dalle labbra di lei e andando a leccarle il collo.
“Infatti ci sarà un altro dopO” trillò lei, urlando poi per via di un altro morso da parte del ragazzo.
Yoongi ghignò vicino al collo della ragazza e tornò a mordicchiare tutta la spalla.
“Mi fai togl--ieeere i tuo-i ii pantaaaaa- loni?” provò a dire lei a tremante mentre si faceva scappare leggeri urletti.
Lui rise si staccò da lei leggermente, le ammiccò e con un movimento repentino, si tolse tutto insieme, per poi calciarlo via.
“Contenta?” disse con malizia nella voce.
“Si” soffiò lei sulle sue labbra.
Yoongi posò le mani sui fianchi di Isabel, e la strattonò con forza.
“Tu hai ancora queste” disse a rimprovero.
“Toglimele” provocò lei mordendoli di nuovo il labbro.
Con la lingua tornò sul corpo di lei passando al centro del seno, per poi andare sempre più giù. Morse il bordino degli slip, e poi con le mani e in un colpo deciso, le sfilò.
Le morse l’interno coscia, quasi con rabbia mentre lei urlava di paciere.
Risalì su di nuovo, e tornò a baciarla fece aderire il loro bacini, con uno strattone le sollevo una gamba facendola aderire al suo corpo, Isabel alzò anche l’altra, avvinghiandosi a lui.
La prese in braccio e incominciò a indietreggiare fino al letto.
La lanciò di peso su di esso, si fece largo tra le sue gambe che lei allargo prontamente.
“Cazzo” Disse lui all’orecchio di lei.
“Cazzo scopami.” Sorrise lascivamente lei.
Lui ghignò di nuovo contro la sua pelle ed entrò dentro di lei facendola urlare di piacere, non si aspettava minimamente che lui sarebbe entrato così bruscamente.
Incominciò a muoversi dentro di lei, con forza e sempre più voglia di sentirla urlare.
Isabel si avvinghiò a lui e li strattonò i capelli, muovendosi sotto di lui con la stessa velocità.
Erano entrambi accaldati e sudati, continuavano a muoversi e a divorarsi le labbra, come se fosse il loro unico scopo nella vita.
Lui affondava sempre di più in lei, e lei ansima sempre di più, si sentiva in balia di un mare in tempesta.
Lui era il suo mare, era la sua tempesta.
Lui riusciva a farle perdere qualunque tipo di ragione.
Era la sua adrenalina allo stato puro.
Nessuno sarebbe mai stato lui.
Yoongi sentiva le pareti di Isabel contrarsi sempre di più, la guardava con intensità.
Era bellissima.
Come aveva resistito tutti quegli anni senza averla con se nel suo letto, era proprio in mistero.
Aveva tenuto duro, e finalmente lei era di nuovo sua.
Non c’era nessuno a dividerli.
Erano loro e questo valeva tutto.
Entrambi vennero a distanza di pochi secondi l’uno dall’altra.
Lui si accasciò contro il suo corpo esausto, lei respiro pienamente, abbracciandolo con più forza.
“Dopo questo posso anche morire felice” sussurrò lui con voce rauca.
“Si, hai perfettamente ragione.” Acconsentì lei.
Lo baciò leggera.
“Ti amo” disse vicino alle sue labbra.
“Ti amo anche io” sussurrò lui, si tolse da dentro di lei con lentezza, si sdraio di lato e se la tirò contro, per poter abbracciare di nuove e tenerla incollata a lei,
“Piccola pausa e poi altro Round” sussurrò lui all’orecchio di lei.
Lei rise vicino al corpo nudo di lui e annuì con la testa.
Cercano entrambi di regolarizzare il respiro, rimanendo entrambi incollati.
Era come essere in paradiso.
Erano felici entrambi, ignari di come l’inferno era sempre in attesa, dietro l’angolo.
Erano talmente tanto felici di essersi ritrovati, che avevano dimenticato qualunque cosa del mondo reale, anche com’era fatto un preservativo.
 
 Angolo dell’autrice:
Buon Nataleeeeeeeee!
E buon regalo di compleanno a Isabel!
Eh si… è successo! Ci lavoro da non so quanto tempo saranno più di due mesi a quest’incontro. Sono stremata! Ma ci sono riuscita, l’ho finalmente pubblicato e sono libera!
Vi mando un bacione e auguri a tutti!!! <3 <3
Passo e chiudo ci si legge venerdì prossimo!
 
 

 
   
 
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