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Autore: ghost_blu    31/12/2022    0 recensioni
Raccolta di capitoli incentrati su una tematica portata da Tokyo Revengers, protagonisti i vari personaggi, alle prese con il loro problemi.
Come se fosse il diario di un angelo, che volta volta cammina insieme a loro, raccontandone la loro storia.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Shonen-ai
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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the soldier

TW: abuso, violenza su bambini.

 

Quando ti guardo ridere, penso solo che vorrei vederti felice per sempre.
Lo schiaffo ha fatto male, ha bruciato sulla pelle come un ustione. Adesso la pelle formicola, ma non è finita lì.
«Avanti dillo! Dimmi chi è stato!!»
Rumore di pianto, è lui, è dietro di me e piange disperato rannicchiato accanto al divano.
So che vuoi proteggermi, che vorresti alzarti e dire la verità, che ad intasare il cesso con troppa carta sei stato tu, perché sei un bambino e i bambini fanno queste stupide piccole cose, ma non devi Hakkai, ho io il compito di proteggerti.
«Sono stata io»
Un altro schiaffo, Taiju la prende per i capelli e la strattona. È in ginocchio con i pugni sotterrati nel tessuto della sua gonna. Le guance rosso fuoco, gli occhi lucidi, ma lo sguardo freddo e vuoto.
«E allora perché tuo fratello piange così!!? Devi dirmi la verità!!»
Gira la testa verso la figura di Hakkai. È terrorizzato almeno dieci volte lei, sembra stia per impazzire, si tiene la testa tra le mani, in terra e piange come se dovesse vomitare gli organi. Non riesce nemmeno a guardarla.
«Hakkai!! Se non la smetti ti darò io un motivo per piangere!!»
«Fratellone sono stata io! Te lo giuro!»
Hai gli occhi vuoti Yuzuha. Hai imparato a farli da un po’ a questa parte. Hai imparato ad esserci con il corpo ma non con la mente, e mentre Taiju è con i pugni alzati, lo sguardo da pazzo e il volto bordeaux da quanto sta urlando, tu non sei lì.
Stai solo aspettando che finisca. Non ascolti i suoi insulti, tutte le cose cattive che sta dicendo, non ti spaventano più nemmeno le botte, lasci che arrivino sul tuo corpo e speri solo che finisca in fretta.
In quei momenti dove la lucidità è appannata ti ritrovi a pensare ad una sola cosa: Hakkai.
Dio faresti di tutto per lui, sei ferma e d’acciaio come un soldato. Non lo ami solo per la persona che è, ma è un amore incondizionato e creato dal fato, la necessità viscerale di proteggere la tua famiglia e chi ne rimane. Lo ami perché è tuo fratello e devi fare di tutto per tenergli salva la vita, per non fare a brandelli il suo cuore con i pugni, con le urla, per quanto già non ci siano danni.
Devi proteggerlo, non sai perché, sai solo che devi farlo. Forse non lo faresti per un amica, forse non lo faresti nemmeno per il papà, lo fai per lui. Non importa quanto stanca, esausta, stremata tu sarai. Lo proteggerai, correrai da lui e lo farai ancora e ancora, fino a che non sarà felice, fino a che non sarà tranquillo, fino a che il suo sonno non sarà lieto.
«Va bene Yuzuha hai deciso di farlo di nuovo»
Taiju guarda Hakkai, gli punta il dito contro con gli occhi iniettati di sangue.
«Ricordati Hakkai che non sei un uomo, che fai schifo, sei un parassita che vive addosso agli altri e che non vali un cazzo. Sei zero, lo zero è il tuo numero»
«Smettila, puniscimi avanti!»
Lo schiaffo stavolta ti fa cadere riversa sul pavimento.
«Te fai silenzio! Perdi solo il tuo tempo, non ci ricavi niente a proteggere uno schifoso come lui! E visto che sei così idiota, mia piccola stupida sorellina, adesso dovrò farti pentire della tua gentilezza»
Va bene, fai quello che vuoi, basta che lo fai in fretta, basta che poi mi lasci in pace.
Che io possa tornare a respirare, ad abbracciarlo, cancellargli dalla mente ogni parola cattiva, ogni tarlo insinuato da te nella sua anima.
Andrà tutto bene Hakkai. Presto sarà tutto finito.
Taiju ha continuato a dartele per una buona mezz'ora.
Hai gli occhi gonfi per il pianto uscito di forza per il dolore. Hai il viso rosso, ti fa male la testa per quanto ti ha tirato i capelli e il tuo corpo trema ancora. Trema perché non può far a meno di avere paura. Non importa quanto la tua mente cerchi di allontanarti, Taiju ti spaventa. Sussulti quando senti urla, ti viene da mettere le mani contro il volto, quando le tue compagne di classe cercano di darti una pacca tu ti rigiri con gli occhi spiritati. La tua pelle bambina è giallastra e viola e il tuo cuore completamente fatto a pezzi. Lo senti distintamente, mentre si rompe, crepa dopo crepa in un assoluto senso di vuoto, in un dolore che ti lascia a terra senza le forze per alzare la testa. Vorresti accartocciarti su te stessa, non svegliarti la mattina. Non sai con quale coraggio ti prepari la colazione, fosse per te non mangeresti nulla, ma lo fai perché devi prepararla anche per Hakkai. È questo il motivo per cui fai tutto. Sono quegli occhi grandi e blu, che ti guardano pieni di lacrime, che riesci ad andare avanti. Ad avere un motivo per cui fare tutto questo. Oh ma quante volte hai programmato di scappare via da lì? Quante, durante tutta la rabbia dell’affranto, hai fatto e disfatto borse con vestiti e necessità e hai svegliato tuo fratello nel cuore della notte, per poi guardarlo spaventato e tornare indietro.
Una volta siete arrivati fino a casa di Mitsuya, è il posto più lontano in cui siete scappati.
Non sai cos’è che ti fa arrestare la corsa, forse l’abitudine, la rassegnazione che questa è la tua vita ormai, che Taiju è pur sempre la tua famiglia e ci devi convivere al meglio, che è questo che ti è toccato.
In preda alle emozioni sei già sull’uscio di casa, ma quando poi il fervore si calma realizzi che sei troppo immersa in questa merda e che alla fine ti va bene così.

«Mi dispiace tanto»
Ti guarda chino sul tuo corpo, siete in bagno, ti sta medicando.
«Non devi più proteggermi, me le prendo da solo capito?»
Hakkai non ti guarda nemmeno negli occhi, ti sta mettendo una fasciatura al polso, ti ha strattonata troppo forte e ora ti fa male.
Lo guardi, concentrato nel suo lavoro, con gli occhi lucidi. Osservi il suo corpo, sta crescendo in altezza, ha i muscoli definiti, sei sicura che con i suoi amici stende con un cazzotto un mare di gente, ma non ha le forze di farlo contro Taiju, e non gliene fai una colpa.
Non lo incolpi per non essere forte abbastanza. Essere forti ti priva della dolcezza e dell'innocenza e preferisce mille volte che il suo adorabile fratellino resti morbido e gentile, timido e sensibile come è sempre stato. Non vuoi che si spezzi sotto il dolore, che la sua anima si macchi di catrame. Preferisci essere forte al posto suo, puoi reggerlo, puoi sopportarlo, ce la fai, non è così?
Taiju alla fine è tuo fratello, è quello che ti frega. È la tua famiglia no? Non puoi scappare da lui, non importa quanto lontano tu andrai, lui sarà sempre lì. E forse lo ami, sì, forse lo ami, perché è il tuo fratellone, perché vi ha campato quando i tuoi non c’erano mai, quando tua mamma ti ha lasciata da sola, lui c’era, insieme dovevate prendervi cura l’uno dell’altro e lo fai. Gli prepari la colazione, gli ripieghi i vestiti, fai la spesa con lui per aiutarlo a portare le borse e cerchi sempre di non dare fastidio, di non gravargli, di mantenere la pace. Forse più che amore quello che vuoi è la calma.
Forse tieni a lui, e lo perdonerai per tutto quello che ha fatto. Il problema è che i lividi restano nell’anima quando scompaiono dalla pelle. Che la paura e le lacrime sono dentro di te anche quando gli sorridi. Le azioni si possono perdonare ma non cancellare.

L’odio cresce per il troppo amore. Non sai quanto ancora il tuo corpo riuscirà a muoversi, ma lo farai sforzandoti con tutta te stessa. Perché ami Hakkai così tanto, così tanto che moriresti per lui senza pensarci due volte, ti prenderesti un proiettile, una coltellata, senza nemmeno esitare. La foga cieca di un soldato che ripone la sua vita per la patria.

Siete nel letto di Hakkai, tu sei incerottata per bene, ma lui continua a piangere abbracciandoti forte.
Gli accarezzi la testa rasata, cullandolo nel tuo grembo.
«Andrà tutto bene Hakkai, non devi piangere così, sei proprio un piagnucolone»
Gli occhi blu e grandi, adesso sembrano oceano impetuoso e in tempesta, la sua forza distruttiva che minaccia di uscire dalle cornee.
«Ti proteggerò Yuzuha, io ucciderò, lo farò, fosse l’ultima cosa che faccio, la pagherà per tutto quello che ti ha fatto»
No, non lo permetterai, non permetterai che il tuo dolce fratellino diventi un mostro.
«Non devi dire così, è sbagliato»
«Come devo fare?!»
Singhiozza.
«Tutte le volte vorrei alzarmi e riempirlo di botte, ma lui è così forte e io ho così paura che mi si congelano le gambe, lo vorrei tanto Yuzuha, vorrei così tanto proteggerti»
Adesso ne hai la conferma, tuo fratello è un anima pura e sensibile, diverso dal resto della massa sporca di sangue e sudore. È innocente e candido come i bambini dovrebbero essere e così deve rimanere. Userai l’ultimo straccio di vita dentro la tua gola per proteggerlo per sempre. È una promessa.
Lo accarezza dolcemente e se lo stringe a se.
«Arriverà il giorno in cui lo farai, ma adesso non preoccuparti, io sono forte sai! Molto più di quel cretino di Taiju, e la prossima volta che ci darà noia gli tiro un calcio rotante che gli farà partire le cervella, va bene?»
L’unica via che ti rimane è quella della resistenza.
Cammina un altro po’ Yuzuha.
Solo qualche passo.
Ancora.
Ancora.
 

 

 

 

 

 

Spazio autore:

Eccomi di nuovo, ci ho messo un po' ad andare avanti perché ho avuto un terribile blocco. Mi sto riprendendo pian piano e ho letteralmente un milione di incipit per roba nuova e prometto che porterò tutto (ho nel forno una ChifuyuxKazutora future timeline)

Sono molto legata al personaggio di Yuzuha e anche a quello di Hakkai. Non sto qui a sciolinare la mia storia personale, ma diciamo che ho dovuto fare il ruolo di Yuzuha nella vita reale qualche volta, mentre dentro di me mi sentivo come Hakkai. Lo so, contorto, sappiate solo che certe scene e parole potrebbero essere vere, se questo da un senso maggiore al racconto.

Alla prossima storia :)

   
 
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