Autore: Dark Akira (Kira__ U c h i h a su
EFP)
Titolo della fic: Me and you are only friends... Or no?
Personaggi principali: Sasuke Uchiha -
Naruto Uzumaki
Altri personaggi: Sai
Genere: Leggermente Erotico - Sentimentale
Avvertimenti: AU - Yaoi - Linguaggio Leggermente Scurrile - One Shot
Raiting: Verde
Introduzione: [...]"Sasuke." Sussurrò in modo dolce
Naruto. Lui si girò a guardarlo, non si era accorto di essersi assentato così
tanto tempo, e di sicuro non si era reso conto che il suo amico fosse lì ad
osservarlo mentre ricordava i momenti più felici della sua vita con quel Dobe.
"Andiamo."[...]
Nota autore: E' un po' SasuNaru, e
un po' NaruSasu... Diciamo che Sas'ke provoca Naruto, ma in realtà è
quest'ultimo che si fa avanti. Inoltre non sono sicura che sia un vero e
proprio pairing... Mi sembra quasi più una freiend-ship, ma ognuno può
interpretarla come più gli piace. È difficile da spiegare, quindi vi dirò
solamente: leggete!
Ps. Ok, l'ho detto e lo ripeto: sono una Anti-SasuNaru fino al cuore, ma non so perché ho partecipato a
questo concorso. Va bene, non è vero che non lo so, perché il motivo lo conosco
perfettamente. In un attimo di pazzia mi è venuta l'ispirazione per una
SasuNaru – cervello baka, come ti è venuto in mente di farla? – e ne ho scritta
metà. Ora, dato che non sapevo che farci ho deciso di iscrivermi a questo
contest che è capitato proprio a fagiolo. Che nessuno di voi osi pensare che mi
piaccia questo... pairing – anche se
non penso si possa chiamare così – perché non solo subirebbe la mia ira – e
quella dell'eterno Jashin – ma farebbe una capatina giù negli Inferi +_+
Me And You Are Only Friends... Or No?
10 Agosto, 17:35
"Fra tre giorni è
il compleanno di Sai. Compirà 18 anni."
Appuntò Naruto, volgendo lo sguardo verso il suo migliore amico intento a
finire il frappé al cioccolato che avevano preso poco prima, e che lui aveva
già finito.
"Mmh."
In risposta ottenne solo questo, un mugolio, tipico di Sasuke.
"Che cosa hai intensione di regalargli?"
Il biondo lo guardò camminare indifferente alla domanda, mentre scuoteva il
barattolo del suddetto frappé per constatare se fosse finito; poi lo vide
fermarsi ed accostare vicino ad un bidone, buttare il contenitore vuoto e
voltare il suo viso e la sua attenzione su di lui.
"E chi ti ha detto che ho intenzione di fargli un regalo?"
Sasuke vide il suo amico sgranare gli occhi celesti e spalancare la bocca;
quasi gli ricordava il giorno in cui aveva ammesso di amare il sushi ed odiare
il ramen, quelle parole fecero venire quasi un infarti al povero biondo.
"Eeh? Ma come? E' tuo cugino, razza di Teme!"
Naruto mise il broncio, sembrava un bambino a cui era stato sottratto il
giocattolo e messo in punizione.
"Tsk. Dobe."
Disse solo Sasuke. I loro modi di chiamarsi - "Sei proprio un Teme!", "Sta zitto Dobe." - non erano realmente delle
offese, ma solo dei finti insulti. Avevano iniziato a chiamarsi così già dal
primo giorno che si erano visti. Dicevano di essere nemici, ma chi li conosceva perfettamente -
ad esempio la loro amica Sakura - sapeva che in realtà i due si volevano un
gran bene, e che erano uniti da un legame solido, puro e profondo.
"Aaah Sasuke, sei un caso impossibile!"
Naruto sospirò. Il suo amico era veramente impossibile, il suo carattere era
unico - e non in senso positivo.
"Mph."
Alzò gli occhi al cielo, ignorando l'ennesimo mugolio da parte del moro.
"Vieni, andiamo."
Gli fece segno con la testa di seguirlo, ma lui non si mosse rimanendo ad
osservarlo.
"Dove?"
"A casa mia, no?"
Sasuke sospirò – in contemporanea con l'altro: se l'era scordato, di nuovo. Era venerdì, il loro venerdì. Avrebbe passato il
pomeriggio, la sera e l'intera notte a casa del biondo: si sarebbero sparati
una decina di film mangiando pop-corn e bevendo coca cola; verso mezzanotte si
sarebbero fatti lo spuntino e alle 2-3 del mattino sarebbero andati a dormire –
Naruto nella sua stanza, e Sasuke in quella accanto. La mattina il moro si
sarebbe svegliato prima – come sempre
– e senza avvisare sarebbe sparito – come
sempre.
Quella era sempre stata una sua abitudine, fin da piccolo spariva e si
nascondeva silenzioso senza avvisare né farsi vedere – ma tanto al maggiordomo
che gliene fregava?
Scosse la testa per cacciare via i ricordi di quei tempi, e decise di seguirlo;
non si sarebbe scusato, non lo faceva mai, e mai lo avrebbe fatto – men che
meno con quel Dobe.
11 Agosto, 00:35 – Casa Uzumaki
"I-io so cosa sei."
"Cosa?"
"Tu... Tu sei..."
"Dillo."
"Un..."
"Cosa c'è? Hai paura forse?"
"Tu sei un licantropo!"
"Un licantropo? Ma
non è possibile! Ed ora Julia come farà?"
"Zitto Dobe."
"Teme insensibile, sigh!"
11 Agosto, 00:52
"Devo ucciderti."
"C-cosa? Perché?"
"Me l'hanno ordinato."
"Nooo! Tu non puoi
ucciderla, tu la ami!"
"Tsk, baka."
"Teme, ma tu sai cos'è un cuore?"
11 Agosto, 1:15
"Finalmente è
finito, non ne potevo più."
"Ma come puoi dire una cosa simile?"
"Uff... E questo sarebbe un film horror? Ma fammi il piacere."
"Non ti è piaciuto?"
"Uff."
"Hey, mi stai ignorando per caso?"
Il biondo sbuffò contrariato, guardando il suo amico che lo ignorava
deliberatamente. Sasuke si girò verso di lui, ed emise un verso simile ad un
"Dobe" ringhiato, e facendo finta di nulla salì le scale per arrivare
al piano superiore e chiudersi in in bagno per ottenere un po' di pace.
"Ma guarda tu che tipo, anzi che Teme!"
Naruto sospirò sconsolato, camminando verso la cucina per preparare lo spuntino
della notte; di solito lo preparavano insieme verso mezzanotte, ma quella sera
era stato preso così tanto da quel film che non si sarebbe mosso dal divano
neanche per andare al gabinetto.
Prese pane e nutella, la colazione più sana e buona che potesse mai esistere;
il dolce sapore del cioccolato, spalmato su una buonissima fetta di pane...
Solo pensarci gli faceva venire la bava alla bocca. Naturalmente, però, niente
e nessuno poteva superare il suo amatissimo ramen, quel delizioso pasto che
consumava anche a colazione.
Dopo 10 minuti era tutto pronto sul tavolino del salotto tra i divani e la Tv;
di certo Naruto non poteva lamentarsi della grandezza di casa sua. Era
bellissima, sia esteriormente che gli arredamenti all'interno, per non parlare
del posto in cui si trovava. Davanti vi era uno sconfinato prato d'erba pieno
di alberi di ciliegio, mentre dietro una vallata con un fiume stupendo, che al
tramonto si illuminava di arancio; uno spettacolo che il ragazzo guardava sin
da bambino, mentre ripensava ai genitori mai conosciuti. Gli dicevano spesso
che aveva i capelli di suo padre e gli occhi di sua madre – nonostante lei li
avesse verdi; gli avevano anche detto che sua madre adorava quel posto, e che
l'arancione tinto dell'acqua ricordava molto i suoi capelli, per questo Naruto
si recava spesso al bordo del fiume per immaginarli lì accanto a lui. Aveva
avuto un'infanzia molto difficile, ma grazie all'affetto di amici ed insegnanti
– i sensei Kakashi ed Iruka si erano presi cura di lui come fossero i suoi
genitori – era riuscito a ricevere,
donare e comprendere l'affetto amorevole di una famiglia.
Sasuke, a differenza sua, sapeva cosa significasse avere una famiglia, ricevere
del bene da loro, la tranquillità che ti trasmette la ninna nanna della mamma
che ti canta di notte per farti addormentare, i consigli del padre per
migliorarsi... Ma, come lui, aveva perso tutto per colpa del fratello maggiore
Itachi, che una sera dopo essere tornato a casa ubriaco – e non solo – in un
attacco di raptus improvviso aveva sterminato – quasi – tutti i suoi parenti.
Il moro diceva più volte di odiarlo, di volersi vendicare, ma Naruto sapeva che
nel profondo gli voleva bene, infondo era pur sempre suo fratello, sangue del
suo sangue, quella persona che quando da piccolo si faceva male correndo o
piangeva se il padre lo sgridava, lo consolava e con un sorriso lo rendeva
immensamente felice.
Era passato quasi un quarto d'ora da quando Sasuke era andato in bagno, e il
biondo si chiese quando sarebbe sceso; ma aspettando altri dieci minuti e
vedendo che non si decideva a arrivare decise di andare da lui direttamente.
Quando salì, non lo trovò nel bagno, come aveva detto precedentemente, bensì in
camera sua fermo immobile con lo sguardo sul comò, precisamente sulla
fotografia riposta sopra.
"Sasuke, ma ch-"
Si bloccò, quando vide quale
fotografia era: ritraeva i due amici abbracciati, con la divisa da calcio ed
una coppa in mano. Naruto se lo ricordava bene, quel giorno: avevano vinto il
campionato di calcetto, e la felicità che provò era indescrivibile. I due si
stavano abbracciando – o meglio, lui stava abbracciando Sasuke, dato che lui
era rimasto immobile come sempre –, quando la loro amica Sakura aveva scattato
la foto come ricordo di quel magnifico giorno. Il biondo aveva un sorriso che
andava da un orecchio all'altro, mentre un braccio in alto segnava la vittoria
conquistata; al contrario, il moro aveva un'espressione piuttosto malinconica –
e lui sapeva perché – mentre con un braccio reggeva insieme a lui la grande
coppa.
"Sasuke."
Sussurrò in modo dolce Naruto. Lui si girò a guardarlo, non si era accorto di
essersi assentato così tanto tempo, e di sicuro non si era reso conto che il
suo amico fosse lì ad osservarlo mentre ricordava i momenti più felici della
sua vita con quel Dobe.
"Andiamo."
Non c'era bisogno di altre parole, sarebbero solo state superflue. Tra loro era
sempre stato così, uno sguardo e via, si intendevano, quasi si leggessero nella
mente.
"Mmh."
11 Agosto, 12:45
Uno squillo, due
squilli, tre squilli.
"Pronto?"
"Teme, sono io!"
"Mph."
"Stamattina sei scappato via presto, che ore erano?"
"Dobe, che vuoi?"
"Di cattivo umore?"
"Mph."
"Secondo me dovresti smetterla con tutti questi mugolii, potrei scambiarti
per un gatto, Saneko."
Naruto scandì bene il nome, sapendo quanto al suo amico desse fastidio essere
chiamato così.
"Tsk, Dobe."
"Possibile che ancora ti dia fastidio?"
Sasuke odiava quel nome, solo una persona lo chiamava così allora, e lui voleva semplicemente dimenticare; erano brutti
ricordi che aveva intenzione di cancellare.
"Allora, mi dici che cosa
vuoi?"
"Mmh... Hai già mangiato?"
"No."
"Allora mangiamo insieme?"
"Ho paura di chiederti dove, tanto la riposta è sempre la stessa."
"Cattivo, lo sai che amo il ramen! Sei tu stupido Teme che lo odi, non
capisco come tu faccia."
"Va bene, all'Ichiraku all'una precisa."
"Ok!"
"Non aspettarti che paghi io."
"Cosa? Lo sapevo che c'era la fregatura, uff."
"Accontentati."
Sasuke chiuse la chiamata, e ripose il cellulare costoso e di ultima
generazione nelle tasche posteriori dei jeans. Era arrivato a casa da poco e le
prove ne erano i capelli sfatti e il giubbotto ancora addosso, era metà
Settembre ed iniziava già a fare freddo, specialmente se si andava in moto ai
200 all'ora. Lo faceva sempre, quando era triste o pensieroso, quando voleva
distrarsi o rilassarsi, lo tranquillizzava: l'aria fresca che sferzava sul
viso, il sole che debolmente batteva sul casco nero creando i riflessi di
luce... Era arrivato a considerarlo quasi un hobby, oramai. Lo aiutava nei
brutti momenti, e quella era un'abitudine che aveva anche lui, che aveva ereditato
da lui, e di questo gliene era grato,
solo di questo.
Infilò le chiavi nella serratura e girò piano, attento a non romperla – prima o
poi avrebbe dovuto aggiustarla – ed aprendo il portone per entrare in casa, la sua casa, quella che si era comprata con
le sue sole forze: si era sacrificato per riuscire a comprarla, e per fortuna
che la scuola gliela pagavano i suoi zii dall'America, che gli mandavano dei
soldi ogni mese per la retta, per riuscire a trovare i soldi per l'abitazione
aveva iniziato a fare due lavori, di cui un doppio turno al 'Bar Magic' e gli extra da 'Meccanizzauto'. Ma era orgoglioso di se
stesso, era felice di essere riuscito ad acquistare quella casa da solo, come
se ormai fosse dipendente, come se fosse uomo.
Sorrise debolmente, mentre respirava il profumo che invadeva la casa: vaniglia,
il profumo di Mikoto, sua madre, lo aveva comprato in sua memoria.
Il tempo di farsi una doccia, e Sasuke fu pronto; afferrò le chiavi di casa e
mise in moto la Ducati nera, e poco dopo era già davanti all'Ichiraku. Sperò
solo che il Dobe non arrivasse in ritardo come suo solito – gli faceva male
passare del tempo con l'allenatore Kakashi.
11 Agosto, 16:15
"Hey Sas'ke, che
ne dici di questa camicia per Sai?"
Naruto posò lo sguardo sulla vetrina di un negozio chiamato Nick&Sons dove mostrava dei
manichini con vestiti maschili di ultima moda.
Erano passate svariate ore dal loro incontro di pranzo – quel baka naturalmente lo aveva fatto aspettare – ed il biondo si era fissato che Sasuke doveva fare un regalo a Sai, altrimenti
che razza di cugino sarebbe stato?
"Tsk."
Era la decima volta che sentiva una risposta come quella ad ogni domanda posta,
e ormai aveva perso la pazienza.
"Allora sentiamo il Signor-Tsk-Non-Mi-Va-Mai-Bene-Niente
cosa avrebbe in mente!"
Sbottò incavolato con quel Teme. Come si permetteva? Lui cercava di aiutarlo a
cercare il regalo per Sai che lui non voleva fargli per non fare brutta figura,
e gli rispondeva così?
"Boxer."
"C-cosa?"
Naruto sgranò i grandi occhi: un cane, voleva fargli un cane? E che se ne
faceva uno come quello di un cane?
Sasuke, intuendo i pensieri dell'amico, si corresse immediatamente.
"Dobe, non intendo di certo un cane. Tsk. Intendo i boxer, mai sentito parlare? Ah è vero, tu usi il tanga."
"M-m-ma... Ma come ti permetti razza di stupido?! Io portare i tanga?
Guarda che sono un uomo quanto te, Teme!"
Naruto arrossì immediatamente come una donnicciola, e ribattè altrettanto
frettolosamente.
"Tsk, ne dubito."
Sasuke si divertiva a farlo arrabbiare: assumeva un adorabile broncio da
bambino.
"Si vede che sei proprio cugino di Sai."
"E perché mai?"
"Perché solo lui è convinto che io non abbia il materiale..."
Naruto arrossì vistosamente, nel confessargli ciò; al contrario Sasuke, che
aveva capito benissimo, finse di non aver compreso volendolo vedere ancora più
in imbarazzo.
"Quale materiale?"
Chiese con un ghigno che sapeva di sadico agli occhi del biondo.
"Oh avanti che hai capito, non fare l'idiota."
"Così mi offendi, non ho veramente capito."
Si divertiva sempre di più, era davvero ingenuo quel Dobe.
"Ahem... Sai ce l'ha con..."
Non riusciva ad andare avanti, era troppo imbarazzante, e dal viso abbassato e
gli occhi chiuse non vide neanche il sorriso soddisfatto che il suo amico aveva
stampato in faccia, pronto a scoppiare a ridere.
"Con il mio pene, crede che non ce l'abbia! Ma glielo dimostrerò che sono
un uomo, costi quel che costi! 'Tebayo."
Alzò le braccia al cielo trionfante, o meglio sicuro di sé e del proprio 'credo'
– come lo chiamava lui.
"Anche io ho qualche dubbio che tu sia un uomo."
"Come? Uff, mi correggo: secondo
me te e Sai siete fratelli."
Naruto si pentì immediatamente di ciò che aveva detto: sapeva quanto il
discorso 'fratello' fosse per Sasuke doloroso, ed infatti il suo sguardo si
irrigidì.
"Io di fratello ne ho solo uno. Ed è uno sporco traditore."
Il moro non aggiunse altro, per poi entrare nella boutique alla quale erano
davanti e che stavano appunto commentando per il regalo del cugino. Il biondo
si diede una botta in testa, promettendosi di stare più attento a ciò che
diceva in sua presenza.
"Sas'ke che ne dici di questi?"
Dopo che Naruto l'ebbe raggiunto, gli mostrò quello che secondo lui sarebbe
stato perfetto per Sai: un paio di mutande.
"Dobe allora avevo ragione, sei una donna."
Arrossì nuovamente, anche perché il moro lo aveva detto ad alta voce ed un uomo
lì vicino si era girato ed ora li guardava male.
"Ssht, sei pazzo? E comunque io li trovo carini."
"Te l'ho già detto mi sembra cosa gli regalerai."
"Regalerai? Io? Semmai devi
farlo tu il regalo."
Sasuke mandò gli occhi per aria e fece finta di nulla; si avventurò in un'altra
corsia del negozio quando trovò proprio ciò che cercava: un paio di boxer neri
con degli stemmi tra l'argento e il grigio perla. Sai condivideva molto i suoi
gusti, e per lui quelli erano bellissimi.
"Questi. Gli regaleremo questi."
Li prese in mano e li mostrò a Naruto, felice che il Teme si fosse deciso a far
un regalo a suo cugino.
"Sì, mi sembrano perfetti... Ma la taglia?"
"Non è un problema: io e Sai portiamo lo stesso numero, mi basterà
provarli a me."
"Ahem... Va bene, allora prendi la tua taglia ed andiamo nei
camerini."
"Mmh."
Cercò quella più adatta a lui e si avviarono insieme nel reparto spogliatoi.
Sasuke entrò nel camerino, mentre Naruto aspettò fuori.
Si spogliò con lentezza, guardandosi allo specchio e riflettendo sul proprio
fisico, anche se in realtà non vi era nulla che peccasse: corpo magro,
asciutto, muscoloso e ben disegnato; viso appuntito e pallido, messo in risalto
da due perle nere ed i capelli corvini; gambe lunghe e toniche; ben dotato...
Perfetto, in una sola parola, ma non quella che lui si sarebbe affiancata.
"Allora Sasuke hai fatto?"
"Si, si."
Si era scordato persino di Naruto lì fuori ad aspettarlo.
"Allora fa vedere."
Successe all'improvviso: stava per dirgli no e togliersi i boxer, quando una
brivido di freddo lo colse all'apertura della tendina ed alla vista di Naruto,
con il viso rosso e gli occhi a palla. Se avesse guardato la scena al posto di
viverla si sarebbe quasi messo a ridere, c'era dell'assurdo.
I due rimasero
fermi l'uno di fronte all'altro a fissarsi; Sasuke non fece una piega, per lui
non cambiava poi molto, ma non si poteva dire la stessa cosa per Naruto, che
così non lo aveva mai visto – certo, al mare era a torso nudo, ma il sundek
grosso e largo era tutt'altra cosa se paragonato ad un paio di boxer corti ed
attillati, mettendo in risalto...
Il moro fece per richiudere la tendina, quando Naruto lo afferrò per una mano,
con lo sguardo sul suo petto che piano piano scendeva giù, sempre più giù,
seguendo la leggera peluria nera che giungeva sino ai bordi della biancheria.
"Naruto, che stai facendo?"
Per fortuna la voce del suddetto lo riscosse facendogli spostare lo sguardo dal
basso verso l'alto, sul suo viso, ma ciò non fece che aumentare l'eccitazione
del ragazzo – che neanche si era accorto dell'effetto di quella visione su di
lui, che alla vista del suo volto non seppe più reprimere quel perverso
desiderio di saltargli addosso. Così il biondo entrò nel camerino con l'amico,
spingendolo verso la parete piuttosto brutalmente mentre chiudeva la tendina.
"Sasuke... Ora ti farò vedere chi è la femmina."
Quella frase aveva un che di malizioso, un tono assolutamente non adatto
a Naruto che solitamente aveva una voce abbagliante e radiosa. Tutti i loro
amici probabilmente se non l'avessero visto o sentito non ci avrebbero creduto
neanche fra secoli.
Sasuke non disse niente, o meglio l'amico non gliene lasciò il tempo poiché tappò
la sua bocca con la propria, gustando il sapore amaro delle labbra del moro con
passione ardente.
Il moro non rimase indifferente a quelle intenzioni, anzi un certo
istinto prese il sopravvento e lo spinse a ricambiare, aprendo le labbra e
facendo congiungere le lingue, mentre le sue mani si infilavano tra l'oro dei
capelli di Naruto. Quest'ultimo, per contraccambiare tolse una mano dalle sue
spalle facendola giungere in basso dolce e lentamente, come una delicata
carezza: senza pudore gli palpò il sedere, passando poi ad infilare la mano nel
davanti.
E fu in quel momento che Sasuke si convinse che Naruto non fosse una donna – ma
tanto ne era certo, nonostante d'aspetto potesse sembrare un po' effemminato.
12 Agosto, 20:35
"Auguri Sai-chan!"
Urlò una ragazza dagli insoliti capelli rosa, abbracciando il suddetto
'Sai-chan'.
"Grazie Sakura."
Rispose, non offendendosi sentendo il 'chan' usato dall'amica, nonostante si
usasse fra le femmine, ma con i maschi si usasse il 'kun'.
"Questo è il mio regalo."
Il ragazzo lo aprì, e vi trovò dentro un maglione nero a collo alto, con due
lettere scritte sulla spalla destra S.H.; esse stavano per 'Sakura Haruno',
colei che gli aveva regalato l'indumento e che lo aveva fatto a mano.
"Ecco, questo è per te."
"Oh grazie."
"Spero ti piaccia."
"Si, bello."
"Va bene del colore rosso?"
"Ma certo."
La festa procedeva bene, e Sai sembrava entusiasta sia dei regali che della
compagnia. Vi erano quasi una cinquantina fra amici ed imbucati: il cugino
Sasuke ed i migliore amici Naruto e Sakura erano i primi ad essersi presentati,
poi i fratelli Sabaku, l'annoiato Nara, la diva Ino, i cugini Hyuuga, il
taciturno Shino con la fidanzata Shiho... E questi erano solamente gli amici
più intimi.
"Sas'ke-chan, tu non mi hai regalato niente?"
Sasuke si girò irritato dal soprannome usato dal cugino, guardandolo male e
tirandogli un pugno sul braccio.
"Hey, non sono mica una donna io."
Sai rise in quel suo modo enigmatico, tornando serio per un attimo.
"Allora cugino, il mio regalo?"
"E perché pensi che io ti abbia fatto un regalo?"
Naruto intervenì presto, cercando di rimediare alla risposta dell'Uchiha.
"Sasuke voleva solo dire che l'abbiamo fatto assieme, vero?"
"Mph."
Sai sogghignò abituato al comportamento brusco del cugino, sorridendo a Naruto
per la sua dolcezza.
"Grazie."
"Ecco, tieni."
Il biondo gli porse un pacchetto incartato e chiuso con un grosso fiocco rosso.
Sai lo aprì, e rimase quasi sorpreso da ciò che trovò dentro: un paio di
boxer neri con degli stemmi argento, quasi grigio perla. Voltò lo sguardo
verso i due, e vide Naruto arrossire leggermente; sorrise leggermente
all'indirizzo di quest'ultimo, intuendo ciò che era accaduto tra i due – da
sempre si era notata la perspicacia del ragazzo, riusciva a capire lo stato
d'animo di una persona solo osservandone lo sguardo, cosa sorprendente.
"Sono molto belli, vi ringrazio."
12 agosto, 00:23
Rispetto all'inizio della festa dove vi era
una marea di gente, ora gli unici rimasti erano Sasuke e Naruto, che stavano
aiutando Sai a mettere a posto e ripulire la casa – o era meglio chiamarla
villa, date le dimensioni dell'abitazione.
Vi era un casino abnorme: patatine, pop corn e i vari stuzzichini erano sparsi
sui pregiati tappeti; bevande di ogni tipo erano state versate sui mobili;
vestiti abbandonati ai bordi della piscina dove si erano tuffati per fare il
bagno – quella sera faceva particolarmente caldo...
"Sai, ti sei divertito?"
Domandò Naruto stravaccandosi sul divano di casa Uchiha, dopo il faticoso
lavoro.
"Certo, e il vostro regalo era il più bello, l'ho apprezzato."
Sorrise cordiale all'amico.
"E tu Sas'ke-chan? Ti è piaciuta la festa?"
"Lo sai che odio ripetermi: ti ho già detto di non chiamarmi così, mi
sembra."
Quella proprio non era serata: era stato costretto ad andare alla festa dal
Dobe, a comprare perfino un regalo al cugino – cosa mai fatta – e a pulire
anche la villa di quest'ultimo.
"Eddai Teme, perché di così cattivo umore?"
Naturalmente Naruto era sempre il contrario di Sasuke, sempre allegro e
radioso, era Mister Allegria.
"Tsk."
"E va bene, ho capito: Sai è meglio che noi andiamo prima che Sas'ke abbia
un crollo di energie."
Se la rise il biondo, ma non aveva fatto bene i conti con il micidiale destro
di Sasuke.
"Ahia! Ma come sei messo Teme? Vabbè, noi andiamo."
Salutò Sai seduto sulla poltrona della sala, prese l'amico per un braccio e lo
trascinò fino alla porta d'ingresso, dove i padrone di casa li accompagnò.
"Grazie per la festa ragazzi, mi è piaciuta molto."
"Anche a me, mi sono divertito moltissimo!"
"Mph."
"Eddai Sasuke, perché sei sempre così pessimista ed asociale?"
Sai e Naruto sospirarono in contemporanea: era inutile dirglielo, tanto non
sarebbe mai cambiato.
"Ciao Sai, ci vediamo!"
"Ciao..."
I due amici avevano varcato la soglia di casa da poco, quando Sai richiamò
Sasuke, e quando egli si girò un brutto presentimenti lo invase nel vedere il
ghigno divertito sul volto del cugino.
"Sai, i boxer mi sono piaciuti molto... Ma immagino che siano anche molto
comodi, vero?"
L'Uchiha arrossì un poco, sbuffò un 'baka' e sene andò prendendo Naruto per
mano e trascinandolo via con lui.
Sai rimase fermo sulla porta a guardarli ridendo: sì, erano una coppia
perfetta.
*Owari*
Ed ora il giudizio della Giudicessa, Shizue
Asahi
1^ Classificata: Dark Akira con Me and You
are only friends… or no?
Rispetto della grammatica: 9.5
Ricchezza del lessico: 10
Originalità:10
IC dei personaggi: 9.5
Presentazione dell'ambiente: 4
Stile: 15
Giudizio personale: 10
Totale: 68
Dal punto di vista è impeccabile tranne per due errori di distrazione: hai
scritto i invece di il (Salutò Sai seduto sulla poltrona della sala, prese
l'amico per un braccio e lo trascinò fino alla porta d'ingresso, dove i padrone
di casa li accompagnò) e alla fine hai se ne tutto attaccato, ma sono entrambi
errori di battitura.
È molto originale e mi è piaciuta moltissimo, è una delle mie sasunaru
preferite (finirà tra i preferiti di sicuro xD) l’ambiente è abbastanza curato
(molto bella la descrizione della casa di Naruto *______*).
I personaggi sono quasi perfettamente IC, ti ho tolto mezzo punto perché alla
fine mi hai fatto arrossire Sasuke (ma non mi è dispiaciuto, è così carino
imbarazzato xD) e Naruto poi *çççç* *me sbava* xD Sei un coleottero verde?
(ShinoShiho *_______*)
Lo stile poi, beh, lo adoro xD come per il Gaara centric non mi hai deluso, Hai
uno stile semplice e lineare, che cattura il lettore e gli impedisce di
distrarsi (io, quando mi è arrivata la mail stavo parlando con una mia amica e
ho cominciato a leggere e ogni tanto la rispondevo, alla fine l’ho appesa e ora
mia odia, ma ne è valsa la pena xD NmA).
Il mio giudizio poi… AMO questa fan fiction *______________________* già il
fatto che sia una SasuNaruSasu la dice lunga xD Naruto è tenero come sempre
(anche se nel camerino non era proprio “tenero” xD) e Sasuke, se pur serio,
freddo e distaccato è troppo adorabile (ok non sono proprio il massimo quando
devo valutare una SasuNaru *me sbava* xD). La fine che ha il clan Uchiha però…
Itachi-sam quante volte ti devo dire di non bere sakè che non lo reggi?!? ù.ù
Il regalo che hai fatto fare a Sai…non ci avrei mai pensato ma visto che sono
due pervertiti si capiscono xD (°-° Ehi!!! è____é pervertito a chi?! NmSasuke |
*smile* NmSai | >.> NmSasuke) Non c’è che dire, adoro questa storia,
adoro questo pairing e adoro te xD E se la SasoDei è megliodi questa me
comincia a costruirti l’altarino ^_________________^ BRAVISSIMA ^-^ Prima di
nuovo xD
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