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Autore: NotARunner    04/01/2023    0 recensioni
Questa è una fan fiction Glee che racconta la storia dei nostri personaggi preferiti della famosa serie TV dalla seconda stagione fino all'avverarsi di tutti i propri sogni.
Sophia è una studentessa di scambio italiana che attraverso un viaggio in America conoscerà coloro che saranno i suoi migliori amici per tutta la vita. E sarà solo insieme che capiranno il valore dell'amicizia e comprenderanno finalmente cosa il professore del Glee Club tenta di dirgli da anni: Glee vuol dire aprire il tuo cuore alla gioia e cantarci su.
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Dal testo:
"Alla mia scuola ero sempre stata la perdente della situazione.
Ero la Secchiona, Nerd, quella che ha tutti 10 in pagella, quella che non conosce nessuno perché non è popolare.
Di amici non ne avevo...
Loser.
Una perdente come me.
A loser like me"
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Ciao a tutti! Ecco la mia prima fan fiction Glee!! Qui c'è un personaggio di mia invenzione (Sophia) mentre tutti gli altri personaggi sono esistenti e fanno parte della serie TV "GLEE".
Spero vi piaccia.
Buona lettura!
Genere: Commedia, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel, Sue Sylvester, Will Schuester | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Rachel
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 1
-Scambio-




Alla fine essere la secchiona e nerd della scuola mi aveva dato una benedizione.

Nonostante le prese in giro e il bullismo avere tutti 10 aveva dei vantaggi: sarei stata la studentessa di scambio con l'America.

Sarei stata un anno intero (e speravo forse di più) al McKinley High School a Lima, in Ohio.

Ci avevo sperato con tutto il cuore e alla fine, almeno questo sogno, si era avverato.

In aereo avevo in ansia assurda.

Sapevo abbastanza bene l'inglese, per non dire che metà della mia famiglia era veramente inglese, ma tuttavia ero agitatissima.

E se anche lì fossi stata trattata come in Italia?

O peggio?

Incrociai le dita e sperai con tutto il mio cuore di no, e dato che il fusorario mi manda sempre in confusione mi addormentai sull'aereo.

 

«Signorina, si svegli»

Sentivo scuotermi gentilmente le spalle mentre una voce inglese mi chiedeva di svegliarmi.

Aprii gli occhi e vidi una hostess piuttosto carina che tentava di svegliarmi.

Svegliare me! Io che nemmeno i fuochi d'artificio ci riescono!

Dopo aver recuperato valigia e tutto il resto scesi e presi il bus per arrivare all'aeroporto.

Lì all'uscita c'era una famiglia con su scritto il mio nome e cognome.

Erano la mia famiglia ospitante per lo scambio.

C'era un uomo abbastanza alto, con un po' di pancia e un berretto.

Aveva un aspetto severo ma sul viso c'erano dei dolci occhi azzurri.

Abbigliamento: da classico americano da serie TV.

Suo figlio invece era un'altra storia: era vestito super alla moda, con pantaloni strettissimi Armani e una camicia Ralph Lauren attillata abbinata.

Portava un maglione lungo (di Zara probabilmente) e un papillion.

Era alto praticamente quanto me, aveva gambe slanciate, un fisico non male, dei bellissimi occhi azzurri e un ciuffo di capelli mori. La pelle era bianca quanto la mia.

"Gay" pensai appena lo vidi.

Fui contenta.

Non so bene dire perché ma ho sempre preferito le persone gay a quelle etero, mi stanno più simpatici.

Sembrerò un fan girl psicopatica(*), che sono, ma non ci posso fare nulla.

Sono troppo più adorabili dei maschi cretini che, per esempio, c'erano alla mia scuola.

«Sofio ma dove scappi»

Solo perché portavo i capelli più corti di una femmina "normale". Solo perché la mia voce non era acuta e stridula come quella delle altre oche alla mia scuola. Solo perché...

Smettila Sophia. Basta.

Mi avviai verso di loro e li salutai.

«Buongiorno...o buonasera non so esattamente che ore sono» dissi impacciata.

«Sono le 8:30» mi disse il padre del ragazzo.

«Mi chiamo Sophia, piacere»

«Io sono Burt» disse l'uomo.

«E io sono Kurt» disse il ragazzo.

«Molto piacere» dissi allungando la mano e sorridendo.

«Piacere mio» disse lui afferrando la sua mano.

Poi fece uno sguardo quasi orripilato guardando cosa indossavo.

Arrossii. Mi imbarazzavo sempre quando conoscevo nuove persone.

«Ah...Umm... sì lo so... non mi vesto molto bene, io sto sempre in tuta per viaggiare...magari mi aiuterai te con gli abbinamenti eh?» Dissi sciogliendomi un po'.

«Rivoluzionerò il tuo armadio»
 

In macchina mandai un messaggio a mia mamma.

To Mamy:"Qui tutto bene. In Italia come va?"

From Mamy:"Qui tutto ok. All'enoteca(**) c'è il pieno stasera"

To Mamy:"Qui è mattina. Burt e Kurt mi portano a fare colazione a un bar che si chiama Lima Bean. È dove tutti gli studenti vanno a prendere il caffè. Lì Burt ci lascia da soli e domani inizio la scuola"

From Mamy:"Ricevuto tesoro. Divertiti! Mi manchi tanto"

To Mamy:"Manchi anche a me"
 

Arrivati al Lima Bean, Burt ci salutò e ci lasciò da soli.

«Un cappuccino per me»

«Per me il solito mocaccino grande con latte scremato» disse Kurt.

Quando ci diedero i bicchieri di carta, quello di Kurt con il suo nome, mi misi a ridere.

«Che c'è di così divertente?» Chiese lui.

«Nulla. È che in Italia ti fucilano se servi il caffè annacquato nei bicchieri di carta così! Lì solo tazze. Dovresti vedere a Roma o Napoli come lo fanno buono» dissi sempre ridendo.

«A me piacerebbe andare in Italia» disse «È praticamente la base, il posto, dove è nata la moda» spiegò sognante.

«Già. Milano è fantastica per questo(*)» dissi in italiano.

«Cosa?»

«Oh scusa. Ho pensato in italiano»

Ci sedemmo e dopo aver pensato nervosamente se chiederglielo o no domandai molto direttamente: «Ma tu sei gay?»

Per poco non sputò il caffè che stava bevendo.

Cazzo forse non ha ancora fatto coming out o sono una cretina io.

«Emm...si... perché?» Disse un po' incerto.

Sospirai di sollievo. Ma guardandolo vidi che era agitato.

«Ehi tranquillo. Io adoro le persone gay.»

«Cosa? Davvero?» Continuò sempre incerto.

«Ovvio! Sono peggio di una fan girl di WattPad!(*)» sorrisi.

«Che?»

Mi misi a ridere. Mi avrebbe aiutato con la moda, ma quella esperta in campo di fan fiction ero io hehehheh 

Da lì in poi sembrò più tranquillo.

«A te cosa piace fare?» Mi chiese.

«Oh bhe..emm.. io sono un artista. Scrivo racconti e libri, canto, ballo, suono il piano e compongo e scrivo le mie canzoni»

«DAVVERO?!»

«Si perché?»

«Io faccio parte del Glee Club a scuola!»

Glee club?! Ma che americanata è questa roba?

«Cos'è un Glee Club?» Domandai titubante.

«COSA!?!? NON SAI COS'È UN GLEE CLUB??!?!» La sua faccia era puramente stupita. Per non dire sconvolta.

«Emm...no...in Italia a scuola non c'è nessun tipo di Club»

«Oddio» sembrava stesse seriamente per svenire.

Dopo essersi ricomposto continuò «In ogni caso, è un Club dove si canta, si balla tutti insieme e si prepara dei numeri»

Mi corressi nella mia mente. Ma che americanata stupenda è sto' club?!

«Wow. Che figata!» dissi sognante.

«Ti direi subito di iscriverti ma ti avverto...noi del Glee veniamo trattati malissimo...siamo considerati i perdenti numero uno della scuola...» Sembrava triste, ma non depresso. Sembrava come un triste risoluto.

«...Io mi iscrivo.» Lo interruppi «Anche in Italia sono la perdente della scuola. Almeno qui sarò in compagnia» dissi sorridendo un po' malinconica.

Compagnia.

Si, mi sarebbe piaciuto avere degli amici.

Sarebbe stato bello non essere soli.

«Domani è il tuo primo giorno. Scrivi il tuo nome per le audizioni e poi ti presenti all'auditorium dove canti una canzone» disse lui eccitato.

«Affare fatto»

Sorrisi. Era talmente felice da non sorprendermi dal fatto che a quella scuola avessero un auditorium.

Ero talmente felice che quella sera non feci nessun tipo di incubo.

Talmente felice da non piangere mentre toglievo la cera dai miei capelli corti e biondi.

Felice.

Si. Per una volta potevo essere felice.


-<3-

(*) Si. Mi prendo in giro da sola

(**) So che ad un'enoteca si vende solo vino ma i miei genitori hanno un'enoteca con cucina quindi la sera fanno ristorante e dato che di riferimento ho preso la mia vita bhe voilà

(***) Quasi sempre i dialoghi in corsivo saranno in italiano perché tecnicamente stiamo parlando in inglese 
 

Angolo autrice

Ciaooooo....e questo è il primo capitolo. Non è un granché ma si deve iniziare da qualcosa. Spero che la dinamica vi sia piaciuta. In quanto alla storia...Per il personaggio ho preso il modello di me stessa ma chiaramente tanto sarà inventato o modificato. Poi...So che in Italia scambi con l'America sono rari ma per la storia mi serviva così. In più spesso ti mettono con lo stesso sesso ospite ma 1) Brittany stessa ospita Rory 2) Kurt è gay-gaio-gay 3) ummenfregaucazz 

In quanto al bullismo è vero io sono diciamo un pò secchiona e nerd ma i tempi bui delle elementari sono passati e per ora i miei compagni sono buoni. Si scherza tra amici quindi se leggete sta ff non sentitevi offesi hahahaha 

I capelli corti li porto davvero per il resto lo scoprirete nella storia.

Bene. Dopo questo...alla prossima!

P.S. Mi raccomando recensite se volete
   
 
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