02/01/2023
6 recensioniDrag Me Away (From You)
«I’m just the pieces of the man I used to be
Too many bitter tears are raining down on me
I’m far away from home
And I’ve been facing this alone
For much too long
Oh, I feel like no-one ever told the truth to me
About growing up and what a struggle it would be
In my tangled state of mind
I’ve been looking back to find
Where I went wrong»
Queen- Too Much love will kill you
Too many bitter tears are raining down on me
I’m far away from home
And I’ve been facing this alone
For much too long
Oh, I feel like no-one ever told the truth to me
About growing up and what a struggle it would be
In my tangled state of mind
I’ve been looking back to find
Where I went wrong»
Queen- Too Much love will kill you
Quando Teddy riesce a trovarlo il sole è tramontato da poco, sulle spalle una leggera brezza fresca l’accarezza.
Harry non si gira subito, al contrario sembra ponderare ogni movimento.
«Non dovresti essere qui» gli dice piano.
Ma Teddy invece sbuffa, i capelli diventano blu e un attimo dopo è già seduto di fronte.
Harry è diverso, Teddy non l’ha mai visto così.
Lo vede esaminare il parco, negli occhi pensieri, ricordi e parole che lui non può capire.
«Invece sì» ribatte Teddy piccato.
Harry sospira desolato, gli occhiali storti più del solito anche peggio di quando da bambino gli ha rovesciato il succo di zucca sul viso.
«Non cambierà niente lo sai, anzi sei abbastanza grande da capirlo» spiega Harry come se quelle parole siano abbastanza.
«Non lo capisco invece» gli dice diretto e gettando il mantello su un banco.
«Quando sarai grande…» tenta Harry.
«No! Non iniziare con questa storiella. Ho diciassette anni e non sono un bambino» l’interrompe Teddy.
Harry sorride amaro, sul volto qualche prima ruga che lo segna e le spalle sembrano d’un tratto pesanti come un macigno.
«Giusto, dimentico sempre che ormai sei cresciuto» sussurra tenero Harry e Teddy avverte il cuore stringersi.
Decide però di non cedere, la sua spedizione ha degli obbiettivi ben precisi e crogiolarsi nei ricordi non è la priorità.
«Ascolta bene, non capisco perché tu reagisca così» inizia il ragazzo.
Harry storce il muso.
«No, seguimi. Ogni volta scappi via, gli altri impazziscono, ti cercano dovunque e alla fine sei qua al castello a fissare il vuoto come un ebete!» esclama deciso.
«Non mi aspetto che tu capisca» replica Harry asciutto.
«Come potrei? Mi ritrovo una lettera di Lily dove mi spiega che Ginny piange in un angolo del salotto per non farsi vedere da nessuno e tu sei scomparso da giorni. Caspita!» afferma Teddy che sembra rivedere le parole impregnate dalle lacrime di Lily.
«Io sono un problema per loro» mormora Harry straziato.
Teddy rimane pietrificato sul posto.
«Capisci? Io sono un problema, una maledizione fin da bambino! Sai quante persone sono morte per causa mia? La notte mi sveglio all’improvviso e sugli occhi di mia moglie scorgo tutto il dolore che le causo!» urla Harry con la voce rotta.
«Ginny ti ama» sussurra Teddy.
«Ginny soffre, tutti soffrono a causa mia. Forse è meglio scomparire una volta per tutte dalle vostre vite» confessa straziato.
La voce di Teddy s’impiglia in gola e con tutte le sue forze si dirige verso il padrino stringendolo energico.
«Harry, non dire sciocchezze. Tu sei tutto per noi» balbetta con le lacrime prepotenti che rigano il suo volto.
Harry è stupefatto.
«Tu sei tutto ciò che mi rimane» aggiunge angosciato Teddy e sa che ciò che dice è vero.
Si staccano piano, ormai è sera inoltrata.
«Tutti quelli sono morti per te, per noi. Per un futuro migliore; non so se i tuoi genitori sarebbero felici di vederti così» conclude Teddy pacato.
A Harry pare di rivedere un eco passato, dimenticato.
Annuisce, scosso.
Harry non si gira subito, al contrario sembra ponderare ogni movimento.
«Non dovresti essere qui» gli dice piano.
Ma Teddy invece sbuffa, i capelli diventano blu e un attimo dopo è già seduto di fronte.
Harry è diverso, Teddy non l’ha mai visto così.
Lo vede esaminare il parco, negli occhi pensieri, ricordi e parole che lui non può capire.
«Invece sì» ribatte Teddy piccato.
Harry sospira desolato, gli occhiali storti più del solito anche peggio di quando da bambino gli ha rovesciato il succo di zucca sul viso.
«Non cambierà niente lo sai, anzi sei abbastanza grande da capirlo» spiega Harry come se quelle parole siano abbastanza.
«Non lo capisco invece» gli dice diretto e gettando il mantello su un banco.
«Quando sarai grande…» tenta Harry.
«No! Non iniziare con questa storiella. Ho diciassette anni e non sono un bambino» l’interrompe Teddy.
Harry sorride amaro, sul volto qualche prima ruga che lo segna e le spalle sembrano d’un tratto pesanti come un macigno.
«Giusto, dimentico sempre che ormai sei cresciuto» sussurra tenero Harry e Teddy avverte il cuore stringersi.
Decide però di non cedere, la sua spedizione ha degli obbiettivi ben precisi e crogiolarsi nei ricordi non è la priorità.
«Ascolta bene, non capisco perché tu reagisca così» inizia il ragazzo.
Harry storce il muso.
«No, seguimi. Ogni volta scappi via, gli altri impazziscono, ti cercano dovunque e alla fine sei qua al castello a fissare il vuoto come un ebete!» esclama deciso.
«Non mi aspetto che tu capisca» replica Harry asciutto.
«Come potrei? Mi ritrovo una lettera di Lily dove mi spiega che Ginny piange in un angolo del salotto per non farsi vedere da nessuno e tu sei scomparso da giorni. Caspita!» afferma Teddy che sembra rivedere le parole impregnate dalle lacrime di Lily.
«Io sono un problema per loro» mormora Harry straziato.
Teddy rimane pietrificato sul posto.
«Capisci? Io sono un problema, una maledizione fin da bambino! Sai quante persone sono morte per causa mia? La notte mi sveglio all’improvviso e sugli occhi di mia moglie scorgo tutto il dolore che le causo!» urla Harry con la voce rotta.
«Ginny ti ama» sussurra Teddy.
«Ginny soffre, tutti soffrono a causa mia. Forse è meglio scomparire una volta per tutte dalle vostre vite» confessa straziato.
La voce di Teddy s’impiglia in gola e con tutte le sue forze si dirige verso il padrino stringendolo energico.
«Harry, non dire sciocchezze. Tu sei tutto per noi» balbetta con le lacrime prepotenti che rigano il suo volto.
Harry è stupefatto.
«Tu sei tutto ciò che mi rimane» aggiunge angosciato Teddy e sa che ciò che dice è vero.
Si staccano piano, ormai è sera inoltrata.
«Tutti quelli sono morti per te, per noi. Per un futuro migliore; non so se i tuoi genitori sarebbero felici di vederti così» conclude Teddy pacato.
A Harry pare di rivedere un eco passato, dimenticato.
Annuisce, scosso.
Questa storia nasce per caso. Spero piaccia, non mi cimento quasi mai in queste cose. Ambientata durante la NG, Andromeda è morta da tempo. Credo che certe ferite non siano invisibili, anzi. Vi abbraccio.