Anime & Manga > Capitan Harlock
Segui la storia  |       
Autore: Alexander33    05/01/2023    1 recensioni
Una ragazza poco raccomandabile dispersa tra le pieghe del tempo, un sos misterioso, una soluzione da trovare, un cuore spezzato da guarire.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Nuovo personaggio, Tadashi Daiwa, Yattaran
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era finita per andare così: Kaya stava prendendo il posto di Mayu anche se era ormai chiaro nella testa e nel cuore che erano due persone e personalità ben distinte.

Mayu non c’era più, probabilmente non l’avrebbe più rivista: Harlock aveva finito per accettare questa realtà e il passo successivo era stato girare pagina, tutto questo lo doveva a Kaya, ed era per questo che le aveva permesso di stargli accanto come aveva fatto Mayu. Ma questa volta nessun Tadashi era tra loro e ad Harlock questa esclusività piaceva, anche troppo, al punto da aver abolito tutti i paletti che potevano esserci tra loro.

 

Ma il passato ritorna, più e più volte, sotto varie forme e modi.


A Kaya piaceva giocare: adorava passare del tempo ad indossare i suoi vestiti. Tranne le mutande aveva provato ogni capo del suo guardaroba, e quando Harlock tornó nei suoi alloggi, dopo aver passato qualche ora a fare vasche in piscina, trovó Kaya con addosso il suo mantello.

 

«come fai a portare tutto il giorno questo coso? Pesa una tonnellata. Ho male alle spalle e l’ho su da pochi minuti…»

 

Quando Kaya fece scivolare a terra il pesante indumento, Harlock vide che sotto indossava un particolare maglione: l’unico indumento fatto da gentili mani femminili che fosse presente nel suo guardaroba.

 

«toglilo per favore» 

 

Kaya ci rimase male.

 

«scusa… è un suo regalo?» il tono era mortificato.

 

“Suo” ovviamente era riferito a Mayu, che restava un’ombra sospesa tra loro, l’unico vero ostacolo che impediva ancora, di perdersi l’una nell’altro.

 

«no… questa è un’altra storia. Ma ti prego, toglilo…» lo disse in tono estremamente gentile.

 

Era il regalo di Namino: accettato ma mai indossato. Dopo la sua morte aveva automaticamente assunto il ruolo di cimelio: così come i pochi effetti personali che Mayu aveva lasciato lì.

 

“Un’altra storia… accidenti… vuoi vedere che devo misurarmi con un’altra ex? Eh no… è troppo!“

 

Lentamente si sfiló il maglione, ed era talmente sovrappensiero da non rendersi conto della presenza di Harlock che la stava osservando.

 

«puoi cambiarti di là, non c’è bisogno di fare lo strip-tease…”

 

Kaya sbuffó, infastidita, e si diresse nel bagno attiguo per liberarsi dell'indumento.

Lo ripiegó con cura e lo rimise esattamente nello stesso posto da dove lo aveva prelevato: il reparto “cimeli intoccabili” dell’armadio, ove si trovava pure il pigiama rosa di Mayu.

 

«non prendertela, è un regalo…»

 

«figurati! Scusami tu piuttosto. Non dovrei frugare tra le tue cose…» ma il tono era leggermente infastidito, non era riuscita a celare il suo disappunto.

 

Destreggiarsi tra gli sbalzi d’umore femminili non era nelle corde del capitano.

 

«mi rincresce, ma ho un passato. Non posso scusarmi per quel che ho vissuto e le persone che ho amato…» il tono risultó più pungente di quanto avesse voluto.

 

Kaya riveló un lato sorprendente: si sarebbe aspettato un’infuocata scenata di gelosia; invece l’insicurezza la fece chiudere in se stessa, quasi intimidita, smarrita.

Il rimprovero rude riuscì a creare una crepa nella sua spessa corazza… spessa fino a qualche tempo fa.

Improvvisamente si rese conto di essere completamente sola, in un luogo e un tempo sconosciuti. Più nessuno di coloro che avevano fatto parte del suo mondo era in vita: sua madre, i nonni, quel padre che non aveva mai conosciuto… e sì, anche quel viscido col quale viveva.

Non esisteva più il suo tempo, e molto probabilmente non vi avrebbe mai più fatto ritorno. In un secondo tutto questo le piombó addosso, e improvvisamente proruppe in un pianto disperato, dove la solitudine ne era il grido angosciato.

Quando la sentì sussultare in un primo attimo pensó che stesse ridendo, ma subito sentì i singhiozzi convulsi e disperati, e le si accasciò davanti, e pensó che dipendesse dalla sua risposta secca.

 

«perdonami, non dovevo essere così brusco…»

 

In quel mentre il cicalino del cronografo avvertì di una comunicazione in arrivo.

Il giornaliero rapporto da Yattaran e Tadashi: l’ultimo mese non aveva registrato grandi cambiamenti. I due ufficiali passavano la quasi totalità del tempo a riordinare l’archivio buttato all’aria nell’ex appartamento di Tadashi, ma le cose stavano cambiando.

Secondo Yattaran avevano finalmente messo le mani su una ricerca che molto probabilmente li avrebbe portati a risolvere il loro dilemma: si trattava di rimettere insieme i pezzi e finalmente sarebbero potuti rientrare.

 

«d’accordo. Grazie vice, a domani…»

 

Kaya singhiozzava ancora sommessamente e Harlock le si avvicinó.

«non stai piangendo per la mia risposta di poco fa, non è vero?»

 

Fece di no con la testa.

 

«mi sento sola… mi fai sentire sola!» con una mano si asciugó una guancia rabbiosamente.

 

Dove trovasse la pazienza per stare dietro ai malumori di Kaya era un mistero.

 

«e perché ti farei sentire sola? Ti permetto di starmi intorno, cerco di comprendere la tua condizione…»

 

«Non devi avere segreti per me… Non voglio! Mi fai sentire un’estranea!»

 

Come se non avesse abbastanza grattacapi per la testa, ci si doveva mettere di mezzo quel maledetto maglione!

 

«ti riferisci a questo?» lo prese e lo lanció in malo modo a terra «a me sembra solo un pretesto!»

 

La prese per le spalle rudemente 

«capisco la tua situazione! Capisco tu ti senta fuori dal tuo ambiente ma sto facendo di tutto per aiutarti! Raccontarti di Namino cambierà le cose?»

 

A queste parole le si riempirono nuovamente gli occhi di lacrime.

 

Era insicura, spaventata e troppo innamorata: una combinazione emotiva che giustificava quel comportamento.

 

Più dolcemente disse «lei è morta. Ti senti più tranquilla ora?»

 

Più cercava di dimenticare la triste fine di Shizuka e il suo ruolo in quel contesto, più le circostanze lo portavano a ricordare.

 

«non voglio sapere altro…» mormorò Kaya con un filo di voce «dimmi solo che mi vuoi un po’ di bene… per favore!»

 

«certo che te ne voglio! Hai ancora dubbi?»

 

«non me l’aveva mai detto nessuno…» disse sottovoce.

Poi indicó il polso di Harlock 

 

«tra non molto potró decidere se voglio andarmene, non è vero?»

 

«pare di sì. È quasi un miracolo… ma d’altra parte del mio equipaggio fanno parte solo persone eccezionali…»

 

«…se decidessi di farlo, ti importerebbe?»

 

«è una minaccia?» alzó un sopracciglio.

 

«una possibilità, come hai detto tu…»

 

«…se non ti do la risposta esatta ora, deciderai di andartene? È così?»

 

Kaya non rispose.

 

Ad Harlock non piaceva essere messo all’angolo, nemmeno da chi amava e per questioni di cuore; ma questa ragazza aveva un carattere molto forte.

 

Più gentilmente «cosa vuoi da me? Mi hai chiesto di permetterti di amarmi e l’ho fatto. Sai che non mi sei indifferente, ma non ti basta, vero? Quindi, cosa vuoi?»

 

«sono abbastanza importante per te da impedirmi di andarmene?»

 

«non funziona così, dovresti saperlo… » disse Harlock, guardandola fisso negli occhi.

 

«lo so come funziona!» rispose esasperata 

«libertà! La tua irrinunciabile libertà! Ma me ne fotto di tutte queste cazzate idealistiche!»

 

«e allora cosa vuoi? Cosa vuoi, avanti, dillo!»

 

«voglio sapere cosa significherebbe per te, se io me ne andassi! Ti dispiacerebbe abbastanza da desiderare di fermarmi?»

 

«perché ci giri intorno? Dì quello che devi!»

 

Messa alle corde: ci si era cacciata da sola.

 

«…mi ami?» era inutile imbrogliare le carte ormai.

 

«non voglio che tu te ne vada, ma se vorrai farlo non ti fermeró. Ti voglio bene, sei diventata importante, ma non ti impediró di andartene se lo vorrai.»

 

Sapeva le avrebbe risposto così, ma voleva sentirlo con le sue orecchie, voleva sentirselo sbattere in faccia. Un dolore sordo le fece nascere un singhiozzo, e nuove lacrime salirono agli occhi.

 

«te l’avevo detto… ti saresti fatta male. Non devi aspettarti troppo da me.»

 

Kaya si diresse verso la porta.

 

«non devi andartene… puoi rimanere se vuoi».

 

«non avrebbe senso adesso».

 

Kaya uscì silenziosamente, senza dire altro, e quando si fu chiusa la porta alle spalle, Harlock diede un calcio al maglioncino rimasto a terra.

 

«maledizione!»

 

Le aveva chiesto se l’amava, ma ancora non riusciva a dire veramente ciò che provava. Un po’ per carattere un po’ per amore di Mayu. Ammettere i suoi sentimenti aveva il gusto amaro del tradimento verso la sua Mayu, ma non ammetterli stava facendo soffrire Kaya: odiava vederla piangere. Non era un tipo dalla lacrima facile: era evidente soffrisse molto. 

 

«ti prometto che cercherò di non farti del male» mormoró rivolgendo lo sguardo all’infinito che si offriva davanti ai suoi occhi.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Capitan Harlock / Vai alla pagina dell'autore: Alexander33