UN GRAMMO DI (IN)FELICITA'
~ End of the world
"Quando vediamo una
persona più infelice di noi, ci sentiamo un po' sollevati.
Se troviamo una persona
più felice di noi, subito diventiamo impazienti.
Ma di certo, per questo
a volte, quando senza poter far nulla ci rendiamo conto
di essere dei miserabili
ci scontriamo con la realtà."
~ End of the world ~
Paroliere e interprete
vocale : ayumi hamasaki
Se si
potesse soppesare la felicità che stringiamo nel cuore,
probabilmente, sarebbe
proporzionale al grado di infelicità che scorgiamo negli
occhi delle tante
persone che ci camminano accanto di sfuggita. Persone delle quali non
conosciamo nulla, nemmeno il loro nome o la loro storia, ma che
incaselliamo
quasi senza rendercene conto come persone "felici" o
"infelici".
Perché
inutile negarlo, quando ci scontriamo con uno sguardo sereno e limpido,
con una
sonora risata divertita o con un amabile sorriso a trentadue denti, il
più
delle volte – dopo un attimo di stupore, – ci
irrigidiamo al pensiero che la
Dea fortuna abbia potuto abbracciare qualcun altro oltre a noi stessi.
Se ci
sentiamo insoddisfatti, ciò che ci causa maggior
frustrazione è proprio la
felicità altrui.
L'essere
umano, in fin dei conti, è ancora una creatura profondamente
egoista che mitiga
questa sua singolarità prodigandosi per le persone care a
lui vicine.
Pensiamo:
«Perché non capita anche a me? Perché
non posso essere io? Vorrei essere al suo
posto.» E quasi infastiditi ci buttiamo poi, queste stesse
domande alle spalle,
fingendo che non ci riguardino, perché è molto
più facile ingoiare un ago che
fermarsi e riflettere di averlo fatto davvero.
Ciò
che
vogliamo, dopotutto, non è nemmeno una risposta concreta, ma
una sorta di
approvazione e di conforto al nostro cuore che si è sentito,
in qualche modo,
ferito o sbeffeggiato dalla vita.
Ammettere
di aver provato una sorta di mal celata gelosia, anche solo per qualche
breve
istante, non farebbe altro che accrescere la nostra personale
insoddisfazione.
Ed è
per questo, che lontano dagli sguardi indiscreti degli altri, se
notiamo
qualcuno che ci appare tristemente più infelice di noi,
quasi sospiriamo
appagati, sapendo di non essere i soli a star male. Consapevoli che
forse, per
quanto la nostra vita possa apparirci dai colori sbiaditi e avvolti da
sfumature profonde e tenebrose, a qualcun altro va anche peggio. Solo
allora,
quasi increduli, riusciamo a rintracciare quante volte la
felicità, e con essa
quel grado di serenità e gioia ha bussato in passato alla
nostra porta.
Forse,
alle volte, basterebbe ricordarci che la "felicità"
è un po’ come un
caleidoscopio con forme e colori che man mano cangiano e che brillano
con
un'intensità diversa secondo l'inclinazione con la quale la
luce, con
gentilezza, lo illumina.
"Jibun yori mo
fukou na
hito wo, Mite wa sukoshi nagusamerare
Jibun yori mo shiawase na hito, Mitsuketa nara kyuu ni asetteru
Dakedo kitto dakara tokidoki, Doushiyou mo naku mijime na sugata ni
Ki ga tsuite genjitsu ni butsukaru…"
End
of the world ~ ayumi
hamasaki
Album: Duty (2000)
Compositore: Yasuhiko Hoshino
Arrangiamento : Naoto Suzuki
©
LADY ROSIEL/Luna Azzurra Bluviolet