Recentemente ho comprato un paio di cuffiette nuove, le prime air-pods, insomma le cuffie senza fili. 
Ho un trascorso particolare con le cuffie, si rompono in continuazione. Sono un'assidua consumatrice (letteralmente) delle cuffie perchè difficilemente potrai vedermi mentre non le indosso, e con la stessa furia con cui le indosso, allo stesso modo le ripongo, distrattamente come si fa con qualcosa di quotidiano e scontato. 
Le cuffie senza fili sono la svolta, nessun filo da rompere. 
Sono durate meno di 24 ore. Storia triste. Penso che però quando si rompevano quelle con i fili rimanevano almeno legate l'una all'altra. Non c'era pericolo che si separassero per sempre. Una volta rotte potevano riposare in pace, assieme, così come sono nate. 
Le cuffie senza fili invece no. Ho perso una cuffia mentre facevo la spesa, non una spesa qualsiasi ma quella di capodanno. Le corsie del supermercato sembravano l'autoscontro o la stazione dei treni nell'ora di punta. L'ho persa senza neanche rendermene conto. Panico. Ora me ne rimane solo una, e messa da parte l'amarezza e la delusione per la mia poca attenzione, anzi delusione non rende, meglio la mia consapevolezza, improvvisa ma che non sarà ignorata, che le cose che mi permettono di andare avanti non sono scontate, anche se piccole, delle dimensioni di un paio di cuffiette, anzi solo una ora, sono rimasta con un pensiero. 
Mi rattrista pensare alla cuffia persa, forse sotto qualche scaffale, perchè quelli dell'impresa delle pulizie non arrivano sempre fino in fondo agli scaffali. Si sarà incastrata sotto la scarpa o peggio lo scarpone di qualche sconosciuto che nella fretta della scelta del vino più economico ti avrà frantumata. Mi dispiace. Avrò una cuffietta per pochi giorni, poi mi lascerà anche lei e questa volta però se ne andrà sola senza la sua metà.
Il lato positivo, perchè è quello a cui vorrei arrivare, è che non voglio essere una cuffietta sola. Non voglio perdermi, abbandonarmi e saltare da sola, quindi non lo farò.