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Autore: Marlowe    05/01/2023    2 recensioni
Stiles Stilinski è solo, Scott l'ha abbandonato per unirsi al branco di Derek e lui non è il benvenuto. Cerca di crearsi una nuova vita, peccato che i guai sembrano avercela con lui anche se ha tagliato i ponti con tutti il soprannaturale. Branchi di Alpha, serial killer e ora una malattia che sperava di non avere. Ben presto Stiles scoprirà che tutto ciò che sapeva di sè è una bugia.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Derek/Stiles, Deucalion, Scott McCall
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 15
 
PETER
 
Il karma era davvero una brutta bestia, altrimenti non mi spiegavo il motivo per cui toccasse a me convincere Stiles a trasferirsi al loft. Va bene che al momento ero la persona più legata a lui, ma rischiavo di rimanerci secco se al ragazzino fossero partiti i cinque minuti.
Derek esagerava, se c’era un posto in cui Deucalion non poteva entrare era proprio la casa dello sceriffo, era talmente sicura che nemmeno un licantropo poteva metterci piedi, a meno di un invito da parte del proprietario e dovevo ancora capire come ci riusciva.
Per raggiungere casa del ragazzino avevo preso in prestito, a sua insaputa, la camaro di mio nipote, non pretendeva di certo che ci andassi a piedi no?! Facevo questo per lui e per il suo futuro compagno, il minimo era farmi utilizzare la sua bella macchina.
Quando arrivai a casa di Stiles potevo ancora sentire nell’aria l’odore di Deucalion, non c’erano segni di lotta e nemmeno quel vago sentore di ostilità. Il lupo alpha non era andato con l’intenzione di uccidere o lo avrei avvertito.
Suonai il campanello ma nessuno rispose, strano, la jeep di Stiles era ancora nel vialetto quindi non poteva essere uscito, magari era in bagno?
Per fortuna a sua insaputa avevo duplicato la sua chiave di casa per le emergenze.
Entrai in casa e lo chiamai ma nessuno rispose.
Dove accidenti si era cacciato? In salotto non c’era e nemmeno in cucina.
Seguii la scia del suo profumo e lo trovai in camera sua, per terra, che disegnava su un foglio bianco… ecco spiegato il motivo per cui non mi aveva risposto.
<< Stiles?>>
Niente, suo padre aveva ragione, quando disegnava cadeva come in trance e non si accorgeva di nulla. Era da un po' che cercava di scorgere il futuro, era stata la visita dell’alpha a far scattare le visioni?
Non potevo far altro che aspettare che finisse e dalla quantità di colori sparsi intorno a lui poteva metterci un bel po', meglio prepararsi uno spuntino nel frattempo.
 
Ci impiegò esattamente mezz’ora per finirlo e quando riprese coscienza di sé si spaventò nel trovarmi seduto accanto a lui, che esagerato, nemmeno fossi un mostro.
<< Peter, quando accidenti sei arrivato?>>
<< Una mezz’ora o giù di lì. Ti ho chiamato ma eri tutto preso dal tuo disegno. A tal proposito fai un po' vedere?>>
Entrambi guardammo verso il basso per vedere lo scorcio di futuro che il ragazzino aveva visto.
Sul foglio era rappresentato il tronco di un albero a me molto famigliare, disteso vicino alle radici c’era un uomo, era in ombra rispetto agli altri dettagli sul disegno, ma il distintivo sul petto che Stiles aveva evidenziato poteva indicare solo una persona e ci arrivò anche lui.
<< Perché mai mio padre dovrebbe trovarsi nel bosco disteso vicino al tronco di un albero?>>
<< Questo non lo devi chiedere a me, sei tu che vedi il futuro>>
<< Bè allora visto che vuole tanto usare me come tramite, potrebbe essere anche più chiaro non trovi?>>
<< Quello che mi chiedo io è perché hai disegnato proprio il luogo dell’incidente, lì è dove sei caduto tu quando sei uscito fuori dall’auto>>
<< Non ne ho idea>>
<< A che ora torna tuo padre?>>
<< Dovrebbe essere già tornato in realtà, provo a chiamarlo>>
Il ragazzino prese il cellulare ed attese che il padre gli rispondesse, ma lo sceriffo aveva il cellulare staccato, insolito per un uomo di giustizia non essere reperibile, qui qualcosa puzzava.
<< Non risponde>>
Stava iniziando ad agitarsi, dopotutto i gemelli avevano già minacciato la sua vita ed era più che normale che ora pensasse il peggio, qualcosa però mi diceva che non si trattava di loro. Stiles aveva fatto una buona impressione sul branco di alpha o lo avrebbero già ucciso da tempo.
<< Perché non mi risponde Peter?>>
<< Ora calmati, magari è andato a fare qualche sopralluogo e il cellulare non prende>>
<< Si può essere, chiamo in centrale per sicurezza>>
Questa volta risposero subito al telefono ma dalla faccia del ragazzino potevo dedurre che ciò che gli avevano detto non gli era piaciuto.
<< Mio padre è uscito più di un’ora fa per tornare a casa. Tu lo vedi per caso? No, quindi gli è successo qualcosa. Dobbiamo andare lì>> e mi indicò il disegno << e cercarlo>>
<< Non agire d’impulso, se l’hanno preso hai bisogno di tutto l’aiuto possibile. So che ora ti senti forte, ma sei anche uno stratega Stiles, ci vuole un piano>>
<< Hai ragione, mi urta terribilmente ma hai ragione>>
Ok ora dovevo solo convincerlo a farsi aiutare da Derek, forse la scomparsa del padre era un buon incentivo.
<< In realtà Derek mi ha ordinato di portarti al loft, non si sente a suo agio nel saperti lontano da lui>>
Stiles mi guardò con un sopracciglio alzato, le mani sui fianchi e il sorriso sarcastico che presagiva una discussione per cui poi avrei necessitato di un’aspirina.
<< Davvero pensavi che sarei venuto buono buono a casa di quel lupastro? Casa mia è il luogo più sicuro per me. Mi dispiace che lui non si senta a suo agio ma nemmeno io mi sento proprio bene nel condividere lo spazio con uno che sembra perennemente incavolato con il mondo>>
<< E’ il legame fra compagni, non sopporta l’idea di saperti lontano>>
<< Fino ad ora c’è riuscito benissimo, io direi di continuare così>>
<< Stiles non fare il difficile>>
<< Invece lo faccio, non ho intenzione di muovermi da qui, io vivo qui, questa è casa mia e lui è bene che se ne faccia una ragione. Cosa si aspettava? Che prendessi le miei cose per saltellare allegramente da lui? Ma anche no!>>
<< Va bene, su questo sono d’accordo pure io ma ragiona, hai bisogno del branco per cercare tuo padre>>
Lui sbuffò, prese una giacca.
<< Andiamo a parlare con il branco, ma non ho alcuna intenzione di trasferirmi da Derek. Questa storia dei compagni non l’ho ancora accettata>>
<< Dovresti invece, lo senti anche tu il legame. Non voglio far pubblicità a mio nipote ma è un buon partito. Siamo ricchi, dall’indubbio fascino e proteggiamo sempre chi amiamo>>
<< Bella pubblicità Peter, dovresti occuparti tu delle pubbliche relazioni di tuo nipote, ma perché parli al plurale? Vuoi metterti su piazza anche tu?>>
<< Sono tentato ma già mi ha ucciso una volta, preferirei godermi ancora un po' la vita>>
Vidi Stiles prendere le chiavi della sua jeep ma lo fermai.
<< Andiamo con la camaro ragazzino, faremo prima>>
<< Non ci credo che te l’ha lasciata prendere>>
Gli misi un braccio intorno alle spalle.
<< Quando mai chiedo il permesso io? L’ho presa e basta>>
Lui si mise a ridere, adoravo quel ragazzino.
 
STILES
 
Dovevo ammettere che viaggiare sulla camaro era davvero meraviglioso. La mia povera jeep ormai stava andando verso i verdi campi dell’aldilà, dovevo cambiarla ma era l’auto di mia mamma e mi piangeva il cuore darla via.
Sfortunatamente per me il tragitto fu troppo breve, in tasca avevo il disegno che avevo fatto.
Con un sospiro mi preparai mentalmente a salire tutte quelle scale e ad affrontare il mio amorevole pseudo compagno.
Peter aprì la porta e quando entrai trovai il branco al gran completo.
Era da un po' che non li vedevo tutti insieme e devo dire che non mi erano mancati tanto.
Infondo Isaac e Boyd per me rimanevano degli estranei. Allison e Lydia erano sedute sul divano, Scott discuteva con Derek e Cora invece mi sorrise contenta.
Quando il lupastro mi vide sembrò accendersi come un albero di natale, si carino non ci sperare troppo.
Il mio ex migliore amico mi venne incontro, fra un po' scodinzolava.
<< Stiles cosa ci fai qui?>>
<< Si trasferirà qui per un po'>> intervenne Derek.
<< Non penso proprio, se sono qui è solo per un motivo e non riguarda quello di cui abbiamo discusso prima>>
Tirai fuori il disegno e lo posai sul tavolo, tutto il branco si avvicinò per osservarlo.
<< Prima ho disegnato questo, mio padre è scomparso, ho bisogno che mi aiutate a cercarlo, sappiamo già dove si trova questo tronco>>
<< Pensi che sia stato Deucalion?>> mi chiese Isaac.
Negai con la testa.
<< No, ci ho parlato poco fa e non ha accennato niente, penso che si sarebbe vantato nel caso avesse catturato mio padre>> mi girai verso Lydia << potresti sempre chiedere conferma al tuo nuovo giocattolino>>
La biondo fragola mi fissò stizzito, fissami come ti pare cocca ma sono finiti i tempi in cui ti sbavavo dietro.
<< Aspetti un invito scritto forse? Fallo>> forse mi stavo comportando da prepotente ma non me ne poteva importare di meno.
<< Una volta eri più simpatico>>
<< Una volta eravamo amici, è questa la differenza>>
Scott mi si avvicinò e fece per mettermi una mano sulla spalla ma mi scansai, non volevo conforto fisico, volevo che alzassero i loro sederi lupeschi e mi aiutassero a cercare mio padre.
Vidi che ci rimase male ma al momento non volevo saperne niente dei sentimenti degli altri.
Lydia si allontanò per chiamare il gemello che frequentava.
Allison mi si avvicinò, non avevo nulla contro di lei, in effetti fra tutti era quella che tolleravo di più. Dopo la morte di sua madre si era allontanata dal branco ma ora, con la minaccia degli alpha era tornata in gioco. Era un’umana che non aveva paura di combattere contro esseri più forti di loro. Quasi quasi avrei chiesto agli Argent di addestrarmi, male non mi avrebbe fatto.
<< Sono contenta di sapere che stai meglio Stiles>>
<< Ti ringrazio, ora mi sento alla grande>>
<< Già, a quanto pare il piccolo Stilinski è in grado di rivaleggiare contro noi lupi mannari ora>> Isaac mi sembrava sarcastico mentre lo diceva o era una mia impressione? Pensava che non fossi in grado di fronteggiarlo? In macchina avevo promesso a Peter di fare il bravo ma una piccola dimostrazione era sempre gradita.
Senza il minimo sforzo sollevai Isaac e lo scaraventai contro una colonna.
<< Ops, colpa mia, mi è sfuggito>>
Derek rise divertito, una volta mi avrebbe ringhiato contro per aver sfidato un membro del suo branco ma ora invece sembrava fiero di me.
Gli piaceva che il suo compagno fosse così potente? Ogni volta che pensavo al legame fra noi due mi veniva la pelle d’oca.
Lydia concluse la telefonata.
<< Aiden mi conferma che loro non hanno preso tuo padre>>
Fantastico, non che avessi dubbi, ma qualcuno lo aveva preso e se non erano stati loro rimaneva solo una persona in ballo…la cara maestrina.
La vera domanda però era perché? Perché aveva preso mio padre? Oh mio Dio, forse voleva sacrificarlo, dovevo assolutamente impedirglielo.
Derek fece andare via il branco dicendo loro di perlustrare la zona, forse Jennifer l’aveva rinchiuso in qualche edificio abbandonato.
Io, Peter, Derek e Scott invece ci saremmo diretti verso il tronco dell’albero, noi sapevamo dov’era.
<< Preferirei tu rimanessi qui al loft Stiles>>
Derek doveva essersi bevuto il cervello. Non esisteva che io rimanessi chiuso in questo buco mentre loro cercavano mio padre. Io sapevo dov’era ed era una mia responsabilità. Loro non avevano fatto nulla fino ad ora per impedire gli omicidi, non erano molto affidabili.
<< E io invece vengo>>
Lui mi venne vicino, il suo naso che sfiorava il mio.
<< Non sfidarmi troppo ragazzino>>
Scott si inserì fra noi due per separarci, mossa stupida visto che Derek lo interpretò come un’intrusione nel suo territorio, gli ringhiò persino contro.
<< Non intrometterti Scott, non lo sai il detto? “Fra moglie e marito non mettere il dito”>> sdrammatizzò Peter.
<< Moglie e marito?>>
<< Oh sì, il tuo caro amico Stiles è il compagno di vita di Derek. La sua dolce metà…anche se attualmente non è dolce proprio per niente>>
Scott mi guardò scioccato, era inutile, io non potevo farci niente, a parte il fatto di emigrare in qualche paese sconosciuto per sfuggire alla cosa.
<< Ma non è possibile>>
<< Sì invece, dai insieme fanno letteralmente scintille, era solo questione di tempo. Vedrai che dopo questa piccola crisi diventeranno insopportabilmente sdolcinati, vedo già tanti cuccioli nel loro futuro>>
Ma quali scintille e quali cuccioli! Sfortunatamente il fuoco non era di mia competenza o avrei bruciacchiato quelle sopracciglia già molto tempo fa. La questione cuccioli era assolutamente fuori discussioni, non mi facevo ingravidare io!
<< Non abbiamo tempo di parlare di questo ora, la priorità è mio padre>>
<< Sei il mio compagno è ovvio che per me sei tu la mia priorità>>
<< Rivedila allora. Vuoi farmi contento? Trova mio padre e smettila di trattarmi come se fossi il mio padrone>>
Il lupastro incrociò le braccia ma non rispose, punto per me!
<< Ok, allora andiamo nel bosco per cercare…>>
Non finii la frase per il dolore intenso. Guardai verso il basso e vidi una spada uscire dal mio stomaco, ero più che certo che non ci fosse due minuti fa.
Gli altri mi guardavano scioccati e Derek cercò di sostenermi mentre scivolavo a terra.
La spada mi venne estratta con forza e boccheggiai per il male.
Peter mi fece appoggiare a una colonna, Scott e Derek mi si pararono davanti.
La malvagia maestrina…anzi il Darach aveva fatto la sua comparsa. Perché mi aveva colpito con una spada la stronza? Se era arrabbiata doveva prendersela con il lupastro, era lui che l’aveva mollata.
<< Jennifer che accidenti pensi di fare?>> le ringhiò contro Derek.
Lei sorrise, si vedeva lontano un miglio che era malvagia, come aveva fatto ad uscirci insieme?
<< Cosa penso di fare? Voglio, anzi esigo, il sangue di Stiles>>
Fantastico, mai una volta che ti chiedessero una ciocca di capelli o un campione di saliva, proprio il sangue voleva quella psicopatica?
<< Stai lontana da lui>> vai Scott!
<< Temo non sia possibile. Niente di personale Stilinski ma purtroppo hai rovinato tutti i miei piani>>
Finalmente la ferita si era rimarginata e Peter mi aiutò a rimettermi in piedi, quella maledetta aveva rovinato la mia maglietta preferita.
<< Come fa a non essere personale? Mi hai appena infilzato con una spada!>>
<< Cosa vuoi che sia? Cinque minuti di dolore e sei già guarito. Sorprendente. È da secoli che non si vedeva un elementare e ora tu mi aiuterai ad ottenere la mia vendetta>>
Vendetta e sempre vendetta, ma un cattivo che combattesse per qualcos’altro?
<< Rapisci mio padre e pretendi il mio aiuto? A casa mia questo si chiama ricatto. Perché ti servo io?>>
<< Avevo organizzato tutto nei minimi dettagli. Sacrificare le vittime per risvegliare il Nemeton e vendicarmi del branco di alpha>>
Lo sapevo che non ce l’aveva con noi!
<< Ma durante l’incidente, il tuo sangue, il sangue di un elementale della terra, ha completamente impregnato le radici del Nemeton annullando così i miei sacrifici. Tu sei collegato a lui e ora mi aiuterai a usare il suo potere>>
Cosa accidenti era un Nemeton? Il tronco dell’albero? Quindi ora ero collegato a qualcosa di pericoloso e potenzialmente distruttivo? Fantastico, la mia vita non poteva andare meglio.
<< Non ho davvero idea di cosa stai parlando. Ridammi mio padre>>
Lei rise, sembrava la risata di una strega malvagia.
<< Ti do tempo fino a mezzanotte, se entro quell’ora non verrai da me, tuo padre farà una brutta fine>>
Scomparve, così nel nulla.
Derek mi alzò la maglietta per vedere la ferita ma non avevo più niente, gli scacciai la mano, la mia mente andava a mille per studiare un piano.
Col cavolo che avrei aiutato quella stronza nel suo piano malvagio, mi sarei ripreso mio padre e addio Jennifer, stava giocando con la persona sbagliata.
Avevo già una mezza idea di come fare, come si dice “il nemico del tuo nemico è tuo amico”, avevo un incontro da organizzare.
 
 
 
 ANGOLINO DI MARLOWE

Buongiorno, primo capitolo del 2023! Stiamo arrivando alla battaglia finale gente, chi vincerà? 
Che piano ha in mente Stiles? 
Alla prossima
Mar
  
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