Granger in “Malattia”

 

Bonjour a tutti..dopo qualche giorno,tante correzioni e un’illuminazione sono riuscita a completare questo capitolo che spero sia di vostro gradimento.

Siccome sono di fretta,ho un milione di cose da fare,ringrazierò tutti nel prossimo capitolo.

Spero mi comprenderete..=)

Un bacione alla prossima.

 

Quell’affermazione l’aveva completamente lasciata sbigottita.

Aveva un’ottima capacità,riusciva a far sembrare ciò che diceva una verità inconfutabile.

Lei ne era sicura.

Non provava nulla per lui.

Nulla non era il termine esatto.

 

Disgusto.

 

Odio.

 

Una feroce antipatia.

 

Qualunque sentimento non fosse positivo.

Ricordava ancora amareggiata come le si era rivolto il primo anno;”Sporca Mezzosangue”,le aveva gridato contro,quello che in seguito diventò il suo odioso soprannome.

Era crudele,lo sapeva,ed ormai da tempo aveva abbandonato l’idea di avere un rapporto gentile,o quantomeno civile,con un membro della famiglia Malfoy.

Dopo tanti anni ancora non si era abituata a quegli insulti;ogni volta che si rivolgeva in quel modo con lei,la sua anima si spezzava e sentiva gli occhi pizzicarle.

Ma non lo dava a vedere,no,le era un’ orgogliosa Grifondoro,non avrebbe mai ammesso che quelle parole,come coltelli,la facevano soffrire terribilmente.

Aveva imparato a ricambiarlo con la stessa moneta;insulti,quando servivano,ma per la maggior parte del tempo indifferenza.

Da qualche periodo però non ce la faceva più a sopportare quei soprusi ;bastava che lui le facesse una misera battuta o uno di quei insopportabili ghigni e lei scoppiava,come una bolla,e diventava irascibile e psicolabile.

Sapeva che se avesse continuato così avrebbe dovuto passare la vita come malata di mente al San Mungo.

Sospirò e infilò lentamente i libri nella cartella,si sentiva esausta,le gambe le tremavano e riuscì a fatica a tornare nella sua stanza.

Il pensiero del suo nemico la consumò fino a che non entrò nella doccia,e riuscì,con una buona dose di acqua bollente e il suo bagnoschiuma alla pesca,a scacciare via quell’insopportabile pensiero che le perforava il cervello.

Quando uscì si sentiva più rilassata e tranquilla.

-Mione che ti succede?- chiese preoccupata la sua migliore amica vedendo il suo volto pallido e le occhiaie marcate.

Hermione respirò forte e si sdraiò sul letto.

-Mi stai facendo preoccupare- si avvicinò lentamente e le mise una mano sulla fronte.

Stette qualche secondo in quella posizione,con la fronte corrugata e l’aria da esperta.

-Hai la febbre- decretò in fine porgendole il pigiama.

-Cosa?!- la riccia alzò leggermente il tono e si alzò con la schiena dal materasso,ma subito dopo fu costretta a sdraiarsi.

-Eh si cara mia!- la rimproverò con lo stesso tono di sua madre.

Ogni tanto sembrava veramente che la Signora Weasley possedesse la sua figlia minore;i suoi gesti,quel tono da mammina,e quella fronte corrugata.

Ad Hermione uscì una debole risata.

-Ora cosa ridi?- chiese accigliata la rossa sedendosi al bordo del letto.

-Niente..-soffocò malamente un’altra stanca risata.

Ginny si alzò dal letto e la squadrò con aria severa.

-Ok..ok..mi arrendo…è che quando ti comporti così sembri..tua madre- subito dopo abbassò gli occhi convinta che l’amica non l’avrebbe affatto presa bene.

-MIA MADRE!?Miseriaccia Herm io sono qui a darti una mano..e tu mi paragoni a MIA madre!-era leggermente arrabbiata,più che altro somigliava ad un Petardo Cinese.

-Scusa- sbadigliò e appoggiò la testa che le pulsava tra i guanciali.

-Avverto la McGrannit che sta sera non potrai adempiere il tuo ruolo da “Perfetta Prefetta”- dopo quel giro di parole le preparò una semplice pozione e gliela poggiò sul comodino.

-Bevila!- l’ammonì osservando l’amica facendo le smorfie come una bambina.

-Dai Ginny non ne ho bisogno- si lagnò guardando scettica la pozione giallastra.

-Subito!-

Purtroppo fece come ordinato,mandò giù con un sorso solo il liquido simile a muco.

-BLEAH!-

-Buona notte mia dolce e cara amichetta!- cinguettò la Weasley prima di uscire,lasciando la ragazza sola.

Non fece in tempo a urlarle qualcosa che cadde addormentata tra i cuscini.

 

                                                                      *

 

Non sopportava essere respinto,tutti lo sapevano,o almeno,avrebbero dovuto saperlo.

Lui era un Principe,per di più il Principe di Slytherin,e nessuno poteva dirgli di no.

Soprattutto la sua preda.

Quel pensiero gli era frullato in testa per tutta la giornata.

Non riusciva ancora comprendere perché aveva scelto Lei,Hermione Jane Granger,ma era più che convinto a seguire i suoi istinti.

In un modo o nell’altro era sempre stata il suo passatempo.

La insultava.

 

Passava ore intere a pensare alle cattiverie che le avrebbero fatto più male.

 

Era stupido,e lui lo sapeva,ma era una delle poche cose che lo facevano sentire bene,e lo allontanavano dai suoi immensi problemi.

Cercava di fuggire da loro,sapendo che se si fosse fermato sarebbe affogato.

Ogni tanto,se pur disgustato alla sola idea,avrebbe voluto essere San Potter,o perfino Lenticchia.

Loro erano amati,felici,e anche se lo Sfregiato aveva perso i suoi genitori,era circondato da persone che lo trattavano gentilmente e che gli volevano bene.

Non avrebbe mai confessato quei pensieri nemmeno sotto una Cruciatus.

Lui era Draco Lucius Malfoy,un Serpeverde Purosangue,e doveva tenere alto il nome della sua famiglia.

 

Anche se alcune volte soffriva.

 

Anche se alcune volte avrebbe voluto mandare al diavolo tutta la sua famiglia e quelle idee,che viste da un’altra prospettiva,sembravano stupide,quasi ridicole.

 

E così si era creato un personaggio,non che fosse infelice come tale.

Metteva da parte quei pensieri che lo rendevano umano e tornava ad essere lo spietato di sempre.

Che cosa gli mancava in fondo?

Era ricco.

Viziato.

Rispettato da tutta la scuola.

Aveva una ragazza a notte.

e andava perfino bene a scuola.

 

La sua vita era perfetta.

Con questa idea entrò nella Sala Grande per cenare.

Si sedette,nel posto che le riservava sempre la sua più fedele compagna.

-Draco- miagolò passandogli una mano sulla coscia.

-Pansy,per favore,contegno- disse gelido spostandola e guardando di fronte a sé.

“Dov’è?” si chiese irritato osservando che il posto fra Potty e la Donnola era vuoto.

Per tutta la cena cercò una risposta che però non arrivò.

Infastidito si alzò da tavola e si avvicinò ai due sfigati che di solito accompagnavano la Mezzosangue.

-Malfoy- ringhiò subito sulla difensiva il rosso.

-Non mi interessa discutere con una feccia come te Lenticchia,vorrei semplicemente sapere che fine ha fatto la Mezzo..La Granger- si corresse ghignando.

-Non sono affari tuoi Malferret- questa volta fu Harry a parlare.

-Invece si,visto che abbiamo una punizione in comune- sibilò innervosito.

I due compagni si guardarono tra di loro dubbiosi,poi Harry decise di rispondere.

-Ha la febbre Furetto..non pensare minimamente a disturbarla- lo avvisò puntandogli il dito contro con fare minaccioso.

-Ciao Sfregiato,Lenticchia- e così dicendo se ne andò,mentre un pensiero perverso gli attraversò la mente.